5.2.09

TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA V

Nome Botanico

Vaccinium Myrtillus-Linn.

Nome Italiano

MIRTILLO - VACCINO MIRTILLO - BACCOLE.

Nome Vernacolo

Giasenèr - Giazenèr - Gianesèr - Gianesài - Giadnei.

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Il nome di Vaccinium lo dicono derivato da vacca, per essere il frutto di questo vegetale ricercato dalle vacche.
Questo frutice di 30 a 40 centimetri d'altezza con un diametro alla base di 2 a 3 millimetri, che cresce in tutti i monti della Provincia fra i 500 ai 2000 metri di elevatezza dal mare coprendo estesissime falde, preferisce le situazioni fresche, riparate e ombreggiate. Si propaga mediante semina e giunge al massimo suo sviluppo in 4 a 6 anni, vivendone 8 a 10 e venendo sostituito da nuovi rimessiticci.
Il legno in caso di bisogno può servir di combustibile. Tagliata questa pianta in primavera somministra una polvere atta alla preparazione dei cuoi.
Le foglie seccate all'aria e all'ombra vengono mangiate dai bovini, dalle capre e dalle pecore e dicono che possano esser adoperate a preparare un the gustosissimo.
Le bacche mature, buone a mangiarsi crude o col latte o col vino o con lo zucchero, vengono portate ai capoluoghi di questa Provincia e vendute dai montanari sotto il nome di Giàsene. Con esse si può tingere il vino, fare delle confetture, del sciroppo refrigerativo e, miste allo zucchero, del vino, dell'acquavite, dell'aceto; con l'allume danno una tintura celeste.
Il seme matura in Agosto e Settembre.


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Nome Botanico

Vaccinium Oxycoccus-Linn.

Nome Italiano

VACCINIO OSSICOCCO - VACCINIO CUSCINETTO.

Nome Vernacolo

Giàsene dure.

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Questo piccolo frutice, che cresce strisciando a terra nei luoghi umettati delle vallate e dei monti di questa Provincia, sino all'elevatezza di 1200 metri dal mare e che si propaga mediante semina, raggiunge il massimo suo accrescimento in 4 a 5 anni, vivendone 6 a 8.
Colle foglie, essicate all'ombra, si può ottenere un the.
I fiori sono visitati dalle api.
Le bacche mature si mangiano crude o cotte. In Inghilterra le si usano nelle pasticcierie e col succo delle bacche stesse in Russia, oltre che una specie di ponce, si preparano delle bibite gradevoli e del forte aceto.
Il seme matura in Ottobre; seminato in autunno germina in capo a 15 mesi.


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Nome Botanico

Vaccinium uliginosum-Linn.

Nome Italiano

MIRTILLO ULIGINOSO.

Nome Vernacolo

Giasnèr mat - Giasenèr salvadego - Giadnei dell'ors - Mule - Musson - Mussach - Mussoi - Musse.

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Questo frutice, varietà del Vaccinium Myrtillus, che contiene del tannino e che dà molta cenere, cresce sui monti del Cadorino, del Zoldano, dell'Agordino fra i 1200 e i 2100 metri d'altitudine dal mare.
Con le bacche, che non sono buone a mangiarsi, nelle contrade settentrionali della Germania ottengono uno spirito assai forte.
Il seme matura in Luglio ed Agosto.


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Nome Botanico

Vaccinium Vitis Idaea-Linn.

Nome Italiano

VACCINO RACEMOSO — VITE IDEA.

Nome Vernacolo

Garnetèr - Garnète - Garnète de ors - Garnetèr mat - Grausiès - Brussèide - Brussièi salvario.

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Questo frutice di 30-40 centimetri d'altezza, varietà del Vaccinium Myrtillus, cresce specialmente nei boschi resinosi di questa Provincia, dall'elevatezza dal mare di metri 600 fino a 2000.
Le bacche mature possono esser mangiate dopo poste nell'aceto e nello zucchero.
Il seme matura in Settembre ed Ottobre.


