21.2.09

TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA D

Nome Botanico

Daphne Cneorum-Linn.

Nome Italiano

DAFNE CNEORO - TIMELEA ODOROSA.

Nome Vernacolo

Forzèi mat.

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Daphne è il nome di una ninfa figlia del fiume Peneo, amata da Apollo e cambiata in lauro; Cneorum viene dal greco Cneoron, nome dato da Teofrasto ad un arbusto somigliante all'olivo.
Questo piccolo suffrutice strisciante, che si trova specialmente sugli alti monti della Feltrina, dell'Agordino e del Cadore fino all'elevatezza di 2000 metri dal mare, non potrebbe essere utilizzato che quale ornamento pei giardini.


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Nome Botanico

Daphne Mezereum-Linn. - Thimalea Mezereum-Allion.

Nome Italiano

MEZEREO - CAMALEA.

Nome Vernacolo

Bodìs - Podìs - Polìs - Pudìs - Pudi - Peveroni - Zimes.

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Questa pianta che si trova sparsa specialmente nei boschi resinosi della Provincia sino all'elevatezza di 1500 metri dal mare, raggiunge l'altezza dì metri 1 a 1,50, e, coltivata nei giardini, anche a 2 e 3 metri, con un diametro alla base di 2 a 3 centimetri. Arriva al massimo suo sviluppo in 8 a 10 anni vivendone 12 a 15. Si moltiplica facilmente per semi nei terreni ombreggiati ed abbondanti di terriccio vegetale. Si presta nei giardini come ornamento. Il legno bianco-giallognolo a fibra grossolana e mediocremente duro, preso in bocca cagiona doloroso enfiamento delle labbra e della lingua perchè ciascuna parte di questa pianta è vescicatoria e in specialità la corteccia.


La corteccia, i ramoscelli e le foglie danno ai tessuti preparati un colore giallo-bruno e della corteccia i montanari Bellunesi si servono per correggie. Del libro si fa carta.
Le bacche possono dare un bel color rosso ai pittori, e in medicina furono adoperate sotto il nome di semen conognidii. I Russi le infondono nell'acquavite e nell'aceto perché acquistino maggior forza. Vengono mangiate con avidità dai colombi selvatici. Secondo Linneo 12 di queste bacche sarebbero più che sufficienti per far morire un uomo.
Il seme matura in Luglio; la semina succede in Agosto coprendo il seme con 5-6 millimetri di terra; quello seminato in Agosto germina nella successiva primavera, e quello collocato in terra in primavera un anno dopo.


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Nome Botanico

Diospyros Lotus-Linn.

Nome Italiano

ALBERO DI S. ANDREA - DIOSPIRO FALSO LOTO - LOTO AFRICANO.

Nome Vernacolo

Isolèr - Albero de San Andrea - Zeresèr santo.

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Diospyros, dios = divino e Pyros = grano.
Questa pianta che si trova coltivata in qualche fondo a coltura agraria della vallata Bellunese e Feltrina, all'elevatezza non maggiore di 400 metri dal mare, giunge all'altezza di 10 a 12 metri con un diametro alla base di 35 a 50 centimetri. Sopporta i rigidi freddi non ostante che sia originaria delle calde regioni d'Oriente. Cresce con lentezza e il suo legno duro, molto compatto, di colore giallognolo, che diventa scuro-cenere se esposto all'aria, può essere utilmente impiegato per mobiglia ricevendo un bel pulimento. Si moltiplica mediante seme e polloni e predilige terreni leggeri non tanto asciutti esposti a mezzodì.
Le bacche carnose, della grossezza d'una ciliegia ordinaria, divise internamente in otto loggie, contenenti ciascuna una grana, sono mangiabili e precipuamente se bollite e cosparse di zucchero. Si credette per molto tempo che questo fosse il famoso lotus degli antichi che formava le abituali delizie dei popoli africani, denominati lotofagi; ma è un errore. L'albero di S. Andrea esisteva in Egitto in grande quantità al tempo di Teofrasto, ma i frutti di questa pianta non figuravano nelle mense.


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Nome Botanico

Dryas octopetala-Linn.

Nome Italiano

DRIADE OTTOPETALA.

Nome Vernacolo

Erba arzentada.

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Questo piccolo suffrutice che striscia a terra, abbondantissimo in questa Provincia, l'ho trovato anche sul letto del Piave all'altitudine di 250 metri dal mare e precisamente a Lentiai, e sull'Antelao a 2500 metri sopra l'Adriatico il giorno 21 Agosto 1875, nel quale, in compagnia dei Comm. Gio. Carlo Siemoni Ispettore Superiore Forestale, e Giorgio Pozzolini Colonnello comandante il 6° Reggimento Bersaglieri ho raggiunto la cima di quel monte alto 3259 metri.
Questa pianta non presenta alcuna utilità e dicono solo sia in medicina un astringente tonico.
Il nome di Dryas lo si fa derivare da Drys (quercia) pella somiglianza in piccolo delle foglie.


20.2.09

TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA E

Nome Botanico

Erica tetralix-Linn.

Nome Italiano

ERICA TETRAGONA - CERBINA.

Nome Vernacolo

Sloda - Fazonèl - Scambaròn - Isòpo - Nosolàda - Neslòda - Deslòda - Forzèi - Fursèi - Frezza - Schenèl - Auselàda - Lesùra - Auslòda - Deslòna- Lusùra - Isòp - Dosolòda.

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Vedi per questa pianta quanto si è detto dell'Erica vulgaris.


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Nome Botanico

Erica vulgaris-Linn. - Calluna vulgaris-Willd. et Smith. - Calluna Erica-Dec.

Nome Italiano

ERICA COMUNE - ERICA VOLGARE - ERICA MINORE

Nome Vernacolo

Auselàda - Ausolàda - Deslòda - Deslòna - Forzèi - Furzèi - Frussèi - Frezza - Nosolàda - Neslòda - Isòpo - Isòp - Lesùra - Sloda - Scambaròn - Schenèl - Tazonèl - Rosola - Lusùra - Desolòda - Dorlàda

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Erica, dal greco ereicein (spezzare), allusione alle proprietà litotritiche attribuite a questa pianta.
Questo piccolo frutice che s'alza da terra 20 centimetri circa, con numerosi rami, si trova specialmente nei luoghi sterili dei monti d'esposizione soleggiata di tutta la Provincia sino a 1600 metri sopra il livello del mare.
Questa pianta può servire benissimo come combustibile. Qui l'adoperano per strame e per il bosco dei bachi da seta.
Le foglie contengono sostanza per la concia delle pelli e per tingere la seta in rosso e la lana in giallo e bruno mescendovi dell'allume e vetriolo di ferro. Gl'inglesi le sostituiscono al Luppolo nella fabbricazione della birra. Krebs dice che negli anni scarsi d'erba e d'altra pastura potrebb'essere utilizzata pel mantenimento dei cavalli e pecore ed anche dei conigli e capre.
Si possono fare scope, e i montanari della Scozia coprono di Erica i tetti delle loro case. Bruciando dà molto calore e buona cenere.
I fiori danno alle api molto nettare.
Il seme matura in Dicembre; seminato in primavera non germina che dopo un anno.


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Nome Botanico

Evonymus europaeus-Linn. - Evonymus tenuifolius-Marz. - Evonymus vulgaris-Mill. - Evonymus europaea-Gaud.

Nome Italiano

FUSAGGINE - FUSARIA - FUSARO - EVONIMO - EVONIMO EUROPEO - BERRETTA DA PRETE.

Noome Vernacolo

Fusaden - Fusade - Fusèr - Bareta da prete - Legnel - Legn cald - Bine de pan - Legn da stecadent - Capei da prete - Legn da broche.

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Secondo Le Maout-Decaisne venne così chiamata tale pianta dai vocaboli greci eu (buono), onoma (nome ).
Questa pianta sparsa nelle valli Feltrina e Bellunese e coltivata nelle siepi dei fondi a coltura agraria, e qualcheduna nei boschi sino all'elevatezza dal mare di 900 metri, raggiunge l'altezza di 4 a 5 metri e un diametro alla base di 15 a 18 centimetri. Preferisce un terreno abbondante di terriccio, fresco, ed una esposizione assolata. Si propaga mediante semina, margotte, talee e barbatelle e giunge al massimo suo sviluppo in 25 a 30 anni, vivendone 50 a 60.
Il legno molto duro, di colore giallognolo, tenace, ha fibra fina; come legna da bruciare è mediocre e può servire con maggiore utilità per intarsi, canne d'organo, fusi, cardatoi, per altri piccoli oggetti da tornitore, come per brocche da calzolaio.


I frutti sono un violento purgante per l'uomo e col pericardio dei medesimi si preparano tinture rosse, gialle e verdi. Dicono che sia stata adoperata la parte rossa del frutto come cosmetico per tingere in biondo i capelli.
I semi torchiati danno un olio da lume. Si presume che le capsule secche polverizzate del seme facciano morire i pidocchi ed in infusione nell'aceto guariscano gli animali domestici dalla rogna.
Il seme matura in Novembre; seminato ancora nell'autunno germina nella prossima primavera, e posto nel terreno in primavera non germina che dopo un anno: vuoi essere leggermente coperto di terra.
Il carbone si presta nella fabbricazione della polvere ardente e delle matite.
Un decimetro cubico di legno secco pesa chilogrammi 0,774.


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Nome Botanico

Evonymus latifolius-Willd. - Evonymus latifolia-Roem. e Schul.

Nome Italiano

EVONIMO DI FOGLIE LARGHE - FUSARIA MAGGIORE - FUSARIA A FOGLIA LARGA - EVONIMO LATIFOGLIO.

Nome Vernacolo

Fuser - Fusaden - Fusade - Bereta da prete - Legn da stecadent - Legn cald - Capei da prete - Legn da broche - Bine de pan - Legnèl.

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Questa pianticella che offre i medesimi prodotti dell'Evonymus europaeus, del quale non è che una varietà rara in questa Provincia, l'ho trovata anche in Comune di Lavalle d'Agordo, all'elevatezza dal mare di 800 metri.


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Nome Botanico

Evonymus verrucosus-Linn.

Nome Italiano

EVONIMO VERRUCOSO.

Nome Vernacolo

Fusaden salvarego.

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Questo arboscello alto 2-3 metri che si trova qua e là, però raramente, sparso nei boschetti della vallata del Piave sino all'elevatezza di 450 metri dal mare, preferisce terreno ed esposizione meridiana e si propaga come l'Evonymus europaeus; giunge al massimo suo accrescimento in 15-20 anni, vivendone 30-40.
Il suo legno molto duro serve per brocche da calzolaio.


19.2.09

TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA F

Nome Botanico

Fagus sylvatica-Linn. - Fagus sylvestris-Gaertn. - Castanea fagus-Scop.

Nome Italiano

FAGGIO - FAGGIO COMUNE - FAGGIO SELVATICO.

Nome Vernacolo

Faghèr - Faghèra.

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Questa pianta, il cui nome deriva dal greco fago (mangio), poiché i frutti son mangiati dagli animali, raggiunge l'altezza di 20 a 24 metri e un diametro alla base di metri 1 a 1,50; cresce fino all'elevatezza di 1800 metri dal mare, preferendo un terreno fresco, argilloso, quarzoso ed un'esposizione a ponente ed a settentrione. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 140 a 150 anni, vivendone ordinariamente 200, e se in favorevoli circostanze persino 300 anni.
Il legno di un colore rossiccio, duro, solido, pesante, flessibile, di tessitura non uniforme e di fibra grossolana soffre pelle alterazioni dell'umido e del secco. Nelle fabbriche lo si usa soltanto in pavimenti mantenuti nell'asciutto e in travature nelle cucine di campagna che mancano di fumaiolo, dove essendo soggetto all'azione del fumo ha una durata lunghissima. Lo si adopera però sopra tutto per doghe da botte, scodelle, cucchiai, piatti, mestole, cerchi da stacci, pestoni, viti di pressione, zoccoli, scatole, manichi da vanghe, da zappe, da mannaie, da martelli, truogoli, assi da ruote, forche da timoni, erpici, slitte, mangani, carrucole, cilindri, brocchi per zattere che si costruiscono sul Piave. Nella marina viene adoperato per remi carabottini, ossature, chiglie, cinte, puntali, paramezzali, frisi, orli e resto del fasciame esterno di lancie e barcaccie. Per esser inoltre un ottimo combustibile viene ricercato e consumato in grande quantità negli usi domestici, nonchè nei forni delle fabbriche di stoviglie. In questa Provincia l'utilizzazione del Faggio ascende annualmente a circa 40,000 metri cubi, del valore di Lire 300,000.


Le foglie verdi servono di pasto ai bestiami e secche si utilizzano per strame. In alcuni paesi dell'Inghilterra i paesani ne fanno pagliericci.
I ricci della faggia, narra Ottaviano Targioni-Tozzetti, raccolti freschi e pestati, e quindi fatti cuocere per due ore nell'acqua, producono un bagno nel quale la lana preparata col mordente "de la Follie" prende un colore giallo di Camoscio.
Dai frutti, buoni per ingrassare porci e polli d'India, si ricava dell'olio adatto alla illuminazione ed a condire le vivande. Da 100 chilogrammi di questo frutto torchiato due volte s'ottengono 12 chilogrammi d'olio netto e 4 di torbido. Si volle usare questa faggia come un succedaneo al caffè, ma senza buon effetto.
Il seme matura in Ottobre; consegnato alla terra in autunno germina nel successivo Maggio, e dato alla terra in primavera germina dopo 30 giorni: vuol essere coperto di terra per 2 - 3 centimetri di spessore. La forza germinativa dura poco più di 6 mesi.
Il carbone è buonissimo e molto ricercato specialmente dai fabbri-ferrai. Un metro cubo di legna dei rami dà metri cubi di carbone 0,300; del fusto giovine metri cubi 0,330; del fusto vecchio metri cubi 0,360.
La cenere è pur essa eccellente quale concime ai prati, ai campi seminati di trifoglio, pel ranno, pell'imbiancatura della tela. Contiene la migliore potassa.
Il peso di un decimetro cubo di legno fresco è di chilogrammi 1,123, secco di chilogrammi 0,705.
La forza calorifera ragguagliata su 100, è pella legna non fluitata di 100, per la fluitata 96 e pel carbone 97.


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Nome Botanico

Ficus carica-Linn.

Nome Italiano

FICO - FICO COMUNE - FICO DOMESTICO.

Nome Vernacolo

Fighèr.

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Ficus, deriva secondo alcuni dall'alterazione del vocabolo greco Sycê (ficaia), e secondo altri dal latino faecunditas (fecondità), perchè produce replicatamente frutti.
Questa pianta che qui si coltiva più che mai nei giardini sino all'elevatezza di 400 metri dal mare, raggiunge l'altezza di 4 a 5 metri ed un diametro alla base di 18 a 20 centimetri, preferendo terre sostanziose, sciolte e piuttosto fresche. Il freddo è ad essa nocivo e perciò vuole un'esposizione meridiana; si propaga qui per talee, margotte, innesto e rampolli, vivendo secoli se non col tronco, colle radici.
Il legno gialliccio internamente e bianco all'esterno, a midollo grosso, a strati che si vanno verso la corteccia facendo mano mano più grandi, si presta per tabacchiere, tazze da caffè e per altre minuterie. S'imbeve facilmente dello smeriglio e dell'olio e perciò è adoperato nella pulitura di vari lavori in ferro. Il legno di vecchia pianta è duro ed elastico, onde rendesi adatto nella confezione di viti da strettoi. Come legna da bruciare riscalda assai poco. Dei ramoscelli succhiellati si fanno canne da pipa aromatiche.
Le foglie fresche possono esser date a mangiare ai bovi nell'Otttobre e nel Novembre.
Il frutto mangiabile è molto ricercato ed il commercio che se ne fa è noto abbastanza. Tournefort dice che a Scio si estrae l'acquavite. Gli antichi preparavano coi fichi, sotto il nome di Sicite, un liquore fermentato: mettevano questo frutto nell'acqua e quando avea luogo la fermentazione vinosa, decantavano. Aspettando alcuni giorni di più ottene vano un aceto eccellente.
Il carbone consuma lentamente.
Un decimetro cubico di legno verde pesa chilo grammi 0,854 e secco 0,629.


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Nome Botanico

Fraxinus excelsior-Linn. - Fraxinus apetala-Lamck.

Nome Italiano

FRASSINO - FRASSINO COMUNE.

Nome Vernacolo

Frassen - Frassin - Frazen - Frassen mestego - Frassen mestegh - Frassen zentil - Frassen mas-cio - Frassenastro.

