tag:blogger.com,1999:blog-62087410851701241382024-03-18T22:26:00.242+01:00CADORIN BOOKS Pubblicazione del libro dell'Ispettore Forestale Pietro Soravia (Perarolo di Cadore, 1822 - Belluno, 1897)
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CONTATTI:
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E-MAIL: gcsoravia@gmail.com
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CELLULARE: 3925314420Giancarlo Soravia http://www.blogger.com/profile/02837494108605212523noreply@blogger.comBlogger29125tag:blogger.com,1999:blog-6208741085170124138.post-48873942510316754412024-02-29T16:28:00.003+01:002024-03-06T18:20:43.789+01:00USATE BING COME MOTORE DI RICERCA PER QUESTO BLOG<p><b> </b></p><h2 style="text-align: left;">AVVISO DI UTILIZZARE BING COME MOTORE DI RICERCA PER QUESTO BLOG </h2><div style="text-align: left;"> <a href="https://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.com/">https://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.com/</a></div><h2 style="text-align: left;"><br /></h2><div style="text-align: center;"><b><span style="color: #990000;">SCHERMATA BING</span></b><br /><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFx40DZxApLSzrBONpRKMBP6B96VXtknUW5Iv30_aiFu_CTOXVv5Ls1Gp_l6PtsrD_1sGXQoXxiEMdVhAh8VVBTyiyhCvHtHSz8fxvYhpX-ezEsoNTA5KLCd0cB44N-BFDjMUtb4Ubn3-9JFgj5KM7j4kiCr2ZQG8QRtDPVLodjp100fiQXSC-5GGybnw/s1370/SCHERMATA%20MICROSOFT%20BING.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="SCHERMATA DEL MOTORE DI RICERCA BING DI MICROSOFT DA PREFERIRE QUALE MOTORE DI RICERCA" border="0" data-original-height="850" data-original-width="1370" height="249" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFx40DZxApLSzrBONpRKMBP6B96VXtknUW5Iv30_aiFu_CTOXVv5Ls1Gp_l6PtsrD_1sGXQoXxiEMdVhAh8VVBTyiyhCvHtHSz8fxvYhpX-ezEsoNTA5KLCd0cB44N-BFDjMUtb4Ubn3-9JFgj5KM7j4kiCr2ZQG8QRtDPVLodjp100fiQXSC-5GGybnw/w400-h249/SCHERMATA%20MICROSOFT%20BING.png" width="400" /></a></div><br /><p><b>DOPO AVER CERCATO IN TUTTI I MODI DI FARE INDICIZZARE I POST DEL PRESENTE BLOG DA GOOGLE, HO NOTATO CHE SOLO IL MOTORE DI RICERCA "BING" DI MICROSOFT LO FA SENZA PROBLEMI.</b></p><p><b>INVITO PERTANTO I MIEI LETTORI AD USARE BING (OPPURE SEAMONKEY) PER QUESTO E PER TUTTI GLI ALTRI MIEI BLOG EVENTUALMENTE SEGNALATI.<br /></b></p><p><b>BING HA IL SEGUENTE INDIRIZZO SIA PER PC CHE PER ANDROID:</b></p><p><br /></p><p><a href="https://www.bing.com/?cc=it">https://www.bing.com/?cc=it</a></p><p> </p><p> 29/2/2024</p><p>Grazie</p><p>Giancarlo Soravia <br /></p><p><br /></p>Giancarlo Soravia http://www.blogger.com/profile/02837494108605212523noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6208741085170124138.post-32885343497160955592009-02-27T03:51:00.032+01:002024-02-16T18:16:14.503+01:00PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI PIETRO SORAVIA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-E5H1bwVUnJk/WcDD8g0l8SI/AAAAAAAABKk/e41khzDR0oMBBTqCVHKRX78EbcIUHFnNgCLcBGAs/s1600/foresta%2Bcadorina.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="413" data-original-width="550" height="300" src="https://1.bp.blogspot.com/-E5H1bwVUnJk/WcDD8g0l8SI/AAAAAAAABKk/e41khzDR0oMBBTqCVHKRX78EbcIUHFnNgCLcBGAs/s400/foresta%2Bcadorina.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #990000;"><b>FORESTA CADORINA</b></span></div>
<div style="text-align: center;">
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<span style="color: #000099;">Viene pubblicato, nei 26 Post che seguono, un manuale scritto nel 1877 da <b>Pietro Soravia</b>, Ispettore Forestale a Belluno.<br />Egli nacque a Perarolo di Cadore nel 1822. Essendo Perarolo il più giovane dei comuni cadorini, molte famiglie vi si trasferirono per la sua fiorente industria del legname dai paesi vicini, come i Zangrando (Vodo), De Zordo e Zandanel (Cibiana). I Soravia suppongo venissero da Venas, ma non mi risultano legami di parentela di Pietro Soravia con la mia famiglia.<br />Certamente Pietro sviluppò fin da piccolo la passione per la botanica: egli riporta infatti un ricordo del 1830 (quindi di quando aveva 8 anni), nel descrivere due noci reali esistenti a Perarolo (Vedi alla voce: Juglans regia (variab.) - NOCE REALE)<br />Nel 1841, a diciannove anni, Soravia entra nell'Amministrazione Forestale (Lombardo Veneto) e nel 1867 (Regno d'Italia) viene nominato capo dell'Ispettorato Forestale di Belluno. Andò a riposo nel 1893, dopo 52 anni di servizio. Morì a Belluno nel 1897.<br />(Il mio amico e compaesano prof. Alberto Toscani, possidente e appassionato boschivo, mi ha integrato alcune informazioni su Pietro Soravia, che sintetizzo: Soravia si era diplomato in una scuola forestale in Austria (Accademia Forestale di Mariabrunn - </span><a href="https://de.wikipedia.org/wiki/Forstakademie_Mariabrunn"><span style="color: #990000;">Forstakademie Mariabrunn</span></a><span style="color: #000099;">) </span><span style="color: #000099;">ed aveva raggiunto il grado di Ispettore già sotto l'amministrazione austriaca; fu considerato un'autorità in campo forestale a livello nazionale italiano; propugnò nuovi sistemi di gestione forestale, scontrandosi però con altre scuole di pensiero italiane.)<br />Pubblicò:<br />- Tecnologia botanico-forestale della provincia di Belluno* (1877, Tipografia di G. Deliberali - Belluno) opera che viene qui riproposta<br />- Gli uccelli della provincia di Belluno* (1888)<br />- Descrizione delle risine e palorci della provincia di Belluno** (1885)<br />- Vari articoli sul settimanale "Rivista Cadorina"* (1874-75)<br />- Progetto di regolamento di polizia forestale e del personale forestale di custodia della provincia di Belluno (1878)<br />- Tariffa dei legnami (1879)<br /><br />Sul Bollettino del Club Alpino Italiano del 1876 è segnalata una sua "Ascensione dell'Antelao". <i>Un accenno a questa scalata si trova nella descrizione della Dryas octopetala</i>. (Vedi)<br /><br />Onorificenze:<br />- Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia (1893)<br />- Premiato con medaglia d'oro a Ferrara per collezioni xilologiche (1875) </span><span style="color: #000099;"><br /><br />A Pietro Soravia è stato dedicato un articolo della rivista "Dolomiti" a firma di Carlo Argenti (agosto 1987) con biografia, dove sono state attinte parte delle notizie di cui sopra. Dello stesso anno è un "Reprint" della "Tecnologia Botanico-Forestale" a cura dell'Istituto Bellunese di Ricerche Sociali e Culturali.<br /><br />Ritengo la "Tecnologia botanico-forestale della provincia di Belluno", manuale sulle specie legnose della provincia di Belluno, interessante per l'indicazione di un gran numero di varianti dei nomi dialettali delle piante accanto a quelli scientifici e italiani, per le numerose radici celtiche individuate nei nomi, per la descrizione dell'utilizzo che allora si faceva di ogni parte della pianta, per le notizie riguardanti il suo periodo di sviluppo e di vita, dimensioni, terreno, esposizione confacente, altitudine, ecc.<br /><br /><b>Desidero ringraziare la Biblioteca Storica Cadorina di Vigo per avermi prestato assistenza nella ricerca delle fonti e delle notizie. Le pubblicazioni sopra contrassegnate con un asterisco si trovano presso detta Biblioteca.</b><br /><br />** Per la pubblicazione sulle risine, essa è scaricabile alla voce RISINA su questo mio Blog:</span><br />
<span style="color: #000099;"><br /><a href="http://archivioladin-venas.blogspot.it/2007/09/glossario-italiano-ladino-venas-p-q-r_03.html">http://archivioladin-venas.blogspot.it/2007/09/glossario-italiano-ladino-venas-p-q-r_03.html</a></span><br />
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<h2>
<span style="color: blue;">INDICE DEI CAPITOLI </span></h2>
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<span style="color: #000099;"><span style="color: #990000;"><b>PREFAZIONE DELL'AUTORE</b></span><br /><a href="http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/prefazione.html">http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/prefazione.html</a><br /><br /><span style="color: #990000;"><b>AUTORI CITATI NEL LIBRO "TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE DELLA PROVINCIA DI BELLUNO" DI PIETRO SORAVIA</b></span><br /><a href="http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/autori-citati.html">http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/autori-citati.html</a><br /><br /><span style="color: #990000;"><b>TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA A</b></span><br /><a href="http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera.html">http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera.html</a><br /><br /><span style="color: #990000;"><b>TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA B</b></span><br /><a href="http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-b.html">http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-b.html</a><br /><br /><span style="color: #990000;"><b>TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA C</b></span><br /><a href="http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-c.html">http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-c.html</a><br /><br /><span style="color: #990000;"><b>TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA D</b></span><br /><a href="http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-d.html">http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-d.html</a><br /><br /><span style="color: #990000;"><b>TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA E</b></span><br /><a href="http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-e.html">http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-e.html</a><br /><br /><span style="color: #990000;"><b>TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA F</b></span><br /><a href="http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-f.html">http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-f.html</a><br /><br /><span style="color: #990000;"><b>TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA G</b></span><br /><a href="http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/03/tecnologia-botanico-forestale-lettera-g.html">http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/03/tecnologia-botanico-forestale-lettera-g.html</a><br /><br /><span style="color: #990000;"><b>TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA H</b></span><br /><a href="http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-h.html">http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-h.html</a><br /><br /><span style="color: #990000;"><b>TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA I</b></span><br /><a href="http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/03/tecnologia-botanico-forestale-lettera-i.html">http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/03/tecnologia-botanico-forestale-lettera-i.html</a><br /><br /><span style="color: #990000;"><b>TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA J</b></span><br /><a href="http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-j.html">http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-j.html</a><br /><br /><span style="color: #990000;"><b>TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA L</b></span><br /><a href="http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-l.html">http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-l.html</a></span><br />
<span style="color: #000099;"><br /><span style="color: #990000;"><b>TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA M</b></span><br /><a href="http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-m.html">http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-m.html</a><br /><br /><span style="color: #990000;"><b>TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA N</b></span><br /><a href="http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-n.html">http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-n.html</a><br /><br /><span style="color: #990000;"><b>TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA O</b></span><br /><a href="http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-o.html">http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-o.html</a><br /><br /><span style="color: #990000;"><b>TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA P</b></span><br /><a href="http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-p.html">http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-p.html</a><br /><br /><span style="color: #990000;"><b>TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA Q</b></span><br /><a href="http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/03/tecnologia-botanico-forestale-lettera-q.html">http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/03/tecnologia-botanico-forestale-lettera-q.html</a><br /><br /><span style="color: #990000;"><b>TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA R</b></span><br /><a href="http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-r.html">http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-r.html</a><br /><br /><span style="color: #990000;"><b>TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA S</b></span> <br /><a href="http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-s.html">http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-s.html</a><br /><br /><span style="color: #990000;"><b>TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA T</b></span><br /><a href="http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-t.html">http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-t.html</a><br /><br /><span style="color: #990000;"><b>TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA U</b></span><br /><a href="http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-u.html">http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-u.html</a><br /><br /><span style="color: #990000;"><b>TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA V</b></span><br /><a href="http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-v.html">http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-v.html</a><br /><br /><span style="color: #990000;"><b>TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA Z</b></span><br /><a href="http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-z.html">http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/tecnologia-botanico-forestale-lettera-z.html</a><br /><br /><span style="color: #990000;"><b>I^ APPENDICE (NOMI DIALETTALI BELLUNESI DELLE PIANTE - PIETRO SORAVIA)</b></span><br /><a href="http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/appendice.html">http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/appendice.html</a><br /><br /><span style="color: #990000;"><b>II^ APPENDICE (NOMI ITALIANI DELLE PIANTE TRADOTTI NEI DIALETTI BELLUNESI - PIETRO SORAVIA)</b></span><br /><a href="http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/ii-appendice_02.html">http://blog-cadorin-books-pietrosoravia.blogspot.it/2009/02/ii-appendice_02.html</a></span><br />
<span style="color: #000099;"></span><br />
<span style="color: #000099;"><br /></span><span style="color: #000099;">Venas di Valle di Cadore (Belluno), Febbraio 2009</span><br />
<span style="color: #000099;"><b>Giancarlo Soravia</b></span><br />
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<br />
<span style="color: #000099;"><br /><span style="color: #cc0000;">NOTA - Le voci sono state riportate il più fedelmente possibile all'originale, compatibilmente con i ridotti (in tutti i sensi) mezzi a disposizione di un Blog e di un blogghista. Si noti come nel testo, ottocentesco, appaiano espressioni non più in uso, sia come parole che come grafia, es. elevatezza=altitudine, istrumenti=strumenti, pella=per la, carbonajo=carbonaio; oppure parole dimenticate, o di significato diverso, come: ranno=miscuglio di cenere e acqua bollente; ratafià=liquore prodotto con frutta fresca, alcol e zucchero; fluitato (legno)=l'autore intende il legno immerso a lungo nell'acqua (a seguito della fluitazione nei fiumi), per comparare il suo grado di energia termica (egli la chiama forza calorifera), sempre inferiore rispetto al legno non fluitato; oggi si intende il legno immerso nell'acqua e poi essicato a lungo così da renderlo praticamente imputrescibile per l'eliminazione della linfa. Le parole vengono comunque sempre riportate come dall'originale.<br /><b>In APPENDICE vi è l'elenco alfabetico dei nomi dialettali delle piante contenuti nel libro. (Ho poi aggiunto una II^ APPENDICE, elenco alfabetico secondo i nomi italiani). Leggere le relative Note introduttive.</b></span></span>Giancarlo Soravia http://www.blogger.com/profile/02837494108605212523noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6208741085170124138.post-86648318514668582032009-02-26T03:58:00.003+01:002024-02-16T19:21:39.382+01:00PREFAZIONE DELL'AUTOREPREFAZIONE<br /><br />--------<br /><br />In una regione come la nostra, ove le molte e variatissime specie legnose costituiscono un cespite rilevante di rendita e dove fiorisce un commercio di legnami da costruzioni così edilizie come navali cospicuo, non tornerà inutile questo complesso di memorie ch'io affido alla pubblica stampa.<br /><br />Loro fine precipuo si è questo di far conoscere i redditi molteplici che ricavar si possono da ogni sorta di pianta legnosa in Provincia allignante, redditi pochissimo conosciuti ed in massima parte trascurati.<br /><br />A tale scopo verrò enumerando tutto ciò che può venire utilizzato per ogni singola parte degli alberi, dei frutici e suffrutici legnosi che vegetano in questi monti, sia dai fusti che dalle radici, sia dalla corteccia, dai rami, dalle foglie, sia dalle gemme, dai fiori, dai frutti, dai semi, dai succhi e dalle resine. Né tralascierò in questa mia enumerazione di accennare alle piccole industrie a quelle fonti di ricchezza, più proprie d'ogni altra alla natura e alle condizioni della nostra Provincia, avvegnachè da esse più che mai si possa in cotali contingenze commerciali ripromettersi dei vantaggi.<br /><br />Ad ogni pianta ho premesso i diversi nomi che porta: botanici, italiani e vernacoli provinciali, accennando alle dimensioni da essa raggiunte, al massimo periodo di sviluppo e di vita, ai terreno, all'esposizione confacente, ali' elevatezza sul mare Adriatico ed al modo di propagazione che preferisce.<br /><br />Oltre a quelle essenze, che o a bosco o sporadiche compariscono frequenti nelle varie località della Provincia Bellunese, ho creduto non inefficace lo aggiungerne taluna, che per la coltivazione accurata del giardiniere e del selvicoltore possa portare degli utili.<br /><br />Tutto quello, che, proprio d'un profondo conoscitore di botanica, sarebbe riescito di difficile intendimento per la mente del profano, ho trascurato introducendo ad ajuto del lettore una Chiave analitica la quale con somma facilità lo mena a classificare, sulla base unica delle foglie, le principali piante legnose su cui cade parola; e un indice alfabetico, tanto dei nomi botanici, italiani, che vernacoli usati in tutta la Provincia, potrà molte volte rendergli meno faticosa la ricerca.<br /><br />Queste brevi memorie e notizie le ho raccolte, oltre che allo scopo sopra riferito, all'intendimento che i proprietari dei fondi montuosi, conosciuti gli svariati prodotti che possono trarre dagli alberi loro, oltre che mettere più cura nella conservazione delle essenze legnose e attuare rimboschimenti, vogliano anche sull'esempio delle nazioni sorelle, tentare una qualche utilizzazione nuova riescendo a vantaggio non solo di sè medesimi ma eziandio del loro paese.<br /><br /><br />Belluno, Aprile 1877.<br /><br /><br /><b>Pietro Soravia</b><br /><p></p><br /><p></p><br /><p></p>Giancarlo Soravia http://www.blogger.com/profile/02837494108605212523noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6208741085170124138.post-11836065163125467582009-02-25T04:17:00.001+01:002015-09-06T23:45:03.208+02:00AUTORI CITATI NEL LIBRO "TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE DELLA PROVINCIA DI BELLUNO" DI PIETRO SORAVIA<b>AUTORI CITATI</b><br />