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Nome Botanico

Viburnum Lantana-Linn.

Nome Italiano

LENTAGGINE - LANTANO - VAVORNA - VIBURNO LANTANO.

Nome Vernacolo

Zimògna - Paguòima - Pagognèr - Pagògn - Règol - Cimògna - Pagògna.

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Il nome di Viburnum deriva dal latino viere (legare) essendo che i rami lunghi e flessibili di questa pianta servono a legare.
Questa pianta, che cresce in tutta la Provincia sino all'elevatezza di 1600 metri dal mare, raggiunge l'altezza di 3 a 4 metri e un diametro alla base di 6-9 centimetri e preferisce un terreno selcioso-argilloso, calcareo e un'esposizione ombreggiata. Si propaga mediante semina, barbatelle e piantoncini, e giunge al massimo suo sviluppo in 15 a 20 anni, vivendone 60 ad 80.
Il legno d'un colore bianco verdognolo, a fibra fina e lunga, duro, tenace ed elastico, come legna da bruciare non ha pregio, e le rimesse che se ne traggono vengono adoperate per legami delle zattere, nelle siepi, nei fasci di legna e per cerchi da botticella. Nella Turingia, Provincia della Sassonia, v'erano delle fabbriche apposite che confezionavano delle canne da pipa con i getti di qualche dimensione di questa pianta e le si ponevano in commercio sotto il nome di canne turche.
Dalla scorza delle radici e del legno si ottiene, colla decozione, del vischio, efficacemente adoperato nella caccia agli uccelli.
Il frutto, che viene anche mangiato dalla povera gente, lo si ritiene utile per gargarismo nelle infiammazioni di gola.
Il seme matura in Ottobre; seminato in autunno o primavera alla profondità di 10-14 millimetri, germina nel primo caso entro un anno e nel secondo caso nella seconda primavera.
Un decimetro cubico di legno secco pesa chilogrammi 0,809.


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Nome Botanico

Viburnum Opulus-Linn. - Opulus glandulosa-Borkh.

Nome Italiano

MAGGIO - PALLONE DI MAGGIO - VIBURNO OPPIFOGLIO - SAMBUCO ACQUATICO.

Nome Vernacolo

Pagògna mata - Pagògna salvadega - Sambùc-sorz.

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Questa pianta, di 3 a 4 metri d'altezza, con un diametro alla base di 6 a 9 centimetri, cresce fino all'elevatezza di metri 1100 dal mare, nei luoghi umidi delle valli Bellunese e Feltrina e sulle sponde dei rivi. Si propaga mediante semina, barbatelle e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 15 a 20 anni, vivendone 60 e più.
Il legno d'un colore giallognolo, solido, a fibra fina, è buon combustibile e serve al tornitore per minuti lavori e come pianta d'ornamento nei giardini.
I fiori danno cera e miele alle api.
Dai frutti i Tartari e i Curlandesi ottengono acquavite ed aceto e preparano minestre.
Pel seme vedi quanto s'è detto pel Viburnum Lantana.
Il peso specifico di questo legno secco è 0,745.


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Nome Botanico

Vinca minor-Linn.

Nome Italiano

VINCA MINORE.

Nome Vernacolo

Zesarèla salvarega.

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Questo piccolo suffrutice, che cresce nei luoghi sterili e calcarei di questa Provincia, viene raccolto e coltivato nei giardini per l'ornamento che offrono i suoi bei fiori celesti.
L'intiera pianta contiene materia conciante e in passato la si adoperava per purificare i vini e in medicina come astringente e vulneraria.
Il nome di Vinca lo si fa derivare da vincire (allacciare), allusione al gambo sarmentoso. Gli abitanti prossimi al litorale veneto danno il nome di vinca a un ballo intrecciato, specie di quadriglia.
Il seme matura in Agosto o in Novembre; seminato sopra terreno smosso in Novembre germina in Giugno, e, seminato in Marzo, nel Marzo successivo.