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Fraxinus, dal greco fraxis, siepe - perchè veniva usato per formare delle siepi, chiudende.
Raggiunge l'altezza di 15 a 20 metri ed un diametro alla base di metri 0,90 a 1,30; cresce fino all'elevatezza di metri 1000 dal mare, preferendo il terreno fresco, sciolto, grasso ed umido delle valli e dei prati, ed una esposizione a mattina o a sera. Si propaga mediante semina e piantagione, giungendo al massimo suo sviluppo in 80 a 100 anni e vive due o tre secoli, secondo le circostanze più o meno favorevoli in cui si trova.
Il legno bianchiccio, duro, compatto, elastico e di una tessitura non del tutto uniforme, viene adoperato sia in costruzioni all'asciutto come in quelle idrauliche, poichè non soffre alterazione nè per l'umido nè per il secco. Si adopera nei lavori di tornio, d'intaglio, per carri, carrozze, aratri, slitte, sedie, conche, manichi da vanghe, da mannaie, da forche, per mobiglie, casse da fucili, pelle quali ultime meglio che mai si presta la radice; e nella marina viene adoperato per bittoni, teste di moro, ceppi delle ancore, manichi di grossi martelli e leve. Esso è inoltre buon combustibile, assume una bella pulitura e colle sue giovani stanghe il bottaio fa cerchi elastici e tenaci. Dai gongroni di questa pianta si ottengono bellissime tavolette marezzate da rimessaio. In questa Provincia si utilizzano circa 150 metri cubi di detto legname da lavoro, del valore di L. 10,500.
La manna che scola dal tronco è espettorante e purgativa.
Le foglie fresche e secche forniscono un ottimo mancime.
La scorza contiene del tannino e preparata tinge i tessuti in verde ed in azzurro.
Il seme matura in Ottobre; seminato in autunno germina agli ultimi di Maggio e seminato in primavera in Giugno o Luglio: vuoi essere coperto con 1-2 centimetri di terra; la semina d'autunno è preferibile. La forza germinativa dura 1-3 anni.
I1 carbone non ha gran pregio.
La cenere è di buona qualità e da 100 chilogrammi se ne ottengono 10 di potassa.
I1 peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 1,062, secco di chilogrammi 0,618.
La forza calorifera ragguagliata su 100 è pel legno fluitato 75, pel non fluitato 99 e pel carbone 98.


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Nome Botanico

Fraxinus Ornus-Linn. - Ornus europaea-Savi - Fraxinus florifera-Scop. - Fraxinus paniculata-Mill.

Nome Italiano

ORNO - ORNO COMUNE - AVORNIO - AVORNIELLO - ORNELL0 - ORNELLO COMUNE.

Nome Vernacolo

Frassen Vac - Vac - Frassen spinarol - Frassen mas-cia - Frassen Ornàz - Orn - Frassen salvarech - Frassenela.

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Quest'orno, coltivato specialmente nelle siepi e nei fondi agrari di questa Provincia per sostegno delle viti, si eleva 8 a 10 metri con un diametro alla base di centimetri 25 a 30. Lo si trova più che sia nei pedemonti della vallata Bellunese e Feltrina, fino all'altezza dal mare di 1000 metri. Preferisce un terreno calcareo selcioso asciutto ed un'esposizione a mezzogiorno riparata dai venti freddi. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 40 a 50 anni vivendone anche 100.
Il legno duro, compatto ed elastico si adopera quale combustibile che arde lentamente, e solo allora che lo si trova in dimensioni abbastanza considerevoli serve ai lavori di tornitore, per scale da carri, manichi da martelli ed altri simili attrezzi.
Manna e resina = Dalle incisioni del tronco scola la manna (non però nella quantità del Fraxinus excelsior) sostanza assai dolce, in cui predomina la mannite, zucchero particolare, non fermentabile, ed una resina di odore e gusto nauseante che aumenta all'aria e col tempo. Per queste sostanze la manna è lassativa ed è eccellente rimedio pei bambini.
Le foglie sono mangiate dal bestiame.
Del seme vedi quanto s'è detto pel Fraxinus excelsior.
Il carbone non è molto buono.
Il peso d'un decimetro cubico di legno secco è di chilogrammi 0,774.


18.2.09

TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA G

Nome Botanico

Genista tinctoria-Linn. - Spartium tinctorium-Roth.

Nome Italiano

BACCELLINA - GINESTRELLA - GINESTRELLA DEI TINTORI - GINESTRA DEI TINTORI.

Nome Vernacolo

Erba da intender - Erba da tintura - Fer da calze - Erba dala - Fior da tenze - Erba intentura - Fiori da intender.

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Questo suffrutice che credesi originario della Gran Bretagna, qui sparso nelle valli e sui monti sino all'elevatezza dal mare di 1500 metri, che predilige le radure dei boschi e luoghi sterili, per la quantità di materia colorante che contiene, viene adoperato moltissimo da questi montanari, verde e secco, per tingere le stoffe bianche di cotone e di lana in giallo, e quelle di fondo turchino in verde. Facendo bollire i ramoscelli e le foglie con acqua di calce ed aggiungendovi poscia allumina e gesso ottiensi il bellissimo giallo-paglia, del quale possono approfittare i legatori di libri per tingere la carta. Mangiata questa pianta dalle vacche, fa acquistare un sapore acre al latte, al burro e al cacio.
Gli etimologisti pretendono che il nome di Genista derivi dalla parola celtica gen (piccolo cespuglio), o dal greco gonu (ginocchio) pei suoi ramoscelli angolari.
Il seme matura in Settembre ed Ottobre; seminato in autunno germina nella successiva primavera e quello seminato in primavera 40 giorni dopo.
Fra le Ginestre che crescono in Provincia, sono le seguenti d'importanza secondaria:


Genista anglica-Linn. -------GINESTRA ANGLICANA
-----"------ germanica-Linn. --------"------- GERMANICA
-----"------ sagittalis-Linn. ----------" -------SAGITTALE
-----"------ pilosa-Linn. ---------------"------- PELOSA


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Nome Botanico

Gleditschia triacanthos-Linn. - Gleditschia meliloba-Walt. - Gleditschia spinosa-Marsh.

Nome Italiano

GLEDICCIA SPINOSA - SPINA-CRISTI.

Nome Vernacolo

Spina-crucis - Spin in cros - Spin del Signor - Spina-cristi.

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Gleditschia, alla memoria di Gottlieb Gleditsch di Lipsia, botanico difensore di Linneo.
Questa pianta originaria dell'America settentrionale, coltivata nelle vallate Bellunese e Feltrina per siepi da cinta e come albero da ornamento, raggiunge l'altezza di 5 a 10 metri e un diametro alla baso di 40 a 45 centimetri e cresce fino all'elevatezza di 600 metri dal mare, preferendo un terreno sostanzioso e un'esposizione meriggiana. Si propaga mediante semina e barbatelle e giunge al massimo suo sviluppo in 20 a 25 anni, vivendone 40 a 50.
Il legno di colore rossiccio, duro, a fibra fina è poco buono come legna da fuoco, ma pella sua durezza serve al tornitore in lavori minuti e per mobiglia.
Il peso d'un decimetro cubico di legno verde è di chilogrammi 0,835, e secco di chilogrammi 0,714.


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Nome Botanico

Glycine frutescens-Linn. - Wistaria frutescens-Dec.

Nome Italiano

GLICINE.

Nome Vernacolo

Vide rampighina mata.

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Glycine, dal greco, dolce, perchè questa pianta somiglia alla glycyrrhizza (liquirizia), e Wistaria, dal nome di Gaspare Wistar, professore d'Anatomia in una Università di Pensilvania.
Questa rampicante viene coltivata nei fondi a coltura agraria nelle vallate Bellunese e Feltrina, appoggiata ai casolari rustici sino all'elevatezza di 450 metri dal mare.
Non serve qui che come ornamento per coprire i muri e le cupole di verdura. Dicono che con la corteccia bianchissima di questa pianta, indigena degli Stati Uniti, si possano confezionare tele e cordami.


17.2.09

TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA H

Nome Botanico

Hedera helix-Linn.

Nome Italiano

EDERA — EDERA COMUNE — ELLERA.

Nome Vernacolo

Edera - Erola - Erla - Erna - Erela - Elera - Erle - Erba delle formighe - Lerla - Reola - Rodola - Verola - Verna - Verdura.

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Varie sono le opinioni sull'etimologia di questo nome. Chi lo fa derivare dal latino haerere (star appoggiato) perchè questa pianta si arrampica alle muraglie; chi da edere (mangiare) perchè rode le muraglie a cui s'attacca, e chi finalmente da una parola celtica alterata, dinotante corda.
Questa pianta sparsa in tutta la Provincia, si trova sino all'elevatezza di 1100 metri dal mare. Preferisce un terreno calcareo fresco o umido ed una esposizione qualunque. Il fusto prima di diramarsi raggiunge anche l'altezza di 1 a 2 metri ed un diametro alla base di 10 a 20 centimetri. Si propaga mediante barbatelle, piantoncini ed anche con semina sebben difficilmente, e giunge al massimo suo sviluppo in 80 a 90 anni, vivendone oltre 200.
Il legno leggero, spugnoso, tenero, a fibra lunga e di colore bianchiccio marezzato in bruno o in verde, serve a far scatole, bussolotti da filtrare mercurio, vino e certi olî, nonchè per costruire graticci per bachi da seta. Come legna da fuoco è buonissimo.
Succo - Nella Persia, nell'India e nella Francia meridionale si ottiene mediante tagli al fusto o per effusioni naturali la gomma conosciuta in commercio sotto il nome di gomma d'erica, usata in chirurgia.


Le foglie ed i giovani viticci possono servire pella concia delle pelli e rendano oltremodo lattifere le pecore che le mangiano; per le quali si dice che le foglie bollite nella birra forte facilitano il parto. Si adoperano ancora nelle tintorie e in medicina.
Dai fiori le api succhiano l'umore mieloso.
Le bacche vengono mangiate dagli uccelli.
Il seme matura in Aprile o Maggio del secondo anno; seminato in Aprile, coperto 6-7 millimetri di terra germina 50-60 giorni dopo, e spesso nella successiva primavera.
Il peso d'un decimetro cubico di legno secco è di chilogrammi 0,345.


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Nome Botanico

Hedera quinquefolia-Linn. - Ampelopsis hederacea-Dec. et Hauffm.

Nome Italiano

AMPELIDE.

Nome Vernacolo

Vide a zinque fogie.

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Si trova soltanto coltivata nei fondi a coltura agraria della vallata Bellunese e Feltrina, sino all'elevatezza di 450 metri dal livello del mare, onde rivestire le pareti delle case rustiche.
Il nome di questa rampicante deriva dal greco ampelos (vite) e da opsis (apparenza).


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Nome Botanico

Hibiscus syriacus-Linn.

Nome Italiano

IBISCO.

Nome Vernacolo

Altea.

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Questa bella pianticella pei suoi grandi fiori variatamente colorati, viene qui coltivata fino all'elevatezza di 400 metri dal mare per siepi e nei giardini. Si propaga con tutta facilità, per semi e rimessiticci.
Il nome di Hibiscus deriva dal greco ibiscos (altea) pella somiglianza a quella pianta.
La corteccia dicono possa servire a far cordami e carta grossolana.
Si attribuisce alle foglie virtù ammollienti e addolcitive.
Il seme matura agli ultimi di Settembre o primi di Ottobre; la semina conviene tanto in autunno che in primavera, coprendo il seme 6-8 millimetri di terra; germina dopo 30 giorni circa se seminato in primavera, e se seminato in autunno germina nella prossima primavera.


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Nome Botanico

Hippophae Rhamnoides-Linn. - Osyris Rhamnoides-Scop. - Rhamnoides secundus-Matt.

Nome Italiano

OLIVELLO SPINOSO.

Nome Vernacolo

Schit d'agnèl - Schita de gata - Schitarole - Spin de giara - Spin de schit - Spin de corf - Spin de salèt - Spin de zurla - Spinèla - Brugnol - Brugnòi - Chegole de ciàn - Giazin - Gardène - Olivo - Pomèla de scarpin - Podìs de ciàn - Pomelèr mat - Pomèla dala - Pomèla da osèi - Raci da venco - Ua de corf - Ua spinèla - Ua de spin - Ua de spin mat - Ua mata.

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Ippos (cavallo), phao (uccido), allusione alle pretese qualità venefiche del grano.
Questa pianta che si trova sparsa in tutta la Provincia dai bassi fondi ghiaiosi dei fiumi e torrenti, sino ai luoghi sterili posti all'elevatezza di 1200 metri dal mare, preferisce l'esposizione meriggiana. Si propaga mediante semina, raggiunge l'altezza di 1 a 2 metri e un diametro alla base di 12 a 14 centimetri, ed il suo massimo sviluppo in 15 a 20 anni, vivendone 30 a 40.
Il legno duro, flessibile, a fibra corta e di colore bruniccio è buon combustibile; può servire al tornitore in lavori minuti pella facilità di essere colorato e pulito.
I rami e le foglie contengono materia colorante.
Anche le bacche contengono sostanza colorante e con esse si prepara un elettovario dentifricio. Secondo Linneo, i pescatori delle coste del Mar Baltico ammanivano una salsa, che dava un buon gusto al pesce fresco. Le cornacchie ed i faggiani le mangiano con avidità.
Il seme matura in Settembre; seminato in autunno germina nella successiva primavera; seminato in primavera non germina che dopo un anno.
Il peso d'un decimetro cubico di legno secco è di chilogrammi 0,916.


16.2.09

TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA I

Nome Botanico

Ilex aquifolium-Linn.

Nome Italiano

AGRIFOGLIO — ACQUIFOLIO — ALLORO SPINOSO.

Nome Vernacolo

Agrifoglio.

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Il nome di Ilex proviene dalla parola celtica ac (punta), in causa delle sue foglie spinose; fu dato ultimamente da Baulin e Loncier. Dai greci era detta questa pianta agria selvaggia), d'onde i latini agrifolium e aquifolium.
Questa pianta, qui coltivata soltanto per ornamento nei giardini posti a non maggior elevatezza di 400 metri dal mare, raggiunge l'altezza di 2 a 3 metri con un diametro alla base di 15 a 20 centimetri. Preferisce un terreno grasso, argilloso ed una esposizione fresca. Si propaga mediante semina ed arriva al suo massimo sviluppo in 90 a 100 anni, vivendone anche 200.
Il legno durissimo, compatto, a fibra fina e lunga, di colore giallognolo è suscettivo di bella coloritura e pulitura e può servire all'ebanista nei suoi minuti e consistenti lavori.
La scorza mondata dal libro, nel momento che la pianta è in succhio somministra il vischio pell'uccellazione. Lascia marcire questa scorza in cantina dentro adatti barili; poi battila in mortai per ridurla in pasta; lava questa pasta in molta acqua, dentro la quale la diromperai e rimenerai più volte. Ciò fatto, chiudila in barili dove la si epurerà producendo una schiuma che butterai via. Finalmente mettila in un altro recipiente per servirtene all'uopo.
Le foglie ritengonsi un rimedio contro l'artritide.


Le bacche vengono mangiate molto volentieri dai colombi selvatici e specialmente dalle tortore.
Coi semi, che maturano in Settembre ed Ottobre, preparano in Corsica una bevanda affine al caffè.
Peso - Un decimetro cubico di legno fresco pesa chilogrammi 1,193 e secco 0,892.


15.2.09

TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA J

Nome Botanico

Jasminum officinale-Linn.

Nome Italiano

GELSOMINO — GELSOMINO BIANCO.

Nome Vernacolo

Gelsomin.

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Il gelsomino, che deriva da iasminn, nome dato dagli Arabi alla specie principale, si coltiva nei giardini di questa Provincia per solo ornamento sino all'elevatezza di 450 metri dal mare.
Questo frutice è rinomato per l'uso che se ne fa nelle officine delle profumerie per corrispondere alle fantasie delle telette.
Si moltiplica con margotte e con polloni radicali.


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Nome Botanico

Juglans nigra-Linn.

Nome Italiano

NOCE NERO.

Nome Vernacolo

Noghèra Inglese.

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Questa pianta non alligna qui che nel Comune di Alano di Piave, all'elevatezza dal mare di metri 280.
Il legno di color violetto, che, esposto all'aria, va facendosi nero, è compatto, pesante, duro e meno corruttibile che quello del Noce comune, ed è di più suscettibile d'un bel pulimento.
Dai suoi frutti si trae un olio che differisce pochissimo da quello del Noce comune.
I Virginiani preparano col mandorlo delle noci certo pane, che a loro è cibo gradito. E secondo Giovanni Carlo Siemoni operano così:
«Schiacciano minutamente le noci, e dopo averle gettate nell'acqua, separano i gusci e le altre parti legnose dalla mandorla, che precipita in fondo e che essiccata e ridotta in farina, serve a preparare una specie di pane.»
Il mallo somministra una tintura molto bruna, che ridotta solida ha spaccio in commercio.


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Nome Botanico

Juglans regia-Linn.

Nome Italiano

NOCE.

Nome Vernacolo

Noghèr - Noghèra - Nojara - Noèra - Cuciera - Cucier.

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Juglans da Jovis glans (ghianda di Giove, ghianda divina).
Questa pianta indigena dell'Asia centrale e minore, che cresce nelle foreste del Tibet a 2836 metri di elevatezza, secondo Plinio fu trasportata in Italia dalla Persia; e Varrone che nacque 116 anni prima dell'era volgare, ne parla come di pianta comune. È sparsa in tutta la nostra Provincia sino a 1100 metri sul livello dell'Adriatico; raggiunge col suo fusto l'altezza di 8 a 10 metri e un diametro alla base di 1 a 2 metri, preferendo un terreno calcareo, leggero e profondo e un'esposizione piuttosto a mezzodì e si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 100 anni, vivendone più che il doppio. Si narra che nel 1153 a Zamworth, nelle isole Britaniche, vi fosse un noce d'una grandezza considerevole con oltre 1000 anni d'età. Nel .Manuale d'Arte Forestale del comm. Siemoni, si legge che al momento della guerra di Crimea i soldati francesi osservarono a Balaklava un noce enorme che dava ogni anho una raccolta di cento mila noci le quali venivano divise in 5 famiglie.
Il legno duro, forte, elastico, a vena dritta e di un colore bruno variato, viene adoperato dal falegname, dal carpentiere, dallo stipettajo, dal tornitore, dall'ebanista, dall'armajolo, dal carrozzajo, prestandosi esso nella confezione di qualsiasi sorta di suppellettili, vuoi per la bellezza delle sue macchie, vuoi per la bella politura di cui è suscettivo. Nelle costruzioni navali lo si adopera per maschette di scala e quadri di poppa. Anche la radice dà un bel legno, del quale si fa uso per diversi mobili di lusso. La Provincia di Belluno utilizza annualmente circa 1200 metri cubi di questo legname da lavoro per l'importo di Lire 100,000.
La scorza delle radici, dei rami e il mallo fresco tingono i tessuti ed i legnami bianchi in bruno.
Le foglie colla decozione danno un liquido che è atto a distruggere i cimici e ad allontanare per un giorno le mosche dai cavalli che ne venissero bagnati.
Le gemme in primavera seccate possono servire di aroma nei cibi.
Il frutto, di cui in questa Provincia si fa commercio, si manda fresco e secco e con esso preparansi confetture; torchiato dà un olio che serve negli usi domestici, nei lumi e come condimento. Del pastume che rimane (pinzata) ridotto in formelle, cibasi la povera gente. Lo adopera il tessitore come la bozzima per fregare la tela in opera, onde rammorbidarla.
Il frutto immaturo posto nell'acquavite con alcuni ingredienti dà una conserva stomatica, ed il mallo puro nel tempo in cui è pregno d'umore, posto in questo liquore, lo rende amarissimo e salutare.