<br />
<i>Abel</i> Abel <i>inglese</i><br />
<i>Ait.</i> Aiton <i>inglese</i><br />
<i>Allion.</i> Allioni <i>italiano</i><br />
<i>Bauh.</i> Bauhin <i>francese</i><br />
<i>Becsth.</i> Becsthein <i>alemanno</i><br />
<i>Bellard.</i> Bellardi <i>italiano</i><br />
<i>Bert.</i> Bertero <i>italiano</i><br />
<i>Borkh.</i> Borkhausen <i>alemanno</i><br />
<i>Burgs.</i> Burgsdorf <i>alemanno</i><br />
<i>Catesb.</i> Catesby <i>inglese</i><br />
<i>Clus.</i> Clusio <i>olandese</i><br />
<i>Crantz</i> Crantz <i>austriaco</i><br />
<i>Dec.</i> Decandolle <i>francese</i><br />
<i>Desf.</i> Desfontaine <i>francese</i><br />
<i>Duham.</i> Duhamel <i>francese</i><br />
<i>Dur.</i> Duroi <i>francese</i><br />
<i>Ehrh.</i> Ehrhard <i>alemanno</i><br />
<i>Endl.</i> Endlicher <i>austriaco</i><br />
<i>Fisch.</i> Fischer <i>prussiano</i><br />
<i>Forst.</i> Forster <i>svedese</i><br />
<i>Gaertn.</i> Gaertner <i>alemanno</i><br />
<i>Gatereau</i> Gatereau <i>francese</i><br />
<i>Gaud.</i> Gaudin <i>svizzero</i><br />
<i>Gesn.</i> Gesner <i>alemanno</i><br />
<i>Griseb.</i> Grisebach <i>alemanno</i><br />
<i>Guimp.</i> Guimpel <i>francese</i><br />
<i>Guss.</i> Gussone <i>italiano</i><br />
<i>Hartig</i> Hartig <i>alemanno</i><br />
<i>Hauff.</i> Hauffmann <i>alemanno</i><br />
<i>Hayne</i> Hayne <i>alemanno</i><br />
<i>Herm.</i> Hermann <i>sassone</i><br />
<i>Host</i> Host <i>austriaco</i><br />
<i>Jacq.</i> Jacquin <i>olandese</i><br />
<i>Juss.</i> Jussieu <i>francese</i><br />
<i>Kaempf.</i> Kaempfer <i>olandese</i><br />
<i>Koch</i> Koch <i>alemanno</i><br />
<i>Lamb.</i> Lambert <i>inglese</i><br />
<i>Lamck</i> Lamarck <i>francese</i><br />
<i>Lapeyr.</i> Lapeyrouse <i>francese</i><br />
<i>Lindl.</i> Lindley <i>inglese</i><br />
<i>Linck</i> Linck <i>alemanno</i><br />
<i>Linn.</i> Linneo <i>svedese</i><br />
<i>Marsh.</i> Marshal <i>inglese</i><br />
<i>Marzar.</i> Marzari <i>italiano</i><br />
<i>Matt.</i> Mattioli <i>italiano</i><br />
<i>Mich.</i> Micheli <i>italiano</i><br />
<i>Mill.</i> Miller <i>inglese</i><br />
<i>Med.</i> Medikus <i>alemanno</i><br />
<i>Mirb.</i> Mirbel <i>francese</i><br />
<i>Moench</i> Moench <i>alemanno</i><br />
<i>Pers.</i> Person <i>olandese</i><br />
<i>Poir.</i> Poiret <i>francese</i><br />
<i>Ram.</i> Ramond <i>francese</i><br />
<i>Reich.</i> Reichenbach <i>alemanno</i><br />
<i>Reitter</i> Reitter <i>alemanno</i><br />
<i>Roem.</i> Roemer <i>alemanno</i><br />
<i>Roth</i> Roth <i>alemanno</i><br />
<i>Roxburg</i> Roxburg <i>inglese</i><br />
<i>Salisb.</i> Salisbury <i>inglese</i><br />
<i>Savi</i> Savi <i>italiano</i><br />
<i>Schott</i> Schott <i>austriaco</i><br />
<i>Schrank</i> Schrank <i>alemanno</i><br />
<i>Schul.</i> Schultz <i>alemanno</i><br />
<i>Scop.</i> Scopoli <i>italiano</i><br />
<i>Segu.</i> Seguer <i>francese</i><br />
<i>Seringe</i> Seringe <i>francese</i><br />
<i>Sieb.</i> Sieber <i>alemanno</i><br />
<i>Sims.</i> Simson <i>inglese</i><br />
<i>Smith</i> Smith <i>inglese</i><br />
<i>Spach</i> Spach <i>francese</i><br />
<i>Spreng.</i> Sprengel <i>alemanno</i><br />
<i>Ten.</i> Tenore <i>italiano</i><br />
<i>Thun.</i> Thunberg <i>svizzero</i><br />
<i>Vill.</i> Villars <i>francese</i><br />
<i>Walt.</i> Walter <i>alemanno</i><br />
<i>Webb</i> Webb <i>inglese</i><br />
<i>Wend.</i> Wendland <i>alemanno</i><br />
<i>Wib.</i> Wiborg <i>inglese</i><br />
<i>Willd.</i> Willdenow <i>inglese</i><br />
<i>Wimm.</i> Wimmer <i>alemanno</i>Giancarlo Soravia http://www.blogger.com/profile/02837494108605212523noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6208741085170124138.post-64245024700589237832009-02-24T04:19:00.013+01:002024-02-18T18:09:31.848+01:00TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA A<div style="text-align: left;"><b>TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE</b> </div><div style="text-align: left;"><b>= LETTERA A</b></div><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Acer austriacum</b><i>-Guimpel ed Hayne.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />ACERO AUSTRIACO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Osol - Opio - Opi.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta, varietà dell'Acer campestre, si trova specialmente nella vallata Zoldana in esposizioni soleggiate e vegeta bene fino all'elevatezza di 1200 metri dal mare. Raggiunge l'altezza di 10 a 15 metri e un diametro alla base di circa 40 centimetri. Preferisce un terreno fresco, calcareo-argilloso e si propaga mediante semina; tocca il massimo grado di sviluppo in 90 a 100 anni e ne vive 130 a 150.<br />Il legno duro, tenace e poco elastico viene adoperato principalmente per legna da fuoco, ma serve anche nei lavori ordinari di carradore, per ruote da carri e da molini, per denti di ruota, e in mancanza dell'acero falso-platano, si usa nella confezione di seggiole, scodelle, cucchiai ed altri simili utensili. Viene ricercato dalla Marina per fabbricare le suppellettili delle navi.<br />Le foglie unite ai teneri ramoscelli ed all'allume danno ai tessuti un color arancio, e, frammistovi del solfato di ferro, un color nero. Desse inoltre costituiscono un eccellente foraggio pelle capre e pelle pecore e servono all'occorrenza anche per strame.<br />I fiori forniscono alle api abbondante alimento sia per cera che per miele.<br />Il frutto spremuto ed unito al solfato di ferro dà un mediocre inchiostro.<br />Per le sementi vedi quanto s'è detto per 1'Acer campestre.<br />Se nei mesi di Febbraio o di Marzo si praticano in grossi alberi dei fori, si ottiene da questi un succo (linfa), suscettivo di fermentazione, dal quale si può ricavare zucchero cristallizzato ed aceto.<br />Da un metro cubico di legno si ottengono 0,280 metri cubici di carbone, e 31 chilogrammi di cenere danno 5 chilogrammi di potassa calcinata.<br />La forza calorifera ragguagliata su 100 risulta dalla legna non fluitata 99, fluitata 71 e dal carbone 99.<br />Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 1,066, secco di chilogrammi 0,696.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Acer campestre</b><i>-Linn. -</i> <b>Acer marsicum</b><i>-Guss. -</i> <b>Acer sylvestre</b><i>-Wend. -</i><b> Acer collinum</b><i>-Ten.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />OPPIO - LOPPIO - CHIOPPO - CERO OPPIO - ACERO VOLGARE - ACERO CAMPESTRE - TESTUCCHIO - GALLURZO<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Ogol - Ogolo - Opio - Olivo - Opi - Obia - Ubia - Ool - Ovol.</i><br /><br />-----<br /><br />Si trova specialmente nei boschi della vallata Feltrina e Bellunese in esposizione meriggiana sino all'elevatezza di 900 metri dal mare Adriatico.<br />Questa pianta, ottima pel sostegno delle viti, raggiunge l'altezza di 8 a 10 metri, e un diametro alla base di circa centimetri 30; preferisce un terreno fresco, calcareo e argilloso. Giunge al massimo suo sviluppo in 100 anni e ne vive 200 e più. Si propaga per semi.<br />Il legno tenace ed elastico viene adoperato non solo per legna da fuoco, ma si presta ancora per manichi da martelli, da mannaie, da falci e per piccoli vasellami. Quando si presenta marezzato serve, come la radice, nella confezione di finissimi mobili, di oggetti da tornio e da intarsio, per incassature d'archibugi, per tabacchiere, ecc.<br />Le foglie vengono mangiate volentieri dalle capre e dalle pecore.<br />I fiori somministrano alle api abbondante alimento tanto per cera quanto per miele.<br />Il succo che se ne può estrarre è meno abbondante che nell'Acero platanoide.<br />Le sementi si raccolgono in Ottobre, si seminano in Aprile come pegli altri aceri, ma queste non germinano che nella seconda primavera.<br />Carbone - Da un metro cubico di legno si ottengono 0,266 metri cubici di carbone.<br />Cenere - Dà buona cenere, 100 chilogrammi della quale forniscono chilogrammi 11 di potassa calcinata.<br />Il peso di un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 1,335, secco 0,666.<br />La forza calorifera ragguagliata su 100 risulta tanto dal legno che dal carbone 90.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Acer platanoides</b><i>-Linn.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />ACERO PLATANOIDE - ACERO PLATANO - ACERO RICCIO<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Ajer dalle fogie spize.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta che raggiunge l'altezza di 10 a 15 metri con un diametro alla base di centimetri 50, si trova rara e soltanto nelle vallate dell'Agordino e del Zoldano sino all'elevatezza di 1200 metri dal mare Adriatico. Preferisce un terreno fresco, calcareo-argilloso e si propaga mediante semina; tocca il massimo grado di sviluppo in 90 a 100 anni e ne vive 130 a 150.