12.2.09

TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA N

Nome Botanico

Nerium Oleander-Linn.

Nome Italiano

LEANDRO - OLEANDRO - ALLORO INDIANO - LAURO ROSSO - NERIO COMUNE.

Nome Vernacolo

Leandro.

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Questa pianta non si trova qui che coltivata per ornamento nei giardini sino all'elevatezza di 400 metri dal mare.
Il nome di Nerium deriva dal greco neros (umido) perchè cresce sulle rive delle acque dell'Europa meridionale.
L'uso in terapeutica di questa pianta deve esser fatto con grande riguardo, essendo pericolosissimo, e così quello della polvere sternutatoria preparata colle sue foglie.


11.2.09

TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA O

Nome Botanico

Olea europaea-Linn. - Olea sativa-Matt.

Nome Italiano

OLIVO — OLIVO EUROPEO.

Nome Vernacolo

Olivo.

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Questa pianta indigena della Corsica, la si trova qui coltivata per solo ornamento nei giardini sino all'elevatezza di 400 metri dal mare.
L'olio che da essa si trae nell'Italia centrale e meridionale e il commercio che di quest'olio si fa, sono abbastanza noti.
L'olio, oltre agli usi economici importantissimi che ha, vale in medicina e chirurgia come emolliente interno e come contravveleno. Oltre l'olio si cava dal tronco la così detta gomma dell'olivo, gomma lacca. Questa resina veniva adoperata dagli antichi contro il mal d'occhi e di denti.
Il frutto, oliva, buono a mangiarsi impiega circa sei mesi per giungere a perfetta maturità
L'Italia va innanzi tutti gli altri paesi per la produzione dell'olio; essa ne ricava in media annualmente 3,400,000 ettolitri, quantità che supera il consumo. E l'esportazione supera l'importazione di oltre 550,000 ettolitri.


La Spagna, che viene in seconda linea ha una
produzione di olio di ettolitri 1,200,000
l'Austria di.......................260,000
la Francia di.....................250,000
l'Algeria di ........................150,000
Il suo legno durissimo viene adoperato nei lavori da tornio, come per portampolle, portastecchi, portabottiglie, piattini, zuccheriere, scatole, calamai, cava-turaccioli, arcolaj ed altri utensili.
Un decimetro cubo di legno secco pesa chilogrammi 0,990.


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Nome Botanico

Onionis spinosa-Willd.

Nome Italiano

ONIONIDE SPINOSA - ONIONIDE BUTIMAMOLA.

Nome Vernacolo

Bonàje - Spin d'erba - Fior de spin.

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Ononis dal greco onos (asino) e onemi (piacere): pianta che piace agli asini.
Questo arbusto sparso in tutta la Provincia, si allunga colle sue rimesse 50-70 centimetri e si trova specialmente nei luoghi aridi sino all'elevatezza di 1100 metri dal mare. Si propaga per seme e per barbatelle. Le sue rimesse, raggiunto il massimo sviluppo in 8 a 10 anni, muoiono e vengono sostituite da getti novelli.
Questa pianta può servire d'ornamento nei giardini pei suoi bei fiori. È ricca di materia colorante, in modo che preparata coll'allumina dà una tinta gialla alla lana, e col vetriolo di ferro il verde ai tessuti. Questa Ononide, ritenuta tempi addietro come diuretica, operitive le radici, e la loro decozione per uso esterno detersiva, davasi ai cavalli come purgante, uso che oggi venne abbandonato. Gli asini mangiano volentieri questa pianta ed anche le pecore ne appetiscono i giovani germogli.
Dai fiori le api estraggono miele.
Il seme matura in Settembre e in Ottobre; la semina si può fare ancora in autunno, nel qual caso il seme germina nel Giugno successivo, o in Aprile, dopo aver lasciata la semente 48 ore nell'acqua, e la germinazione ha luogo in allora dopo 30-40 giorni.


10.2.09

TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA P

Nome Botanico

Pauwlonia imperialis-Sieb. - Incarvillea tomentosa-Spreng. - Bignonia tomentosa-Thun.

Nome Italiano

PAULONIA - PAULONIA IMPERIALE.

Nome Vernacolo

Paulonia.

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Questa pianta dedicata alla principessa Anna Paulowna figlia dell'imperatore russo Paolo I, viene qui coltivata per semplice ornamento nei giardini non superanti l'altitudine di 400 metri dal mare. È originaria del Giappone.
Di quest'albero così scrive il Siemoni nel suo Manuale teorico-pratico d'Arte Forestale: «Questa pianta, introdotta da noi da non molto tempo, è stata propagata in tal maniera da renderla una delle più comuni e più facili ad incontrare in qualsivoglia giardino. Si propaga agevolmente di seme o con porzioni di radiche sepolte e trattate appunto come esponemmo per l'Ailanto. Mirabile è il suo accrescimento; mi ricordo d'aver veduto sorgere sulle radiche di una pianta adulta un pollone che nel periodo di pochi mesi acquistò l' altezza di oltre tre metri. Magnifico è allora il suo aspetto; il fogliame, sempre grande, ma grandissimo allora appare come quello d'una pianta tropicale; più tardi la pianta perde molto della sua bellezza, e ciò tanto più quanto maggiormente invecchia, per cui oggi non è omai riguardata con quel favore che un tempo. Il suo legname è bianchiccio, poco compatto e leggero; la sua densità non sorpassa mai 0,357.»

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Nome Botanico

Philadelphus coronarius-Linn.Syringa suaveolens-Moench.

Nome Italiano

FIOR-ANGELO - SALINDIA - FILADELFO ODOROSO.

Nome Vernacolo

Conastrèl dele basse.

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Questo frutice di 2-3 metri si trova coltivato nelle siepi dei fondi a coltura agraria delle vallate Bellunese ed Agordina sino a Forno di Canale, all'elevatezza di 950 metri dal mare. Qui oltre all'ornamento non offre vantaggi. I suoi fiori di soave odore servono in medicina come tonico.
Il nome di questa pianta deriva dal greco philadelphos (che ama i suoi fratelli), allusione ai fiori riuniti in corimbo.

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Nome Botanico

Pinus Abies-Dur. - Pinus Picea-Linn. - Pinus pectinata-Lamck. - Abies pectinata-Dec. - Abies Picea-Bert. e Lind. - Abies vulgaris-Poir. - Abies taxifolia-Desf. - Abies excelsa-Link - Abies alba-Willd. - Abies candicans-Fisch.

Nome Italiano

ABETE BIANCO - ABETE - ABETO - ABEZZO - AVEZZO - PINO ABETE - PINO BIANCO.

Nome Vernacolo

Avedin - Avezo - Avez - Avet - Avezìn - Avèc - Davedìn - Lavedìn - Vedin.
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Questa pianta che si trova specialmente nella vallata del Comelico e nel bosco Demaniale Cajada, e sparsa in piccolo numero negli altri boschi resinosi della Provincia sino all'elevatezza di 1500 metri dal mare Adriatico, raggiunge l'altezza di 20 a 25 metri e più e un diametro alla base di centimetri 50 a 1 metro. Preferisce un terreno sostanzioso fresco e un'esposizione ombreggiata. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 100 a 130 anni, vivendone 180 e più se in circostanze favorevoli.
Narra il Siemoni che verso il 1794 nelle selve di Camaldoli in Toscana venne tagliato un abete bianco che contava 800 anni.
Il legno di colore bianchiccio, solido, molto elastico, a fibra dritta e fina serve nelle costruzioni come il Pino peccia, non venendo per nulla avariato dalla terra e dall'acqua, ma però è meno ricercato poichè i suoi tavolami in breve divengono oscuri e si screpolano se troppo all'asciutto. La marina lo adopera per alberature, pennoni e pennoncini, alberi di gabbia, divisioni interne nella stiva e superiori, gradini di scale ed altro. Come legna da fuoco non ha gran pregio e fornisce abbondante nero fumo.
Da alcune vesciehette che si formano lungo la corteccia, si ricava l'olio abietino, che è molto stimato e che s'impiega nella medicina e nella composizione delle vernici. Se si leva la corteccia a striscie si ottiene la resina che serve nella confezione del catrame. Dal residuo di questa resina si ottiene la colofonia che serve ai suonatori di violino per confricare l'arco ed ai farmacisti pella confezione di alcuni unguenti ed impiastri.
La Provincia ritrae in medio annualmente 24,500 metri cubi di questo legno per costruzioni, del valore di L. 564,000.
La scorza in alcuni paesi viene adoperata pella concia ed alla copertura provvisoria dei casoni dei boscajoli.
Radici — Dalla Forte fibrosa della radice, macerata nell'acqua e spogliata della scorza e bollita nel ranno, i Canadesi e Lapponi formano delle corde.
Il seme matura in Settembre e deve esser subito raccolto perchè le squamme si staccano coi semi dalla rachide ancora nell'autunno al più piccolo urto; seminato in autunno germina la prossima primavera e seminato in primavera 20-30 giorni dopo; richiede una copertura di 10-12 millimetri in autunno e di 6-8 in primavera con terra leggera. La forza germinativa ha la durata di 1½ a 3 anni.
La cenere dà un abbondante salino (alcali fisso vegetale), che serve nella fabbricazione del vetro comune.
Carbone - Da un metro cubo di legno fresco ottengonsi metri cubi O,360 di carbone.
La forza calorifera ragguagliata su 100 è pel legno non fluitato 67, pel fluitato 54 e pel carbone 68.
Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 1,031, secco chilogrammi 0,487.

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Nome Botanico

Pinus austriaca-Reich. - Pinus Laricio austriaca-Endl. - Pinus nigricans - Hosth.

Nome Italiano

PINO D'AUSTRIA - PINO AUSTRIACO - PINO NERO.

Nome Vernacolo

Pin negro - Pin.
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Questa pianta, che è una varietà del Pino Laricio, affine assai al Pinus Sylvestris, si trova specialmente sparsa lungo le falde di Vallimperina di Agordo, Fortogna e Cajada di Longarone, Ospitale, Perarolo, Cavallera e Zucco di Cadore, fino all'elevatezza di 1000 metri dal mare Adriatico. Il suo fusto raggiunge l'altezza di 15 a 20 metri e un diametro alla base di centimetri 50 a 80. Preferisce un terreno leggero, secco, calcareo e un'esposizione a mezzogiorno e cresce anche nei terreni privi d'umo. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 100 a 120 anni, vivendone anche 200 e più.
Il legno bianco giallognolo all'esterno e rossiccio all'interno, tenace, resinoso, a fibra grossolana, è molto stimato nell'Austria per travature, ritenendolo quei costruttori duraturo quanto il Larice. Viene impiegato nelle costruzioni idrauliche, nei lavori sotterra, come ad esempio per palafitte, tubi d'acqua, ecc. Nelle costruzioni navali serve per pennoni, trombe, madieri e bagli da coperta. I montanari usano i pezzi che sono più impregnati di resina come fiaccole nella cucina. Quale combustibile è buono.
La scorza ridotta in farina viene dai Finlandesi data a mangiare ai porci perchè ingrassino. Viene anche utilizzata nella concia delle pelli.
I getti e i ramoscelli freschi vengono sostituiti al Luppolo nella fabbrica della birra.
Le foglie infracidite somministrano un buon concime e mediante la macerazione si ottengono dei filamenti per materassi che fecero buona prova negli ospitali di Vienna, impedendo l'introduzione d' insetti.


Sui fiori maschi, vanno a pascersi le api quando non trovano nutrimento migliore.
Succo — Nell'Austria inferiore e nella Stiria ove sonvi estese foreste di questo Pino, assoggettano le piante, prima di tagliarle, al gemmaggio, cioè all'estrazione della resina. Principiano col tagliare una striscia di scorza di 12 a 15 centimetri di larghezza dal piede dell'albero fino a 50 centimetri di altezza, scavando in fondo al tronco una scodella, nel]a quale mediante stecchettine sottili di legno, infisse obliquamente nei tagli fatti con un coltello, obbligano il succo resinoso a corrervi. Il resinajo quindi lo raccoglie, raspando giù anche quello che resta appicciato alla piaga. Questi intacchi si prolungano di anno in anno e coll'ajuto d'una scala sino all'altezza di 4 a 5 metri. Rincominciasi poscia un novello intacco parallelo al primo, distante 5 centimetri circa, seguitando sinchè sia terminato il giro dell' albero. Siccome poi col moltiplicarsi degl' intacchi le relative scodelle non sarebbero capaci di contenere tutta la resina che entro vi scola, si supplisce con una mastella posta al piede di ciascun albero, entro la quale scorre la resina per dei canaletti di corteccia all'uopo adattati. Da questo succo derivano la pece grassa, la pece greca, la pece bianca, il catrame ed altro, chè anche il nero fumo è un suo prodotto. E qui non s'arresta il boscajolo Stiriano quando carbonizza le piante assoggettate al gemmaggio, inquantochè costruisce le aje delle carbonaje concave, sotterra nel mezzo dell'aja un mastello che copre ben bene con ramaglie e terra e lascia nel centro un foro pel quale possa entro colarsi durante la carbonizzazione la rimanente ragia che conteneva ancora il legno.
Per la semente vedi quanto s'è detto pel Pinus sylvestris colla differenza che la copertura sarà di 10-14 millimetri.
Carbone - Un metro cubico di legno dà metri cubi 0,330 di carbone.
Il peso d'un decimetro cubo di legno fresco è chilogrammi 1,100, secco 0,669.
La forza calorifera ragguagliata su 100 è pel legno 75 e pel carbone 78.