Rozier insegna che per averne un rosolio si prendono delle noci verdi con tutta la loro pellicola, si accasciano un poco e poi si mettono in un boccale di buona acquavite; dopo 3 settimane si travasa il liquore e s'aggiunge lo zucchero. Con noci intere, spogliate del mallo s'imbeccano oche e polli d'India perchè ingrassino.
Il mallo e le foglie contengono molto tannino e un principio resinoide acre ed amaro, la juglandina; hanno quindi azione astringente e tonico stimolante.
L'odore grato degli organi nutritivi e riproduttivi di questo albero, cagiona sopore e cefalee a chi ne risenta lungamente l'influenza. Da ciò il detto:
«L'ombra di noce nuoce».
Il seme matura in Settembre ed Ottobre; la semina si fa ancora nell'autunno, o nella prossima primavera, coprendo le noci con 5-6 centimetri di terra. Le noci seminate in autunno germinano nella p.v. primavera e quelle seminate in primavera dopo 60-70 giorni.
Il carbone rispetto alla qualità tiene una via media tra quello dell'ontano e quello della betula.
Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 1,106, secco 0,659.
La forza calorifera ragguagliata su 100, è pel legno 66, pel carbone 71.


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Nome Botanico

Juglans regia (variab.) - Nux juglans fructu maximo-Mich. et Bauh.

Nome Italiano

NOCE REALE.

Nome Vernacolo

Noghèr da malutòi - Noghèra da malutòi - Noghèr mestego - Noghèr da cuciòi - Cucièr - Cucionèr - Cucionèra.

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Questa pianta di maggiori dimensioni della JUGLANS REGIA-Linn., della quale n'è una varietà, produce noci della grandezza d'un uovo di gallina e la si trova nei fondi a coltura agraria delle vallate Bellunese e Feltrina, sino all'elevatezza dal mare di 350 metri. Mi ricordo però d'averne vedute due nell'anno 1830 a Perarolo sulla falda tra le abitazioni di Lazzaris e Moretta, all'altezza dall'Adriatico di 530 metri, che avevano grossissimi fusti e che davano frutti. Un' altra varietà è il Nux juglans fructu fragili - NOCI STIACCIAMENE o PREMICI (Micheli), che si trovano specialmente nella vallata Feltrina, in Arson, all'elevatezza dal mare di circa 450 metri, le quali noci hanno il guscio tanto tenero, che vengono con tutta facilità infilzate con ago e filo, e così poste in vendita. Vedi per la semente quanto si è detto per il Noce.


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Nome Botanico

Juniperus communis-Linn. - Juniperus vulgaris-Segu.

Nome Italiano

GINEPRO — GINEPRO COMUNE.

Nome Vernacolo

Denèora - Denèor - Denèpre - Denèver - Denèvre - Deniòre - Degnòre - Darnevol - Denègol - Genèver - Genèvre - Geniòr - Zenèor - Zenevra - Zenèure - Busicio - Rusta - Rustega.

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Juniperus, parola celtica che significa aspro, alludendo alle foglie pungenti.
Questa pianta che cresce specialmente nell'esposizione meridiana dei luoghi incolti, aridi e nelle radure dei boschi di tutta questa Provincia sino all'elevatezza di 1800 metri circa dal mare Adriatico, si propaga mediante semina e raggiunge l'altezza di 3 a 4 metri e un diametro alla base di centimetri 15 a 20 ed il massimo suo sviluppo in 50 a 60 anni vivendone 100 e più.
Il legno odoroso, d'un colore giallognolo, compatto, tenace, leggiero, a fibra fina e lunga, pella sua durezza e per non essere attaccato dagl'insetti, si presta per bene in lavori da tornitore, da stipettajo, anche se esposto alle intemperie. È adatto per fasciame nelle costruzioni sotto acqua, per siepi a secco. Nella Slavonia con questo legno fanno delle pipe che ritengono salutari.
Colle foglie miste alle bacche gl'infermieri dell'ospitale di Monaco preparano certo tabacco da naso, che usavano ritenendolo un preservativo dalle malattie contagiose.
Colle bacche si preparano acquavite e spiriti, e vengono usate per la conserva delle carni ed anche per suffumigi, i quali non fanno altro che mascherare coll'odore l'aria cattiva senza correggerla.
I Vogesí colla decozione ricavano una bevanda ritenuta anti-isterica, giovando alle vie digestive e al sistema intestinale.
Si ottiene inoltre il ratafià di ginepro, mettendo in infusione 4 1itri d'acquavite, 250 grammi di bacche, con coriandoli, canella goa, garofani (grammi 8 di ciascuno) ed un chilogrammo di zucchero o metà di sciroppo di zucchero.
Di più, il licore genovrette, mettendo in infusione a fermentare 78 litri di bacche con tre manipoli d'assenzio in 97 litri d'acqua, tenendo il vaso per un mese in luogo fresco, poscia decantando e mettendo la bevanda così ottenuta in bottiglie, la quale dopo 2 o 3 anni dicesi sia sanissima e rinforzante.
I Lapponesi bevono l'infusione ottenuta come pel the e gli inglesi preparano il Gin.- Edmondo De Amicis, nel suo viaggio in Olanda, ricorda il liquore Schiedam, estratto dal Ginepro, così chiamato dalla città Schiedam, a poche miglia da Roterdam dove sussistono in attività di lavoro più di 200 fabbriche.


Per dare un'idea di quest'industria, basti il dire che, a Schiedam, colla feccia delle materie distillate ai nutrono anno per anno 30 mila bestie suine.
Queste bacche vengono mangiate dai tordi e da altri uccelli; contengono una sostanza resinosa, dello zucchero e specialmente l'olio volatile che loro comunica l'odore e il sapore aromatico-balsamico e l'efficace proprietà diuretica.
Il seme matura in 2 anni, restando poscia ancora attaccato sino alla fioritura dell'anno successivo; seminato in autunno, coperto con 2-3 centim. di terra, germina nella prossima o nella seconda primavera.
La resina che aderisce al libro è una specie di sandracca che viene raccolta nelle contrade meridionali.
Il peso specifico d'un decimetro cubo del legno secco è di chilogrammi 0,566.


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Nome Botanico

Juniperus nana-Linn.

Nome Italiano

GINEPRO NANO.

Nome Vernacolo

Denèver montàn - Denèver de mont - Denèver - Denèora - Zenèor - Denèor - Danèver - Genèver - Denèpre - Denèure - Genèure - Deniòre - Degnòr - Zanèvra - Zenèure - Geniòr - Rustega - Busicio — Rusta - Darnègol - Degnòre mat.

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Questa pianta, che è una varietà. del Juniperus commuis, cresce qui da noi in forma di cespuglio, estendendo i suoi rami rasenti il suolo, lunghi 1 a 2 metri. Cresce all'elevatezza fra i 1000 e 2000 metri dal mare e preferisce un terreno calcareo-argilloso, sassoso ed un'esposizione assolata. Si propaga mediante semina e giunge al massimo suo sviluppo in 20 a 30 anni, vivendone 40 a 50 circa.
Il legno viene qui adoperato per combustibile, e quando questa pianta raggiunge qualche grossezza somministra i prodotti del Ginepro comune.
Un decimetro cubico di legno secco pesa chilogrammi 0,614.


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Nome Botanico

Juniperus Sabina-Linn.

Nome Italiano

SABINA — GINEPRO SABINA.

Nome Vernacolo

Sabina - Savina - Dassa-sabina.

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Questa pianta che copre estese falde nei territorio di Rocca d'Agordo e di Alleghe in questa Provincia e che diede il nome di Saviner a due villaggi sottoposti a' boschi di tale essenza nei due Comuni sunnominati, si trova anche a macchie sui monti di S. Tommaso e di Selva di Cadore sino all'elevatezza di 1600 metri dal mare Adriatico.
Strisciando quasi sempre sul terreno raggiunge una lunghezza di 2 a 3 metri e un diametro al ceppo di 10 a 15 centimetri; preferisce un terreno calcareo sassoso e un'esposizione assolata. Si propaga mediante semina, margotti e giunge al massimo suo sviluppo in 30 a 40 anni, vivendone 60 e più.
Il legno parte giallognolo e parte chermisino, compatto, tenace, duro, di fibra lunga, lo adopera lo stipettajo e serve in caso di bisogno per combustibile, malgrado l'odore ributtante che esala.
I ramoscelli fogliosi coinvolti fra i panni allontanano o fanno morire i cimici e le tignole e contengono un olio essenziale di sapore acre ed amaro e di odore aromatico resinoso assai penetrante; in infusione giovano esternamente come valido stimolante e cos'è pure a far cadere le verruche (porri) e ad uccidere alcuni parassiti. All'interno agiscono prevalentemente sull'utero, stimolandone le contrazioni (nei parti laboriosi) e promovendone le mestruazioni. Somministrati a dosi improprie producono fenomeni di avvelenamento e l'aborto. Secondo F. L. Krebs la prima ad esperimentarne l'azione sarebbe stata una certa Sabina d'onde derivò il nome a questa pianta.
Le bacche sono pure utili nella medicina e nella veterinaria.
Per la semente vedi quanto s'è detto del Juniperus communis.


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Nome Botanico

Juniperus virginiana-Linn.

Nome Italiano

GINEPRO DELLA VIRGINIA — CEDRO ROSSO.

Nome Vernacolo

Ginepro della Virginia.

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Questa pianta coltivata per solo ornamento si trova qui nei giardini delle vallate Bellunese e Feltrina, non oltrepassanti l'altezza di 400 metri dal mare.
Nella Virginia, nella Carolina, sulle sponde del lago Champlain, nei bacini del Missurì, del Mississipì e lungo la costa del Messico raggiunge 1'altezza di 20 metri. Fu introdotta in Francia nel 1738 dall'Ammiraglio La Galissoniere.
Il legno, le foglie e le bacche danno collo sfregamento un gratissimo odore, e il primo viene negli Stati Uniti adoperato nei fabbricati di terra e di mare e pella costruzione dei mobili. L'odore di questo legno allontana gl'insetti.


14.2.09

TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA L

Nome Botanico

Laurus nobilis-Linn.

Nome Italiano

ALLORO - ALLORO COMUNE - LAURO.

Nome Vernacolo

Orèr.

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Questa pianta coltivata nei giardini di questa Provincia sino all'elevatezza di 400 metri dal mare, raggiunge una altezza di 6 a 8 metri, con un diametro di centimetri 20 a 25 e si moltiplica per mezzo dei grani che si seminano appena maturi.
Il legno è duro, elastico, atto in lavori di suppellettili eleganti, che conservano lungo tempo l'odore aromatico.
Le foglie s'adoperano qui per aromatizzare le vivande.
Le drupe e le foglie contengono un olio volatile di odor forte e di sapore aromatico; un olio fisso ed una canfora speciale cristallizzabile, laurina, acre ed amara. Questi olî giovano all'esterno come rimedio eccitante, risolutivo e diaforetico.
Il nome di Laurus, secondo gli uni deriva dal vocabolo celtico blaur (sempre verde), e secondo altri dalla parola latina laus (lode), perchè sotto i Romani la corona intrecciata di frondi di questa pianta era la ricompensa delle azioni generose e dei trionfi, d'onde n'è venuta la laurea dottorale.


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Nome Botanico

Ligustrum vulgare-Linn.

Nome Italiano

LIGUSTRO — LIGUSTRO COMUNE — LIGUSTRO VOLGARE.

Nome Vernacolo

Ardivèla 1) - Conostrèl - Corno de caora - Argèla - Arlivèla - Broco de caora - Conostrèla - Oliveta - Legn negro - Pomèla - Pissìna - Pomèla negra.

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Ligustrum, deriva dal vocabolo latino ligare (legare) per l'uso cui serviva sotto i Romani.
Questa pianta, che si trova sparsa in tutta la Provincia, raggiunge l'altezza di 2 a 3 metri e un diametro alla base di 10 a 12 centimetri. Preferisce un terreno fresco, leggero ed una esposizione ombreggiata e cresce fino all'elevatezza di 1500 metri dal mare. Si propaga mediante semina, barbatelle e piantoncini e giunge al massimo suo sviluppo in 15 a 18 anni vivendone 25 a 30.
Il legno bianco, duro, tenace, a fibra fina è un buon combustibile, può servir al tornitore per lavori minuti, ed i suoi rami elastici molto, sono atti a costruire cesti, panieri ed altro.
La scorza ed il legno tingono in giallo la lana.
Le foglie vengono mangiate dalle capre.
Dai fiori le api ritraggono miele.
Le bacche mediante reagenti tingono in più colori le stoffe, cioè: con solfato di ferro ed allume, in celeste; colla soda, in bruno; con solfato di magnesia, in rosso; con l'orina, in porporino; con la potassa in verde; con solfato di ferro, allume e gomma arabica i contadini del Bellunese ottengono dell'inchiostro, e di più con queste bacche si può dare il colore al vino.
La semente matura in Ottobre; seminata in Marzo germina dopo un anno.
Il carbone è atto pella fabbricazione della polvere pirica.
Peso - Un decimetro cubico di legno secco pesa chilogrammi 0,689.

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1) I Comunisti di Belluno della destra del Piave chiamano Ardivèla il Ligustrum vulgare, e quelli della sinistra invece chiamano Ardivèla il Cornus sanguinea.


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Nome Botanico

Lonicera alpigena-Linn. - Iskia alpigena-Borkh.

Nome Italiano

CAMECERASO - LONICERA ALPIGENA - CILIEGIO D' ALPE.

Nome Vernacolo

Zarese de can - Zarese mate - Zarese de lovo - Chegoles de ciàn.

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Per questa pianta vedi quanto è detto sulla Lonicera xylosteum.


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Nome Botanico

Lonicera Caprifolium-Linn. - Caprifolium germanicum-Segu. - Caprifolium Italicum-Borkh.

Nome Italiano

CAPRIFOGLIO - VINCIBOSCO - MADRESELVA.

Nome Vernacolo

Ciuciabèch - Grassabèch - Garolàr - Russabèch - Tambro - Zuzabèch.

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Caprifoglio, nome derivato dall'avidità che hanno le capre di mangiarne le foglie.
Per questa pianta vedi quanto è detto sulla Lonicera Periclymenum.


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Nome Botanico

Lonicera coerulea-Linn. - Iskia coeruleaBorkh.

Nome Italiano

LONICERA CERULEA.

Nome Vernacolo

Conostrela turchina - Legnèl - Pissinèla - Zariese de can - Conostrela mata - Mareselva.

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Per questa pianta vedi quanto è detto per la Lonicera xylosteum.


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Nome Botanico

Lonicera nigra-Linn. - Xylosteum nigrum-Borkh.

Nome Italiano

LONICERA NERA.

Nome Vernacolo

Conostrela negra - Legnèl - Pissinela - Zariese de can - Mareselva.

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Xylosteum dal greco xylon legno; ostèon osso; allusione al colore d'avorio del legno.
Per questa pianta vedi quanto è detto sulla Lonicera xylosteum; così per la semente che matura in Settembre.


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Nome Botanico

Lonicera Periclymenum-Linn. - Caprifolium vulgaris-Willd.

Nome Italiano

PERICLIMENO - LONICERA PERICLIMENA.

Nome Vernacolo

Ciuciabèch - Zuzabèch - Fratabosco - Strazabosco - Pomela de piza.

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Questa pianta, che si trova sparsa in tutta la Provincia sino all'elevatezza di 1600 metri dal mare, si allunga colle sue rimesse sino a 2 metri e più, arrampicandosi o strisciando, ed arriva ad un diametro alla base di 3 a 6 centimetri. Si propaga per seme che germoglia solo il secondo anno. Raggiunge il suo massimo sviluppo in 12 a 15 anni, vivendone anche più di 30. Il rapido accrescimento congiunto col piacevole odore dei fiori fece sì che questo arbusto venisse compreso nelle piante d'ornamento.
Le foglie sono mangiate dalle pecore e capre.
I fiori ricchi di miele attraggono le api.
Le bacche servono di pasto ad alcuni uccelli, e il succo delle medesime, che tinge in rosso la carta di color turchino, dicono che sia purgativo.
Per la semente vedi quanto s'è detto della Lonicera xylosteum.


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Nome Botanico

Lonicera xylosteum-Linn. - Xylosteum vulgare-Borkh.