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Nome Botanico

Viscum album-Linn.

Nome Italiano

VISCO - VISCO BIANCO.

Nome Vernacolo

Smara — Smare — Nif - Verdura — Verde ramin — Vìs-cio.

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Questa parassita raggiunge colle sue ramificazioni la lunghezza di centimetri 30 a 60. La si trova in questa Provincia fino all'elevatezza di 1OOO metri dal mare e cresce sui rami dei pomi, dei peri, dei tigli, degli abeti ed anche della quercia. Si propaga mediante il seme che dai frutti deiscenti cade fra le screpolature della corteccia dei rami degli alberi qui sopra accennati, per opera di certi uccelli, i quali dopo averne mangiate le frutta, ne espellono i semi. Giunge al massimo suo sviluppo in 6 a 10 anni, vivendone circa 15.
Le frondi vengono mangiate volentieri dalle vacche e dalle pecore.
La bacca macerata ed assoggettata alla decozione somministra una pasta, la quale battuta, lavata nell'acqua corrente e modificata con olio d'oliva si converte in vischio adoperato nella caccia degli uccelli.
Il seme matura in Dicembre e germina dopo 15 mesi. Dalle esperienze di Willdenon e di Sikur, la propagazione artificiale attaccando il seme sulla scorza giovane dell'albero risulta, se non impossibile, molto dubbia.


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Nome Botanico

Vitis vinifera-Linn.

Nome Italiano

VITE.

Nome Vernacolo

Vide - Vida - Vid - Vide oseleta - Vide remenga - Vide salvadega.

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Questa pianta, portataci da tempi immemorabili dall'Asia, dalla Grecia e dall'Isole dell' Arcipelago, cresce nella Provincia di Belluno sino all'elevatezza dal mare di 650 metri, come in Comune di Servo. Un'eccezione l'abbiamo a Cugnano nel Comune di Lavalle di Agordo, ove esiste un piccolo vigneto all'altezza di 895 metri dall'Adriatico, e per dimensioni, una pianta nella stessa vallata, località Tajer, in in Comune di Taibon all'elevatezza dal mare di 614 metri, con la circonferenza alla base di centimetri 85, munita di diversi rami, lunghi 5-8 e persino 13 metri con una circonferenza di 16, 17 e 18 centimetri. I proprietari fratelli nob. de Manzoni assicurano che in anni buoni dà ancora 200 chilogrammi d'uva e che, sul fondamento della tradizione, conta oltre 400 anni. Un fusto di vite nel museo botanico di Pisa misura metri 1,16 di circonferenza. Secondo Plinio il simulacro di Giove sarebbe tratto da un solo tronco di vite, come la scala per cui in Efeso si ascendeva al tempio di Diana, e come in fine le colonne sulle quali appoggiava il tempio di Giunone in Metaponto.


Il legno della vite o meglio i tralci derivati dalla potatura vengono adoperati come legna da fuoco. Danno molta cenere. Sui modi di coltivare questa pianta, leggansi, pella nostra Provincia, i preziosi "Ricordi di Nane Castaldo", pubblicati in Feltre negli anni 1870, 1871 dal cav. Giovanni Battista nob. Bellati. Secondo Plinio i giovani pampini venivano usati in Grecia per companatico. Dopo fabbricato il vino, dagli acini si può ricavare 10 ad 11 per 100 di volume di un olio giallo chiaro, di sapore insipido, atto soltanto ad essere arso, e, secondo Teofrasto, a conciare le pelli. Le bacche secche od uva passa, secondo il dott. Saccardo, contengono zucchero, acido malico, bitrartrato potassico e calcico, e agiscono addolcenti e pettorali: fresche sono acidule e riescono temperanti e refrigeranti. Il vino vecchio è tonico e ristorante. Da esso ricavasi l'aceto, l'alcool e l'etere, di uso frequente e importante in medicina e chirurgia.
Un decimetro cubico di legno secco pesa chilogrammi 0,653.


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