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Nome Botanico

Pinus Cedrus-Linn. - Larix Cedrus-Mill. - Cedrus libanensis-Juss. - Abies Cedrus-Poir.

Nome Italiano

CEDRO DEL LIBANO.

Nome Vernacolo

Cedro del Libano.

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Questa pianta, cedrus, che in tutte le lingue orientali significa potente, viene coltivata per solo ornamento nei giardini di questa Provincia sino all'elevatezza di 500 metri dal mare, ove cresce abbastanza bene malgrado i rigidi inverni.
«Quest'albero, scrive il Siemoni, senza dubbio il più storico, il più celebre fra quanti ne conta il mondo intero, del quale i poeti della più remota antichità cantarono le lodi,» è originario del monte Libano e delle montagne più elevate e nevose di Costantina nell'Algeria. Da alcuni si vuole che sia stato introdotto a Londra nel 1683, in Francia nel 1734 e a Pisa nel 1787; ma su tale proposito si legge nel Dizionario del Marenesi, che la introduzione in Francia di questa pianta è antichissima, perchè se ne conoscevano due ceppi piantati nel 1469 da Eberando di Würtemberg, nella corte del vecchio castello di Montbeillard, dove furono veduti più di tre secoli dopo, nel 1792, circondati da vecchi tigli. - Agli enormi fusti ch'esistevano nei luoghi natii, con diametro persino di 4 metri, si attribuirono età straordinarie di 1000 e più anni, e si ritenne che alcune di dette piante rimaste nel Libano fossero contemporanee a Salomone.
Anche il legno era stimato dagli antichi, e ritenendolo incorruttibile fecero la statua d'Apollo Sosiano, portata in Roma dalla Seleucia, e quella di Diana presso gli Arcomeni; di più lo impiegarono nel tempio di Diana in Efeso e in quello di Salomone. Su tale proposito devo fare osservare che gli antichi davano il nome di cedro a dei Ginepri arborei, e che perciò rimane dubbio sulla vera specie del legname adoperato come sopra si è detto.

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Nome Botanico

Pinus Cembra-Linn. - Pinus sylvestris cembro-Matt. - Pinus montana-Lamb.

Nome Italiano

PINO CEMBRO - PINO ZIMBRO - ZEMBRO - PINO CIMBRO - PIGNUOLO ALPINO - CIRMOLO - ZIMBRO - CEMBRO.

Nome Vernacolo

Zirmol - Zirmolo - Zirom - Zirum - Zirium - Ziròm - Zirmo.

Questa pianta divenuta rara nella nostra Provincia, si trova più che sia nella valle Misurina di Auronzo e sul monte Cingani di Falcade nell'Agordino, all'elevatezza di metri 2000 dal mare. Preferisce un terreno calcareo argilloso e un'esposizione assolata. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 100 a 150 anni, vivendo più secoli e raggiungendo l'altezza di 15 a 20 metri e un diametro alla base di centimetri 50 a 80.
Il legno tenace, leggero, elastico, facile a tagliarsi e a lavorarsi, bianchiccio quand'è fresco, rossiccio quando secco, è poco stimato come combustibile e viene adoperato più che sia dagli intagliatori. I montanari Tirolesi e specialmente quelli della valle di Gardena formano con esso variati balocchi da ragazzi, facendone grande commercio in ogni parte d'Europa. In diversi casolari degli Alpigiani veggonsi foderate con assi di questo legno stanze poste all'asciutto, poichè in tale condizione ha lunghissima durata. Pelle costruzioni navali lo si adopera in tavoloni e bagli. - La produzione media annua in questa Provincia di questo legno da lavoro risulta di metri cubi 100 dell'importo di Lire 4000.
La scorza può servire nella concia delle pelli, e dà, mediante opportuna preparazione, una tintura pei tessuti e per colorire l'acquavite di frumento. In Lapponia e nella Norvegia negli anni di carestia la riducono in farina che chiamano rinderbrod; d'ordinario la gettano ai porci per ingrassarli.
I pinocchi (semi) sono nutritivi e di sapore gradevole, e torchiati danno dell'olio nella proporzione che da un chilogrammo di frutti, ottengonsi 4 ettogrammi d'olio. Bucherellando in primavera sia il fusto che i rami, stilla dai fori una resina fluida, d'odore grato, che in commercio è conosciuta sotto il nome di Balsamo Carpatico, analogo al così detto Balsamo della Mecca.
Il seme matura nell'autunno del secondo anno seminato in primavera germina al principio della state, ma più nell'anno seguente.
Il carbone è poco stimato.
Un decimetro cubico di legno secco pesa chilogrammi 0,673.

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Nome Botanico

Pinus Deodara-Roxburg - Abies Deodara-Lindl. - Larix Deodara-Hosth.

Nome Italiano

CEDRO DEODARA - CEDRO DELLE INDIE - DEODARA.

Nome Vernacolo

Cedro Deodara.
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Questa pianta proveniente dai monti dell' Himalaja, che serve qui per solo ornamento e che si coltiva nei giardini al pari del Cedro del Libano, il Siemoni la raccomanda all'attenzione dei forestali, avendo in Toscana fatto buona riuscita sino all'elevatezza di 800 metri dal mare. All'Esposizione di Parigi del 1867 egli dice aver ammirato dei bellissimi tronchi di quest'albero, provenienti dalle montagne di Nepaul nelle Indie, con un diametro di metri 1,10 alla base.
Fornisce per distillazione un olio contro le malattia della pelle, e la sua trementina può, spalmandone i legnami, scacciare gl' insetti.

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Nome Botanico

Pinus Larix-Linn. - Larix europaea-Dec. - Abies Larix-Lamk. - Larix communis-Fish. - Larix decidua-Willd. - Larix pyramidalis-Salisb. - Larix excelsa-Link.

Nome Italiano

LARICE - PINO LARICE.

Nome Vernacolo

Larese - Lares - Laris.

Larix, dal celtico lar, grasso, per l'abbondante resina che fornisce.
Questo albero raggiunge l'altezza di 20 a 40 metri e un diametro alla base di circa 1 metro, e cresce fino all'elevatezza di 2400 metri dal mare Adriatico, preferendo terreni profondi, d'esposizione settentrionale, calcarei-jurassici, soffici e freschi. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 100 a 120 anni, vivendone ordinariamente 150, e vicino a' ghiacciai anche più di 300.
Il legno ha colore giallo rossiccio, è compatto, elastico, a fibra lunga e fina; pella sua leggerezza nelle fabbriche urbane lo si preferisce alla quercia. Serve molto bene nei lavori sotterra e sotto acqua, come quello che non soffre alterazioni per l'umido o pel secco, ed è ricercato dal falegname, dal bottaio e dal meccanico. Nelle costruzioni navali lo si adopera nei lavori della chiglia, nelle alberature, nei piantoni, nelle anime de' timoni, per teste di moro, per bittoni, per ceppi dell'ancora, per bagli, per forcami, ecc. In questa Provincia se ne utilizza annualmente circa 9000 metri cubi, pel valore di L. 300,000. È anche buon combustibile.
La corteccia dei laricini contiene del tannino.
Le foglie secche e fracide costituiscono un buon concime che si usa precipuamente nei terreni tenaci. Durante l'estate il larice trasuda dalle foglie in forma di granellini glutinosi la così detta manna di Briançon, di cui si fa uso in medicina mancando la vera manna che s' ottiene dal Frassino.
Dai fiori maschi le api traggono abbondante nutrimento.
Il seme matura in Ottobre e Novembre; lo si semina come l'abete, e in primavera, per renderne sollecita la germinazione, va posto 48 ore in un bagno di calce. La forza germinativa ha la durata di 2-4 anni.
Il carbone è il migliore fra quelli che trar si possono dalle piante conifere, ed è ricercato pella fusione dei metalli. Da un metro cubo di legno del fusto, si ottengono 0,39 metri cubici di carbone.
La tanto rinomata trementina di Venezia, che è così ricercata in commercio pei suoi usi medicinali, è pure un prodotto di questa pianta., e si cava facendo dei fori al ceppo dell'albero. Escreta anche della gomma, che si scioglie nell'acqua al pari dell'arabica, nel centro del tronco intorno al cuore; ma la non si può ottenere che fendendo l'albero.
Un decimetro cubico di legno fresco pesa chilogrammi 1,084, secco chilogrammi 0,526.

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Nome Botanico

Pinus Mughus-Scop. - Pinus Pumilio-Willd. - Pinus montana-Dur. - Pinus sylvestris montana-Ait. - Pinus uncinata-Ram. - Pinus uliginosa-Wimm - Pinus humilis-Link - Pinus sanguinea-Lapey.

Nome Italiano

PINO DELLE ALPI - MUGO - PINO NANO - PINO MUGO.

Nome Vernacolo

Baràncio - Barànco - Buga - Muga - Mugola - Barànce.
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Questa pianta raggiunge la lunghezza di 3 a 5 metri e un diametro alla base di 20 a 30 centimetri e cresce fino all'elevatezza di 2600 metri dal mare Adriatico. Alligna su tutti i terreni siano asciutti od umidi e in qualunque esposizione. Si propaga mediante semina e giunge al massimo suo sviluppo in 60 a 70 anni, vivendone 100 a 200.
Il legno solido, tenace, giallognolo e un po' pesante è buonissimo combustibile ed i rami si prestano per cerchi da vasellami e per ritorte. Esperimentato questo legno nelle fabbriche di gaz illuminante, ne somministrò in abbondante quantità. Questa Provincia ne utilizza per carbone e legna da fuoco in media annualmente 6000 metri cubi dell'importo di L. 42,000. Nei monti Carpazii si raccoglieva da questa pianta, tagliando i rami novelli, una specie di balsamo aromatico, il quale era in uso nei tempi passati.
Dall'abbondante sua resina si estrae il catrame.
Il seme matura 15 giorni più tardi del Pinus sylvestris; la semina succede appena scomparsa la neve e il seme esige una leggera copertura. La germinazione avviene fra i 25 e i 35 giorni.
Il carbone è buono specialmente nelle fucine che vanno a mantice. Un metro cubo di legna dà metri cubi di carbone 0,335.
Il peso specifico del legno fresco e di chilogrammi 1,069, del legno secco 0,741.
La forza calorifera ragguagliata su 100, tanto pel legno che pel carbone, è 80.

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Nome Botanico

Pinus Picea-Dur. - Pinus Abies-Linn. - Abies excelsa-Dec. - Abies Picea-Willd. - Picea excelsa-Link.

Nome Italiano

PEZZO - ABETE ROSSO - ABETE PICEO - ABETE DI MOSCOVIA - PINO PECCIA.

Nome Vernacolo

Pez - Albèo - Pezuò - Pec - Pezo.
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Pinos è nome dato da Teofrasto al Pino selvatico, e lo può aver derivato dal celtico pen, testa: allusione alla disposizione dei rami a ciuffo rotondo. De-Theis lo trarrebbe piuttosto da una parola celtica che significa montagna, roccia, essendo albero di montagna.
Questa pianta raggiunge l'altezza di 25-30 metri e un diametro alla base di centimetri 50 a 1 metro, e cresce fino all'elevatezza dal mare Adriatico di metri 2400, preferendo un terreno calcareo-argilloso e un'esposizione meridiana. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 100 a 120 anni, vivendone 150 e più.
Il legno d'un colore giallognolo-bianco, a fibra lunga, fissile, elastico, mediocremente solido, leggero, se non è esposto all'umidità ha lunga durata e viene adoperato nelle fabbriche urbane e in molte altre opere, cosicchè ridotto in tavoloni e travature forma il principale oggetto di commercio legnoso della Provincia Bellunese, nella misura annua di circa 110,000 metri cubi del valore di L. 2,600,000. Nella marineria è ricercato, specialmente quello del bosco Demaniale Somadida, per alberi, pennoni e pennoncini, gradini di scale interne della stiva e per divisioni. Questo legno dà inoltre le tavole sonore dei violini, dei contrabassi e di altri istrumenti.
La scorza serve ai conciapelli e viene adoperata per coprire i casolari provvisori dei boscaioli impiegati nei lavori di taglio e di condotta delle piante. Mediante incisioni si ricava un succo vischioso, che è noto in commercio sotto il nome di pece di Borgogna o pece nera, quando è mista al nero fumo, nonché il nero fumo stesso. Questa pece si adopera per uso esterno sotto forma di empiastro protettore e rubefacente. I giovani getti di questa pianta, detti impropriamente turioni di abete, hanno azione stimolante, diuretica e tonica.
Colle barbe i Lapponi fabbricano delle corde e dei panieri che portano sui mercati di Svezia.
Il seme matura in Ottobre e la raccolta può essere ritardata fino a Marzo; la semina non diversifica da quella dell'abete bianco. La forza germinativa ha la durata di 3-5 anni.
Il carbone è ricercato nei forni di fusione. Da un metro cubo di legno del fusto ottengonsi metri cubi 0,380 di carbone, e da un metro cubo di legna dei rami 0,335.
Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di Chilogrammi 1,O19, secco di chilogrammi 0,654.
La forza calorifera ragguagliata su 100, pel legno non fluitato è 68, pel fluitato 52 e pel carbone 71.