Nome Italiano

LONICERA VOLGARE — MADRESELVA PELOSA.

Nome Vernacolo

Conostrèla rossa - Conostrèla - Conostrèla bianca - Conostrèla de pomela rossa - Fava de bissa - Garbin - Legnèl - Mareselva - Pissasàn - Pis de can - Pomelèr - Pomèla de diaol - Ua de bissa - Ua de can.

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Lonicera da Adam Lonicer di Norimberga, botanico e matematico (1528-1586), al quale venne dedicata questa pianta.
Questa pianta sparsa in tutta la Provincia raggiunge l'altezza di 1 a 2 metri e un diametro alla base di 2 a 3 centimetri e cresce sino all'elevatezza dal mare di 1800 metri, preferendo un terreno calcareo argilloso e un'esposizione ombreggiata. Si propaga mediante semina e giunge al massimo suo sviluppo in 12 a 14 anni vivendone 20 a 25.
Il legno bianchissimo, duro, a fibra lunga è buon combustibile poichè dà molto calore e cenere; può servire per canne da pipa, manichi da sferze, brocchi da scarpe, scope, pettini da tessitore, denti da rastrello. Nella Livonia con questo legno fanno sottili bacchettine che sostituiscono i ferri da calze, ed estraggono pure in Russia un olio nero e denso, che dicono vantaggioso nelle enfiagioni e malattie reumatiche.
Le foglie somministrano un eccellente foraggio alle pecore ed alle capre.


Dai fiori le api estraggono l'umore mieloso ed i pastori dei Pirenei succiano volentieri il tubo della Lonicera, che ha un succo zuccherato.
Il frutto produce il vomito agli uomini.
Il seme matura in Agosto e Settembre; seminato agli ultimi di Settembre germina nel Maggio successivo, e seminato in primavera germina dopo un anno.


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Nome Botanico

Loranthus europaeus-Linn.

Nome Italiano

LORANTO EUROPEO - LORANTO QUERCINO.

Nome Vernacolo

Smara - Verdura.

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Questa pianta parassita, lunga 3 a 4 centimetri, cresce specialmente sui rami della quercia e si propaga come il Viscum album, sino all'elevatezza, in queste vallate, di 600 metri dal mare; il legno in decozione è ritenuto antispasmodico, sedativo e narcotico.
Dalle sue bacche si possono estrarre varie tinte, nonchè la pania per prendere gli uccelli.
Il nome di Loranthus deriva dal greco loron (correggia) e da anthos (fiore), allusione alla corolla frangiata.


13.2.09

TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA M

Nome Botanico

Magnolia grandiflora-Linn.

Nome Italiano

MAGNOLIA.

Nome Vernacolo

Magnolia.

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Questa pianta portata dall'America, che cresce superba nella Florida e nella Carolina, e che coltivasi qui nei giardini sino all'altitudine di 400 metri dal mare, per la magnificenza della forma, della fronda e della fioritura, venne dedicata a Pietro Magnol, botanico francese, professore a Mompellieri.
Nei nostri giardini coltivasi anche la Magnolia acuminata-Linn. - MAGNOLIA Dl PENSILVANIA, anche questa per solo ornamento.


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Nome Botanico

Mespilus Amelanchier-Linn. - Pyrus Amelanchier-Willd. - Sorbus Amelanchier-Crantz - Amelanchier rotondilfolia-Lamck. - Amelanchier vulgaris-Moench - Crataegus Amelanchier-Desf. - Amelanchier ovalis-Med. - Aronia rotondifolia-Pers. - Aronia Amelanchier-Reich.

Nome Italiano

PERO CERVINO - PERO AMELANCHIERE.

Nome Vernacolo

Pisinèr - Bisognolèr - Pisolèr - Premolèr - Pan de crepa - Perzezenèr.

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Questa pianta che può raggiungere l'altezza di metri 1 a 1½ con un diametro alla base di 4 a 6 centimetri, cresce qui fra i 600 e 1500 metri di elevatezza dal mare, sui monti del Cadore, del Zoldano, dell'Agordino e del Longaronese, preferendo un terreno asciutto e calcareo e un'esposizione assolata. Si propaga mediante semina e giunge al massimo suo sviluppo in 20 a 25 anni, vivendone 30 a 40.
Il legno di colore bruno, duro, tenace e a fibra fina, viene adoperato grazie alla sua durezza per manichi da martelli, denti di rastrelli e per altri attrezzi di simil fatta, che richieggono robustezza; serve al tornitore per lavori minuti.
Le foglie vengono mangiate dalle capre.
Il frutto d'un sapore dolcigno viene mangiato anche dall'uomo.
Il seme matura in Settembre; seminato nell'autunno, germina nella seguente primavera, ma più spesso nel secondo anno.
Il peso d'un decimetro cubico di legno secco è di chilogrammi 0,843.


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Nome Botanico

Mespilus Chamaemespilus-Linn.

Nome Italiano

FALSONESPOLO.

Nome Vernacolo

Pelorsèt - Parambolèr de montagna - Paremolèr de montagna - Prementinèr de montagna - Arsepolèr salvaregh - Favalès de montagna.

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Questo frutice, che qui cresce sui monti del Bellunese, dell' Agordino, del Zoldano, del Cadore e del Longaronese, e specialmente nelle radure dei boschi sino all'elevatezza fra i 1000 e 1500 metri dal mare, non offre utilità alcuna oltre quella delle bacche che vengono mangiate dalla povera gente, e della legna adoperata quale combustibile in mancanza d'altro.


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Nome Botanico

Mespilus Cotoneaster-Linn. - Crataegus Cotoneaster-Bork. - Cotoneaster integerrima-Med. - Cotoneaster vulgaris-Lindl.

Nome Italiano

COTOGNASTRO - COTONASTRO - NESPOLO COTONASTRO - NESPOLO DELLE ALPI.

Nome Vernacolo

Arsèpol - Arsèol - Parsermoi - Pan-belot - Pan de lof - Prementinèr - Ospei - Ressèol.

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Questa pianta, che credesi originaria dell'isola di Creta, o più specialmente dell'isola Cidonia, si trova nei boschi delle vallate Agordine e del Bellunese, sino all'elevatezza di 1300 metri dal mare; preferisce un terreno asciutto, calcareo, e un'esposizione assolata, raggiungendo l'altezza di 2 a 3 metri ed un diametro alla base di 4 a 6 centimetri. Si propaga mediante semina e giunge al suo massimo sviluppo in 10 a 20 anni, vivendone 30 a 40.
Il legno d'un giallo chiaro, tenace, compatto, a fibra lunga, può essere adoperato pella sua durezza in lavori minuti, come per esempio, per manichi da martelli, scodelle ed anche per canne da pipa. Dà ottima legna da bruciare e, con opportune preparazioni, buone tinture. I giovani germogli s'impiegano per scope.
Le foglie vengono mangiate dalle pecore e dalle capre.
Il frutto, che ha un sapore dolcigno, è mangiabile e acquista più facilmente la sua maturazione sopra un letto di paglia. In generale se ne fanno le così dette cotognate.
Il seme matura in Settembre; seminato alla profondità di centimetri 1 ½ germina, il solito, nel secondo anno.


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Nome Botanico

Mespilus germanica-Linn. - Mespilus altera-Matt. - Mespilus domestica-Gatereau - Mespilus sylvestris-Mill. - Mespilus vulgaris-Reich.

Nome Italiano

NESPOLO - NESPOLO COMUNE.

Nome Vernacolo

Nespolèr.

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Mespilus dal greco mesos (mezza), pilos (palla), allusione alla forma emisferica del frutto. Questa pianta coltivata in questa Provincia specialmente nei fondi a coltura agraria sino all'elevatezza di 500 metri dal mare, preferisce i terreni calcarei argillosi, profondi, in esposizione meriggiana. Si propaga mediante semina, giunge al massimo suo sviluppo in 20 a 30 anni, vivendone 40 a 50, e raggiunge l'altezza di 4 a 5 metri con un diametro alla base di 16 a 20 centimetri.
Il legno di colore bianco, che va man mano abbrunendosi verso il midollo, viene adoperato pella sua durezza per ruote, forche, manichi, pettini ed altro. Come combustibile è abbastanza buono.
La corteccia, i giovani rami e le foglie contengono del tannino, e bolliti per 2 ore col mordente di De la Folliè, danno alla lana un colore nanchino, e le foglie per di più dotate d'una qualità molto astringente possono essere adoperate nei gargarismi a detergere le ulceri della bocca.
Il frutto è mangiabile dopo subito un grado di fermentazione nella paglia; ma facendone troppo uso produce la stitichezza. Si crede che le piccole mandorle dei noccioli siano diuretiche. I majali domestici sono ghiotti di questo frutto.
Il seme matura in Settembre; seminato in autunno o primavera germina pel solito il secondo anno; il seme vuol essere coperto di 10-12 millimetri di terra.
La forza calorifera del legno ragguagliata su 100 è di 85.
Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 0,844 e secco è di chilogrammi 0,645.


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Nome Botanico

Mimosa Julibrissin-Desf e Scop. - Mimosa arborea-Fors. - Acacia Julibrissin-Willd.

Nome Italiano

GAGGIA BIANCA - GAGGIA ARBOREA - GAGGIA DI COSTANTINOPOLI.

Nome Vernacolo

Cassia turca.

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Di questa pianta, che cresce coltivata nei giardini della vallata Bellunese-Feltrina sino a 400 metri d'elevatezza dal mare, riportiamo qui quanto di essa scrive il Siemoni:
"Narra il Savi che il seme di quest'albero, raccolto nelle isole dell'arcipelago, fu portato in Toscana da Filippo degli Albizzi nel 1749. Cresce ordinariamenre da 12 a 15 metri, ed ha le foglie grandi, bipennate, con 16-27 paia di foglioline strette, oblunghe, cultriformi, acuminate. Nel Luglio presenta i suoi fiori bianco-rosei, disposti in capolini rotondi, dai quali spuntan fuori gli stami per lungo tratto. Ad essi succedono dei legumi piani, fogliacci e lisci, di color scuro.
Quest'albero reso oggidì comune in tutti i giardini delle regioni temperate, si propaga facilmente coi semi, che maturan bene nel nostro paese e non è punto difficile sulla scelta del terreno. Il legno è duro, compatto, di color giallo, vagamente striato di macchie più scure."
Il nome di Mimosa lo si vuole derivato dal greco mimos (imitatore), allusione alla sensibilità di qualche specie, le foglie della quale si ritraggono al contatto della mano.
Non ha usi di sorta e serve unicamente ad ornare i giardini.


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Nome Botanico

Morus alba-Linn.

Nome Italiano

MORO BIANCO - GELSO BIANCO.

Nome Vernacolo

Morèr.

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Morus, o dal nome greco morea, o dalla parola celtica mor (nero).
Questa pianta originaria dalla Persia, che raggiunge l'altezza di 8 a 10 metri e un diametro alla base di 40 a 50 centimetri, si coltiva qui fino all'elevatezza di 700 metri dal mare Adriatico. Preferisce un terreno sostanzioso e un'esposizione libera ed assolata. Si propaga mediante semina, talee e propaggini e giunge al massimo suo sviluppo in 40 a 50 anni, vivendone 70 a 80.
Pare provato che i Chinesi siano stati i primi a coltivarla e ad allevare i bachi da seta e che questa coltivazione dalla China passasse in Persia, indi nelle isole dell'arcipelago, poscia in Italia nell'anno 1434, nella qual epoca Francesco Buonvicini portò delle barbatelle di questa pianta a Pescia (Toscana) sua patria. Per l'utilità che offriva questo gelso i governi favorivano con leggi e privilegi la coltivazione in modo che il prodotto annuo della seta in Italia, prima della malattia dei bachi (pebrina), cioè avanti l'anno 1856, ascese:



Lombardia . . . . . .Chil. 15,212,950 L. 67,932,266
Venezia . . . . . . . . . . . .» 10,920,000 » 39,000,000
Antico regno Sardo . . » 10,902,400 » 46,882,554
Provincie Napoletane . .» 5,120,000 » 23,852,000
Sicilia . . . . . . . . . . . . . . .» 2,200,000 » 8,800,000
Toscana . . . . . . . . . . . . . . » 1,875,000 » 7,500,000
Marche e Umbria . . . . . . . .» 900,278 » 5,200,000
Modena, Reggio, Massa . . .» 824,900 » 3,299,000
Romagna . . . . . . . . . . . . . . . . » 888,184 » 4,810,100
Parma e Piacenza. . . . . . . . . .» 374,082 » 1,906,169

Totale Chil. . . . . . . . . . . .49,217,794 L. 209,182,089

ed annualmente in tutta la terra

Asia . . . . . .Lire 702,800,000
Europa . . . . . .» 414,700,000
Africa . . . . . . . . . .» 1,100,000
Oceania . . . . . . . . . » 600,000
Australia. . . . . . . . . » 500,000
Totale Lire. . . . . 1119,700,000

Il legno pesante, mediocremente duro e solido, a grana fina e corta, d'un colore giallognolo, resiste all'umido, viene adoperato in lavori sott'acqua, per doghe da botticella, secchie, ecc. Nelle costruzioni navali serve per ruote di prua di lance e barcacce e per braccioli o torti per palischermi. È buon combustibile. Il legno del ceppo e delle radici mediante la decozione con allume di rocca e gromma di vino dà una tintura gialla.
Dalla scorza macerata nell'acqua e maciullata, si è ottenuto un filo per farne funi e da quella delle radici della carta.
Le foglie, come tutti sanno, sono l'alimento dei bachi da seta e possono servire di pasto alle pecore, alle capre e alle vacche da latte.
I frutti vengono mangiati dalla povera gente, e qui a Belluno colla semplice fermentazione si è ottenuto dell'aceto fortissimo. Dicono che questi frutti ingrassino i polli e i porci.
Il seme matura in Agosto; la semina si effettua agli ultimi di Marzo o primi d'Aprile, lasciando prima il seme per 48 ore nell'acqua e poscia asciutto sotterrandolo 1-2 centimetri; la germinazione succede 50-60 giorni dopo.
Peso - Un decimetro cubico di legno secco pesa chilogrammi 0,752.


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Nome Botanico

Morus nigra-Linn.

Nome Italiano

MORO NERO - GELSO NERO.

Nome Vernacolo

Morèr negro - Morèr de more negre.

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Di questa pianta antichissima in Italia e conosciuta prima del gelso bianco, ne parlano come albero comune Virgilio, Orazio, Plinio e Palladio. Cresce in questa Provincia nelle medesime situazioni del Morus alba, raggiungendo eguali dimensioni ed età. Stando ai rustici latini, sarebbero riusciti ad innestarla sui fichi, sugli olmi e persino sui pioppi.
Il legno serve come quello del gelso bianco.
Scorza - Dalle fibre della medesima possono confezionarsi corde di gran forza.
Le foglie servono solo di pasto alle pecore e alle capre.
I frutti riconosciuti da Dioscoride per indigesti, vengono mangiati dalla povera gente.
Nel Veronese i contadini ne traggono il così detto Saòre (sapa) che mangiano col pane. Per esser stata attribuita a questi frutti virtù espettorante, dulcitiva, rinfrescante e leggermente purgativa, si preparava il sciroppo detto diamorum, che si adoperava nelle infiammazioni di petto e delle fauci; ma ora è caduto in disuso. Servono anche a tinger il vino e in questa bisogna è a preferirsi all'amaranto ed alla fitolacca.
Un decimetro cubico di legno secco pesa chilogrammi 0,784.


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Nome Botanico

Morus papyrifera-Linn.

Nome Italiano

MORO DA CARTA - MORO DEL GIAPPONE.

Nome Vernacolo

Morèr Giaponese.

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Questa pianta di legno bianchiccio e tenace la si trova coltivata nella vallata Bellunese, in qualche fondo a coltura agraria non oltrepassante l'altitudine di 500 metri dal mare. Non ostante provenga dalle Indie orientali, dalla China e dal Giappone, cresce qui a bellissimo albero non temendo i rigidi inverni, perlocchè sarebbe util cosa il propagarla coi polloni.
Cogli strati del libro dei giovani ramoscelli si confeziona un filo atto alla fabbricazione di stoffe e di carta. Nell'America meridionale e nella Germania si ottiene dalle radici una tintura gialla.


12.2.09

TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA N

Nome Botanico

Nerium Oleander-Linn.

Nome Italiano

LEANDRO - OLEANDRO - ALLORO INDIANO - LAURO ROSSO - NERIO COMUNE.

Nome Vernacolo

Leandro.

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Questa pianta non si trova qui che coltivata per ornamento nei giardini sino all'elevatezza di 400 metri dal mare.
Il nome di Nerium deriva dal greco neros (umido) perchè cresce sulle rive delle acque dell'Europa meridionale.
L'uso in terapeutica di questa pianta deve esser fatto con grande riguardo, essendo pericolosissimo, e così quello della polvere sternutatoria preparata colle sue foglie.


11.2.09

TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA O

Nome Botanico

Olea europaea-Linn. - Olea sativa-Matt.

Nome Italiano

OLIVO — OLIVO EUROPEO.

Nome Vernacolo

Olivo.