<br />I1 legno duro, tenace, poco elastico serve nei lavori ordinari di carradore, per timoni, e per ruote anche da molini, ed in mancanza dell'Acero falso-platano, s'usa nella confezione di seggiole, scodelle, cucchiai ed altri simili utensili. La Marina lo adopera, mancando legno migliore, per fabbricare le suppellettili delle navi. Come combustibile ha molta forza calorifera.<br />Succo - Krebs narra che il succo (linfa) ottenuto nel tardo autunno o in Febbraio e Marzo, coi debiti riguardi per non pregiudicare il legno, mediante fori al fusto, è ricco di sostanza zuccherina, di modo che può dare buona qualità di Rhum e condensato colla bollitura e mischiato con acqua di calce, una specie di mielazzo. Un Quartuccio di Berlino di succo dà un'oncia di zucchero, e 24 boccali di detto succo dopo 10 ore di cottura un boccale di sciroppo, il quale fatto fermentare somministra aceto puro e buono. Soggiunge che un albero grosso forato dalla parte del sole distilla in 24 ore più di 7-8 boccali di sostanza, e che i fori devono esser rinnovati ogni 12 a 14 giorni sino a che scorre il liquido.<br />Le foglie vecchie unite ai giovani ramoscelli e all'allume danno ai tessuti un colore arancio, e frammistovi del solfato di ferro, un colore nero. Le tenere foglie contengono pure dello zucchero e in qualche paese vengono utilizzate nelle vivande, come l'insalata e il cavolo. Ben seccate servono per mangime alle pecore e capre, e in caso di bisogno anche di strame. Nel maggior calore della state le foglie si coprono di una secrezione che fu paragonata alla manna, alle api gradita quanto i fiori che forniscono loro abbondante alimento, sia per cera, che per miele.<br />Il frutto spremuto ed unito al solfato di ferro da un mediocre inchiostro.<br />Le sementi, da raccogliersi ai primi d'Ottobre, se seminate in Aprile germinano dopo 40 o 50 giorni.</p><p><br />Carbone - Da un metro cubo di legno si ottengono 0,280 metri cubici di carbone.<br />Cenere - Da 31 chilogrammi di cenere si ottengono 5 chilogrammi di potassa calcinata.<br />La forza calorifera ragguagliata su 100 risulta dalla legna non fluitata 99, fluitata 71 e dal carbone 99.<br />Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 1,066, secco di 0,696.<br /></p><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Acer pseudo-Platanus</b><i>-Linn.</i><b> — Acer major</b><i>-Gesn.</i><b> — Acer latifolium</b><i>-Clus.</i><b> — Acer Villosum</b><i>-Ten.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />ACERO FICO - ACERO FALSO-PLATANO - ACERO DI MONTAGNA - ACERO TIGLIO - ACERO SICOMORO.<br /><br />nome Vernacolo<br /><br /><i>Ajer - Agre - Agro - Agher - Aer</i><br /><br />-----<br /><br />Acer, secondo De Theis, è vocabolo latino che significa duro e venne applicato a questo genere per la durezza del legno delle sue specie. La Maout e Decaisne invece lo deriverebbero da acus = punta; allusione all'impiego del legno che serviva presso i Latini a fare delle picche e delle lancie.<br />Si trova sparso nei boschi di montagna di questa Provincia, ma specialmente nei Comuni di Vallada e Forno-Canale dell'Agordino, all'elevatezza di 1100 metri dal mare.<br />Questa pianta si alza fino a 20 metri, raggiungendo alla base un diametro di centimetri 60 circa; preferisce un terreno profondo, fresco, calcareo e si propaga mediante semina e barbatelle. Raggiunge il suo massimo sviluppo in 100 a 130 anni e ne vive anche 200.<br />Il legno è di colore bianchissimo, solido, elastico, a tessitura uniforme e a grana fina. Più che per costruzione dei fabbricati, viene adoperato in questa Provincia, per mancanza di smercio, come legna da fuoco; è atto per minuti lavori di falegname, tornitore, intagliatore e stipettajo, e serve a costruire certe parti d'istrumenti musicali, stecche da bigliardo, manichi da fruste, cucchiai, scodelle, piatti, zoccoli, scarpe di legno (dàlmede) ed altri utensili domestici. Questo legno mediante injezione può venir colorato, ed assume una tal politura da imitare il mogano. Pelle costruzioni navali lo si ricerca in tronchi e tavole. La produzione media annua in Provincia di questo legno da lavoro risulta di circa metri cubi 400, dell'importo di Lire 24,000.<br />Le foglie tanto verdi, quanto secche sono un buon pasto pelle capre e per le pecore.<br />I fiori danno abbondante alimento alle api, sia per cera che per miele.<br />Le sementi, da raccogliersi in Ottobre, vengono seminate in Aprile, coperte con due a tre centimetri di terra; germinano dopo 7-8 settimane e la forza germinativa ha la durata di 2-3 anni.<br />Devesi avvertire che i topi campagnuoli sono assai ghiotti del grano di questo acero, e che abbisogna una sorveglianza molto attiva per non vedere intere seminagioni distrutte.<br />Il succo è meno abbondante che nell'Acero Platanoide e lo si ottiene nei mesi di Febbrajo e di Marzo praticando dei fori negli alberi grossi. È suscettivo di fermentazione e può quindi esser ridotto in zucchero cristallizzato e in aceto.<br />Da un metro cubo di legno si ottengono 0,290 metri cubici di carbone. Dà moltissima cenere, e da 100 chilogrammi di questa si ricavano chilogrammi 14,410 di potassa calcinata.<br />Il peso medio d'un decimetro cubo di questo legno fresco è di chilogrammi 1,062, secco 0,738.<br />La forza calorifera ragguagliata su 100, risulta dalla legna non fluitata 98 fluitata 70 e dal carbone 96.<br />Il peso e la forza calorifera del legno e del carbone variano a seconda dell'età, della forza vegetativa ed altro delle piante e delle varie parti d'esse e quanto al quantitativo ricavabile in carbone, dipende dalla maggiore o minore capacità del carbonajo nella carbonizzazione della legna, dalla forma della carbonaja e da diverse altre circostanze.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Acer tataricum</b><i>-Linn.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />ACERO TARTARICO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Ogol salvadego.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta raggiunge l'altezza di 5-6 metri, ed un diametro alla base di 20 e più centimetri. Cresce all'elevatezza di 1000 metri dal mare. Preferisce un terreno fresco, calcareo-argilloso, non troppo tenace. Si propaga come gli altri aceri. Giunge al massimo suo sviluppo in 60 ad 80 anni e ne vive 120 a 130.<br />Il suo legno bianco al taglio è come l'acero campestre, non però cosi duro e tenace, e viene adoperato come quello.<br />Le foglie dicesi abbiano servito talvolta di pasto ai bachi da seta in mancanza di foglie di gelso.<br />I fiori danno abbondante nutrimento alle api, e colla capsula del seme spogliata dell'ala i Kalmucchi preparano un buon thè.<br />Per le sementi vedi quanto s'è detto per l'Acer campestre.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Aesculus Hippocastanum—</b><i>Linn.</i><b> - Hippocastanum vulgare</b><i>-Gaertn.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />CASTAGNO D'INDIA - IPPOCASTANO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Castagnèr da cavai - Castagnèr cavalin - Castagnèr mat.</i><br /><br />-----<br /><br />Aesculus, nome dato dai latini ad una specie di Quercia a frutti commestibili. Hippocastanum, dal greco ippos (cavallo) e castanon (castagno).<br />Si trova qui nei fondi a coltura agraria, in filari sulle strade e nei giardini sino all'elevatezza di 400 metri dal mare.<br />Questa pianta raggiunge l'altezza di 11 a 18 metri ed un diametro alla base di centimetri 90 a metri 1,30. Si propaga mediante semina e trapianto, preferendo un terreno fresco, calcareo, oppure argilloso-sabbionifero. Giunge al massimo suo sviluppo in 80 a 90 anni e ne vive 200 a 300.<br />È originaria delle Indie orientali; portata in Europa circa nell'anno 1558, venne coltivata nell'anno stesso a Vienna e nel 1615 a Parigi.<br />Il legno, poco buono per legna da fuoco, molto facile a contorcersi, a marcirsi ed a essere intaccato dagl'insetti, non si presta bene per fabbriche; viene adoperato per lavori d'intaglio, per forme da scarpe, si lascia facilmente colorire ricevendo una bella politura. Colle radici marezzate si fabbricano mobiglie. Quest'albero si presta più che sia per viali in forza del suo rapido crescere e dell'ombra projettata dalle sue grandi foglie.<br />La scorza ha la proprietà di tingere in bruno i tessuti di colore, e tanto questa, quanto gli endocarpi (pellicola sotto la scorza della Castagna) ed i mesocarpi (scorza della Castagna) possono servire pella concia delle pelli.<br />Le foglie vengono mangiate dagli animali bovini ed anche secche forniscono un buon alimento alle capre e alle pecore.<br />I fiori sono ricercati dalle api.<br />Il frutto potrebbe servire di nutrimento agli uomini ed agli animali, se, come dice il francese Sig. Flaudin, al frutto ridotto in polpa, si mescolasse 1½ per cento di carbonato di soda.<br />Per farlo appetire alle bestie si usa far loro patire la fame, come è ricordato nel Magazzino d'Hannover, 1766, pag. 79. Vennero date ad un bue delle Castagne d'India mescolate ad alcune manate di paglia d'orzo, senza che subito le assaggiasse; ma dopo 2 giorni di digiuno mangiò questo pastume con tanta avidità che nel breve spazio di 5 settimane si fece straordinariamente grasso, ed alquante vacche che si tennero pure a tale regime alimentario, diedero una straordinaria quantità di latte.<br />Per levare alle castagne il sapore acre ed amaro e per utilizzarle quale nutrimento degli animali, specialmente degli ovini, le si immersero 48 ore in una liscivia di calce e di cenere, si lavarono nell'acqua fresca e così raddolcite le cucinarono in pasta somministrandole, così preparate, alle pecore che ingrassarono prodigiosamente. Ai cavalli affetti da cimuro, vuolsi siano farmaco salutare se pestate e macinate, e i Turchi che le adoperano a tal uso, furono cagione del nome che serbano, di Castagne dei cavalli. Suggeriscono inoltre di somministrarle così preparate alle pecore che s'ammalano nelle giornate piovose, ma conviene andar guardinghi nel crederle una panacea universale. Torchiate offrono dell'olio per bruciare e secondo alcuni anche aceto ed acquavite. Le capsule che racchiudono il seme si utilizzano per tingere in giallo, e frammistovi del vetriolo di ferro sciolto, in nero. Bruciante danno molta potassa ed un ranno forte.