Una varietà del Pinus Picea-Dur. è il Pezzo fagherino, così chiamato dai boscaioli Cadorini, perchè il suo legno presenta tanto internamente che esternamente il fenomeno marcatissimo del rilievo di fibre fagginee, e che perciò potrebbe esser chiamato - Picea excelsa faginea. Questa pianta non rara nei boschi di Somadida, di Cajada e in quelli del comune di Selva e in molti altri di questa Provincia che vanno fino ad un'elevatezza dal mare di 1200 metri, ha il legno più duro, gli aghi più corti e gli strobili più piccoli di quelli dell'abete rosso.

La pianta poi conosciuta sotto i nomi:

Nome Botanico

Abies nigra-Link,Mich. et Lamb. - Abies denticulata-Poir. - Abies mariana-Mill. e Gaert.

Nome Italiano

ABETE NERO.

Nome Vernacolo

Abete nero.

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ha molta somiglianza al nostro abete rosso e viene qui coltivata nei giardini sino all'altitudine di 380 metri dal mare. È originaria dell'America settentrionale, dove la si utilizza con profitto tanto per travi e tavole, quanto per alberature di bastimenti. Duhamel scrive che coi teneri germogli della stessa si può fabbricare la birra di pino chiamata dagli americani Sprucebeer.

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Nome Botanico

Pinus pyrenaica-Lapeyr. - Pinus brutia-Ten. - Pinus caroliniana- Webb.

Nome Italiano

PINO CALABRESE - PINO DEI PIRENEI.

Nome Vernacolo

Pino calabrese.
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Questa pianta, coltivata nei giardini della vallata Feltrina sino all'elevatezza dal mare di 400 metri qui non serve che come pianta ornamentale.

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Nome Botanico

Pinus Strobus-Linn.

Nome Italiano

PINO DEL LORD - PINO DI LORD WEYMOUTH.

Nome Vernacolo

Pino strobo.

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Questa pianta coltivata nei giardini di questa Provincia per solo ornamento sino all'elevatezza di 400 metri dal mare, non giunge qui a dimensioni tali da essere utilizzata. E originaria del Canadà ed assume il nome di Lord Weymouth per esser egli stato il primo, che nell'anno 1705 la introdusse in Inghilterra.
Il legno nell'America del Nord viene impiegato nelle costruzioni e per alberature dei vascelli.
La scorza serve a colorire l'acquavite di frumento e in Lapponia e Norvegia negli anni di carestia la riducono in farina per farne quel cibo ch'essi chiamano rinderbrod (pane di scorza); d'ordinario però la si getta ai porci per ingrassarli.

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Nome Botanico

Pinus sylvestris-Linn. - Pinus sylvestris montana-Matt. - Pinus rigensis-Desf. - Pinus rubra-Mill. - Pinus scotica-Willd.

Nome Italiano

PINO SILVESTRE - PINO SELVATICO - PINO COMUNE - PINO MONTANO.

Nome Vernacolo

Pin bianco - Pin - Pinch - Much.

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Questa pianta raggiunge l'altezza di 20 a 25 metri e un diametro alla base di centimetri 70 ad un metro, e cresce all'elevatezza dal mare Adriatico di metri 1500, preferendo un terreno calcareo asciutto e un'esposizione meridiana. Si propaga mediante semina o piantagione e giunge al suo massimo sviluppo in 100 a 120 anni, vivendone 150 a 200.
Il legno, che da bianco giallognolo va mano mano facendosi rossiccio verso il midollo, tenace, solido, resinoso, a fibra grossolana, è stimato come materiale da ardere ed è adoperato nelle fabbriche idrauliche e nei lavori sotterra, per palafitte, tubi d'acqua, ecc. Nelle costruzioni navali viene adoperato per cinte e puntali per lancie e barcaccie, quadro di poppa, serrette e frisi, banchi, alberi, alberetti, bompressi e pennoni. I montanari si servono dei suoi pezzi più coperti di resina per lumi nelle cucine.
In questa Provincia si utilizzano annualmente circa 900 metri cubi di questo legno, del valore di Lire 20,700.
La scorza è adoperata nella concia delle pelli, e, ridotta in farina, da' Finlandesi la è somministrata ai porci perché impinguino. I getti ed i teneri rampolli freschi vengono sostituiti al luppolo nella fabbrica della birra.
Gli aghi macerati danno la lana vegetale o lana di bosco, di cui si fanno tessuti e vestimenti che hanno fama per antireumatici. Il primo che mediante un processo di decozione ne ottenne la sostanza filamentosa fu certo Pannewitz; la lana ottenuta può servire benissimo come borra da materassi e l'esperimento per 12 anni fatto negli Ospitali di Vienna, dimostrò che in essa non annidano gli insetti. Contemporaneamente alla preparazione della lana, si ottiene un olio etereo adoperato in medicina, nella preparazione delle vernici e nell'illuminazione.
Relativamente ai prodotti di questo Pino, so che presso il signor G. F. Meyer in Firenze si trovano vendibili olio e spirito per frizioni - ad uso interno pastiglie pettorali - estratto da bagni - pomate - saponi - flanelle grosse e fine - camiciole - mutande - calze - fascia corpo - ginocchiali - solette - ovatta antireumatica - ecc.
I fiori maschi vengono rade volte visitati dalle api e appunto allora quando mancano di altro alimento.
Il seme matura 18 mesi dopo la fioritura che scade in Ottobre; se la semina succede in autunno, in allora il seme germina nella prossima primavera, e se avviene in primavera appena scomparsa la neve, la germinazione ha luogo dopo 30-40 giorni; la copertura deve essere di 8-12 millimetri, niente più.
La forza germinativa ha la durata di 2 4 anni.
Coll'eseguire incisioni in questa pianta ottiensi la trementina comune, che distillata dà l'olio di ragia, ossia lo spirito di trementina. Il residuo della distillazione è la così detta colofonia o pece greca. Oltre ciò se ne ricava li catrame (pece liquida) e la vera pece (pece solida).
Da un metro cubo di legno si traggono metri cubi 0,337 di carbone.
Un decimetro cubico di legno fresco pesa chilogrammi 1,069, di legno secco chilogrammi 0,506.
La forza calorifera ragguagliata su 100 è pel legno non fluitato 80, pel fluitato 63 e pel carbone 80.

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Nome Botanico

Platanus occidentalis-Linn. - Platanus lobata-Moench.

Nome Italiano

PLATANO D'OCCIDENTE - PLATANO D'AMERICA.

Nome Vernacolo

Platano.

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Per questa pianta, nativa delle parti occidentali del Canadà, vedi quanto si dice pel Platanus orientalis.

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Nome Botanico

Platanus orientalis-Linn. - Platanus palmata-Moench.

Nome Italiano

PLATANO - PLATANO D'ORIENTE.

Nome Vernacolo

Platano.
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Secondo Le Maout et Decaisne il vocabolo Platanus deriverebbe da platanos, largo, in causa dei rami lontani l'uno dall'altro e della grandezza delle foglie.
Questa pianta, dall'Oriente trasportata in Italia sino da remotissimo tempo, è coltivata in questa Provincia per semplice ornamento dei giardini sino alla elevatezza di 450 metri dal mare. Nel clima adatto può giungere a sterminate grossezze; Plinio ricorda il Platano della Licia, nel cui tronco cavo si sono raccolte a mensa 18 persone, e Martins quello del Bosforo dell'altezza di 60 metri. Qui però non ho mai veduti fusti maggiori di 18 metri d'altezza e di centimetri 40 di diametro alla base, sebbene avessero raggiunto con l'età di 60 anni il massimo loro sviluppo.
Il legno di qualità inferiore all'Acer Pseudo-platanus, si presta per mobili e specialmente quello marezzato delle radici. Come combustibile è mediocre, e mediocre il carbone.
Le foglie pella loro durezza e sapore amaro respingono gl'insetti roditori.
La corteccia contiene del tannino.
Un decimetro cubo di legno secco pesa chilogrammi 0,649, e verde 1,015.

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Nome Botanico

Populus alba-Linn.- Populus major-Mill. - Populus nivea-Willd.

Nome Italiano

PIOPPO BIANCO - BIDOLLA - GATICE - GATTERO - ALBARELLO.

Nome Vernacolo

Alberèl - Albera mata - Alberela - Talpon - Tremol - Albara - Fiopa - Talpon bianco.

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Questa pianta, che si trova specialmente nelle radure e sulle colline della vallata del Piave sino a 800 metri dal mare, raggiunge l'altezza di 20 a 25 metri e un diametro alla base di centimetri 80 a 1 metro. Cresce in esposizioni non soggette ai cocenti raggi del sole e si propaga mediante semina, piantoncini e barbatelle. Giunge al massimo suo sviluppo in 40 a 50 anni, vivendone 80 a 100.
Il legno di colore biancastro, traente alcuna volta al rossiccio, è mediocre combustibile e se tagliato in assopimento serve nei lavori interni delle fabbriche urbane, per travature, pavimenti, scalini, per armature nella costruzione delle stalle, nonchè per palafitte a sostegno degli argini dei fiumi, per zoccoli, scatole, bariletti, per centinature di soffitti, truogoli, abbeveratoi, ed essendo atto a ricevere un bel pulimento può servire per mobili.
Le foglie servono per strame.
Della corteccia si fecero canestri per la conservazione del pesce vivo.
La radice dà un legno marezzato, che immerso in una soluzione di solfato di ferro diventa ancora più bello.
Della semente vedi quanto s'è detto del Populus nigra.
Il carbone è poco buono.
Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 0,898, secco 0,437.
La forza calorifera ragguagliata su 100, è pel legno 47.

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Nome Botanico

Populus dilatata-Ait. - Populus fastigata-Poir. - Populus italica-Dur et Hartig. - Populus carolinensis-Burgs. - Populus pyramidalis-Borkh.

Nome Italiano

PIOPPO CIPRESSINO O PIRAMIDALE - PIOPPO TIBERINO.

Nome Vernacolo

Talpon - Talpon Zipressin.
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Questa pianta che si trova per ornamento nella vallata Feltrina e precisamente in qualche fondo tenuto a coltura agraria in Tomo di Feltre e in Cusighe di Belluno, all'elevatezza di circa 370 metri dal mare, raggiunge l'altezza di 30 e più metri sopra un diametro alla base di un metro al più. Vegeta in qualsivoglia natura di suolo, ma prospera meglio nei terreni profondi, freschi ed umidi.
Il legno è bianco, poroso e leggero, poco adatto per lavori richiedenti stabilità, e solo per casse, per pareti interne di carrozze ed altri lavori che richieggono leggerezza. Fabbricansi con esso seggiole e scheletri di mobili. È di poco pregio come combustibile.
Le foglie sono un eccellente pascolo ai vitelli e montoni.

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Nome Botanico

Populus monilifera-Willd. - Populus carolinensis-Moench. - Populus canadensis-Burgs. - Populus virginiana-Desf.

Nome Italiano

PIOPPO DELLA VIRGINIA.

Nome Vernacolo

Talpon american.
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Questa pianta si trova qui coltivata per solo ornamento nei giardini delle vallate Bellunese e Feltrina, che non superano l'elevatezza dal mare di 400 metri. È originaria dell'America settentrionale.
Il Siemoni nel suo pregiato Manuale teorico-pratico d'Arte Forestale scrive: «Il pioppo della Virginia si propaga in modo facilissimo per via di piantoni, ossia giovani rami posti sotterra a primavera: non è punto difficile sulla scelta del terreno e cresce vigorosamente in qualsiasi suolo, purchè non troppo asciutto e compatto. Willdenow lo raccomanda per una estesa coltura in quelle località specialmente dove manca il legname da ardere, giacchè, egli dice, poche piante prestansi come questa per tenersi a ceduo.
La densità del suo legname è 0,415, e qualche volta fino a 0,480.»

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Nome Botanico

Populus nigra-Linn.

Nome Italiano

PIOPPO COMUNE - PIOPPO NERO.

Nome Vernacolo

Talpon - Albero - Albera - Talpon negro.
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Questa pianta di 15 a 20 metri con un diametro alla base di metri 1 a 1,50, si trova in tutta la Provincia e specialmente lungo i fiumi, i torrenti e le strade sino all'elevatezza di 1200 metri dal mare. Preferisce un terreno fresco, umido, ghiaioso e un'esposizione non troppo assolata. Si propaga mediante semina, piantoncini e barbatelle giunge al massimo suo sviluppo in 60 a 80 anni, vivendone 100 a 150 e più.
Il legno d'un colore giallognolo, leggero, di tessitura mediocremente solida, a grana fina, tagliato in tempo d'assopimento può servire, al coperto, nelle fabbriche urbane, per travature, solai, gradini nelle stalle; per armature, palafitte, a sostegno delle terre lungo i letti dei fiumi, nonchè per zoccoli, scatole, bariletti, interni di carrozze, casse da spedizione, ecc. In Provincia se ne utilizzano annualmente circa 1000 metri cubi quale legname da lavoro, per un valore di Lire 23,000. Come legna da fuoco ha poco pregio.
Colla scorza si costruiscono canestri per conservare il pesce vivo.
Coi rami si fanno fascinate contro le acque e il così detto bosco pei bachi da seta.
Dalle gemme si estrae l'olio di Pioppo, che ha la sua applicazione nell'arte medica, un balsamo e una sostanza che bruciando manda un odore gratissimo. Secondo l'abate Rozier, infondendo queste gemme in una libbra d'acqua, e nella dose di mezz'oncia sino a 2 oncie, prese in bevanda a un bicchiere alla volta, calmano le diarree prodotte da debolezza di stomaco e le diarree sierose. Ma l'uso principale di questi bottoni è pella composizione dell'unguento populeon, che è un eccellente rilassante e si adopera con molto profitto nelle emorroidi.
Le foglie si adoperano per strame, e coi frascami, che si fanno seccare, servono durante l'inverno per nutrimento specialmente alle pecore.
I fiori e la scorza tingono in giallo i tessuti.
Il seme matura agli ultimi di Maggio o primi di Giugno; la semina vuoi esser fatta subito raccolto, cioè in Giugno o Luglio; il seme sarà sparso sulla superficie del terreno raschiato e coperto leggermente di sabbia finissima da tenersi un poco umettata; la germinazione succede dopo 40 giorni circa. La forza germinativa ha la durata di 6 mesi.
Il carbone è poco stimato.
Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 0,902, secco di chilogrammi 0,507.
La forza calorifera ragguagliata su 100, è pel legno 47.