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Questa pianta indigena della Corsica, la si trova qui coltivata per solo ornamento nei giardini sino all'elevatezza di 400 metri dal mare.
L'olio che da essa si trae nell'Italia centrale e meridionale e il commercio che di quest'olio si fa, sono abbastanza noti.
L'olio, oltre agli usi economici importantissimi che ha, vale in medicina e chirurgia come emolliente interno e come contravveleno. Oltre l'olio si cava dal tronco la così detta gomma dell'olivo, gomma lacca. Questa resina veniva adoperata dagli antichi contro il mal d'occhi e di denti.
Il frutto, oliva, buono a mangiarsi impiega circa sei mesi per giungere a perfetta maturità
L'Italia va innanzi tutti gli altri paesi per la produzione dell'olio; essa ne ricava in media annualmente 3,400,000 ettolitri, quantità che supera il consumo. E l'esportazione supera l'importazione di oltre 550,000 ettolitri.


La Spagna, che viene in seconda linea ha una
produzione di olio di ettolitri 1,200,000
l'Austria di.......................260,000
la Francia di.....................250,000
l'Algeria di ........................150,000
Il suo legno durissimo viene adoperato nei lavori da tornio, come per portampolle, portastecchi, portabottiglie, piattini, zuccheriere, scatole, calamai, cava-turaccioli, arcolaj ed altri utensili.
Un decimetro cubo di legno secco pesa chilogrammi 0,990.


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Nome Botanico

Onionis spinosa-Willd.

Nome Italiano

ONIONIDE SPINOSA - ONIONIDE BUTIMAMOLA.

Nome Vernacolo

Bonàje - Spin d'erba - Fior de spin.

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Ononis dal greco onos (asino) e onemi (piacere): pianta che piace agli asini.
Questo arbusto sparso in tutta la Provincia, si allunga colle sue rimesse 50-70 centimetri e si trova specialmente nei luoghi aridi sino all'elevatezza di 1100 metri dal mare. Si propaga per seme e per barbatelle. Le sue rimesse, raggiunto il massimo sviluppo in 8 a 10 anni, muoiono e vengono sostituite da getti novelli.
Questa pianta può servire d'ornamento nei giardini pei suoi bei fiori. È ricca di materia colorante, in modo che preparata coll'allumina dà una tinta gialla alla lana, e col vetriolo di ferro il verde ai tessuti. Questa Ononide, ritenuta tempi addietro come diuretica, operitive le radici, e la loro decozione per uso esterno detersiva, davasi ai cavalli come purgante, uso che oggi venne abbandonato. Gli asini mangiano volentieri questa pianta ed anche le pecore ne appetiscono i giovani germogli.
Dai fiori le api estraggono miele.
Il seme matura in Settembre e in Ottobre; la semina si può fare ancora in autunno, nel qual caso il seme germina nel Giugno successivo, o in Aprile, dopo aver lasciata la semente 48 ore nell'acqua, e la germinazione ha luogo in allora dopo 30-40 giorni.


10.2.09

TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA P

Nome Botanico

Pauwlonia imperialis-Sieb. - Incarvillea tomentosa-Spreng. - Bignonia tomentosa-Thun.

Nome Italiano

PAULONIA - PAULONIA IMPERIALE.

Nome Vernacolo

Paulonia.

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Questa pianta dedicata alla principessa Anna Paulowna figlia dell'imperatore russo Paolo I, viene qui coltivata per semplice ornamento nei giardini non superanti l'altitudine di 400 metri dal mare. È originaria del Giappone.
Di quest'albero così scrive il Siemoni nel suo Manuale teorico-pratico d'Arte Forestale: «Questa pianta, introdotta da noi da non molto tempo, è stata propagata in tal maniera da renderla una delle più comuni e più facili ad incontrare in qualsivoglia giardino. Si propaga agevolmente di seme o con porzioni di radiche sepolte e trattate appunto come esponemmo per l'Ailanto. Mirabile è il suo accrescimento; mi ricordo d'aver veduto sorgere sulle radiche di una pianta adulta un pollone che nel periodo di pochi mesi acquistò l' altezza di oltre tre metri. Magnifico è allora il suo aspetto; il fogliame, sempre grande, ma grandissimo allora appare come quello d'una pianta tropicale; più tardi la pianta perde molto della sua bellezza, e ciò tanto più quanto maggiormente invecchia, per cui oggi non è omai riguardata con quel favore che un tempo. Il suo legname è bianchiccio, poco compatto e leggero; la sua densità non sorpassa mai 0,357.»

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Nome Botanico

Philadelphus coronarius-Linn.Syringa suaveolens-Moench.

Nome Italiano

FIOR-ANGELO - SALINDIA - FILADELFO ODOROSO.

Nome Vernacolo

Conastrèl dele basse.

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Questo frutice di 2-3 metri si trova coltivato nelle siepi dei fondi a coltura agraria delle vallate Bellunese ed Agordina sino a Forno di Canale, all'elevatezza di 950 metri dal mare. Qui oltre all'ornamento non offre vantaggi. I suoi fiori di soave odore servono in medicina come tonico.
Il nome di questa pianta deriva dal greco philadelphos (che ama i suoi fratelli), allusione ai fiori riuniti in corimbo.

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Nome Botanico

Pinus Abies-Dur. - Pinus Picea-Linn. - Pinus pectinata-Lamck. - Abies pectinata-Dec. - Abies Picea-Bert. e Lind. - Abies vulgaris-Poir. - Abies taxifolia-Desf. - Abies excelsa-Link - Abies alba-Willd. - Abies candicans-Fisch.

Nome Italiano

ABETE BIANCO - ABETE - ABETO - ABEZZO - AVEZZO - PINO ABETE - PINO BIANCO.

Nome Vernacolo

Avedin - Avezo - Avez - Avet - Avezìn - Avèc - Davedìn - Lavedìn - Vedin.
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Questa pianta che si trova specialmente nella vallata del Comelico e nel bosco Demaniale Cajada, e sparsa in piccolo numero negli altri boschi resinosi della Provincia sino all'elevatezza di 1500 metri dal mare Adriatico, raggiunge l'altezza di 20 a 25 metri e più e un diametro alla base di centimetri 50 a 1 metro. Preferisce un terreno sostanzioso fresco e un'esposizione ombreggiata. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 100 a 130 anni, vivendone 180 e più se in circostanze favorevoli.
Narra il Siemoni che verso il 1794 nelle selve di Camaldoli in Toscana venne tagliato un abete bianco che contava 800 anni.
Il legno di colore bianchiccio, solido, molto elastico, a fibra dritta e fina serve nelle costruzioni come il Pino peccia, non venendo per nulla avariato dalla terra e dall'acqua, ma però è meno ricercato poichè i suoi tavolami in breve divengono oscuri e si screpolano se troppo all'asciutto. La marina lo adopera per alberature, pennoni e pennoncini, alberi di gabbia, divisioni interne nella stiva e superiori, gradini di scale ed altro. Come legna da fuoco non ha gran pregio e fornisce abbondante nero fumo.
Da alcune vesciehette che si formano lungo la corteccia, si ricava l'olio abietino, che è molto stimato e che s'impiega nella medicina e nella composizione delle vernici. Se si leva la corteccia a striscie si ottiene la resina che serve nella confezione del catrame. Dal residuo di questa resina si ottiene la colofonia che serve ai suonatori di violino per confricare l'arco ed ai farmacisti pella confezione di alcuni unguenti ed impiastri.
La Provincia ritrae in medio annualmente 24,500 metri cubi di questo legno per costruzioni, del valore di L. 564,000.
La scorza in alcuni paesi viene adoperata pella concia ed alla copertura provvisoria dei casoni dei boscajoli.
Radici — Dalla Forte fibrosa della radice, macerata nell'acqua e spogliata della scorza e bollita nel ranno, i Canadesi e Lapponi formano delle corde.
Il seme matura in Settembre e deve esser subito raccolto perchè le squamme si staccano coi semi dalla rachide ancora nell'autunno al più piccolo urto; seminato in autunno germina la prossima primavera e seminato in primavera 20-30 giorni dopo; richiede una copertura di 10-12 millimetri in autunno e di 6-8 in primavera con terra leggera. La forza germinativa ha la durata di 1½ a 3 anni.
La cenere dà un abbondante salino (alcali fisso vegetale), che serve nella fabbricazione del vetro comune.
Carbone - Da un metro cubo di legno fresco ottengonsi metri cubi O,360 di carbone.
La forza calorifera ragguagliata su 100 è pel legno non fluitato 67, pel fluitato 54 e pel carbone 68.
Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 1,031, secco chilogrammi 0,487.

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Nome Botanico

Pinus austriaca-Reich. - Pinus Laricio austriaca-Endl. - Pinus nigricans - Hosth.

Nome Italiano

PINO D'AUSTRIA - PINO AUSTRIACO - PINO NERO.

Nome Vernacolo

Pin negro - Pin.
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Questa pianta, che è una varietà del Pino Laricio, affine assai al Pinus Sylvestris, si trova specialmente sparsa lungo le falde di Vallimperina di Agordo, Fortogna e Cajada di Longarone, Ospitale, Perarolo, Cavallera e Zucco di Cadore, fino all'elevatezza di 1000 metri dal mare Adriatico. Il suo fusto raggiunge l'altezza di 15 a 20 metri e un diametro alla base di centimetri 50 a 80. Preferisce un terreno leggero, secco, calcareo e un'esposizione a mezzogiorno e cresce anche nei terreni privi d'umo. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 100 a 120 anni, vivendone anche 200 e più.
Il legno bianco giallognolo all'esterno e rossiccio all'interno, tenace, resinoso, a fibra grossolana, è molto stimato nell'Austria per travature, ritenendolo quei costruttori duraturo quanto il Larice. Viene impiegato nelle costruzioni idrauliche, nei lavori sotterra, come ad esempio per palafitte, tubi d'acqua, ecc. Nelle costruzioni navali serve per pennoni, trombe, madieri e bagli da coperta. I montanari usano i pezzi che sono più impregnati di resina come fiaccole nella cucina. Quale combustibile è buono.
La scorza ridotta in farina viene dai Finlandesi data a mangiare ai porci perchè ingrassino. Viene anche utilizzata nella concia delle pelli.
I getti e i ramoscelli freschi vengono sostituiti al Luppolo nella fabbrica della birra.
Le foglie infracidite somministrano un buon concime e mediante la macerazione si ottengono dei filamenti per materassi che fecero buona prova negli ospitali di Vienna, impedendo l'introduzione d' insetti.


Sui fiori maschi, vanno a pascersi le api quando non trovano nutrimento migliore.
Succo — Nell'Austria inferiore e nella Stiria ove sonvi estese foreste di questo Pino, assoggettano le piante, prima di tagliarle, al gemmaggio, cioè all'estrazione della resina. Principiano col tagliare una striscia di scorza di 12 a 15 centimetri di larghezza dal piede dell'albero fino a 50 centimetri di altezza, scavando in fondo al tronco una scodella, nel]a quale mediante stecchettine sottili di legno, infisse obliquamente nei tagli fatti con un coltello, obbligano il succo resinoso a corrervi. Il resinajo quindi lo raccoglie, raspando giù anche quello che resta appicciato alla piaga. Questi intacchi si prolungano di anno in anno e coll'ajuto d'una scala sino all'altezza di 4 a 5 metri. Rincominciasi poscia un novello intacco parallelo al primo, distante 5 centimetri circa, seguitando sinchè sia terminato il giro dell' albero. Siccome poi col moltiplicarsi degl' intacchi le relative scodelle non sarebbero capaci di contenere tutta la resina che entro vi scola, si supplisce con una mastella posta al piede di ciascun albero, entro la quale scorre la resina per dei canaletti di corteccia all'uopo adattati. Da questo succo derivano la pece grassa, la pece greca, la pece bianca, il catrame ed altro, chè anche il nero fumo è un suo prodotto. E qui non s'arresta il boscajolo Stiriano quando carbonizza le piante assoggettate al gemmaggio, inquantochè costruisce le aje delle carbonaje concave, sotterra nel mezzo dell'aja un mastello che copre ben bene con ramaglie e terra e lascia nel centro un foro pel quale possa entro colarsi durante la carbonizzazione la rimanente ragia che conteneva ancora il legno.
Per la semente vedi quanto s'è detto pel Pinus sylvestris colla differenza che la copertura sarà di 10-14 millimetri.
Carbone - Un metro cubico di legno dà metri cubi 0,330 di carbone.
Il peso d'un decimetro cubo di legno fresco è chilogrammi 1,100, secco 0,669.
La forza calorifera ragguagliata su 100 è pel legno 75 e pel carbone 78.

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Nome Botanico

Pinus Cedrus-Linn. - Larix Cedrus-Mill. - Cedrus libanensis-Juss. - Abies Cedrus-Poir.

Nome Italiano

CEDRO DEL LIBANO.

Nome Vernacolo

Cedro del Libano.

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Questa pianta, cedrus, che in tutte le lingue orientali significa potente, viene coltivata per solo ornamento nei giardini di questa Provincia sino all'elevatezza di 500 metri dal mare, ove cresce abbastanza bene malgrado i rigidi inverni.
«Quest'albero, scrive il Siemoni, senza dubbio il più storico, il più celebre fra quanti ne conta il mondo intero, del quale i poeti della più remota antichità cantarono le lodi,» è originario del monte Libano e delle montagne più elevate e nevose di Costantina nell'Algeria. Da alcuni si vuole che sia stato introdotto a Londra nel 1683, in Francia nel 1734 e a Pisa nel 1787; ma su tale proposito si legge nel Dizionario del Marenesi, che la introduzione in Francia di questa pianta è antichissima, perchè se ne conoscevano due ceppi piantati nel 1469 da Eberando di Würtemberg, nella corte del vecchio castello di Montbeillard, dove furono veduti più di tre secoli dopo, nel 1792, circondati da vecchi tigli. - Agli enormi fusti ch'esistevano nei luoghi natii, con diametro persino di 4 metri, si attribuirono età straordinarie di 1000 e più anni, e si ritenne che alcune di dette piante rimaste nel Libano fossero contemporanee a Salomone.
Anche il legno era stimato dagli antichi, e ritenendolo incorruttibile fecero la statua d'Apollo Sosiano, portata in Roma dalla Seleucia, e quella di Diana presso gli Arcomeni; di più lo impiegarono nel tempio di Diana in Efeso e in quello di Salomone. Su tale proposito devo fare osservare che gli antichi davano il nome di cedro a dei Ginepri arborei, e che perciò rimane dubbio sulla vera specie del legname adoperato come sopra si è detto.

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Nome Botanico

Pinus Cembra-Linn. - Pinus sylvestris cembro-Matt. - Pinus montana-Lamb.

Nome Italiano

PINO CEMBRO - PINO ZIMBRO - ZEMBRO - PINO CIMBRO - PIGNUOLO ALPINO - CIRMOLO - ZIMBRO - CEMBRO.

Nome Vernacolo

Zirmol - Zirmolo - Zirom - Zirum - Zirium - Ziròm - Zirmo.

Questa pianta divenuta rara nella nostra Provincia, si trova più che sia nella valle Misurina di Auronzo e sul monte Cingani di Falcade nell'Agordino, all'elevatezza di metri 2000 dal mare. Preferisce un terreno calcareo argilloso e un'esposizione assolata. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 100 a 150 anni, vivendo più secoli e raggiungendo l'altezza di 15 a 20 metri e un diametro alla base di centimetri 50 a 80.
Il legno tenace, leggero, elastico, facile a tagliarsi e a lavorarsi, bianchiccio quand'è fresco, rossiccio quando secco, è poco stimato come combustibile e viene adoperato più che sia dagli intagliatori. I montanari Tirolesi e specialmente quelli della valle di Gardena formano con esso variati balocchi da ragazzi, facendone grande commercio in ogni parte d'Europa. In diversi casolari degli Alpigiani veggonsi foderate con assi di questo legno stanze poste all'asciutto, poichè in tale condizione ha lunghissima durata. Pelle costruzioni navali lo si adopera in tavoloni e bagli. - La produzione media annua in questa Provincia di questo legno da lavoro risulta di metri cubi 100 dell'importo di Lire 4000.
La scorza può servire nella concia delle pelli, e dà, mediante opportuna preparazione, una tintura pei tessuti e per colorire l'acquavite di frumento. In Lapponia e nella Norvegia negli anni di carestia la riducono in farina che chiamano rinderbrod; d'ordinario la gettano ai porci per ingrassarli.
I pinocchi (semi) sono nutritivi e di sapore gradevole, e torchiati danno dell'olio nella proporzione che da un chilogrammo di frutti, ottengonsi 4 ettogrammi d'olio. Bucherellando in primavera sia il fusto che i rami, stilla dai fori una resina fluida, d'odore grato, che in commercio è conosciuta sotto il nome di Balsamo Carpatico, analogo al così detto Balsamo della Mecca.
Il seme matura nell'autunno del secondo anno seminato in primavera germina al principio della state, ma più nell'anno seguente.
Il carbone è poco stimato.
Un decimetro cubico di legno secco pesa chilogrammi 0,673.

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Nome Botanico

Pinus Deodara-Roxburg - Abies Deodara-Lindl. - Larix Deodara-Hosth.

Nome Italiano

CEDRO DEODARA - CEDRO DELLE INDIE - DEODARA.

Nome Vernacolo

Cedro Deodara.
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Questa pianta proveniente dai monti dell' Himalaja, che serve qui per solo ornamento e che si coltiva nei giardini al pari del Cedro del Libano, il Siemoni la raccomanda all'attenzione dei forestali, avendo in Toscana fatto buona riuscita sino all'elevatezza di 800 metri dal mare. All'Esposizione di Parigi del 1867 egli dice aver ammirato dei bellissimi tronchi di quest'albero, provenienti dalle montagne di Nepaul nelle Indie, con un diametro di metri 1,10 alla base.
Fornisce per distillazione un olio contro le malattia della pelle, e la sua trementina può, spalmandone i legnami, scacciare gl' insetti.