</p><p><br />Su questo frutto racconta l'abate Rozier, essersi fatti molti esperimenti per trarne qualche utilità; alcuni ànno tentato di ottenere la cipria; un calzolaio ha preparato con questa polvere una colla, dicendo ch'era eccellente ad uso dei lavoratori di cartoni; degli ebanisti e dei legatori di libri; se ne sono ancora fatte candele. Deleur cita alcune sperienze che dimostrano come questo marrone d'India sia ottimo nella macerazione della canape e finalmente altri lo stimarono utile medicamento impiegandolo nei suffumigi, onde a tale riguardo, nel corso di Botanica 1871, il D.r P. A. Saccardo dice che la corteccia del tronco è amara ed un po' astringente, e che i semi (castagne) contengono grande quantità di fecola ed un po' di saponina ed una sostanza amarissima, glicoside, la esculina, che agisce come febbrifuga e antiperiodica, analogamente alla chinina.<br />Le sementi si raccolgono in Ottobre, e conservate durante l'inverno nella sabbia asciutta, le si seminano in primavera, coprendole con 5-6 centimetri di terra: germinano dopo 25-30 giorni.<br />Il carbone è adattatissimo pella fabbricazione della polvere da fuoco.<br />La cenere dà un ranno forte.<br />Il peso d'un decimetro cubico di legno verde è di chilogrammi O,983, secco 0,578.<br /></p><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Ailantus glandulosa</b><i>-Willd. e Desf.</i><b> - Ailantus procera</b><i>-Salisb.</i><b> - Rhus Cocodendron</b><i>-Ehrh.</i><b> - Rhus Hypselodendrum</b><i>-Moench.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />AILANTO - ALBERO DEL PARADISO<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Ailanto - Marantoide.</i><br /><br />-----<br /><br />Il Marenesi fa derivare il nome di Ailanto da aulè=reggia e per antonomasia cielo, ed antos=fiore; le Maout et Decaisne, dal nome chinese della specie principale, e De Theis dal nome che danno a quest'albero gli abitanti delle Molluche.<br />Si trova qua e là sparso nei fondi a coltura agraria sino all'elevatezza di 500 metri dall'Adriatico; ad una maggiore elevatezza non cresce bene che riparato durante l'inverno<br />Questa pianta raggiunge l'altezza di 15 a 20 metri ed un diametro alla base di metri 1 a 1,50, preferisce un terreno grasso, fresco e situazione abbastanza riparata propagandosi per semina, piantoncini e talee, e giunge al massimo suo sviluppo in 50 a 60 anni vivendone oltre 100.<br />Il Siemoni narra che quest'albero fu introdotto in Europa nel 1751, e che le prime piante si ottennero dai semi che in quell'anno il Padre D'Incarville mandò alla società reale di Londra.<br />Il legno è di colore biancastro, ha grana fina, dura e fragile, è mediocre combustibile, adattatissimo nei lavori d'intaglio, ed assume una bella politura; il carradore lo adopera per assi e scale da carro, e se le piante son giovani il bottajo se ne serve pella costruzione di cerchi.<br />Le foglie non vengono mangiate ne dai bovini, nè dai caprini, nè dagli ovini, servono però di nutrimento al baco da seta, Bombyx Cynthia, e bollite danno un colore di paglia carico, in modo che il lino, la seta ed il cotone posti in questa tintura a 70 gradi Re.ur acquistano un colore giallo-verdastro che non isbiadisce; non avviene lo stesso della lana, che resta incolora.<br />La scorza — Si pretende che nella parte corticale si trovi una sostanza aromatica di vainiglia solubile nell'acqua, nell'alcool e nell'etere, e nella radice una resina che bruciata sparga un odore gratissimo.<br />La semente può esser raccolta in Ottobre o Marzo e seminata in Aprile coperta leggermente di terra; germina dopo 30 giorni circa.<br />Da un metro cubico di legno si ottengono 0,373 di carbone.<br />Il peso d'un decimetro cubo di legno secco è di chilogrammi 0,755.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Alnus glutinosa</b><i>-Gaertn.</i><b> </b>-<b> Alnus communis</b><i>-Duham</i><b> </b>-<b> Betula alnus</b> <i>var:</i><b> glutinosa</b>-<i>Linn.</i><b> </b>-<b> Betula glutinosa</b><i>-Willd.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />ONTANO - ONTANO COMUNE - ONTANO GLUTINOSO - ALNO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Arnèr - Onèr - Auniz - Oniz - Auno - Aunèra - Aunio - Ernèr - Arnèr della bassa - Arnèr negro - Aune - Arnèra - Auno negro - Onèr mestego - Ambio.</i><br /><br />-----<br /><br />Alnus lo si reputa derivato dalle parole celtiche al lan = vicino alle rive dei fiumi.<br />Albero ohe alligna principalmente nei bassi fondi di questa Provincia sino all'elevatezza di 900 metri dal mare e che raggiunge una altezza di 10 a 15 metri, ed un diametro alla base di 20 a 30 centimetri: preferisce un terreno fresco, argilloso e specialmente umido, le rive dei fiumi, de' laghi, de' ruscelli e le posizioni non del tutto meridiane. Si propaga mediante semina, piantagione, barbatelle e margotte e giunge al massimo suo sviluppo in 50 a 60 anni, vivendone, in favorevoli circostanze, 80 a 100.<br />Il legno leggero, tenace, di tessitura non perfettamente uniforme è mediocremente solido, d'un colore rosso, viene adoperato per legna da fuoco e si presta molto bene nel riscaldare i forni dei panettieri pella sua pronta combustione e pella fiamma intensa che produce.<br />È adattatissimo nei lavori sott'acqua e vuolsi che la maggior parte dei pali che sostengono i palazzi di Venezia sia di questo legno. Si presta anche per intagli, zoccoli, bariletti e riceve una bella politura ed un colore nero col solfato di ferro.<br />La scorza è adoperata nella concia delle pelli, per tingere tessuti in bruno e nero; viene usata anche dai cappellai.</p><p><br />Le foglie tanto verdi che secche somministrano un eccellente foraggio alle pecore ed ai bovini. Gleditsch si e servito delle foglie e della scorza di questa pianta per la concia delle pelli.<br />Fiori—Thumberg nel suo Viaggio e nella Flora Giapponese riporta che i fiori dell'ontano si vendono al Giappone per fare il color nero. Le radiche dell'Ontano secondo Ottaviano Targioni-Tozzetti potrebbero esser impiegate a far delle funi, reti pella pesca ed altri usi.<br />Le sementi devono esser raccolte agii ultimi di Ottobre, seminate in Aprile, coperte di terra 10-12 millimetri: germogliano dopo 30-40 giorni.<br />Il carbone è adoperato nei forni per metalli di facile fusione e nella fabbricazione della polvere ardente.<br />Dalla cenere si ritrae abbondante e buona potassa, cioè da 9 chilogrammi si ricavano chilogrammi 1,250 di potassa.<br />Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi uno, secco è di chilogrammi 0,650.<br />La forza calorifera ragguagliata su 100 è pel legno 51, pel carbone 54.<br /></p><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Alnus incana</b><i>-Willd.</i><b> </b>-<b> Betula Incana</b>-<i>Linn.</i><b> - Alnus hirsuta</b><i>-Segu.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />ONTANO PELOSO - ONTANO BIANCO - ALNO BIANCO<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Arnèr - Arnèr bianco - Auniz - Aunize mate - Ambi - Ambie - Ambo - Lampidiès - Onèr montan - Oniz - Onèra - Ampedin - Lampedìs - Alnèr - Aoniz - Aune - Onèr - Ampiadè -Ampediès.</i><br /><br />-----<br /><br />Si trova specialmente sui monti dell'Agordino, Zoldano e del Cadore ove forma macchie d'essenza pura e vegeta bene tra i 1000 e 1600 metri d'altitudine dal mare.<br />Questa pianta raggiunge l'altezza di 10 a 15 metri ed un diametro medio alla base di centimetri 40 a 60; preferisce un terreno fresco, siliceo, argilloso, e posizione meridiana; si propaga mediante semina, propaggine e barbatelle; giunge al massimo suo sviluppo in 40 a 50 anni vivendone 70 a 90. Il legno leggiero e mediocremente solido può servir di combustibile, per vasellami ad usi domestici e per cerchi da botte.<br />La scorza unita al solfato di ferro tinge in nero.<br />I ramicelli son buoni per ritorte.<br />Le foglie vengono mangiate da molti animali.<br />Le sementi si raccolgono ai primi d'Ottobre e la semina succedendo in primavera, i semi germinano dopo 30-40 giorni: la forza germinativa ha la durata di 6-12 mesi.<br />Il carbone è adoperato nella fusione di alcuni metalli e nella fabbricazione della polvere da fuoco.<br />Dalla cenere ricavasi buona ed abbondante potassa.<br />Il peso di un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 1,050, secco 0,479.<br />La forza calorifera ragguagliata su 100 è pel legno 80, per il carbone 87.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Amygdalus communis</b><i>-Linn.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />MANDORLO - MANDORLO O AMANDORLO COMUNE - MANDOLO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Mandolèr.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta, originaria del mezzodì dell'Europa secondo alcuni, e secondo altri dell'Africa settentrionale ed anche dell'Asia, e coltivata nei giardini della parte meridionale di questa Provincia sino all'elevatezza di 300 metri dal mare e serve per solo ornamento, non giungendo i suoi frutti che rarissime volte a maturità. Si propaga per seme, ed è suggerito d' innestarvi il pesco per ottenere pesche saporite e grandi.<br />Il legno è buono per mobiglie e per lavori da tornio.