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Nome Botanico

Populus tremula-Linn. - Popolus villosa-Reich.

Nome Italiano

TREMOLO - PIOPPO TREMOLO - ALBERA - ALBERELLA.

Nome Vernacolo

Alberèl - Alberèla - Albero - Talpon - Talponela.

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Questa pianta, che raggiunge l'altezza di 18 a 22 metri e un diametro alla base di 30 a 60 centimetri, che preferisce un terreno fresco o almeno poco umido e un'esposizione non troppo assolata, si trova specialmente nelle radure dei boschi di tutta la Provincia fino all'elevatezza di 1400 metri dal mare. Si propaga mediante semina, piantoncini e polloni e giunge al massimo suo sviluppo in 50 a 60 anni, vivendone oltre 100.
Il legno gialliccio, mediocremente pesante, di tessitura abbastanza solida, di grana fina, è combustibile poco buono, e tagliato nella stagione dell'assopimento serve in costruzioni interne delle fabbriche, per travature, solai, gradini, nei lavori delle stalle e per armature nei vari edifici. Si presta eziandio per casse di merci, per palafitte a sostegno delle sponde dei torrenti e dei fiumi, nonchè per zoccoli, scatole, bariletti e cerchi da botti. Nelle costruzioni navali serve per antennole e in tavolami per divisioni superiori. Anche lo scultore lo adopera nei lavori della sua arte. Con lamine sottilissime del legno s'intrecciano cappelli, tappeti, stuoie ed altri oggetti.
La scorza ed i giovani rami vengono mangiati volentieri dal bestiame.
Le foglie servono pure di pasto agli animali domestici e il decotto delle medesime lo si ritenne un rimedio allo scorbuto.
Semi - Colla lanuggine dei semi si fabbricano cappelli, stoffe e specialmente ovate per materassi vestiti.
Pel seme vedi quanto s'è detto pel Populus nigra.
Il carbone viene adoperato nella confezione della polvere ardente.

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Nome Botanico

Prunus armeniaca-Linn. - Armeniaca vulgaris-Lamck.

Nome Italiano

ALBICOCCO - ARMELLINO.

Nome Vernacolo

Armelinèr - Armelin.
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Questa pianta, che trovasi qui sparsa nei fondi a coltura agraria sino all'elevatezza di 1000 metri dal mare, raggiunge un'altezza di 4 a 5 metri e un diametro alla base di 18 a 20 centimetri. Cresce in posizioni meridiane e in terreni grassi o sabbiosi e piuttosto umidi. Le prime piante d'Albicocco furono trasportate dall'Armenia a Roma, 100 anni dopo la venuta di Cristo.
Il legno di color bigio scuro, macchiato di rosso e giallo è uno dei mediocri e serve nei lavori minuti di tornitore.
I rami giovani tagliuzzati e bolliti danno alla lana preparata con mordenti un colore cannella dorato.
I frutti che mette sono gustosissimi; se ne fanno conserve, marmellate e li si infondono nell'acquavite.
La mandorla dà, spremuta, certo olio e serve alla confezione del Ratafià.
La gomma che cola lungo il fusto e dai rami, secondo Duhamel, può supplire in tutte le occorrenze all'arabica.
Il peso specifico del legno secco è di chil. O,784.

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Nome Botanico

Prunus Avium-Linn. - Cerasus nigra-Mill. - Cerasus Avium-Dec. - Cerasus dulcis-Gaertn.

Nome Italiano

CILIEGIO MONTANO - CILIEGIO SELVATICO - CIRIEGIOLO.

Nome Vernacolo

Zaresèr - Zeresèr - Zaresèr da zarese negre - Zarese salvadeghe - Zaresèra - Zarisèra - Ciaresèra - Zardera - Lamoneta.

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Questa pianta, il cui fusto arriva ad 8-10 metri di lunghezza con un diametro alla base di m. 0.50 a 0.80, coltivata specialmente nei fondi a coltura agraria, si trova qua e là sparsa nei boschi fino alla elevatezza di 1100 metri dal mare, preferendo l'esposizione temperata ed i terreni sostanziosi e leggeri. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 50 a 60 anni, vivendone oltre 100.
Il legno giallo, rossiccio, di fibra fina e corta, tenace e mediocremente duro, viene adoperato dallo stipettaio, dal tornitore e dal fabbricatore di strumenti musicali; riceve una bella pulitura in modo che le mobiglie costrutte con questo legno marezzato, e più specialmente colle sue radici, imitano il mogano. Viene ancora adoperato per bariletti d'aceto e per cerchi, essendo cedevolissimo quando è giovine.
La gomma gialla, trasparente, che trasuda dalla scorza, dai rami e dal legno la si adoperava in Francia come la gomma arabica, e questa gomma, detta anche orichicco, è uno degli ingredienti della bomberaca, con cui le donne si lustrano i capelli. - In alcuni paesi, coi rami scortecciati si fanno dei pali da vite, che hanno molta durata. - Pelle costruzioni navali lo si ricerca in tronchi e tavole. - Questa Provincia somministra in media annualmente 200 metri cubi di detto legname da lavoro, dell'importo di Lire 10,000.
In Svizzera col frutto fabbricano l'acquavite, posta in commercio sotto il nome di Kirschwasser, che secondo l'abate Rozier si può fare in questo modo: Prendete una quantità a vostro piacere di ciliege nere perfettamente mature, togliete loro i peduncoli e collocatele in un vaso qualunque, schiacciandole e riducendole bene in pasta, Non tutti i noccioli hanno ad essere rotti, ma solamente un terzo di essi o al più la metà. Preparate così le ciliege, gettate il tutto insieme in un botticello per lasciarvele fermentare 6 o 7 giorni. Se il vaso è grande e aperto, copritelo bene affinchè il liquore non sia esposto all'aria. Quando sia terminata la fermentazione, prendete una certa quantità di queste ciliege e del loro sugo, e gettatele in un lambicco guarnito di tutte le sue parti. Abbiate l'avvertenza di non empirlo e di lasciarvi un mezzo piede di vuoto. Versate per la prima volta sulle ciliege poste nel lambicco buona dose di acqua di ciliegie nere distillata, e mescolate il tutto esattamente. Se si passa ad una seconda distillazione, tornerà superfluo aggiungere al liquore, che si sarà ottenuto nella prima, per la seconda volta l'acqua di ciliege nere distillata; facendolo tuttavia, il Kirschwasser diventerà più forte. L'operazione seguirà come per ottenere l'acquavite d'uva. Chi desidera la perfezione del Kirschwasser farà benissimo se distillerà a bagno-maria il liquore; così non avrà mai verun gusto cattivo e non vi sarà a temere guasti per il troppo fuoco.
Questo frutto che si mangia fresco e secco è parte integrante di buonissime conserve di lunga durata, ed in alcuni paesi della Germania, col succo di esso, misto a droghe ed a zucchero, si prepara il Kirschwein (vino di ciliege). Dagli ossi pestati e torchiati si ricava un olio da lume.
I fiori sono cercati dalle api.
Le foglie forniscono un buon foraggio alle pecore e alle capre.
Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 0,555.
La forza calorifera ragguagliata su 100, è pel legno 76, pel carbone 75.

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Nome Botanico

Prunus Avium duracina-Linn. - Cerasus duracina-Dec.

Nome Italiano

CILIEGIO DURACINO - DURACENO - DURACINO.

Nome Vernacolo

Duraseghèr.

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Questa pianta, varietà del Prunus Avium, sparsa in Provincia sino all'elevatezza di 850 metri dal mare, raggiunge l'altezza di 8 a 10 metri con un diametro alla base di 30 a 40 centimetri; cresce, si propaga e somministra un legno buono come il Ciliegio comune.
Il frutto è gradito nell'acquavite. Si prendano ciliege ben mature e sanissime, togliendone via la metà dei picciuoli; si pratichi con uno spillo un foro a ciascun frutto; si mettano le ciriege così preparate in un vaso di vetro adattato, vi si versi sopra tanta acquavite che i frutti ne rimangano ben coperti, e se, per esempio, ne vanno due litri, s'aggiungano 500 grammi di zucchero. Messi in un sacchetto di tela alcuni chiodi di garofano, un po' di cannella in canna, un pizzico di coriandoli, due foglie di macis e qualche grano di pepe si lascia riposare questo sacchetto sopra le ciliege, si chiude bene il recipiente e dopo due mesi circa si ritira il sacchetto cogli aromati. Le ciliege preparate così si conservano per lunghissimo tempo.
Pel seme vedi quanto s'è detto pel Prunus Avium.
Un decimetro cubico di legno secco pesa chilogrammi 0,715.

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Nome Botanico

Prunus Cerasus-Linn. - Cerasus acida-Bork.

Nome Italiano

AMARASCO - VISCIOLO.

Nome Vernacolo

Maras-cèra - Maras-cèr - Maraschèra - Maraschèr - Maràs-cia - Vissolèr.
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Questa pianta sparsa più che sia nei fondi a coltura agraria, raggiunge l'altezza di 8 a 10 metri e un diametro alla base di 30 a 40 centimetri, e cresce fino all'elevatezza dal mare Adriatico di metri 980, preferendo un terreno calcareo-argilloso od anche ghiajoso e un'esposizione riparata dai venti freddi. Si propaga mediante semina e barbatelle e giunge al massimo suo sviluppo in 30 anni circa, vivendone 100 e più.
Il legno d'un colore rossiccio, che è secondo l'età più o meno chiaro, duro, tenace e a fibra fina, viene adoperato dallo stipettaio, dal tornitore e dal fabbricatore d'istrumenti musicali; riceve una bella pulitura per modo che le mobiglie lavorate con questo legno marezzato, o meglio colle sue radici, sembrano di mogano. È buono anche per botticelli d'aceto.
La scorza dà una sostanza colorante; la gomma che trasuda dal tronco consta d'arabica e di cerasina, e, benchè peggiore, può sostituire la gomma arabica.
Frutto - Il Kirschwasser dei nostri bottiglieri è un'acquavite svizzera, tratta dalle drupe, le quali si mangiano fresche, secche e in conserve e delle quali il succo misto a droghe ed a zucchero serve alla confezione del vino di ciliegie germanico (Kirschwein). - Per fabbricare il cosidetto Maraschino di Zara, togli il peduncolo e il nocciuolo a 15 chilogr. di amarasche: mettile quindi in acqua fresca e lasciavele per 3 giorni: pesta i nocciuoli e mettili in un lambicco unitamente alle amarasche con 12 litri d'acqua; distilla e avrai 12 litri di liquore, il quale unirai a 4 chilogrammi di zucchero e a 6 litri di spirito rettificato; lascia tutto in riposo per 24 ore, agitando il vaso di quando in quando, e feltra alla carta. - Per renderlo chiaro come l'acqua si prende un imbuto di latta dell'altezza d'un palmo e più, si colloca nel suo cannello del cotone floscio, poi vi si mette un chilo d'arena di mare ben lavata e che non abbia alcun odore e finalmente vi si versa sopra il rosolio per farlo passare: se non uscisse abbastanza limpido si ripete l'operazione. Ottenuto così il rosolio, ponilo in bottiglie e lasciavelo almeno un anno se vuoi averlo eccellente. - Dagli ossi pesti e torchiati si ottiene un olio da lume. - Le drupe e specialmente i semi contengono una piccola quantità di acido cianidrico, onde l'acqua distillata che se ne ricava è sedativa ed antispasmodica
Dai fiori le api succhiano il miele.
Le foglie vengono mangiate dalle pecore e dalle capre.
Il seme matura in Agosto, pella semina, vedi quanto si è detto per il Prunus Avium.
Un decimetro cubico di legno secco pesa chilogrammi 0,619.

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Nome Botanico

Prunus domestica-Linn. - Prunus sylvestris major-Dec.

Nome Italiano

PRUNO DOMESTICO - SUSINO - SUSINO DOMESTICO.