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Nome Botanico

Pinus Larix-Linn. - Larix europaea-Dec. - Abies Larix-Lamk. - Larix communis-Fish. - Larix decidua-Willd. - Larix pyramidalis-Salisb. - Larix excelsa-Link.

Nome Italiano

LARICE - PINO LARICE.

Nome Vernacolo

Larese - Lares - Laris.

Larix, dal celtico lar, grasso, per l'abbondante resina che fornisce.
Questo albero raggiunge l'altezza di 20 a 40 metri e un diametro alla base di circa 1 metro, e cresce fino all'elevatezza di 2400 metri dal mare Adriatico, preferendo terreni profondi, d'esposizione settentrionale, calcarei-jurassici, soffici e freschi. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 100 a 120 anni, vivendone ordinariamente 150, e vicino a' ghiacciai anche più di 300.
Il legno ha colore giallo rossiccio, è compatto, elastico, a fibra lunga e fina; pella sua leggerezza nelle fabbriche urbane lo si preferisce alla quercia. Serve molto bene nei lavori sotterra e sotto acqua, come quello che non soffre alterazioni per l'umido o pel secco, ed è ricercato dal falegname, dal bottaio e dal meccanico. Nelle costruzioni navali lo si adopera nei lavori della chiglia, nelle alberature, nei piantoni, nelle anime de' timoni, per teste di moro, per bittoni, per ceppi dell'ancora, per bagli, per forcami, ecc. In questa Provincia se ne utilizza annualmente circa 9000 metri cubi, pel valore di L. 300,000. È anche buon combustibile.
La corteccia dei laricini contiene del tannino.
Le foglie secche e fracide costituiscono un buon concime che si usa precipuamente nei terreni tenaci. Durante l'estate il larice trasuda dalle foglie in forma di granellini glutinosi la così detta manna di Briançon, di cui si fa uso in medicina mancando la vera manna che s' ottiene dal Frassino.
Dai fiori maschi le api traggono abbondante nutrimento.
Il seme matura in Ottobre e Novembre; lo si semina come l'abete, e in primavera, per renderne sollecita la germinazione, va posto 48 ore in un bagno di calce. La forza germinativa ha la durata di 2-4 anni.
Il carbone è il migliore fra quelli che trar si possono dalle piante conifere, ed è ricercato pella fusione dei metalli. Da un metro cubo di legno del fusto, si ottengono 0,39 metri cubici di carbone.
La tanto rinomata trementina di Venezia, che è così ricercata in commercio pei suoi usi medicinali, è pure un prodotto di questa pianta., e si cava facendo dei fori al ceppo dell'albero. Escreta anche della gomma, che si scioglie nell'acqua al pari dell'arabica, nel centro del tronco intorno al cuore; ma la non si può ottenere che fendendo l'albero.
Un decimetro cubico di legno fresco pesa chilogrammi 1,084, secco chilogrammi 0,526.

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Nome Botanico

Pinus Mughus-Scop. - Pinus Pumilio-Willd. - Pinus montana-Dur. - Pinus sylvestris montana-Ait. - Pinus uncinata-Ram. - Pinus uliginosa-Wimm - Pinus humilis-Link - Pinus sanguinea-Lapey.

Nome Italiano

PINO DELLE ALPI - MUGO - PINO NANO - PINO MUGO.

Nome Vernacolo

Baràncio - Barànco - Buga - Muga - Mugola - Barànce.
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Questa pianta raggiunge la lunghezza di 3 a 5 metri e un diametro alla base di 20 a 30 centimetri e cresce fino all'elevatezza di 2600 metri dal mare Adriatico. Alligna su tutti i terreni siano asciutti od umidi e in qualunque esposizione. Si propaga mediante semina e giunge al massimo suo sviluppo in 60 a 70 anni, vivendone 100 a 200.
Il legno solido, tenace, giallognolo e un po' pesante è buonissimo combustibile ed i rami si prestano per cerchi da vasellami e per ritorte. Esperimentato questo legno nelle fabbriche di gaz illuminante, ne somministrò in abbondante quantità. Questa Provincia ne utilizza per carbone e legna da fuoco in media annualmente 6000 metri cubi dell'importo di L. 42,000. Nei monti Carpazii si raccoglieva da questa pianta, tagliando i rami novelli, una specie di balsamo aromatico, il quale era in uso nei tempi passati.
Dall'abbondante sua resina si estrae il catrame.
Il seme matura 15 giorni più tardi del Pinus sylvestris; la semina succede appena scomparsa la neve e il seme esige una leggera copertura. La germinazione avviene fra i 25 e i 35 giorni.
Il carbone è buono specialmente nelle fucine che vanno a mantice. Un metro cubo di legna dà metri cubi di carbone 0,335.
Il peso specifico del legno fresco e di chilogrammi 1,069, del legno secco 0,741.
La forza calorifera ragguagliata su 100, tanto pel legno che pel carbone, è 80.

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Nome Botanico

Pinus Picea-Dur. - Pinus Abies-Linn. - Abies excelsa-Dec. - Abies Picea-Willd. - Picea excelsa-Link.

Nome Italiano

PEZZO - ABETE ROSSO - ABETE PICEO - ABETE DI MOSCOVIA - PINO PECCIA.

Nome Vernacolo

Pez - Albèo - Pezuò - Pec - Pezo.
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Pinos è nome dato da Teofrasto al Pino selvatico, e lo può aver derivato dal celtico pen, testa: allusione alla disposizione dei rami a ciuffo rotondo. De-Theis lo trarrebbe piuttosto da una parola celtica che significa montagna, roccia, essendo albero di montagna.
Questa pianta raggiunge l'altezza di 25-30 metri e un diametro alla base di centimetri 50 a 1 metro, e cresce fino all'elevatezza dal mare Adriatico di metri 2400, preferendo un terreno calcareo-argilloso e un'esposizione meridiana. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 100 a 120 anni, vivendone 150 e più.
Il legno d'un colore giallognolo-bianco, a fibra lunga, fissile, elastico, mediocremente solido, leggero, se non è esposto all'umidità ha lunga durata e viene adoperato nelle fabbriche urbane e in molte altre opere, cosicchè ridotto in tavoloni e travature forma il principale oggetto di commercio legnoso della Provincia Bellunese, nella misura annua di circa 110,000 metri cubi del valore di L. 2,600,000. Nella marineria è ricercato, specialmente quello del bosco Demaniale Somadida, per alberi, pennoni e pennoncini, gradini di scale interne della stiva e per divisioni. Questo legno dà inoltre le tavole sonore dei violini, dei contrabassi e di altri istrumenti.
La scorza serve ai conciapelli e viene adoperata per coprire i casolari provvisori dei boscaioli impiegati nei lavori di taglio e di condotta delle piante. Mediante incisioni si ricava un succo vischioso, che è noto in commercio sotto il nome di pece di Borgogna o pece nera, quando è mista al nero fumo, nonché il nero fumo stesso. Questa pece si adopera per uso esterno sotto forma di empiastro protettore e rubefacente. I giovani getti di questa pianta, detti impropriamente turioni di abete, hanno azione stimolante, diuretica e tonica.
Colle barbe i Lapponi fabbricano delle corde e dei panieri che portano sui mercati di Svezia.
Il seme matura in Ottobre e la raccolta può essere ritardata fino a Marzo; la semina non diversifica da quella dell'abete bianco. La forza germinativa ha la durata di 3-5 anni.
Il carbone è ricercato nei forni di fusione. Da un metro cubo di legno del fusto ottengonsi metri cubi 0,380 di carbone, e da un metro cubo di legna dei rami 0,335.
Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di Chilogrammi 1,O19, secco di chilogrammi 0,654.
La forza calorifera ragguagliata su 100, pel legno non fluitato è 68, pel fluitato 52 e pel carbone 71.

Una varietà del Pinus Picea-Dur. è il Pezzo fagherino, così chiamato dai boscaioli Cadorini, perchè il suo legno presenta tanto internamente che esternamente il fenomeno marcatissimo del rilievo di fibre fagginee, e che perciò potrebbe esser chiamato - Picea excelsa faginea. Questa pianta non rara nei boschi di Somadida, di Cajada e in quelli del comune di Selva e in molti altri di questa Provincia che vanno fino ad un'elevatezza dal mare di 1200 metri, ha il legno più duro, gli aghi più corti e gli strobili più piccoli di quelli dell'abete rosso.

La pianta poi conosciuta sotto i nomi:

Nome Botanico

Abies nigra-Link,Mich. et Lamb. - Abies denticulata-Poir. - Abies mariana-Mill. e Gaert.

Nome Italiano

ABETE NERO.

Nome Vernacolo

Abete nero.

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ha molta somiglianza al nostro abete rosso e viene qui coltivata nei giardini sino all'altitudine di 380 metri dal mare. È originaria dell'America settentrionale, dove la si utilizza con profitto tanto per travi e tavole, quanto per alberature di bastimenti. Duhamel scrive che coi teneri germogli della stessa si può fabbricare la birra di pino chiamata dagli americani Sprucebeer.

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Nome Botanico

Pinus pyrenaica-Lapeyr. - Pinus brutia-Ten. - Pinus caroliniana- Webb.

Nome Italiano

PINO CALABRESE - PINO DEI PIRENEI.

Nome Vernacolo

Pino calabrese.
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Questa pianta, coltivata nei giardini della vallata Feltrina sino all'elevatezza dal mare di 400 metri qui non serve che come pianta ornamentale.

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Nome Botanico

Pinus Strobus-Linn.

Nome Italiano

PINO DEL LORD - PINO DI LORD WEYMOUTH.

Nome Vernacolo

Pino strobo.

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Questa pianta coltivata nei giardini di questa Provincia per solo ornamento sino all'elevatezza di 400 metri dal mare, non giunge qui a dimensioni tali da essere utilizzata. E originaria del Canadà ed assume il nome di Lord Weymouth per esser egli stato il primo, che nell'anno 1705 la introdusse in Inghilterra.
Il legno nell'America del Nord viene impiegato nelle costruzioni e per alberature dei vascelli.
La scorza serve a colorire l'acquavite di frumento e in Lapponia e Norvegia negli anni di carestia la riducono in farina per farne quel cibo ch'essi chiamano rinderbrod (pane di scorza); d'ordinario però la si getta ai porci per ingrassarli.

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Nome Botanico

Pinus sylvestris-Linn. - Pinus sylvestris montana-Matt. - Pinus rigensis-Desf. - Pinus rubra-Mill. - Pinus scotica-Willd.

Nome Italiano

PINO SILVESTRE - PINO SELVATICO - PINO COMUNE - PINO MONTANO.

Nome Vernacolo

Pin bianco - Pin - Pinch - Much.

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Questa pianta raggiunge l'altezza di 20 a 25 metri e un diametro alla base di centimetri 70 ad un metro, e cresce all'elevatezza dal mare Adriatico di metri 1500, preferendo un terreno calcareo asciutto e un'esposizione meridiana. Si propaga mediante semina o piantagione e giunge al suo massimo sviluppo in 100 a 120 anni, vivendone 150 a 200.
Il legno, che da bianco giallognolo va mano mano facendosi rossiccio verso il midollo, tenace, solido, resinoso, a fibra grossolana, è stimato come materiale da ardere ed è adoperato nelle fabbriche idrauliche e nei lavori sotterra, per palafitte, tubi d'acqua, ecc. Nelle costruzioni navali viene adoperato per cinte e puntali per lancie e barcaccie, quadro di poppa, serrette e frisi, banchi, alberi, alberetti, bompressi e pennoni. I montanari si servono dei suoi pezzi più coperti di resina per lumi nelle cucine.
In questa Provincia si utilizzano annualmente circa 900 metri cubi di questo legno, del valore di Lire 20,700.
La scorza è adoperata nella concia delle pelli, e, ridotta in farina, da' Finlandesi la è somministrata ai porci perché impinguino. I getti ed i teneri rampolli freschi vengono sostituiti al luppolo nella fabbrica della birra.
Gli aghi macerati danno la lana vegetale o lana di bosco, di cui si fanno tessuti e vestimenti che hanno fama per antireumatici. Il primo che mediante un processo di decozione ne ottenne la sostanza filamentosa fu certo Pannewitz; la lana ottenuta può servire benissimo come borra da materassi e l'esperimento per 12 anni fatto negli Ospitali di Vienna, dimostrò che in essa non annidano gli insetti. Contemporaneamente alla preparazione della lana, si ottiene un olio etereo adoperato in medicina, nella preparazione delle vernici e nell'illuminazione.
Relativamente ai prodotti di questo Pino, so che presso il signor G. F. Meyer in Firenze si trovano vendibili olio e spirito per frizioni - ad uso interno pastiglie pettorali - estratto da bagni - pomate - saponi - flanelle grosse e fine - camiciole - mutande - calze - fascia corpo - ginocchiali - solette - ovatta antireumatica - ecc.
I fiori maschi vengono rade volte visitati dalle api e appunto allora quando mancano di altro alimento.
Il seme matura 18 mesi dopo la fioritura che scade in Ottobre; se la semina succede in autunno, in allora il seme germina nella prossima primavera, e se avviene in primavera appena scomparsa la neve, la germinazione ha luogo dopo 30-40 giorni; la copertura deve essere di 8-12 millimetri, niente più.
La forza germinativa ha la durata di 2 4 anni.
Coll'eseguire incisioni in questa pianta ottiensi la trementina comune, che distillata dà l'olio di ragia, ossia lo spirito di trementina. Il residuo della distillazione è la così detta colofonia o pece greca. Oltre ciò se ne ricava li catrame (pece liquida) e la vera pece (pece solida).
Da un metro cubo di legno si traggono metri cubi 0,337 di carbone.
Un decimetro cubico di legno fresco pesa chilogrammi 1,069, di legno secco chilogrammi 0,506.
La forza calorifera ragguagliata su 100 è pel legno non fluitato 80, pel fluitato 63 e pel carbone 80.

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Nome Botanico

Platanus occidentalis-Linn. - Platanus lobata-Moench.

Nome Italiano

PLATANO D'OCCIDENTE - PLATANO D'AMERICA.

Nome Vernacolo

Platano.

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Per questa pianta, nativa delle parti occidentali del Canadà, vedi quanto si dice pel Platanus orientalis.

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Nome Botanico

Platanus orientalis-Linn. - Platanus palmata-Moench.

Nome Italiano

PLATANO - PLATANO D'ORIENTE.

Nome Vernacolo

Platano.
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Secondo Le Maout et Decaisne il vocabolo Platanus deriverebbe da platanos, largo, in causa dei rami lontani l'uno dall'altro e della grandezza delle foglie.
Questa pianta, dall'Oriente trasportata in Italia sino da remotissimo tempo, è coltivata in questa Provincia per semplice ornamento dei giardini sino alla elevatezza di 450 metri dal mare. Nel clima adatto può giungere a sterminate grossezze; Plinio ricorda il Platano della Licia, nel cui tronco cavo si sono raccolte a mensa 18 persone, e Martins quello del Bosforo dell'altezza di 60 metri. Qui però non ho mai veduti fusti maggiori di 18 metri d'altezza e di centimetri 40 di diametro alla base, sebbene avessero raggiunto con l'età di 60 anni il massimo loro sviluppo.
Il legno di qualità inferiore all'Acer Pseudo-platanus, si presta per mobili e specialmente quello marezzato delle radici. Come combustibile è mediocre, e mediocre il carbone.
Le foglie pella loro durezza e sapore amaro respingono gl'insetti roditori.
La corteccia contiene del tannino.
Un decimetro cubo di legno secco pesa chilogrammi 0,649, e verde 1,015.

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Nome Botanico

Populus alba-Linn.- Populus major-Mill. - Populus nivea-Willd.

Nome Italiano

PIOPPO BIANCO - BIDOLLA - GATICE - GATTERO - ALBARELLO.

Nome Vernacolo

Alberèl - Albera mata - Alberela - Talpon - Tremol - Albara - Fiopa - Talpon bianco.

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Questa pianta, che si trova specialmente nelle radure e sulle colline della vallata del Piave sino a 800 metri dal mare, raggiunge l'altezza di 20 a 25 metri e un diametro alla base di centimetri 80 a 1 metro. Cresce in esposizioni non soggette ai cocenti raggi del sole e si propaga mediante semina, piantoncini e barbatelle. Giunge al massimo suo sviluppo in 40 a 50 anni, vivendone 80 a 100.
Il legno di colore biancastro, traente alcuna volta al rossiccio, è mediocre combustibile e se tagliato in assopimento serve nei lavori interni delle fabbriche urbane, per travature, pavimenti, scalini, per armature nella costruzione delle stalle, nonchè per palafitte a sostegno degli argini dei fiumi, per zoccoli, scatole, bariletti, per centinature di soffitti, truogoli, abbeveratoi, ed essendo atto a ricevere un bel pulimento può servire per mobili.
Le foglie servono per strame.
Della corteccia si fecero canestri per la conservazione del pesce vivo.
La radice dà un legno marezzato, che immerso in una soluzione di solfato di ferro diventa ancora più bello.
Della semente vedi quanto s'è detto del Populus nigra.
Il carbone è poco buono.
Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 0,898, secco 0,437.
La forza calorifera ragguagliata su 100, è pel legno 47.

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Nome Botanico

Populus dilatata-Ait. - Populus fastigata-Poir. - Populus italica-Dur et Hartig. - Populus carolinensis-Burgs. - Populus pyramidalis-Borkh.

Nome Italiano

PIOPPO CIPRESSINO O PIRAMIDALE - PIOPPO TIBERINO.