<br />I semi o mandorle della varietà amara, scrive il D.r Saccardo, contengono l'amigdalina, sostanza cristallizzabile, la quale sotto l'influenza d'un fermento, la sinoptasia, formantesi nei semi stessi, si sdoppia in due principi fra loro assai simili, cioè acido cianidrico ed essenza di mandorle amare, identici con quelli di Lauroceraso, del quale perciò hanno le identiche proprietà.<br />Le mandorle della varietà dolce mancano di amigdalina e contengono invece quasi la metà del loro peso di un olio fisso detto di mandorle, usato internamente ed esternamente come lassativo, ammolliente o lenitivo. Dette mandorle dolci hanno un gusto molto grato e specialmente se sono verdi e fresche; secche sono difficili a digerirsi. Si fa uso dell'emulsione e tutti conoscono questa bevanda rinfrescante cui si dà il nome di orzata.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Amygdalus persica</b><i>-Linn. -</i><b> Persica vulgaris</b><i>-Mill.</i><br /><br />Nome italiano<br /><br />PESCO - PERSICO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Perseghèr - Perseghèra.</i><br /><br /><br />Amygdalus deriva dal greco Amigdale (mandorlo) da amyx (screpolo) allusione alle scanalature del frutto.<br />Persica, nome greco del Pesco originario dalla Persia, portato in Grecia dopo di Alessandro Magno e poscia in Italia e a Roma trent' anni avanti di Plinio.<br />Si trova nei fondi a coltura agraria delle vallate Bellunese e Feltrina e qualche pianta nel Zoldano all'elevatezza di 869 metri dal mare.<br />Questa pianta raggiunge l'altezza di 4 a 5 metri ed un diametro alla base di 20 a 25 centimetri, preferendo un terreno sostanzioso e sciolto e propagandosi per seme.<br />Il legno duro, poco pesante può servire allo stipettaio per seggiole e per mobili di tal genere.<br />Il frutto è pregiato assai, come quello che all'uomo riesce saporitissimo e viene usato nella confezione delle conserve e per estrarne l'acquavite. Fatto cuocere e disseccare si conserva molto tempo.<br />I semi o mandorle e le foglie contengono essenza di mandorle amare ed acido cianidrico e quindi agiscono come rimedi cianici. Dette mandorle possono dare un olio essenziale dolce, benché il sapore delle medesime sia amaro. Quest'olio era in altri tempi in gran voga nella medicina, ma conosciuto poi che le decantate virtù erano affatto ideali, il suo uso venne del tutto abbandonato.<br />I fiori contengono minore quantità di queste sostanze e sono lassativi.<br />Peso — Un decimetro cubo di legno secco pesa chilogrammi 0,855.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Arbutus alpina</b><i>-Linn.</i><b> </b>-<b> Arctostaphylos alpina</b><i>-Koch.</i><b><br /></b><br />Nome Italiano<br /><br />ARBUTO ALPINO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Forzèi mati.<br /></i><br />-----<br /><br />Questo piccolo arbusto che s'allunga da 30 a 50 centimetri sul suolo, cresce nelle radure dei boschi resinosi del Cadore, del Zoldano, dell'Agordino e del Feltrino a metri 600 a 1600 sopra il mare Adriatico e si propaga come l'Arbutus Uva-ursi. Le foglie servono per tintura e si attribuiscono loro delle proprietà mediche, sopratutto contro la renella; ma ora si ritiene assai dubbio questo loro valore.<br />Le bacche vengono mangiate dagli uccelli. La semente matura in Ottobre.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Arbutus Uva-ursi</b>-<i>Linn.</i><b> </b>-<b> Arctostaphylos Uva-ursi</b><i>-Reich. -</i><b> Arctostaphylos officinalis</b><i>-Koch.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />UVA ORSINA - UVA D'ORSO<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Brussiéi - Brussiès - Bursei - Bus - Brossiedo - Brosolai - Farinele - Graussiès - Garnetèr - Garnete - Garnetolèr - Garnete mate - Luz - Morsiei - Panemèi - Stornele - Slambrogn</i>.<br /><br />-----<br /><br />Arbutus, dal celtico arbois = frutto rozzo, incolto.<br />Questa pianta che si trova in quasi tutti i boschi resinosi della Provincia sino all'elevatezza di circa 1800 metri dal mare si alza da terra 15 a 20 centimetri in forma di cespuglietto. Ama un terreno che non sia umido. Raggiunge il massimo suo sviluppo in 10 a 12 anni e ne vive circa 20.<br />Il seme che cade dalla pianta non germoglia che nel secondo anno, laonde volendo coltivare questa pianta in giardino è da preferirsi il trapianto in pane.<br />Contenendo tutte le parti di questa pianta della sostanza astringente, in Svezia e Norvegia la usano nella preparazione del cordovano. Col semplice succo si può confezionare un buon sciroppo da usarsi nei flussi di ventre.<br />Nelle radici trovansi alcune volte nell'estate la così detta Cocciniglia austriaca, ed anche il Coccus Uva-ursi - Linn.<br />Le foglie tingono in grigio e nero le stoffe di lana e i tessuti unendovi vetriolo di ferro, e pelle sostanze astringenti ed amare che contengono vennero usate come mezzi antinefritici, e diaforetici. Dicono di più che mescolate al tabacco da pipa diano al medesimo un gusto ed un sapore piacevoli, rafforzando le glandole salivatorie.<br />Le bacche, oltre di servir di pasto all'orso ed agli uccelli, vengono mangiate fresche dai nostri montanari e con esse i Lapponesi fanno della farina da pane.<br />La semente matura in Settembre; sparsa ancora in autunno sulla superficie del terreno, germina nel secondo anno ai primi di Maggio.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Atragene alpina</b><i>-Linn.</i><br /><br />Nome italiano<br /><br />CLEMATIDE CRUCIATA ALPINA<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br />.............<br /><br />-----<br /><br />Atragene è nome dato da Teofrasto ad una specie di Clematide.<br />Questa rampicante che si eleva dal suolo 2 a 3 metri, si trova qua e là sparsa nei luoghi umidi ed ombreggiati dei monti della Provincia sino all'elevatezza di 1000 e più metri dal mare.<br />Non offre alcuna utilità, altro che di essere coltivata come ornamento nei giardini; può esser propagata per seme e con trapianto.<br />La semente matura in Settembre; deve essere seminata in solchetti sulla superficie del terreno ancora nello stesso autunno; germina nella successiva primavera.<br /><p></p><br /><p></p>Giancarlo Soravia http://www.blogger.com/profile/02837494108605212523noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6208741085170124138.post-60329385997123691762009-02-23T16:38:00.007+01:002024-02-16T19:25:01.005+01:00TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA B<p>Nome Botanico<br /><br /><b>Berberis vulgaris</b><i>-Linn.-</i> <b>Crespinus</b><i>-Matt.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />CRESPINO - BÈRBERI - BÈRBERO - TRESPINO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Scarpìn - Graspin - Crespìn - Pan e vin - Ua spinela - Spina morta - Salgèr - Spin de Salgèver - Spinèr Graspin - Spin de Graspin - Salgèver - Spin de Scarpin - Spin zal - Ua de spin.</i><br /><br />-----<br /><br />Secondo La Maout et Decaisne Berberis o è un nome arabo, o viene dal greco Bèrberi=conchiglia: allusione alla forma concava dei petali. Ed anche secondo De Theis, Berberys è il nome arabo del frutto di questa pianta.<br />Questa pianta che cresce in tutta la Provincia sino all'elevatezza di 1500 metri dal mare, raggiunge l'altezza di 1 a 2 metri ed un diametro alla base di centimetri 5 a 10; preferisce un terreno sostanzioso ed un'esposizione qualunque. Si propaga mediante semina e barbatelle e giunge al massimo suo sviluppo in 12 ai 15 anni, vivendone 30 ai 50.<br />Il legno giallo, duro, compatto, a fibra lunga e fina serve al tornitore per lavori minuti; è atto per denti da rastrelli e brocche da calzolaio. Dal legno, dalle radici, dallo strato sugheroso, dal libro, dagli strati verdi e dalla corteccia tagliati in striscie, si ottiene una tintura gialla pei tessuti di filo e di lana, tintura che serve a colorire il marocchino ed il legno se preparata col ranno. Unendovi dell'indaco essa diventa verde.<br />Dalla scorza delle radici si ottiene un estratto più efficace e più abbondante che quello del Quassio.</p><p><br />Le foglie primaticcie le si mangiano, in alcuni paesi, in insalata, in zuppe o in altro modo, dopo macerate.<br />Il frutto contiene l'acido citrico che può fare le veci di limone, e può dare un aceto forte, una bibita che imita il così detto vino-piccolo, e, con la distillazione, l'alcool; se lo si fa bollire con una piccola dose di solfato d'allumina si ottiene una tintura rossa. Micheli narra che il Berberis faceva parte delle frutta della tavola del Granduca Cosimo III, e il Mattioli che con questo frutto si faceva il vino di Berbero. Questo frutto è ritenuto un astringente della fibra rilassata, eccitando nel medesimo~tempo una azione tonica passeggera.<br />La semente matura agli ultimi di Settembre o primi di Ottobre; la semina, a solchetti, si fa in primavera, coprendo di terra i grani uno o due centimetri; la germinazione succede dopo 30-40 giorni.<br /></p><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Betula alba</b><i>-Linn.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />BETULA - BETULA BIANCA - BETULLA - BIDOLLO - BEDOLLO<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Brèdol - Bodola - Bedòn - Bogola - Beduìn - Beduoi - Bobola - Bedòl - Boola - Bredola - Medòol - Beduoin - Bedòi.</i><br /><br />-----<br /><br />Betula - da betu, nome celtico di questa pianta. Albero che s'eleva da 18 a 20 metri con un diametro alla base di circa 60 ad 80 centimetri. Si trova specialmente ai pedemonti di queste vallate, tanto in esposizione orientale che settentrionale e vi cresce fino all'elevatezza di 1800 metri dal mare; preferisce un terreno fresco, argilloso, selcioso ed anche maremmano con un' esposizione di levante a ponente. Si propaga mediante semina e polloni su fondo preparato e col trapianto, e giunge al massimo suo sviluppo, se posto in circostanze favorevoli, in 50 a 60 anni, vivendone oltre 100.