Nome Vernacolo

Susinèr.
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Prunus dal greco prumnon, pruno.
Questa pianta si trova sparsa in tutta la Provincia, specialmente nei fondi a coltura agraria, fino all'elevatezza di 1200 metri dal mare. Raggiunge l'altezza di 10 a 12 metri e un diametro alla base di 25 a 30 centimetri; preferisce un terreno grasso e un'esposizione libera; si propaga mediante semina e talee e giunge al massimo suo sviluppo in 30 a 40 anni, vivendone 50 a 60.
Il legno bianchiccio, marezzato, rosso al midollo, duro, tenace ed a fibra fina è un mediocre combustibile e viene ricercato dagli stipettai e dai tornitori per lavori di lusso. I1 suo colore naturale può essere ridotto ancora più bello se il legno si immerge in una miscela bollente d'acqua, di cenere e di calce.
Colla scorza si prepara una certa tintura e l'umore che geme da questa scorza serve a molti usi tanto domestici che scientifici.
Il frutto viene mangiato fresco e secco, è parte integrante di gradite conserve; si ricavano da esso aceto ed acquavite, liquore quest'ultimo detto Sligovizza, di cui si fa gran uso in Polonia e in Slavonia e che altro non è che lo Schlygowitz che s'usa da noi. La polpa di questo frutto ha virtù eccoprotiche.
Dalla mandorla fresca si ricava certa emulsione (latte di mandorle), e dalla secca, spogliata della buccia, pestata e torchiata, dell'olio giallo (olio di mandorle), che serve a molti usi. La buccia è ricercata in Svezia per il color giallo.
Il seme matura in Settembre ed Ottobre; sotterrato in autunno 12-14 millimetri, germina nella prossima o seconda primavera.
I1 peso d'un decimetro cubico di legno secco e di chilogrammi 0,797.
La forza calorifica ragguagliata su 100, è pel legno 77.

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Nome Botanico

Prunus insititia-Linn.

Nome Italiano

PRUGNO INSITIZIO.

Nome Vernacolo

Amolèr - Amolinèr - Susinèr - Brugnòi.

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Questa pianta, comune in questa Provincia, raggiunge l'altezza di 4 a 5 metri e un diametro alla base di centimetri 15 a 20, e cresce fino all'elevatezza di metri 1200 dal mare Adriatico, preferendo un terreno calcareo-argilloso, fresco e sabbionifero, anche con una esposizione riparata. Si propaga mediante semina e giunge al massimo suo sviluppo in 20 a 30 anni, vivendone 40 circa.
Il legno duro, tenace, a fibra fina, di un colore rosso che dal midollo verso l'esterno va mano mano abbrunando, come combustibile è buono ed è ricercato dagli stipettai e dai tornitori per lavori di lusso. Il suo bel colore naturale può esser ridotto ancor più vago immergendo il legno in una mescolanza di acqua, di cenere e di calce, che poi s'innalza ad elevata temperatura.
Colla scorza si prepara una tintura e l'umore che geme da questa parte della pianta, in molti casi può far l'ufficio della gomma arabica.
Col frutto, che anche si mangia, si preparano varie ed eccellenti conserve, aceto e quell'acquavite di cui in Polonia e in Slavonia si fa gran uso sotto nome Slivavicza, e che altro non è che lo Schlywowitz che si beve da noi.
Dalla mandorla fresca si ricava certa emulsione (latte di mandorle), e levatane la buccia, seccata e torchiata dà un olio giallo saporitissimo.
Del seme vedi quanto s'è detto del Prunus domestica.
Un decimetro cubo di legno secco pesa chil. 0,934.
La forza calorifera del legno, ragguagliata su 100, è 79.

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Nome Botanico

Prunus Laurus-Cerasus-Linn.

Nome Italiano

LAUROCERASO - LAURO REGIO - LAURO DI TREBISONDA

Nome Vernacolo

Lauroceraso.

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Questa pianta, che si trova nei giardini del Bellunese e del Feltrino, non oltrepassanti l'altezza dal mare di 400 metri, non offre alcuna utilità oltre all'ornamento, pel quale viene coltivata.
Le foglie fresche contengono un olio essenziale volatile, assai venefico, che dà acido cianidrico in contatto dell'acqua. Per la presenza di quest'acido i preparati che si fanno usansi internamente ed esternamente come antispasmodici. A dosi improprie cagionano l'avvelenamento.

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Nome Botanico

Prunus Mahaleb-Linn. - Cerasus Mahaleb-Mill - Padus Mahaleb-Borkh - Prunus odorata-Lamck.

Nome Italiano

CILIEGIO DI S. LUCIA - CILIEGIO NANO - PRUNO O CILIEGIO CANINO - MAGALEPPO.

Nome Vernacolo

Zarese mate - Zarese de santa Luzia.
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Questo arboscello o albero, che prese il nome di Ciliegio di S. Lucia dal villaggio di S. Lucia nel Lorenese, dove specialmente si trova, nella vallata di Feltre cresce sino all'elevatezza dal mare di 300 met. e in un terreno qualunque purchè solatio. Ivi raggiunge l'altezza di 3 a 4 metri con un diametro alla base di 15 a 20 cent. e torna utile come soggetto d'innesto per modificare parecchie varietà di ciliegio.
Si propaga mediante semina.
Il suo legno giallognolo rossiccio può essere impiegato in piccoli lavori d'ebanista e di stipettaio; ma prima di metterlo in opera conviene sia molto secco, perchè si curva facilmente. Coi rami, odorosissimi, si fanno cannuccia da pipa.
Il grano della semente di sapore dolce e di odore soave spremuto dà un olio denso. Il frutto di quell'albero è tenuto dagli Arabi quale rimedio contro i calcoli della vescica.
Le drupe possono pur servire a tingere in colore dí porpora assai chiaro le lane e i cuoi.
Il seme matura in Luglio ed Agosto; lo si profonda nel terreno come quello del Prunus spinosa.
Un decimetro cubo di legno secco pesa chil. 0,842.

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Nome Botanico

Prunus Padus-Linn. - Prunus racemosa-Lamck. - Prunus vulgaris-Host e Borkh. - Padus avium-Mill.

Nome Italiano

PADO - PRUNO PADO.

Nome Vernacolo

Maraschèr turco - Zaresèr - Zareser salvadego - Rossol - Zarèser da canuce.

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Questa pianta che si trova abbondante nella vallata Feltrina e precisamente lungo il canale di Castelnuovo, raggiunge persino l'altezza di 6-7 metri con un diametro alla base di 30 cent. e cresce fino all'elevatezza di 800 metri dal mare; se ne trova qualche pianta anche nel Comelico Inferiore. Preferisce un terreno smosso ed un'esposizione solatia. Si propaga mediante semina e barbatelle, e giunge al massimo suo sviluppo in 40 a 50 anni, vivendone 60 ad 80.
Il legno d'un color bianco, che va mano mano coll'età facendosi rosso, solido, tenace è buon combustibile e pella sua purezza serve al tornitore, allo stipettaio, all'armaiolo in lavori minuti. Dalle scheggie tagliate di fresco nella Foresta Nera estraggono un olio che dicono vantaggioso nelle ferite o piaghe degli animali.
Colla scorza mediante reagenti si ottiene una buona tintura atta a colorire le reti.
Dai rami giovani si ottengono vimini e cerchi da secchie; i ramoscelli fioriferi allontanano i topi e le cimici. Colle rimesse si fanno cannuccie da pipa, che si vendono sotto il nome di marasca-turca.
Le foglie somministrano un eccellente foraggio alle pecore ed alle capre.
I fiori danno nutrimento alle api.
Frutti. Nel Salisburghese e nella Russia vengono mangiati o abbrustoliti o conditi col sale ed acquavite, e in molti altri luoghi, come qui da noi, si trae dell'aceto. Contengono molto spirito, poiché da 11 chilogrammi di frutti s'ottiene un litro d'acquavite. - I Russi col succo spremuto tingono in rosso il vino e fanno una specie di marmellata, mentre i Calmucchi con lo stesso succo cotto nel latte e poscia condensato, ottengono una conserva della quale si servono nei viaggi per minestra e per bibita fredda; gli Olandesi ne fanno un vino discreto.
Il seme matura in Agosto e Settembre; lo si semina come il Ciliegio.

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Nome Botanico

Prunus rubiconda-Bechst. - Cerasus dulcis (var.)-Borkh.

Nome Italiano

CILIEGIO SELVATICO A FRUTTI ROSSI .

Nome Vernacolo

Zaresèr - Zaresèr da zarese rosse.

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Questa pianta, varietà del Prunus Avium, raggiunge l'altezza da 8 a 10 metri e un diametro alla base di metri 0,80 a 1,20 e cresce fino all'elevatezza dal mare Adriatico di metri 1100, preferendo un terreno calcareo-argilloso-selcioso e un'esposizione libera. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al suo massimo sviluppo in 50 a 60 anni, vivendone oltre 100.
Il legno d'un colore rossastro, tenace, mediocremente solido, di fibra corta e fina, serve per lavori di tornio, per armadi, bauli, cassette, cofani, per stromenti da musica di legno; riceve bella pulitura, non però come il legno del Prunus Avium che è di molto più marezzato.
Dalla scorza si trae una sostanza colorante e si raccoglie un umore che geme da' pori e che ha tutte le proprietà della gomma arabica.
Col frutto si fabbrica dell'acquavite, molto in commercio nella Svizzera (Kirschwasser); lo si mangia fresco, secco e in conserve, e misto a droghe ed a zucchero dà il vino di ciliege dei Germani (Kirschwein). Gli ossi torchiati danno un olio da lume.
I fiori sono cercati dalle api che ne succhiano il nettare.
Le foglie vengono mangiate dalle pecore e dalle capre.
Pel seme vedi quanto s'è detto circa al Prunus Avium.
Il peso d'un decimetro cubico di legno secco è di chilogrammi 0,614.
La forza calorifera ragguagliata a 100, è pel legno 76, e pel carbone 75.

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Nome Botanico

Prunus spinosa-Linn. - Prunus sylvestris-Matt. - Prunus acacia-Moench.

Nome Italiano

PRUNO NERO - PRUNO SPINOSO - PRUNO SELVATICO O DI MACCHIA - PRUGNOLO.

Nome Vernacolo

Brombolèr - Brombolèr negro - Brugnòi - Brugnòc - Spin negro - Brombolèr salvadego - Brombolèr spinoso - Corgnolèr - Cadrolèr - Susiner mat - Ciandrolei - Ciandolei - Ciandrolèr - Candrolèr - Bromboluzèr - Paromblèi.

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Questa pianta, che in questa Provincia viene utilizzata per siepi vive, raggiunge l'altezza di 3 a 4 metri e un diametro alla base di centimetri 10 a 20 e cresce fino all'elevatezza di 900 metri dal mare
Adriatico, preferendo un terreno calcareo-argilloso e un'esposizione assolata. Si propaga mediante semina, talee e barbatelle e giunge al massimo suo sviluppo in 15 a 20 anni, vivendone 30 a 40.
Il legno pesante, duro, solido, elastico e rossiccio è buon combustibile, e quando perviene ad una bastevole grossezza viene adoperato dal tornitore in lavori minuti e dal fabbricatore di strumenti musicali.
La scorza colla potassa serve a tingere in rosso il cotone e preserva il cacio dal marciume. Nei tempi passati la volevano un rimedio contro l'etisia e la febbre intermittente.
Colle foglie un po'assecchite ed un poco abbrustolite si ottiene un mediocre thè.
Le gemme e i fiori bolliti nell'acqua e nel latte danno uno sciroppo medicinale astringente.
Col frutto si preparano conserve, acquavite, aceto e una tintura nera frammischiandovi del solfato di ferro. Nella Provenza se ne trae un liquore non molto dissimile dal Kirschenwasser.
Il seme matura in Novembre; seminato in autunno o primavera, alla profondità di 6-8 millimetri, germina per solito nella terza primavera.
Un decimetro cub. di legno secco pesa chil. 0,752.

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Nome Botanico

Punica granatum-Linn. - Punica sylvestris-Segu. - Mela punica-Matt.

Nome Italiano

MELOGRANO - MELOGRANATO.

Nome Vernacolo

Pomo granà - Pon granà - Pon ingranà.
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Questo arboscello originario dell'Africa si trova. qui coltivato per solo ornamento nei giardini delle vallate Bellunese e Feltrina, sino alla elevatezza di 400 metri dal mare.
I fiori in bottoni, detti nelle farmacie balausti, l'epicarpio, detto malicorio, e la corteccia del tronco e delle radici contengono notevole proporzione di tannino, onde agiscono come un valido astringente. La radice possiede inoltre una sostanza amara nauseante, la punicina, la quale esercita un'azione tossica contro i vermi intestinali e specialmente contro la tenia, per cui è reputato antelmintico e tenifugo specialmente. La polpa dei semi è refrigerante e tonica.
La scorza dei frutti viene adoperata pelle tinte nere e pell'inchiostro.
Il nome di Punica ritiensi derivato da punicus, cartaginese, allusione alla patria primitiva del Melograno, perchè si crede portato da Cartagine e seminato la prima volta in Cipro dai Pelasgi; secondo altri dal colore rosso infocato dei fiori detto puniceo dagli antichi.

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Nome Botanico

Pyrus communis-Linn. - Pyrus sylvestris-Moench. - Pyrus pyraster-Borkh.

Nome Italiano

PERO COMUNE - PERO SELVATICO - PERO - PERUGGINE.

Nome Vernacolo

Perèr salvadego - Peruzoler - Perera salvarega - Per de Chiza - Per da spin - Perer mat - Perer della brosa - Peire salvarie.