Nome Vernacolo

Talpon - Talpon Zipressin.
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Questa pianta che si trova per ornamento nella vallata Feltrina e precisamente in qualche fondo tenuto a coltura agraria in Tomo di Feltre e in Cusighe di Belluno, all'elevatezza di circa 370 metri dal mare, raggiunge l'altezza di 30 e più metri sopra un diametro alla base di un metro al più. Vegeta in qualsivoglia natura di suolo, ma prospera meglio nei terreni profondi, freschi ed umidi.
Il legno è bianco, poroso e leggero, poco adatto per lavori richiedenti stabilità, e solo per casse, per pareti interne di carrozze ed altri lavori che richieggono leggerezza. Fabbricansi con esso seggiole e scheletri di mobili. È di poco pregio come combustibile.
Le foglie sono un eccellente pascolo ai vitelli e montoni.

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Nome Botanico

Populus monilifera-Willd. - Populus carolinensis-Moench. - Populus canadensis-Burgs. - Populus virginiana-Desf.

Nome Italiano

PIOPPO DELLA VIRGINIA.

Nome Vernacolo

Talpon american.
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Questa pianta si trova qui coltivata per solo ornamento nei giardini delle vallate Bellunese e Feltrina, che non superano l'elevatezza dal mare di 400 metri. È originaria dell'America settentrionale.
Il Siemoni nel suo pregiato Manuale teorico-pratico d'Arte Forestale scrive: «Il pioppo della Virginia si propaga in modo facilissimo per via di piantoni, ossia giovani rami posti sotterra a primavera: non è punto difficile sulla scelta del terreno e cresce vigorosamente in qualsiasi suolo, purchè non troppo asciutto e compatto. Willdenow lo raccomanda per una estesa coltura in quelle località specialmente dove manca il legname da ardere, giacchè, egli dice, poche piante prestansi come questa per tenersi a ceduo.
La densità del suo legname è 0,415, e qualche volta fino a 0,480.»

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Nome Botanico

Populus nigra-Linn.

Nome Italiano

PIOPPO COMUNE - PIOPPO NERO.

Nome Vernacolo

Talpon - Albero - Albera - Talpon negro.
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Questa pianta di 15 a 20 metri con un diametro alla base di metri 1 a 1,50, si trova in tutta la Provincia e specialmente lungo i fiumi, i torrenti e le strade sino all'elevatezza di 1200 metri dal mare. Preferisce un terreno fresco, umido, ghiaioso e un'esposizione non troppo assolata. Si propaga mediante semina, piantoncini e barbatelle giunge al massimo suo sviluppo in 60 a 80 anni, vivendone 100 a 150 e più.
Il legno d'un colore giallognolo, leggero, di tessitura mediocremente solida, a grana fina, tagliato in tempo d'assopimento può servire, al coperto, nelle fabbriche urbane, per travature, solai, gradini nelle stalle; per armature, palafitte, a sostegno delle terre lungo i letti dei fiumi, nonchè per zoccoli, scatole, bariletti, interni di carrozze, casse da spedizione, ecc. In Provincia se ne utilizzano annualmente circa 1000 metri cubi quale legname da lavoro, per un valore di Lire 23,000. Come legna da fuoco ha poco pregio.
Colla scorza si costruiscono canestri per conservare il pesce vivo.
Coi rami si fanno fascinate contro le acque e il così detto bosco pei bachi da seta.
Dalle gemme si estrae l'olio di Pioppo, che ha la sua applicazione nell'arte medica, un balsamo e una sostanza che bruciando manda un odore gratissimo. Secondo l'abate Rozier, infondendo queste gemme in una libbra d'acqua, e nella dose di mezz'oncia sino a 2 oncie, prese in bevanda a un bicchiere alla volta, calmano le diarree prodotte da debolezza di stomaco e le diarree sierose. Ma l'uso principale di questi bottoni è pella composizione dell'unguento populeon, che è un eccellente rilassante e si adopera con molto profitto nelle emorroidi.
Le foglie si adoperano per strame, e coi frascami, che si fanno seccare, servono durante l'inverno per nutrimento specialmente alle pecore.
I fiori e la scorza tingono in giallo i tessuti.
Il seme matura agli ultimi di Maggio o primi di Giugno; la semina vuoi esser fatta subito raccolto, cioè in Giugno o Luglio; il seme sarà sparso sulla superficie del terreno raschiato e coperto leggermente di sabbia finissima da tenersi un poco umettata; la germinazione succede dopo 40 giorni circa. La forza germinativa ha la durata di 6 mesi.
Il carbone è poco stimato.
Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 0,902, secco di chilogrammi 0,507.
La forza calorifera ragguagliata su 100, è pel legno 47.

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Nome Botanico

Populus tremula-Linn. - Popolus villosa-Reich.

Nome Italiano

TREMOLO - PIOPPO TREMOLO - ALBERA - ALBERELLA.

Nome Vernacolo

Alberèl - Alberèla - Albero - Talpon - Talponela.

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Questa pianta, che raggiunge l'altezza di 18 a 22 metri e un diametro alla base di 30 a 60 centimetri, che preferisce un terreno fresco o almeno poco umido e un'esposizione non troppo assolata, si trova specialmente nelle radure dei boschi di tutta la Provincia fino all'elevatezza di 1400 metri dal mare. Si propaga mediante semina, piantoncini e polloni e giunge al massimo suo sviluppo in 50 a 60 anni, vivendone oltre 100.
Il legno gialliccio, mediocremente pesante, di tessitura abbastanza solida, di grana fina, è combustibile poco buono, e tagliato nella stagione dell'assopimento serve in costruzioni interne delle fabbriche, per travature, solai, gradini, nei lavori delle stalle e per armature nei vari edifici. Si presta eziandio per casse di merci, per palafitte a sostegno delle sponde dei torrenti e dei fiumi, nonchè per zoccoli, scatole, bariletti e cerchi da botti. Nelle costruzioni navali serve per antennole e in tavolami per divisioni superiori. Anche lo scultore lo adopera nei lavori della sua arte. Con lamine sottilissime del legno s'intrecciano cappelli, tappeti, stuoie ed altri oggetti.
La scorza ed i giovani rami vengono mangiati volentieri dal bestiame.
Le foglie servono pure di pasto agli animali domestici e il decotto delle medesime lo si ritenne un rimedio allo scorbuto.
Semi - Colla lanuggine dei semi si fabbricano cappelli, stoffe e specialmente ovate per materassi vestiti.
Pel seme vedi quanto s'è detto pel Populus nigra.
Il carbone viene adoperato nella confezione della polvere ardente.

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Nome Botanico

Prunus armeniaca-Linn. - Armeniaca vulgaris-Lamck.

Nome Italiano

ALBICOCCO - ARMELLINO.

Nome Vernacolo

Armelinèr - Armelin.
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Questa pianta, che trovasi qui sparsa nei fondi a coltura agraria sino all'elevatezza di 1000 metri dal mare, raggiunge un'altezza di 4 a 5 metri e un diametro alla base di 18 a 20 centimetri. Cresce in posizioni meridiane e in terreni grassi o sabbiosi e piuttosto umidi. Le prime piante d'Albicocco furono trasportate dall'Armenia a Roma, 100 anni dopo la venuta di Cristo.
Il legno di color bigio scuro, macchiato di rosso e giallo è uno dei mediocri e serve nei lavori minuti di tornitore.
I rami giovani tagliuzzati e bolliti danno alla lana preparata con mordenti un colore cannella dorato.
I frutti che mette sono gustosissimi; se ne fanno conserve, marmellate e li si infondono nell'acquavite.
La mandorla dà, spremuta, certo olio e serve alla confezione del Ratafià.
La gomma che cola lungo il fusto e dai rami, secondo Duhamel, può supplire in tutte le occorrenze all'arabica.
Il peso specifico del legno secco è di chil. O,784.

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Nome Botanico

Prunus Avium-Linn. - Cerasus nigra-Mill. - Cerasus Avium-Dec. - Cerasus dulcis-Gaertn.

Nome Italiano

CILIEGIO MONTANO - CILIEGIO SELVATICO - CIRIEGIOLO.

Nome Vernacolo

Zaresèr - Zeresèr - Zaresèr da zarese negre - Zarese salvadeghe - Zaresèra - Zarisèra - Ciaresèra - Zardera - Lamoneta.

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Questa pianta, il cui fusto arriva ad 8-10 metri di lunghezza con un diametro alla base di m. 0.50 a 0.80, coltivata specialmente nei fondi a coltura agraria, si trova qua e là sparsa nei boschi fino alla elevatezza di 1100 metri dal mare, preferendo l'esposizione temperata ed i terreni sostanziosi e leggeri. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 50 a 60 anni, vivendone oltre 100.
Il legno giallo, rossiccio, di fibra fina e corta, tenace e mediocremente duro, viene adoperato dallo stipettaio, dal tornitore e dal fabbricatore di strumenti musicali; riceve una bella pulitura in modo che le mobiglie costrutte con questo legno marezzato, e più specialmente colle sue radici, imitano il mogano. Viene ancora adoperato per bariletti d'aceto e per cerchi, essendo cedevolissimo quando è giovine.
La gomma gialla, trasparente, che trasuda dalla scorza, dai rami e dal legno la si adoperava in Francia come la gomma arabica, e questa gomma, detta anche orichicco, è uno degli ingredienti della bomberaca, con cui le donne si lustrano i capelli. - In alcuni paesi, coi rami scortecciati si fanno dei pali da vite, che hanno molta durata. - Pelle costruzioni navali lo si ricerca in tronchi e tavole. - Questa Provincia somministra in media annualmente 200 metri cubi di detto legname da lavoro, dell'importo di Lire 10,000.
In Svizzera col frutto fabbricano l'acquavite, posta in commercio sotto il nome di Kirschwasser, che secondo l'abate Rozier si può fare in questo modo: Prendete una quantità a vostro piacere di ciliege nere perfettamente mature, togliete loro i peduncoli e collocatele in un vaso qualunque, schiacciandole e riducendole bene in pasta, Non tutti i noccioli hanno ad essere rotti, ma solamente un terzo di essi o al più la metà. Preparate così le ciliege, gettate il tutto insieme in un botticello per lasciarvele fermentare 6 o 7 giorni. Se il vaso è grande e aperto, copritelo bene affinchè il liquore non sia esposto all'aria. Quando sia terminata la fermentazione, prendete una certa quantità di queste ciliege e del loro sugo, e gettatele in un lambicco guarnito di tutte le sue parti. Abbiate l'avvertenza di non empirlo e di lasciarvi un mezzo piede di vuoto. Versate per la prima volta sulle ciliege poste nel lambicco buona dose di acqua di ciliegie nere distillata, e mescolate il tutto esattamente. Se si passa ad una seconda distillazione, tornerà superfluo aggiungere al liquore, che si sarà ottenuto nella prima, per la seconda volta l'acqua di ciliege nere distillata; facendolo tuttavia, il Kirschwasser diventerà più forte. L'operazione seguirà come per ottenere l'acquavite d'uva. Chi desidera la perfezione del Kirschwasser farà benissimo se distillerà a bagno-maria il liquore; così non avrà mai verun gusto cattivo e non vi sarà a temere guasti per il troppo fuoco.
Questo frutto che si mangia fresco e secco è parte integrante di buonissime conserve di lunga durata, ed in alcuni paesi della Germania, col succo di esso, misto a droghe ed a zucchero, si prepara il Kirschwein (vino di ciliege). Dagli ossi pestati e torchiati si ricava un olio da lume.
I fiori sono cercati dalle api.
Le foglie forniscono un buon foraggio alle pecore e alle capre.
Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 0,555.
La forza calorifera ragguagliata su 100, è pel legno 76, pel carbone 75.

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Nome Botanico

Prunus Avium duracina-Linn. - Cerasus duracina-Dec.

Nome Italiano

CILIEGIO DURACINO - DURACENO - DURACINO.

Nome Vernacolo

Duraseghèr.

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Questa pianta, varietà del Prunus Avium, sparsa in Provincia sino all'elevatezza di 850 metri dal mare, raggiunge l'altezza di 8 a 10 metri con un diametro alla base di 30 a 40 centimetri; cresce, si propaga e somministra un legno buono come il Ciliegio comune.
Il frutto è gradito nell'acquavite. Si prendano ciliege ben mature e sanissime, togliendone via la metà dei picciuoli; si pratichi con uno spillo un foro a ciascun frutto; si mettano le ciriege così preparate in un vaso di vetro adattato, vi si versi sopra tanta acquavite che i frutti ne rimangano ben coperti, e se, per esempio, ne vanno due litri, s'aggiungano 500 grammi di zucchero. Messi in un sacchetto di tela alcuni chiodi di garofano, un po' di cannella in canna, un pizzico di coriandoli, due foglie di macis e qualche grano di pepe si lascia riposare questo sacchetto sopra le ciliege, si chiude bene il recipiente e dopo due mesi circa si ritira il sacchetto cogli aromati. Le ciliege preparate così si conservano per lunghissimo tempo.
Pel seme vedi quanto s'è detto pel Prunus Avium.
Un decimetro cubico di legno secco pesa chilogrammi 0,715.

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Nome Botanico

Prunus Cerasus-Linn. - Cerasus acida-Bork.

Nome Italiano

AMARASCO - VISCIOLO.

Nome Vernacolo

Maras-cèra - Maras-cèr - Maraschèra - Maraschèr - Maràs-cia - Vissolèr.
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Questa pianta sparsa più che sia nei fondi a coltura agraria, raggiunge l'altezza di 8 a 10 metri e un diametro alla base di 30 a 40 centimetri, e cresce fino all'elevatezza dal mare Adriatico di metri 980, preferendo un terreno calcareo-argilloso od anche ghiajoso e un'esposizione riparata dai venti freddi. Si propaga mediante semina e barbatelle e giunge al massimo suo sviluppo in 30 anni circa, vivendone 100 e più.
Il legno d'un colore rossiccio, che è secondo l'età più o meno chiaro, duro, tenace e a fibra fina, viene adoperato dallo stipettaio, dal tornitore e dal fabbricatore d'istrumenti musicali; riceve una bella pulitura per modo che le mobiglie lavorate con questo legno marezzato, o meglio colle sue radici, sembrano di mogano. È buono anche per botticelli d'aceto.
La scorza dà una sostanza colorante; la gomma che trasuda dal tronco consta d'arabica e di cerasina, e, benchè peggiore, può sostituire la gomma arabica.
Frutto - Il Kirschwasser dei nostri bottiglieri è un'acquavite svizzera, tratta dalle drupe, le quali si mangiano fresche, secche e in conserve e delle quali il succo misto a droghe ed a zucchero serve alla confezione del vino di ciliegie germanico (Kirschwein). - Per fabbricare il cosidetto Maraschino di Zara, togli il peduncolo e il nocciuolo a 15 chilogr. di amarasche: mettile quindi in acqua fresca e lasciavele per 3 giorni: pesta i nocciuoli e mettili in un lambicco unitamente alle amarasche con 12 litri d'acqua; distilla e avrai 12 litri di liquore, il quale unirai a 4 chilogrammi di zucchero e a 6 litri di spirito rettificato; lascia tutto in riposo per 24 ore, agitando il vaso di quando in quando, e feltra alla carta. - Per renderlo chiaro come l'acqua si prende un imbuto di latta dell'altezza d'un palmo e più, si colloca nel suo cannello del cotone floscio, poi vi si mette un chilo d'arena di mare ben lavata e che non abbia alcun odore e finalmente vi si versa sopra il rosolio per farlo passare: se non uscisse abbastanza limpido si ripete l'operazione. Ottenuto così il rosolio, ponilo in bottiglie e lasciavelo almeno un anno se vuoi averlo eccellente. - Dagli ossi pesti e torchiati si ottiene un olio da lume. - Le drupe e specialmente i semi contengono una piccola quantità di acido cianidrico, onde l'acqua distillata che se ne ricava è sedativa ed antispasmodica
Dai fiori le api succhiano il miele.
Le foglie vengono mangiate dalle pecore e dalle capre.
Il seme matura in Agosto, pella semina, vedi quanto si è detto per il Prunus Avium.
Un decimetro cubico di legno secco pesa chilogrammi 0,619.

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Nome Botanico

Prunus domestica-Linn. - Prunus sylvestris major-Dec.

Nome Italiano

PRUNO DOMESTICO - SUSINO - SUSINO DOMESTICO.

Nome Vernacolo

Susinèr.
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Prunus dal greco prumnon, pruno.
Questa pianta si trova sparsa in tutta la Provincia, specialmente nei fondi a coltura agraria, fino all'elevatezza di 1200 metri dal mare. Raggiunge l'altezza di 10 a 12 metri e un diametro alla base di 25 a 30 centimetri; preferisce un terreno grasso e un'esposizione libera; si propaga mediante semina e talee e giunge al massimo suo sviluppo in 30 a 40 anni, vivendone 50 a 60.
Il legno bianchiccio, marezzato, rosso al midollo, duro, tenace ed a fibra fina è un mediocre combustibile e viene ricercato dagli stipettai e dai tornitori per lavori di lusso. I1 suo colore naturale può essere ridotto ancora più bello se il legno si immerge in una miscela bollente d'acqua, di cenere e di calce.
Colla scorza si prepara una certa tintura e l'umore che geme da questa scorza serve a molti usi tanto domestici che scientifici.
Il frutto viene mangiato fresco e secco, è parte integrante di gradite conserve; si ricavano da esso aceto ed acquavite, liquore quest'ultimo detto Sligovizza, di cui si fa gran uso in Polonia e in Slavonia e che altro non è che lo Schlygowitz che s'usa da noi. La polpa di questo frutto ha virtù eccoprotiche.
Dalla mandorla fresca si ricava certa emulsione (latte di mandorle), e dalla secca, spogliata della buccia, pestata e torchiata, dell'olio giallo (olio di mandorle), che serve a molti usi. La buccia è ricercata in Svezia per il color giallo.
Il seme matura in Settembre ed Ottobre; sotterrato in autunno 12-14 millimetri, germina nella prossima o seconda primavera.
I1 peso d'un decimetro cubico di legno secco e di chilogrammi 0,797.
La forza calorifica ragguagliata su 100, è pel legno 77.