<br />Il legno d'un colore bianco, leggero, di una tessitura quasi uniforme, compatta e solida, fina e tenace e buon materiale da fuoco. Nelle costruzioni di fabbriche non è atto che per pareti interne, ma se ne fa grande uso nei lavori sott'acqua, per cerchi da botte, timoni, stanghe, scale da carri, denti da ruota, per alcuni motori da macchine e molini, per vari attrezzi da falegname, per scatole e cucchiai e per altri domestici utensili. Nella marina, viene adoperato coll' opera di meccanismi per accenditoj d'artiglieri. Dicesi che una volta si usasse questo legno per fare gli scudi militari. In quest'albero formansi certi nodi (gongroni) mormorati, leggeri, solidi, assai ricercati dai tornitori e conosciuti nel Nord sotto il nome di Cap.<br />Coi ramoscelli si fanno scope, bacchettini per vischio e cesti.</p><p><br />La scorza dà l'olio di betula adoperato nella preparazione dei cuoj di Russia: riceve molto bene le impressioni litografiche, perlocchè io sin da molt'anni me ne servo per biglietti da visita. I pescatori Bellunesi ne fanno fiaccole a simiglianza de'Svizzeri e dei Lapponi; bruciando manda un grato odore. Nelle regioni vicine al polo Nord, quegli abitatori coprono con essa le loro capanne, fanno panieri, calzamenti, intrecciati a modo di stuoja, corde, bottiglie e vasi atti a contenere liquidi, in cui i pescatori cuociono il pesce. I foglietti sottili della corteccia facevano le veci di carta prima che s'inventasse quella da stracci. La corteccia interna, nel Nord dell'Europa, dell'Asia e dell'America, viene mangiata negli anni di carestia e la si fa entrare nella preparazione del caviale. Viene adoperata colla potassa a tingere in rosso le reti, e Dambourney trovò che ha la proprietà di fissare i colori falsi che si danno alle stoffe, le decozioni dei legni e le radici coloranti, come il Campeggio, il S. Marta, ecc. Colla scorza in Francia e in Germania si fanno tabacchiere e cofanetti.<br />Dal succo (linfa), che si estrae, mediante fori dal tronco, si ottiene colla semplice condensazione una specie di manna e colla fermentazione un liquore spiritoso.<br />I rami servono a far cesti ed i ramicelli legati insieme delle scope, di cui in qualche paese si fa grande smercio.<br />Le foglie in mancanza di miglior pasto, vengono mangiate dalle pecore e dalle capre, e con esse si tingono in giallo i tessuti e col mordente di sali ferruginosi, in nero.<br />Il seme matura ai primi d' Ottobre; la semina sul terreno preparato può aver luogo tanto in Marzo sulla neve, quanto nel successivo Aprile; la germinazione avviene dopo 30 giorni; la forza germinativa ha la durata di 6 a 18 mesi.<br />Il carbone si presta nella fusione dei più duri metalli; un metro cubo di legno dà metri cubi 0,293 di carbone e un metro cubo di carbone pesa chilogrammi 225.<br />La cenere dà molta potassa e buona liscivia, la quale ridona il color verde ai tessuti di tela e cotone.<br />Colla fuliggine si ottiene il nero-fumo e si prepara il nero di stampa.<br />Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 1,057, secco di chilogrammi 0,686.<br />La forza calorifera ragguagliata su 100, è pel legno non fluitato 82, fluitato 60 e pel carbone 89.<br /></p><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Betula pubescens</b><i>-Willd.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />BETULA PUBESCENTE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Brèdol - Bedòi - Bodola - Boola - Brèdol de montagna - Beduòin - Bodòi.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta si trova qua e là nei luoghi sterili e ghiajosi dei monti di questa Provincia, all'elevatezza di 800 ai 1600 metri dal mare: raggiunge l'altezza di 10 a 15 metri, con un diametro alla base di 25 a 30 centimetri, preferendo terreno ed esposizione come la Betula bianca, e propagandosi nello stesso modo.<br />Il suo legno men duro e meno durevole si presta, sebbene con minor utilità, ai medesimi usi di quello della pianta anzi accennata.<br />Per la semente vedi quanto s'è detto pella Betula alba.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Bignonia Catalpa</b><i>-Linn. -</i><b> Bignonia americana</b><i>-Duham. -</i><b> Catalpa syringaefolia</b><i>-Sims. -</i><b> Catalpa bignonioides</b>-<i>Walt.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />CATALPA.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Bignonia - Pianta che fa zigheri.<br /></i><br />-----<br /><br />Bignonia = pianta dedicata da Tournefort al celebre abate Giovanni Paolo Bignon, nato nel 1662 e morto l'anno 1743, Bibliotecario del Re di Francia.<br />Questa pianta originaria del tropico, che viene coltivata semplicemente per ornamento dei giardini nella vallata Bellunese-Feltrina, sino all'elevatezza di 400 metri dal mare, dà qui dei fusti da 5 a 6 metri di lunghezza, con un diametro di 20 a 30 centimetri.<br />Il suo legno a fibre grosse ed a grana non fina, verde da giovane e bruno chiaro da vecchio, si presta assai bene per mobiglie, poichè riceve un bel pulimento.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Buxus sempervirens</b><i>-Linn.</i><b> </b>-<b> Buxus arborescens</b><i>-Lamck.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />BOSSO - BOSSOLO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Bosso - Bos.</i><br /><br />-----<br /><br />Buxus può derivare dal greco pucnos (denso).<br />Questa pianta viene coltivata in questa Provincia sino all'elevatezza di 600 metri dal mare per semplice ornamento dei giardini. Si moltiplica per seme, margotte e talee e raggiunge anche l'altezza di 2 a 3 metri, con un diametro alla base di 18 centimetri. Dicono che l'ombra di quest'alberello è nociva.<br />Il legno duro, tenace, pesante, a fibra fina e corta si presta per bene in moltissimi lavori da intagliatore, da tornio, per ruote, per pettini, per incisioni di stampe e per strumenti musicali usati anche dai Romani, come si rileva da Virgilio.<br />Col legno delle radici si fanno tabacchiere ed altri oggetti di lusso.<br />Le foglie colla decozione sono un potente sudorifero; danno un buonissimo ingrasso per le viti, e, come succedaneo del luppolo, somministrano alla birra un sapore mediocre. Nessun animale le tocca, ed è fama che se il cammello spinto dalla fame bruca questa pianta non tarda a perire.<br />I fiori succhiati dalle api, danno al miele un gusto acre.<br />La cenere dà eccellente liscivia.<br />Il peso d'un decimetro cubico di legno secco è di Chilogrammi 1,015.<br /><p></p><br /><p></p>Giancarlo Soravia http://www.blogger.com/profile/02837494108605212523noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6208741085170124138.post-85945155999414937652009-02-22T18:07:00.009+01:002024-02-16T19:26:15.529+01:00TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA C<p>Nome Botanico<br />
<br />
<b>Carpinus Betulus</b>-<i>Linn.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
CARPINO BIANCO - CARPINO - CARPINE - CARPINO COMUNE.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Cárpen bianco - Carpene - Tamer - Tamber - Ciarpen - Carpen mas-cia.</i><br />
<br />
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Carpinus viene dai vocaboli celtici car = legno, pen = testa, legno opportuno per gioghi da buoi.<br />
Questa pianta raggiunge l'altezza di 8-10 metri ed un diametro alla base di 50 a 70 centimetri; preferisce terreno fresco, sciolto, sostanzioso, siliceo, calcare o argilloso, ed un'esposizione non tanto soleggiata, e cresce fino all'elevatezza di 1100 metri dal mare. Si propaga mediante semina e trapianto e giunge al massimo suo sviluppo in 100 a 150 anni, vivendone 300 a 400.<br />
Il legno bianco, solido, pesante, tenace, elastico, di tessitura uniforme e fibra fina, è uno dei migliori per legna da fuoco. Si presta molto bene per strettoj, torchi, viti di pressione, carrucole, leve, cilindri, pistoni, ruote d'ingranaggio, rocchetti ed altre parti .di macchine; inoltre serve per timoni, carretti, tavole, tavolini, scranne, armadi, gioghi da buoi, ecc. Pelle costruzioni navali lo si ricerca in tronchi e tavole.<br />
La scorza serve pella concia delle pelli e col libro tingonsi in giallo i tessuti di cotone.<br />
Le foglie tanto verdi che secche, come anche i giovani ramoscelli sono un buon pasto pegli animali lanuti e caprini, ed il decotto di queste foglie è stimato quale rimedio efficace nelle ammaccature dei cavalli.<br />
La semente matura in Ottobre; la semina si fa ancora in autunno o nella successiva primavera; il seme posto in terra l'autunno germina nella prossima primavera, e quello seminato in primavera dopo uno o due anni: la forza germinativa ha la durata di 3-4 anni.<br />
Il carbone è buonissimo ed assai adoperato nelle fonderie, quanto nelle cucine ed anche nella fabbricazione della polvere pirica.<br />
Da 25 chilogrammi di cenere si ottengono chilogrammi 3 di potassa.<br />
Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco di chilogrammi 1,111, secco chilogrammi 0,826.<br />
La forza calorifera ragguagliata su 100, pel legno è, se fluitato 75, non fluitato 99 e pel carbone 100.<br />
<br />
══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Carpinus Ostrya</b>-<i>Linn.</i> - <b>Ostrya vulgaris</b>-<i>Willd.</i> - <b>Ostria carpinifolia</b>-<i>Scop.</i> - <b>Ostrya italica</b>-Mich.<br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
OSTRIA - CARPINO NERO - CARPINO ROSSO - CARPINO LUPPOLO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Càrpen negro - Ciàrpen negro - Ciàrpen - Ciàrpin - Ciàrpen mas-cio.</i><br />