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Pyrus, dal nome celtico peren - pero - o dal greco pyr - fiamma - allusione alla forma piramidale del frutto.
Questa pianta raggiunge l'altezza di 10 a 15 metri e un diametro alla base di 40 a 60 centimetri e cresce fino all'elevatezza dal mare Adriatico di metri 1200, preferendo un terreno sostanzioso, sciolto, calcareo e selcioso-argilloso e un'esposizione meridionale e occidentale. Si propaga mediante semina, piantagione e barbatelle e giunge al massimo suo sviluppo in 70 ad 80 anni, vivendone 100 a 150.
Il legno d'un colore giallo rossiccio, a fibra corta e fina e di mediocre durezza è buonissimo per legna da fuoco, e dei fusti di qualche dimensione si serve lo stipettaio per mobili d'ornamento, i quali tinti in nero somigliano all'ebano. I falegnami ne fanno pialle.
La scorza e il legno dei rami giovani tagliuzzati bolliti per un'ora fanno prendere alla lana preparata con un mordente un colore cannella.
Dal frutto si traggono acquavite ed aceto, e le pere vengono mangiate con avidità dai porci. Otto chilogrammi di semi danno un chilogrammo d'olio.
Il seme matura in Ottobre; conservato durante l'inverno nei frutti o nella sabbia fresca viene seminato in Aprile, dopo un bagno di 48 ore, alla profondità di 6-8 millimetri e germina in capo a 30-40 giorni e spesso nella successiva primavera.
Il peso d'un decimetro cubico di legno secco è di chilogrammi 0,719.
La forza calorifera ragguagliata su 100, del legno è 80.

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Nome Botanico

Pyrus Cydonia-Linn. - Cydonia europaea-Savi - Cydonia vulgaris-Pers. - Sorbus Cydonia-Crantz.

Nome Italiano

COTOGNO - MELO COTOGNO - POMO COTOGNO.

Nome Vernacolo

Codognèr - Codogno - Codogn.

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Questa pianta di 3-4 metri, con un diametro alla base di centimetri 20 a 30, la si trova qui nei terreni coltivati delle vallate Feltrina e Bellunese, sino all'altezza di 800 metri dal mare. Giunge al massimo suo sviluppo in 30 anni, vivendone 50 a 60 e si propaga mediante semina, talee e piantoncini.
Il legno bianchiccio, tenace, duro, a fibra fina e lunga come combustibile è di poca forza, ma viene adoperato nei lavori di stipettaio e tornitore.
La scorza contiene materia colorante e come tale viene utilizzata nelle tintorie.
Dal frutto si ottiene la cotognata, di cui fa uso il pasticciere, e mediante la distillazione si trae pure dell'acquavite eccellente. Columella suggerisce di conservare le cotogne nel miele.
I semi hanno la loro applicazione nell'arte medica; ponendoli nell'acqua e lasciandoveli per 12 ore, danno un'acqua glutinosa usata dalle donne per render lucidi e fermi i capelli; maturano in Ottobre, seminati ancora nell'autunno e coperti per 6-8 millimetri di terra, germinano nella prossima primavera.
Il nome di Cydonia deriva da Kyton, città di Creta, patria primitiva di questa pianta.
Il peso specifico d'un decimetro cubico di legno secco è di chilogrammi 0,815.

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Nome Botanico

Pyrus Malus-Linn - Malus communis-Desf.

Nome Italiano

MELO SELVATICO - MELUGGINE - MELO.

Nome Vernacolo

Pomèr salvadego - Pomèr - Peire - Sapèr - Zapèr.

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Questa pianta raggiunge l'altezza di 7 a 10 metri e un diametro alla base di centimetri 40 a 50 cresce sino all'elevatezza di metri 1300 dal mare, preferendo un terreno fresco, calcareo-argilloso e basaltico e un'esposizione su falde montuose a levante o a settentrione. Si propaga mediante semina, barbatelle e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 60 anni circa, vivendone 80 a 100.
Il legno bianchiccio e bruno al midollo, compatto, a fibra fina, corta e tenace, per la sua durezza, per la pulitura e per la tinta nera che può assumere, viene adoperato non solo dallo stipettaio, dal tornitore e dal carradore, ma dal meccanico ancora nella confezione di strumenti geodetici e nelle tipografie per forme da stampa. È mediocre legna da fuoco.
La scorza giovane con del solfato doppio d'allumina e di soda (allume di rocca) somministra un' eccellente tintura gialla.
I fiori danno nutrimento alle api.

Dal frutto si traggono spirito di vino, aceto ed acido malico; di più da 8 chilogrammi di semi si trae un chilogrammo di saporitissimo olio, e dal succhio fermentato di questo frutto, il sidro.
Pel seme vedi quanto s'è detto pel Pyrus communis.
Il peso d'un decimetro cubico di legno secco è di chilogrammi 0,734.
La forza calorifera ragguagliata su 100, del legno è 74.

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Nome Botanico

Pyrus pollveria-Willd. - Pyrus pollvilleriana-Borkh.

Nome Italiano

PERO POLVILERIANO.

Nome Vernacolo

Perùz - Perera mata - Per salvarego - Vertelùz - Artelùz.

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Vedi per questa pianta quanto s'è detto pel Pyrus communis, del quale non è che una varietà.

9.2.09

TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA Q

Nome Botanico

Quercus pedunculata-Willd. - Quercus Robur-Linn. - Quercus racemosa-Lamck. - Quercus fructipendula-Schrank.

Nome Italiano

QUERCIA PEDUNCOLATA - QUERCIA GENTILE.

Nome Vernacolo

Rore dentil - Rore mestego - Rovere - Roro - Rore.

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Quercus dalle parole celtiche Kaêr quez - bell'albero.
Questa pianta, varietà della Quercus robur b, raggiunge l'altezza di 10 a 15 metri e un diametro alla base di centimetri 40 a 60 e cresce qui fino all'elevatezza dal mare di metri 630, preferendo un terreno calcareo, sostanzioso, sciolto e un'esposizione libera ed assolata. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 120 anni circa, vivendo ordinariamente più secoli.
Il legno di colore o bianchiccio o bruno rossastro secondo l'età, duro, di tessitura non uniforme e di fibra grossolana, è buono come combustibile, ma principalmente si adopera per travature, solai, per lavori sotterra e nelle macchine. Anche il carradore e il bottaio ne fanno uso e in marina serve nella costruzione di varie parti.
Le foglie Vengono mangiate dalle capre e pecore.
La scorza e il calice delle ghiande servono pella concia delle pelli e nella medicina la corteccia ha applicazione, contenendo notevole proporzione d'acido tannico e gallico, per cui è molto austera al palato e costituisce un valido astringente e antisettico.
Le ghiande servono ad ingrassare i porci, e a dare certa acquavite; se torrefatte, un caffè che è abbastanza buono, e purgate col ranno si prestano a fare il pane.
Dal succo (linfa) della pianta si ottiene dell'aceto.
Pel seme vedi quanto è detto del Quercus robur b.
Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 1,227, secco di chilogrammi O,782.
La forza calorifera ragguagliata su 100 è pel legno non fluitato 81, pel fluitato 57 e pel carbone 85.


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Nome Botanico

Quercus pubescens-Willd.

Nome Italiano

QUERCIA PUBESCENTE.

Nome Vernacolo

Bore spinarol - Zeràt.

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Questa pianta raggiunge l'altezza di 5 a 8 metri e un diametro alla base di 20 a 30 centimetri. Cresce fino all'elevatezza di 600 metri dal mare, preferendo un terreno calcareo, argilloso e solatio. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in circa 100 anni, vivendone 200 e più.
Il legno, bianchiccio quando è tenerello, e bruno rossastro quando più adulto, poroso, di fibra grossolana, duro, è buona materia da fuoco; benchè meno stimato del Quercus robur, serve tuttavia ai carradori, ai bottai e ai falegnami nelle cittadine costruzioni.
Le ghiande sono gradito pasto dei porci.
Per la semina vedi quanto è detto per il Quercus robur.
Il peso medio d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 1,220, secco di chilogr. 0,767.


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Nome Botanico

Quercus sessiflora-Smith. - Quercus robur b-Linn.

Nome Italiano

QUERCIA COMUNE - QUERCIA ROVERE - ROVERE.

Nome Vernacolo

Rovere - Rovero - Roro - Rore - Roat - Rore mestego - Rore da ligadure - Rore scorzer.

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Questa pianta che cresce specialmente nei versanti meridionali delle colline e bassi monti delle vallate Bellunesi e Feltrine, e che si trova anche qua e la sparsa nei boschi soleggiati di montagna della Provincia sino all'elevatezza di 1000 metri dal mare Adriatico; raggiunge l'altezza di 10 a 15 metri ed un diametro alla base di metri 1 a 1,50, preferendo un terreno profondo, sciolto, argilloso ed una esposizione solatia. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 100 a 150 anni e vive secoli. Plinio racconta di due quercie ch'esistevano ad Eraclea nel Ponto presso gli altari di Giove, le quali già piantate da Ercole, al tempo in cui esso scriveva doveano avere l'età di 1200 anni. A tre miglia da Osnabrück eravene una che misurava 12 piedi di diametro, sulla quale il Re d'Inghilterra Giorgio II saliva ogni qualvolta passava di là, per godere del panorama del paesaggio. Presso Bemel, nel circondario di Darmstadt ve n'è una di 15 piedi di diametro; nel villaggio di Oppeu presso Welau in Prussia, se ne rinvenne una di 18, nella contea di Dorset una di 22, nel Jorksireh una di 26 e finalmente al tempo della regina Anna d'Inghilterra se ne adoperò una per albero maestro della nave regale, alta 90 piedi, sopra un diametro di 35 (così l'Allgemeine Forst und Jagd Zeitung - Jannuar 1829).
Il legno bianchiccio se giovane, e bruno rossiccio in età adulta, è duro, solido, poroso e di fibra grossolana, assai stimato pelle costruzioni così all'asciutto, che nell'acqua e sotterra ed ha una durata straordinaria, avendosi trovate delle palafitte dopo 1500 anni, non alterate: lo adopera il bottaio, il carradore, il meccanico ed il falegname. Nelle costruzioni navali è preziosissimo per piedi di ruota, ossatura, gole, braccioli, paramezzali del mezzo e traversali della macchina, cuscinetti di spinta, serrette diagonali interne, fasciame interno della batteria, trincarini, pontuali, bagli di ponte, di batteria e di corridoio, barrotti dei boccaporti dei diversi penti, tavolami dei ponti sotto i cannoni, cinte della cinta in SU, torello e contro-torello, carena, grue delle lance, tagliamari, maschette, montanti di citte, chiglie di ruote e di prua. È pure buon combustibile. Questa Provincia utilizza un medio annuo di 500 metri cubi di detto legname da lavoro dell'importo di Lire 25,000.
I ramoscelli freschi e le foglie offrono alimento alle pecore e per le capre
e costituiscono un buon strame.
La scorza serve alla concia delle pelli; la migliore è quella che s'estrae dalle piante giovani.
Le galle prodotte dagl'insetti sono la vita delle nostre tintorie e in Turchia con esse si conciano i marrocchini. Miste al solfato di ferro danno l'inchiostro.


Il frutto, ghianda, lo si adopera in molti paesi in sostituzione al caffè, ma specialmente per ingrassare i porci. L'abate Rozier narra che le ghiande in tempi di carestia sono state spesso il cibo unico degli abitanti di diversi paesi. Questo frutto perde della sua amarezza ed acrimonia lavandolo con cenere e con ranno assottigliato dalla calce. La corteccia, le foglie e le ghiande sono un tonico amaro astringente.
Il seme matura agli ultimi d'ottobre; se è possibile si deve ancora fare la semina in autunno, per la circostanza che le ghiande perdono con tutta facilità la facoltà germinativa anche prima di 6 mesi. Costretti a farla nella successiva primavera, si dovrà conservare le ghiande sotto una tettoja sulla nuda terra, coperte di foglie o strame o nella sabbia asciutta, rimestandole di quando in quando. La semente sarà coperta con 3-4 centimetri di terra se seminata in primavera e 5 centimetri se seminata in autunno; la prima germina dopo 30-40 giorni e la seconda nella prossima primavera.
Il peso d'un decimetro cubo di legno fresco è di chilogr. 1,262, secco 0,814.
La forza calorifera ragguagliata su 100, è pel legno non fluitato 82, pel fluitato 54 e pel carbone 88.


8.2.09

TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA R

Nome Botanico

Rhamnus catharticus-Linn. - Rhamnus cathartica-Koch - Cervispina cathartica-Moench - Spina infectoria-Matt.

Nome Italiano

SPINO CERVINO — RANNO CATARTICO — RAMNO CATARTICO.

Nome Vernacolo

Biscòrz - Spin negro - Maràsca - Maras-cèra salvarega - Mareselva.

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Ramnus, dal greco rhabdos, bacchetta, allusione ai suoi rami delicati e flessibili.
Questa pianta, che viene qui impiegata nelle siepi vive, raggiunge l'altezza di 2 a 3 metri e un diametro alla base di 10 a 15 centimetri e cresce fino all'elevatezza di metri 1100 dal mare, preferendo un terreno argilloso-calcareo e un'esposizione ombreggiata. Si propaga mediante semina e barbatelle e giunge al massimo suo sviluppo in 20 a 30 anni vivendone 70 a 90.
Il legno di un colore giallognolo, che va mano mano facendosi rossiccio verso il midollo, solido, duro, a fibra fina, è buono per legna da bruciare, e, quando raggiunge una grossezza bastevole e specialmente quello delle radici, viene utilizzato in lavori minuti dallo stipettaio, dal tornitore, dall'intagliatore e dall'intarsiatore.
La scorza fresca tinge in giallo e l'asciutta in bruno e serve coll'aggiunta di determinati reagenti a colorire le lane, la seta, il cotone, la carta e le pelli.
I bestiami da pascolo mangiano le foglie assai volentieri.
Col frutto in Francia si prepara il verde vescica, tanto rinomato in commercio, e nel Bellunese un inchiostro sufficientemente buono. Di più colle bacche immature si colorano in giallo e in verde la lana, il cuojo e la carta, e colle mature in rosso scarlatto e in bruno. Questi frutti, o nuculani, maturi contengono un principio neutro amaro, la catertina, purgativa, drastica, che può cagionare dei disturbi se presa in dose impropria.
Il seme matura in Settembre, restando nelle bacche attaccato ai ramoscelli sino in primavera: conservato il seme estratto dalle bacche nella sabbia durante l'inverno, viene seminato in primavera dopo infuso in un bagno d'acqua per 48 ore; la semente coperta 6-8 millimetri di terra e di quando in quando inaffiata, germina durante l'estate o nella successiva primavera.
Il peso d'un decimetro cubico di legno secco è di chilogrammi 0,759.