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Nome Botanico

Prunus insititia-Linn.

Nome Italiano

PRUGNO INSITIZIO.

Nome Vernacolo

Amolèr - Amolinèr - Susinèr - Brugnòi.

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Questa pianta, comune in questa Provincia, raggiunge l'altezza di 4 a 5 metri e un diametro alla base di centimetri 15 a 20, e cresce fino all'elevatezza di metri 1200 dal mare Adriatico, preferendo un terreno calcareo-argilloso, fresco e sabbionifero, anche con una esposizione riparata. Si propaga mediante semina e giunge al massimo suo sviluppo in 20 a 30 anni, vivendone 40 circa.
Il legno duro, tenace, a fibra fina, di un colore rosso che dal midollo verso l'esterno va mano mano abbrunando, come combustibile è buono ed è ricercato dagli stipettai e dai tornitori per lavori di lusso. Il suo bel colore naturale può esser ridotto ancor più vago immergendo il legno in una mescolanza di acqua, di cenere e di calce, che poi s'innalza ad elevata temperatura.
Colla scorza si prepara una tintura e l'umore che geme da questa parte della pianta, in molti casi può far l'ufficio della gomma arabica.
Col frutto, che anche si mangia, si preparano varie ed eccellenti conserve, aceto e quell'acquavite di cui in Polonia e in Slavonia si fa gran uso sotto nome Slivavicza, e che altro non è che lo Schlywowitz che si beve da noi.
Dalla mandorla fresca si ricava certa emulsione (latte di mandorle), e levatane la buccia, seccata e torchiata dà un olio giallo saporitissimo.
Del seme vedi quanto s'è detto del Prunus domestica.
Un decimetro cubo di legno secco pesa chil. 0,934.
La forza calorifera del legno, ragguagliata su 100, è 79.

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Nome Botanico

Prunus Laurus-Cerasus-Linn.

Nome Italiano

LAUROCERASO - LAURO REGIO - LAURO DI TREBISONDA

Nome Vernacolo

Lauroceraso.

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Questa pianta, che si trova nei giardini del Bellunese e del Feltrino, non oltrepassanti l'altezza dal mare di 400 metri, non offre alcuna utilità oltre all'ornamento, pel quale viene coltivata.
Le foglie fresche contengono un olio essenziale volatile, assai venefico, che dà acido cianidrico in contatto dell'acqua. Per la presenza di quest'acido i preparati che si fanno usansi internamente ed esternamente come antispasmodici. A dosi improprie cagionano l'avvelenamento.

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Nome Botanico

Prunus Mahaleb-Linn. - Cerasus Mahaleb-Mill - Padus Mahaleb-Borkh - Prunus odorata-Lamck.

Nome Italiano

CILIEGIO DI S. LUCIA - CILIEGIO NANO - PRUNO O CILIEGIO CANINO - MAGALEPPO.

Nome Vernacolo

Zarese mate - Zarese de santa Luzia.
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Questo arboscello o albero, che prese il nome di Ciliegio di S. Lucia dal villaggio di S. Lucia nel Lorenese, dove specialmente si trova, nella vallata di Feltre cresce sino all'elevatezza dal mare di 300 met. e in un terreno qualunque purchè solatio. Ivi raggiunge l'altezza di 3 a 4 metri con un diametro alla base di 15 a 20 cent. e torna utile come soggetto d'innesto per modificare parecchie varietà di ciliegio.
Si propaga mediante semina.
Il suo legno giallognolo rossiccio può essere impiegato in piccoli lavori d'ebanista e di stipettaio; ma prima di metterlo in opera conviene sia molto secco, perchè si curva facilmente. Coi rami, odorosissimi, si fanno cannuccia da pipa.
Il grano della semente di sapore dolce e di odore soave spremuto dà un olio denso. Il frutto di quell'albero è tenuto dagli Arabi quale rimedio contro i calcoli della vescica.
Le drupe possono pur servire a tingere in colore dí porpora assai chiaro le lane e i cuoi.
Il seme matura in Luglio ed Agosto; lo si profonda nel terreno come quello del Prunus spinosa.
Un decimetro cubo di legno secco pesa chil. 0,842.

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Nome Botanico

Prunus Padus-Linn. - Prunus racemosa-Lamck. - Prunus vulgaris-Host e Borkh. - Padus avium-Mill.

Nome Italiano

PADO - PRUNO PADO.

Nome Vernacolo

Maraschèr turco - Zaresèr - Zareser salvadego - Rossol - Zarèser da canuce.

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Questa pianta che si trova abbondante nella vallata Feltrina e precisamente lungo il canale di Castelnuovo, raggiunge persino l'altezza di 6-7 metri con un diametro alla base di 30 cent. e cresce fino all'elevatezza di 800 metri dal mare; se ne trova qualche pianta anche nel Comelico Inferiore. Preferisce un terreno smosso ed un'esposizione solatia. Si propaga mediante semina e barbatelle, e giunge al massimo suo sviluppo in 40 a 50 anni, vivendone 60 ad 80.
Il legno d'un color bianco, che va mano mano coll'età facendosi rosso, solido, tenace è buon combustibile e pella sua purezza serve al tornitore, allo stipettaio, all'armaiolo in lavori minuti. Dalle scheggie tagliate di fresco nella Foresta Nera estraggono un olio che dicono vantaggioso nelle ferite o piaghe degli animali.
Colla scorza mediante reagenti si ottiene una buona tintura atta a colorire le reti.
Dai rami giovani si ottengono vimini e cerchi da secchie; i ramoscelli fioriferi allontanano i topi e le cimici. Colle rimesse si fanno cannuccie da pipa, che si vendono sotto il nome di marasca-turca.
Le foglie somministrano un eccellente foraggio alle pecore ed alle capre.
I fiori danno nutrimento alle api.
Frutti. Nel Salisburghese e nella Russia vengono mangiati o abbrustoliti o conditi col sale ed acquavite, e in molti altri luoghi, come qui da noi, si trae dell'aceto. Contengono molto spirito, poiché da 11 chilogrammi di frutti s'ottiene un litro d'acquavite. - I Russi col succo spremuto tingono in rosso il vino e fanno una specie di marmellata, mentre i Calmucchi con lo stesso succo cotto nel latte e poscia condensato, ottengono una conserva della quale si servono nei viaggi per minestra e per bibita fredda; gli Olandesi ne fanno un vino discreto.
Il seme matura in Agosto e Settembre; lo si semina come il Ciliegio.

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Nome Botanico

Prunus rubiconda-Bechst. - Cerasus dulcis (var.)-Borkh.

Nome Italiano

CILIEGIO SELVATICO A FRUTTI ROSSI .

Nome Vernacolo

Zaresèr - Zaresèr da zarese rosse.

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Questa pianta, varietà del Prunus Avium, raggiunge l'altezza da 8 a 10 metri e un diametro alla base di metri 0,80 a 1,20 e cresce fino all'elevatezza dal mare Adriatico di metri 1100, preferendo un terreno calcareo-argilloso-selcioso e un'esposizione libera. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al suo massimo sviluppo in 50 a 60 anni, vivendone oltre 100.
Il legno d'un colore rossastro, tenace, mediocremente solido, di fibra corta e fina, serve per lavori di tornio, per armadi, bauli, cassette, cofani, per stromenti da musica di legno; riceve bella pulitura, non però come il legno del Prunus Avium che è di molto più marezzato.
Dalla scorza si trae una sostanza colorante e si raccoglie un umore che geme da' pori e che ha tutte le proprietà della gomma arabica.
Col frutto si fabbrica dell'acquavite, molto in commercio nella Svizzera (Kirschwasser); lo si mangia fresco, secco e in conserve, e misto a droghe ed a zucchero dà il vino di ciliege dei Germani (Kirschwein). Gli ossi torchiati danno un olio da lume.
I fiori sono cercati dalle api che ne succhiano il nettare.
Le foglie vengono mangiate dalle pecore e dalle capre.
Pel seme vedi quanto s'è detto circa al Prunus Avium.
Il peso d'un decimetro cubico di legno secco è di chilogrammi 0,614.
La forza calorifera ragguagliata a 100, è pel legno 76, e pel carbone 75.

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Nome Botanico

Prunus spinosa-Linn. - Prunus sylvestris-Matt. - Prunus acacia-Moench.

Nome Italiano

PRUNO NERO - PRUNO SPINOSO - PRUNO SELVATICO O DI MACCHIA - PRUGNOLO.

Nome Vernacolo

Brombolèr - Brombolèr negro - Brugnòi - Brugnòc - Spin negro - Brombolèr salvadego - Brombolèr spinoso - Corgnolèr - Cadrolèr - Susiner mat - Ciandrolei - Ciandolei - Ciandrolèr - Candrolèr - Bromboluzèr - Paromblèi.

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Questa pianta, che in questa Provincia viene utilizzata per siepi vive, raggiunge l'altezza di 3 a 4 metri e un diametro alla base di centimetri 10 a 20 e cresce fino all'elevatezza di 900 metri dal mare
Adriatico, preferendo un terreno calcareo-argilloso e un'esposizione assolata. Si propaga mediante semina, talee e barbatelle e giunge al massimo suo sviluppo in 15 a 20 anni, vivendone 30 a 40.
Il legno pesante, duro, solido, elastico e rossiccio è buon combustibile, e quando perviene ad una bastevole grossezza viene adoperato dal tornitore in lavori minuti e dal fabbricatore di strumenti musicali.
La scorza colla potassa serve a tingere in rosso il cotone e preserva il cacio dal marciume. Nei tempi passati la volevano un rimedio contro l'etisia e la febbre intermittente.
Colle foglie un po'assecchite ed un poco abbrustolite si ottiene un mediocre thè.
Le gemme e i fiori bolliti nell'acqua e nel latte danno uno sciroppo medicinale astringente.
Col frutto si preparano conserve, acquavite, aceto e una tintura nera frammischiandovi del solfato di ferro. Nella Provenza se ne trae un liquore non molto dissimile dal Kirschenwasser.
Il seme matura in Novembre; seminato in autunno o primavera, alla profondità di 6-8 millimetri, germina per solito nella terza primavera.
Un decimetro cub. di legno secco pesa chil. 0,752.

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Nome Botanico

Punica granatum-Linn. - Punica sylvestris-Segu. - Mela punica-Matt.

Nome Italiano

MELOGRANO - MELOGRANATO.

Nome Vernacolo

Pomo granà - Pon granà - Pon ingranà.
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Questo arboscello originario dell'Africa si trova. qui coltivato per solo ornamento nei giardini delle vallate Bellunese e Feltrina, sino alla elevatezza di 400 metri dal mare.
I fiori in bottoni, detti nelle farmacie balausti, l'epicarpio, detto malicorio, e la corteccia del tronco e delle radici contengono notevole proporzione di tannino, onde agiscono come un valido astringente. La radice possiede inoltre una sostanza amara nauseante, la punicina, la quale esercita un'azione tossica contro i vermi intestinali e specialmente contro la tenia, per cui è reputato antelmintico e tenifugo specialmente. La polpa dei semi è refrigerante e tonica.
La scorza dei frutti viene adoperata pelle tinte nere e pell'inchiostro.
Il nome di Punica ritiensi derivato da punicus, cartaginese, allusione alla patria primitiva del Melograno, perchè si crede portato da Cartagine e seminato la prima volta in Cipro dai Pelasgi; secondo altri dal colore rosso infocato dei fiori detto puniceo dagli antichi.

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Nome Botanico

Pyrus communis-Linn. - Pyrus sylvestris-Moench. - Pyrus pyraster-Borkh.

Nome Italiano

PERO COMUNE - PERO SELVATICO - PERO - PERUGGINE.

Nome Vernacolo

Perèr salvadego - Peruzoler - Perera salvarega - Per de Chiza - Per da spin - Perer mat - Perer della brosa - Peire salvarie.

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Pyrus, dal nome celtico peren - pero - o dal greco pyr - fiamma - allusione alla forma piramidale del frutto.
Questa pianta raggiunge l'altezza di 10 a 15 metri e un diametro alla base di 40 a 60 centimetri e cresce fino all'elevatezza dal mare Adriatico di metri 1200, preferendo un terreno sostanzioso, sciolto, calcareo e selcioso-argilloso e un'esposizione meridionale e occidentale. Si propaga mediante semina, piantagione e barbatelle e giunge al massimo suo sviluppo in 70 ad 80 anni, vivendone 100 a 150.
Il legno d'un colore giallo rossiccio, a fibra corta e fina e di mediocre durezza è buonissimo per legna da fuoco, e dei fusti di qualche dimensione si serve lo stipettaio per mobili d'ornamento, i quali tinti in nero somigliano all'ebano. I falegnami ne fanno pialle.
La scorza e il legno dei rami giovani tagliuzzati bolliti per un'ora fanno prendere alla lana preparata con un mordente un colore cannella.
Dal frutto si traggono acquavite ed aceto, e le pere vengono mangiate con avidità dai porci. Otto chilogrammi di semi danno un chilogrammo d'olio.
Il seme matura in Ottobre; conservato durante l'inverno nei frutti o nella sabbia fresca viene seminato in Aprile, dopo un bagno di 48 ore, alla profondità di 6-8 millimetri e germina in capo a 30-40 giorni e spesso nella successiva primavera.
Il peso d'un decimetro cubico di legno secco è di chilogrammi 0,719.
La forza calorifera ragguagliata su 100, del legno è 80.

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Nome Botanico

Pyrus Cydonia-Linn. - Cydonia europaea-Savi - Cydonia vulgaris-Pers. - Sorbus Cydonia-Crantz.

Nome Italiano

COTOGNO - MELO COTOGNO - POMO COTOGNO.

Nome Vernacolo

Codognèr - Codogno - Codogn.

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Questa pianta di 3-4 metri, con un diametro alla base di centimetri 20 a 30, la si trova qui nei terreni coltivati delle vallate Feltrina e Bellunese, sino all'altezza di 800 metri dal mare. Giunge al massimo suo sviluppo in 30 anni, vivendone 50 a 60 e si propaga mediante semina, talee e piantoncini.
Il legno bianchiccio, tenace, duro, a fibra fina e lunga come combustibile è di poca forza, ma viene adoperato nei lavori di stipettaio e tornitore.
La scorza contiene materia colorante e come tale viene utilizzata nelle tintorie.
Dal frutto si ottiene la cotognata, di cui fa uso il pasticciere, e mediante la distillazione si trae pure dell'acquavite eccellente. Columella suggerisce di conservare le cotogne nel miele.
I semi hanno la loro applicazione nell'arte medica; ponendoli nell'acqua e lasciandoveli per 12 ore, danno un'acqua glutinosa usata dalle donne per render lucidi e fermi i capelli; maturano in Ottobre, seminati ancora nell'autunno e coperti per 6-8 millimetri di terra, germinano nella prossima primavera.
Il nome di Cydonia deriva da Kyton, città di Creta, patria primitiva di questa pianta.
Il peso specifico d'un decimetro cubico di legno secco è di chilogrammi 0,815.

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Nome Botanico

Pyrus Malus-Linn - Malus communis-Desf.

Nome Italiano

MELO SELVATICO - MELUGGINE - MELO.

Nome Vernacolo

Pomèr salvadego - Pomèr - Peire - Sapèr - Zapèr.

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Questa pianta raggiunge l'altezza di 7 a 10 metri e un diametro alla base di centimetri 40 a 50 cresce sino all'elevatezza di metri 1300 dal mare, preferendo un terreno fresco, calcareo-argilloso e basaltico e un'esposizione su falde montuose a levante o a settentrione. Si propaga mediante semina, barbatelle e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 60 anni circa, vivendone 80 a 100.
Il legno bianchiccio e bruno al midollo, compatto, a fibra fina, corta e tenace, per la sua durezza, per la pulitura e per la tinta nera che può assumere, viene adoperato non solo dallo stipettaio, dal tornitore e dal carradore, ma dal meccanico ancora nella confezione di strumenti geodetici e nelle tipografie per forme da stampa. È mediocre legna da fuoco.
La scorza giovane con del solfato doppio d'allumina e di soda (allume di rocca) somministra un' eccellente tintura gialla.
I fiori danno nutrimento alle api.

Dal frutto si traggono spirito di vino, aceto ed acido malico; di più da 8 chilogrammi di semi si trae un chilogrammo di saporitissimo olio, e dal succhio fermentato di questo frutto, il sidro.
Pel seme vedi quanto s'è detto pel Pyrus communis.
Il peso d'un decimetro cubico di legno secco è di chilogrammi 0,734.
La forza calorifera ragguagliata su 100, del legno è 74.

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Nome Botanico

Pyrus pollveria-Willd. - Pyrus pollvilleriana-Borkh.

Nome Italiano

PERO POLVILERIANO.

Nome Vernacolo

Perùz - Perera mata - Per salvarego - Vertelùz - Artelùz.

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Vedi per questa pianta quanto s'è detto pel Pyrus communis, del quale non è che una varietà.

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