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Nome Botanico

Rhamnus Frangula-Linn. - Frangula vulgaris-Borkh. e Reich. - Frangula Alnus-Mill.

Nome Italiano

FRANGULA — PUTINE.

Nome Vernacolo

Sàngol - Sangonèla - Sanguinèla - Pissasàn - Pissacàn - Conostrèla.

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Questa pianta sparsa qui in Provincia come il Rhamnus catharticus raggiunge l'altezza di 2 a 3 metri con un diametro alla base di 4 a 6 centimetri; cresce fino all'elevatezza di metri 1150 dal mare, preferendo un terreno piuttosto umido, calcareo, argilloso, sabbionifero e un'esposizione riparata. Si propaga mediante semina e barbatelle e raggiunge il massimo suo sviluppo in 20 a 25 anni, vivendone 80 a 90.
Il legno fragile, poroso, a fibra fina e corta, di un colore rossiccio, giunto a qualche grossezza potrebbe servire allo stipettaio e all'intagliatore per lavori minuti. È tenuto come cattivo combustibile.
La scorza fresca con l'allume può servire a preparare una tintura rossa e colla potassa la gialla per la lana; nei tempi andati adoperavasi il libro a fare decotti, ritenuti purgativi. Cotta nel latte distrugge la rogna dell'uomo, e nel burro quella delle pecore e dei cani.
Le foglie vengono mangiate dalle pecore e dai bovini.
Le api succhiano dai fiori l'umore mieloso.
Il frutto contiene pure una materia colorante in giallo e la catertina, e spremuto dà dell'olio da lume.
Il seme matura in Settembre e Ottobre; la semina avviene come pel Rhamnus catharticus; quello seminato in autunno germina nel successivo Maggio, e quello seminato in primavera dopo un anno.
Il carbone si preferisce ad ogni altro nella fabbricazione della polvere pirica, e su tale proposito si legge in Baudrillart - Dizionario generale acque e foreste - che il Governo francese nel 1709 proibiva ai fabbricatori di panieri e ad altri di adoperare tale pianta sotto pena di 300 franchi e della confisca del corpo e del mezzo di colpa.
Un decimetro cubo di legno secco pesa chil. 0,628.

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Nome Botanico

Rhamnus Paliurus-Linn. - Zizyphus Paliurus-Willd. - Paliurus aculeatus-Lamck. - Paliurus australis-Roem. et Schul.

Nome Italiano

MARRUCA - GIUGGIOLO SELVATICO - PALIURO.

Nome Vernacolo

Spin Capeleto.

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Quest'arboscello di 2 a 3 metri, in questa provincia lo si trova coltivato nelle siepi della Feltrina e del Bellunese sino all'elevatezza di 400 metri dal mare. Preferisce un terreno calcareo-argilloso e un'esposizione meriggiana.
Il legno per le sue limitate dimensioni non viene qui adoperato che per legna da fuoco.
La decozione delle foglie e delle radici era vantata come giovevole nei flussi di ventre e l'uso del frutto per facilitare l'espettorazione.
Il nome di Paliurus deriva dai vocaboli greci palin (a rovescio) e ouros (riparo), allusione ad una delle spine curva alla base ed alla specie atta a far siepi.

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Nome Botanico

Rhododendron Chamaecistus-Linn.

Nome Italiano

RODODENDRO FALSO-CISTO.

Nome Vernacolo

Tamarisighe - Sloda mata.

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Rhododendron deriva dal greco rhodon - rosa e dendron - albero.
Questo frutice, di nessuna importanza, cresce specialmente nelle esposizioni meridionali e rocciose, sino all'elevatezza dal mare di 1200 metri. Lo trovai abbondante sul monte Belvedere di Longarone e nella valle di Taibon nell'Agordino.

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Nome Botanico

Rhododendron ferrugineum-Linn.

Nome Italiano

RODODENDRO FERRUGINOSO — RODODENDRO ALPINO.

Nome Vernacolo

Ambiei - Càure - Dambiei - Fior della rosa - Fior de Santantonio - Giavàtoi - Lapin - Nambiei - Pich - Rausiè - Rausiè mato - Rosa mata - S-ciòpole - Senis-ci - Sciòcoi - Tamarisighe.

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Questa pianta è comunissima in questa Provincia, trovandosi in tutti i monti all'altezza dal mare di 1000 sino a 2000 metri. Raggiunge l'altezza di 40 a 60 centimetri e un diametro alla base di 6 a 8 millimetri. Alligna in terreni asciutti e in qualunque esposizione e si propaga mediante semina e tocca il massimo suo sviluppo in 6 a 10 anni, vivendone 15 a 20 per la sostituzione di nuovi rimessiticci.
Destinata dalla natura a vestire e a tener fermi i terreni sterili, franosi delle più alte falde dei monti, questa pianticella non viene adoperata che in caso di estrema deficienza di combustibile e per strami dai pastori nelle loro cascine e stalle.
Le gemme infuse nell'olio danno il così detto olio di marmotta, antireumatico.

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Nome Botanico

Rhododendron hirsutum-Linn.

Nome Italiano

RODODENDRO IRSUTO - BALSAMO ALPINO.

Nome Vernacolo

Ambiei - Càure - Dambiei - Fior della rosa - Fior de Santantonio - Giavàtoi - Lapin - Nambiei - Pich - Rausiè - Rausiè mato - Rosa mata - S-ciòpole - Senis-ci - Sciòcoi - Tamarisighe.

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Questo frutice, pure comunissimo, si comincia a trovarlo nella parte settentrionale di questa Provincia all'elevatezza di 450 metri dal mare, come nella valle Desedan di Longarone. Non offre maggiori vantaggi del Rhododendron ferrugineum.

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Nome Botanico

Rhus cotynus-Linn.

Nome Italiano

COTINO - SCOTANO - SOMMACO - CAPECCHIO.

Nome Vernacolo

Rus.

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Questo frutice dl 2 a 3 metri cresce qui coltivato per ornamento nei giardini sino all' elevatezza dl metri 400 dal mare, per l'elegante aspetto dei suoi frutti somiglianti a penne d'uccelli, che venivano adoperate un tempo dalle donne per adornarsi. Si propaga facilmente per barbatelle e margotti, e difficilmente per seme.
Il legno, pel suo giallo venato in verde, potrebbe servire nei minuti lavori di tornio. Tutte le parti di questa pianta contengono una materia colorante per le stoffe, conosciuta fino dai tempi di Plinio. Il legno del fusto e dei rami tingono in giallo, e le radici e le foglie in rosso. Le foglie, di più, ricche di tannino, disseccate e polverizzate servono ottimamente per la concia delle pelli, e nel limitrofo Tirolo italiano se ne fa grande commercio vendendole a Cent. 8 a 10 al chilogrammo.
Il nome di Rhus, e Rhous in greco, deriva dalla parola celtica rhud (rosso) pel colore che i frutti e le foglie presentano in autunno.

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Nome Botanico

Rhus typhium-Linn.

Nome Italiano

SOMMACO PELOSO.

Nome Vernacolo

Rus.

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Questa pianta di 4 a 5 metri d'altezza, con un diametro alla base di 15 a 18 centimetri, si trova qui sparsa nei fondi a coltura agraria e specialmente nei giardini per semplice ornamento, sino all'elevatezza dal mare di 500 metri. Si propaga mediante semina, ma più facilmente per margotte e barbatelle, e giunge al massimo suo sviluppo in 20 a 30 anni, vivendone 50 a 60. Benchè le parti di questa pianta contengano materia colorante (non però quanta il Rhus cotynus) non se ne fa in Provincia alcun uso.
Il peso d'un decimetro cubo di legno secco è di chilogrammi 0,492.

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Nome Botanico

Ribes Grossularia-Linn. - Ribes uva crispa-Dec. - Ribes vulgare-Koch - Grossularia uva crispa-Scop. - Grossularia vulgaris-Spach.

Nome Italiano

UVA SPINA.

Nome Vernacolo

Ua spinèla - Ua spinarola - Parasolèr - Pirasolèr - Perusolèr - Parasolai - Perosolèr - Perasolèr - Paresolài - Paresolèr - Pelosèr - Ribes-pelos - Ribes - Ribis - Ribis-spinos - Spinèla.

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Questo frutice si trova sparso nei boschi della Provincia sino all'elevatezza di 1200 metri dal mare. Le bacche vengono mangiate dagli uomini fresche e in acquavite. Dicesi che immature, cotte con la panna possano servire come legume e fatte bollire collo zucchero e conservate in bottiglie bene otturate, diano una conserva eccellente. Col succo spremuto ottengonsi i prodotti degli altri ribes. Anche i rami e le foglie di questa pianta tingono le stoffe di lana preparate.
Il seme matura in Luglio; lo si semina come il Ribes rubrum e germina nella seconda primavera.

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Nome Botanico

Ribes nigrum-Linn.

Nome Italiano

RIBES NERO.

Nome Vernacolo

Ribes negro - Ua-ribes negra.

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Questo frutice è specialmente coltivato nei poderi agrari e lo si trova sino in quelli di Pieve di Cadore all'elevatezza di 900 metri dal mare.
Le gemme danno un sapore gradito al vino e alla birra.
Le foglie scottate nell'acqua e tosto essiccate si adoperarono come un the contro l'artritide, motivo per cui questo frutice venne anche chiamato arbusto artritidico.
Le bacche vengono mangiate tanto fresche che infuse nell'acquavite e danno un colore violetto. Col loro succo si ottengono quasi i medesimi prodotti
che con quello del Ribes rubrum; danno inoltre colla distillazione, unite al Rhum e a certe droghe, una specie di ratafià.
Il seme matura in Agosto e lo si semina come il Ribes rubrum.

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Nome Botanico

Ribes rubrum-Linn.

Nome Italiano

RIBES COMUNE — RIBES ROSSO.

Nome Vernacolo

Ribes - Ribesèr - Ribes rossa - Ua-ribes - Ua-ribis - Ua salvaria - Ua de San Duane - Uela - Asie - Asièr - Asiài - Asies.

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Questo frutice sparso nei boschi di tutta la Provincia sino all'elevatezza di 1400 metri dal mare, lo si trova più che sia coltivato negli orti e ne' giardini.
Il legno giovane e la corteccia tingono le stoffe in bruno.
Le bacche acidule, refrigeranti e addolcenti contengono acido malico e citrico e una buona quantità di pectina, che colla cottura si trasforma in una gelatina ricercata come alimento. Per le proprietà astringenti, calmanti e fortificanti, la medicina s'è impadronita di questo ribes. - Le bacche si mangiano crude e servono nelle pasticcerie per le conserve, pei gelati, per far vino, aceto ed acquavite.
Per ottenere il vino suggeriscono di mescolare il succo spremuto con una eguale quantità d'acqua, aggiungendovi per ogni litro 250 grammi di zucchero; di lasciar fermentare in un vaso per 40 giorni questo miscuglio e di lasciarlo riposare, bene otturato che sia, per circa sei mesi; finalmente di porlo in bottiglie, nelle quali si conserva per molti anni, acquistando sempre maggior forza. Coll'aggiungere ad ogni litro di succo 62 grammi di zucchero si è ottenuto dell'alcool e colle bacche delle piante selvatiche si tinsero in giallo le stoffe
I fiori vengono ricercati dalle api.
Il nome di Ribes dato dagli Arabi ad un Rabarbaro acido (che è il Rheum ribes) venne da Rauhin applicato per errore a questa pianta.
Il seme matura in Giugno e Luglio; si può seminarlo subito dopo la maturazione o nella successiva primavera, coprendolo con uno strato di 6-7 millimetri di terra; germina dopo un anno.

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Nome Botanico

Robinia Pseudo-Acacia-Linn. - Pseudo-Acacia vulgaris-Duham.

Nome Italiano

ROBINIA - ACACIA - ROBINIA FALSA GAGGIA - FALSA ACACIA.

Nome Vernacolo

Cassia - Acassia - Robinia - Gaja - Gazìa.

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Questa, pianta, che prese il nome da Robin, semplicista del Re Luigi XIII, il primo che la trasportò nell'anno 1615 dall'America a Parigi credendola la vera Acacia, è nativa della Virginia ed è qui sparsa nei terreni non oltrepassanti l'altitudine di 800 metri dal mare; raggiunge l'altezza di 10 a 12 metri e un diametro alla base di 40 a 50 centimetri, e preferisce un terreno fresco, sciolto, grasso e irriguo, ed una esposizione assolata. Si propaga mediante semina, piantagione e barbatelle, e giunge al massimo suo sviluppo in 50 a 60 anni, vivendone 80 a 100.
Il legno giallognolo, duro, poroso, a fibra fina e corta è piuttosto fragile; quale combustibile, buonissimo; viene adoperato dal carradore principalmente nelle fabbriche urbane, in lavori sotterra e sott'acqua, per pali da vite e nelle costruzioni navali.
Col legno delle radici si costruiscono mobili eleganti e di un vago marezzo, e con la loro scorza mista all'allume si ha un color giallo.
Le foglie somministrano un eccellente foraggio ai bestiami. Bohadsch assicura che le vacche, le quali si sono cibate di queste foglie somministrarono una maggiore quantità di latte, e che questo alimento è più sugoso di quello del trifoglio e della cedrangola.
Dai fiori le api succhiano il nettare per il miele. Questi fiori sono ammollienti, aromatici, antisterici e posti in infusione o in decozione se ne ricava un' acqua distillata che si usava nelle pozioni e nei giulebbe. Nella Toscana vengono mangiati fritti dopo essere stati investiti di pane gratuggiato e rosso di uova, appunto come qui si fa dei fiori di zucca.
Il legume viene adoperato al Cairo nella preparazione dei cuoi.
Colle fibre corticali si fabbricano dei tessuti elastici e solidi e dei cordami ordinari.
Il seme matura in Settembre ed Ottobre, restando racchiuso nei legumi attaccati ai rami fino in primavera dopo un bagno nell'acqua di 48 ore, lo si semina in primavera coprendolo con 6-7 millimetri di terra, tenendolo all'occorrenza umettato, e germina in 15 giorni circa.
Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 1,066, secco chilogrammi 0,652.
La forza calorifera del legno, ragguagliata su 100, è 72.

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Nome Botanico

Rosa alpina-Linn. - Rosa glandulosa-Bellard. - Rosa inermis-Mill. - Rosa pendulina-Reich.

Nome Italiano

ROSA ALPINA.

Nome Vernacolo

Rosèr de montagna - Rosa alpina - Rosa de mont.

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Questa rosa che cresce sui nostri monti sino all'elevatezza di 800 a 1600 metri dal mare, si distingue dalle altre per non aver spine e per somministrare allo stipettaio il bel legno delle radici, duro, compatto, di fibra finissima, marezzato, che riceve perfetta pulitura. Essa abbonda specialmente nel bosco di Cajada in Comune di Longarone e in quelli della vallata di S. Lucano nel Comune di Taibon.

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Nome Botanico

Rosa arvensis-Linn. - Rosa serpens-Jacq. et Willd. - Rosa dumetorum-Guss. - Rosa sylvestris-Herm. - Rosa scadens-Moench - Rosa herporhodon-Borkh.

Nome Italiano

ROSA DEI CAMPI.

Nome Vernacolo

Rosèr.

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Questa pianta, che si trova nei boschi e nelle siepi non offre alcuna utilità così da doverne far menzione.

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Nome Botanico

Rosa canina-Linn.

Nome Italiano

ROSA DI MACCHIA - ROSA CANINA.

Nome Vernacolo

Stropacùl - Stropacùi - Stropacù - Spin da stropacui - Spin revèrs - Stropacùs - Rosoler mat - Rosoler salvaregh.

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Questa pianta sparsa in tutta la Provincia, sino all'elevatezza di 1500 metri dal mare, raggiunge l'altezza di 1 a 2 metri e un diametro alla base di 3 a 6 centimetri. Preferisce un terreno calcareo asciutto e un'esposizione meriggiana. Si propaga mediante semina e barbatelle e giunge al suo massimo sviluppo in 8-10 anni, vivendone 15 a 20. Nel Giornale della Società Orticola di Lombardia dell'anno 1876 si legge che in Hildersheim in Germania esiste ancora addossata all'antica chiesa una pianta di Rosa canina, che daterebbe nientemeno che da Carlomagno e che anzi, secondo la tradizione sarebbe stata piantata dallo stesso eroe. Il tronco sarebbe della grossezza di quasi il corpo d'un uomo, diviso in 5 rami pei quali mantengonsi appositi sostegni. Si dice inoltre che un Vescovo di nome Hepilo, negli anni tra il 1154 e il 1179 fece per il primo sostenere i rami dell'albero - fatto questo menzionato nei cartolari della Chiesa - e che di più dalla stessa fonte si conoscerebbe come verso il 1120 tale pianta fosse considerata quale meraviglia del paese!
Il legno di un colore giallo, tenace, di fibra fina e lunga con midollo grosso, viene adoperato, oltre che per legna da fuoco, per denti da rastrelli, e usato dal tornitore in lavori minuti.
La scorza dà una tintura giallo-sporca.
La radice e il legno tingono in bruno e quella è ricercata dal rimessajo.
Le foglie vengono mangiate dalle capre e dalle pecore.
Dai fiori le api succhiano il miele. Dicesi che i Tartari preparino coi rami e le radici tagliuzzate un the, ed i Russi, con i petali, dell'acquavite, nonchè aceto, miele, sciroppo, olio e pomata di rose. In passato tenevasi il bedeguaro (che è quel riccio prodotto dal Chynips rosae), per un rimedio contro il flusso di ventre e contro il gozzo e lo si poneva come sonnifero nella culla dei bambini.


I frutti rammolliti vengono mangiati dai fanciulli; seccati ed abbrustoliti si tentò surrogarli al caffè; mediante la fermentazione, si ottiene il così detto vino-piccolo e dell'aceto; colla distillazione anche dell'alcool, e finalmente, puliti dai semi, li si usarono in diverse vivande preparati con zucchero, aceto e cannella.
Il seme matura in Settembre e Ottobre; seminato in Aprile alla profondità di 6-7 centimetri germina nella prossima o seconda primavera.
Un decimetro cubico di legno secco pesa chilogrammi 0,865.

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Nome Botanico

Rosa cinnamomea-Linn. - Rosa majalis-Herm. - Rosa collincola-Ehrh. - Rosa fraxinifolia-Borkh.

Nome Italiano

ROSA CANNELLA.

Nome Vernacolo

Rosèr.

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Questa pianta molto rara non offre maggior interesse delle altre rose.

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Nome Botanico

Rosa lutea-Willd. e Mill. - Rosa Eglanteria-Linn.

Nome Italiano

ROSA GIALLA.

Nome Vernacolo

Stropacùl - Stropacùi - Stropacù - Spin da stropacui - Spin revèrs - Stropacùs - Rosoler mat - Rosoler salvaregh.

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Per questa pianta vedi quanto s'è detto pella Rosa canina ed aggiungi che co' suoi frutti si può preparare una confettura chiamata conserva di cinorodonte.

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Nome Botanico

Rosa muscosa - Ait. e Herm.
(N.B. Varietà della ROSA CENTIFOLIA-Linn.)

Nome Italiano

ROSA MUSCOSA.

Nome Vernacolo

Rosèr.

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Questa rosa si trova nei giardini delle vallate Bellunese e Feltrina sino all'elevatezza di 500 metri dal mare. Non offre alcuna utilità oltre all'ornamento pel quale viene coltivata.

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Nome Botanico

Rosa Pimpinellifolia-Linn. - Rosa spinosissima-Burgs.

Nome Italiano

ROSA BIANCA.

Nome Vernacolo

Roser - Roser da rose bianche.

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Questa rosa coltivata nei giardini non offre che l'utilità dei suoi fiori per confezionare acque odorose. Dicono che con i frutti si fecero delle minestre.

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Nome Botanico

Rosa villosa-Linn.

Nome Italiano

ROSA VELLOSA.

Nome Vernacolo

Stropacùl - Stropacùi - Stropacù - Spin da stropacui - Spin revèrs - Stropacùs - Rosoler mat - Rosoler salvaregh.

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Per questa pianta si veda quanto s'è detto della Rosa canina e solo aggiungesi che i suoi frutti venivano un tempo usati in medicina sotto il nome di Fructus Cynobati.

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Nome Botanico

Rosa vulciginosa-Linn.

Nome Italiano

ROSA VULCIGINOSA.

Nome Vernacolo

Stropacùl - Stropacùi - Stropacù - Spin da stropacui - Spin revèrs - Stropacùs - Rosoler mat - Rosoler salvaregh.

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Per questa pianta vedi quanto s'è detto pella Rosa canina, che per poco diversifica, e solo aggiungi che gode la preferenza sull'altre rose come pianta d'ornamento e che i campagnuoli di alcune contrade tedesche preparano colle foglie un the che non è punto disgustoso.

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Nome Botanico

Rosmarinus officinalis-Linn.

Nome Italiano

ROSMARINO - ROMERINO.

Nome Vernacolo

Rosmarin - Osmarin.

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Questo frutice coltivato qui pegli usi della cucina, nella condizionatura di carni e di pesci, si trova in questa Provincia nei giardini sino all'elevatezza persino di 380 metri dal mare. Somministra un olio essenziale di color ambra, di cui la medicina e i profumieri fanno uso. Le api sono attratte dall'odore aromatico canforoso della pianta ed è a questo che si attribuisce generalmente la bontà del miele detto di Narbona e Mahon. Gli abitanti delle coste della Dalmazia adoperano questa pianta per combustibile.
Il nome di Rosmarinus deriva dal latino ros marinus (profumo del mare), allusione ai siti vicino al mare ove cresce principalmente questo frutice.

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Nome Botanico

Rubus fruticosus-Linn. e Berth.

Nome Italiano

ROVO COMUNE — ROVO DI MACCHIA — ROVO FRUTICOSO.

Nome Vernacolo

More - Mojèr - Moi negher - Smoi negher - Moèr - Mores - Mores negre - Moe negre - Morer negro - Murighe - Mujer negre - More de spin - More de rosa - Murighèr - Muje negre - Morei - Roèr - Roai - Roajèr - Roa.

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Questo arbusto di metri 1 a l½ che cresce qui nei boschi e specialmente nei terreni incolti esposti a mezzogiorno sino all'elevatezza di 1500 metri dal mare e più, si propaga mediante semina, mettendo nuovi rimessiticci ogni 2 anni.
Il legno bianco al taglio e bruno al midollo, tenace, di fibra lunga e fina, in mancanza di miglior combustibile serve per legna da fuoco.
Le foglie, mediante processi, danno delle tinture e coi pampini in primavera si ha una decozione che si adopera per gargarismo nelle infiammazioni di gola.
Dai fiori le api ritraggono alimento abbondante.
I frutti che si mangiano, servono nella confezione di conserve, a tingere i vini bianchi. Nella Provenza si traggono acquavite ed aceto, e qui da noi si prepara un sciroppo usato in medicina. Secondo alcuni scrittori si ottiene l'aceto assai forte e d'un gusto speciale facendo essiccare le bacche immature e mettendole nel vino, ridotte in polvere.
Il carbone ottenuto da questa pianta è buono pella fabbricazione della polvere ardente.
Il nome di Rubus lo si vuole derivato da ruber - rosso - quale allusione alla tinta del frutto di molte specie appartenenti a questo genere.
Il seme matura in Agosto e Ottobre secondo l'anticipata o ritardata fioritura; la semina avviene in primavera e la germinazione o nel primo anno o nei successivi, mantenendo questo seme per lungo tempo la forza germinativa.

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Nome Botanico

Rubus Idaeus-Linn.

Nome Italiano

LAMPONE - LAMPIONE - AMPOMELLE - ROVO IDEO.

Nome Vernacolo

Frambula - Frambuèr - Framboler - Frambua - Bulighèr - Mulighèr - Mojèr - Murighe - Muje rosse - Murighe rosse - More rosse - Muje - Mojastre - Moe rosse - Muoer - Muoje - Mujes - Morer rosso - Moi ros - Smoi ros - Moèr - Mojes - Mujèr - Pomelèr.

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Questo frutice, varietà del Rubus fruticosus, di 1 a 2 metri d'altezza, trasportato dal monte Ida, si trova ora nelle radure dei boschi di montagna e nei luoghi sassosi e sterili di esposizione meriggiana di questa Provincia, sino all'elevatezza di metri 1500 dal mare e si propaga mediante semina ogni biennio mettendo rimessiticci.
Coi frutti, buoni a mangiarsi crudi, con o senza vino o con latte e zucchero, si preparano delle conserve eccellenti qui molto usate, delle confetture, marmellate, composte, gelati, ratafià, del vino, dello spirito e dell'aceto. Questo frutto che all'orso è un pasto gradito, per le oche è un vero veleno.
Le foglie vengono mangiate dalle pecore e dalle capre.
Per la semente vedi quanto s'è detto del Rubus fruticosus.
Ve ne sono molte altre varietà in questa Provincia, senza una particolare importanza, delle quali mi limiterò d'indicare i nomi delle principali, botanico e italiano, essendo i vernacoli eguali a quelli del Rubus fruticosus. 1)

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1) Rubus tomentosus-Willd. e Borkh. - ROVO TOMENTOSO - ROVO VELLUTATO.
Rubus hirtus-Waldst,Veihe,Nees - ROVO IRSUTO.
" saxatilis-Linn. - ROVO SASSATILE.
" caesius-Linn. - ROVO DI MACCHIA.

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Nome Botanico

Ruscus aculeatus-Linn.

Nome Italiano

PUNGITOPO - PUGNITOPO.

Nome Vernacolo

Rusta.

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Questo frutice che vive soltanto 5-6 anni, lo si trova al piedemonte della parte meridionale di questa Provincia sino all'elevatezza di 200 metri dal mare. Non serve che a far scope.
Ruscus o Bruscus, secondo alcuni, deriva dal celtico beus (bosso) per le foglie della forma del bosso; secondo altri dal latino rusticus (villano), cioè pianta rustica, perchè i contadini si servivano delle foglie del Ruscus aculeatus per coprire le vivande onde difenderle dai topi, o perchè cresce in luoghi selvaggi.
La radice è diuretica.

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