<br />
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<br />
Questa pianta che si trova fino a mezzo monte delle vallate Feltrina e Bellunese sino all'elevatezza di circa 550 metri dal mare, raggiunge l'altezza di 10 a 12 metri ed un diametro medio di 30 a 40 centimetri. Preferisce un terreno calcareo asciutto ed una esposizione in falde e colline a mezzogiorno. Si propaga mediante seme e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 100 anni, vivendone 200 e più se in circostanze favorevoli.<br />
Il suo legno di un colore bianco, durissimo e tenace serve molto bene quale materiale da fuoco, come quello che è un'ottima sorgente di calore, e al pari del carpino bianco viene adoperato per ruote da ingranaggio, per viti di pressione, stanghe e scale da carro e forme da scarpe.<br />
La scorza, e più precisamente il libro serve a tingere la lana.<br />
Le foglie vengono mangiate dalle pecore, ed il decotto, che se ne fa nella veterinaria, viene adoperato per guarire le ferite dei cavalli.<br />
Il seme matura in Ottobre e germina nella prossima primavera.<br />
Il carbone è buono.<br />
La cenere è eguale a quella del carpino bianco e dà potassa nelle medesime proporzioni.<br />
Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 1,220, secco di chilogrammi 0,919.<br />
La forza calorifera ragguagliata su 100, è, pel legno non fluitato 100, fluitato 77 e pel carbone 100.<br />
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Nome Botanico<br />
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<b>Castanea vesca-</b><i>Willd.</i><b> - Fagus Castanea-</b><i>Linn.</i><b> </b>-<b> Castanea sativa-</b><i>Borkh. e Mill.</i><b> Castanea Vulgaris</b>-<i>Dec.</i><b> - Castanea sylvestris</b>-<i>Segu.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
CASTAGNO - CASTAGNO COMUNE.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Castagner - Castegnèr.</i><br />
<br />
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Castanea nome derivato dal greco Castànea, contrada della Tessalia, vicino al Peneo, di dove il castagno, secondo gli antichi, trae la sua origine. Albero di 15 a 18 metri con un diametro alla base di 60 a 90 centimetri; cresce fino all'elevatezza di 800 metri dal livello del mare, come a San Giorgio presso Tisoi di Belluno, preferendo un terreno fresco, argilloso, in falde a co11ine, a levante ed a ponente. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 60 a 80 anni, vivendone 100 e più.<br />
Quest'albero raggiunge in qualche paese delle grossezze prodigiose. I professori Giorgio Santi e Gaetano Savi ricordano un castagno sul monte Amiata in Toscana di 22 metri di circonferenza, e Giovanni Houel quello sull'Etna detto dei cento cavalli dell'età di circa 4000 anni, con una circonferenza di 160 piedi. Il celebre numismatico Sestini e il Decandolle ritengono il tronco di questo celebre castagno il prodotto di più tronchi uniti insieme. La gente di quei luoghi narra che Giovanna d'Aragona nel recarsi dalla Spagna a Napoli si rifugiasse con cento cavalieri sotto quest'albero per difendersi da una tempesta, ma gli eruditi calcolano una tale istoria una favola popolare.<br />
Il legno di un colore bruniccio, duro e di grana compatta è poco buono come combustibile, brucia male scoppiettando, però le zocche vengono utilizzate sui focolari rotondi nei paesi di montagna, per produrre e mantenere la bragia. Adoperato nell'interno dei fabbricati per tavole e travature o nei lavori sott' acqua si presta benissimo. È adatto per doghe da botti, barili, tinozze, cerchi di tini, pali da vite, e il carradore l'adopera per stanghe, timoni, ecc. Nella marineria è molto usato per bagli, anime di timoni, teste di mora, forcami ed altri simili attrezzi. Serve inoltre il legno sminuzzato pella concia delle pelli.<br />
La scorza serve pure pella concia delle pelli e carbonizzata dà un colore nero.<br />
Le foglie servono per strame.<br />
Il carbone leggero e di poca forza è però molto ricercato nelle fucine a mantice, e da un metro cubico di tal legna si ottengono metri cubi 0,373 di carbone.<br />
Le sementi maturano in Ottobre; le si spargono subito, coprendole di terra 4-6 centimetri, o nella successiva primavera.<br />
La cenere pella sostanza colorante che contiene non può servire al bucato.<br />
Il frutto e gradito all'uomo ed a molti animali e viene adoperato in molte vivande. Si vuole che il pollame ingrassato colle castagne si faccia d'una carne dura e d'un sapore prelibato. In diversi paesi della Germania e d'Italia (nel Casentino e in altre parti della Toscana) colla farina della castagna si fa del pane, la polenda o pattona ed una specie di focaccia, cui daranno il nome di farinata. Dal frutto inoltre si possono estrarre l'amido e la cipria.<br />
Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 1,006, secco di chilogrammi O,646.<br />
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Nome Botanico<br />
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<b>Celtis australis</b>-<i>Linn.</i><br />
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Nome Italiano<br />
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FRAGGIRACOLO - GIRACOLO - PERLARO - BAGOLARO - LOTO AUSTRALE - SPACCASASSI.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Pisolèr - Pisolàro - Pirolàro.</i><br />
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Secondo il parere d' alcuni il nome celtis viene dai Celti presso i quali cresceva in grande abbondanza.<br />
Si trova nei fondi a coltura agraria di Feltre e nei giardini del Bellunese sino all'elevatezza dal mare di metri 400.</p><p><br />
Questa pianta giunge l'altezza di 12 a 14 metri con un diametro alla base di 30-40 centimetri, predilige terreni fertili e profondi in esposizione meriggiana. Si propaga per semi e con rampolli di radici. Sestini Domenico narra che nel 1776 a Pedara in Sicilia ha osservato una di queste piante, che contava parecchi secoli d'età; aveva il tronco così grosso che quattro uomini bastavano appena ad abbracciarlo.<br />
Il legno bianchiccio, duro, compatto, pesante ed elastico si presta per manichi da frusta, dei quali in Francia si fa grande commercio, per timoni da carri, ruote e per altri utensili domestici. Piglia un bel pulimento ed imita il legno detto satinè, tagliandone obbliquamente le fibre. Può esser adoperato anco per fabbricare istrumenti armonici da fiato e cerchi da carrettelli.<br />
Il peso specifico d'un decimetro cubico di legno secco è di circa chilogrammi 0,845.<br />
Le foglie sono un eccellente foraggio pelle pecore e pelle capre.<br />
I1 frutto è mangiabile, e dalla mandorla spremesi un umore appiccicaticcio che viene adoperato siccome olio nei lumi.<br />
Il seme matura in Ottobre; seminato subito raccolto nell'autunno, spesso germina nel successivo Aprile, ma più spesso nella seconda primavera; vuole essere coperto di terra per 2-3 centimetri.<br />
La scorza essendo molto filamentosa potrebbe benissimo esser adoperata per legare e far carta come quella del Celtis orientalis e servire anco nella concia delle pelli.<br />
Col legno delle radici, che è più bruno, si fanno manichi da coltello ed altri piccoli lavori e si tingono le lane. Come combustibile ha molto pregio.<br />
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Nome Botanico<br />
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<b>Cercis siliquastrm</b>-<i>Linn.</i> - <b>Siliquastrum orbiculatum</b>-<i>Moench</i>.<br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
ALBERO DI GIUDA - SILIQUASTRO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Albero de Giuda.</i><br />
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Cercis = (navetta) nome dato da Teofrasto, facendo allusione alla forma del frutto che somiglia alla navetta dei tessitori.<br />
Quest'alberetto tortuoso viene coltivato in questa Provincia in piena terra per ornamento nei giardini della vallata Bellunese-Feltrina sino all'elevatezza di 400 metri dal mare. Preferisce i luoghi caldi e terreno profondo. In circostanze favorevoli raggiunge qui l'altezza di 4-5 metri, con un diametro alla base di 18 a 20 centimetri.<br />
Il legno di grana fina, di colore giallognolo venato di bruno potrebbe servire per mobili ricevendo bella politura.<br />
I fiori di sapore piccante si mettono sulle salate per condimento e si conciano coll'aceto. Quando non sono ancora sbocciati, posti in aceto si conservano tutto l'inverno.<br />
Peso. Un decimetro cubico di legno secco pesa Chilogrammi 0,645 circa.<br />
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Nome Botanico<br />
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<b>Citrus limon</b>-<i>Linn.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
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CEDRO LIMONE.<br />
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Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Limonèra - Limòn.</i><br />
<br />
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Citrus - derivante da Citron, città della Giudea. Questa pianta recataci dalle rive del Gange, e più che in altri siti sparsa in Italia e che qui viene coltivata in serre, nei giardini, dà i frutti che non accade nominare poichè ognuno li conosce.<br />
Il suo legno duro, compatto, giallognolo, riceve un bel pulimento ed è buono per piccoli botticelli da vino.<br />
Frutto - Il succo del limone, tanto usato in bibite e nelle vivande, si presta anche per le tinte in seta, e produce varie mutazioni di colori per l' acido nitrico che contiene.<br />
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Nome Botanico<br />
<br />
<b>Clematis vitalba</b>-<i>Linn</i>. - <b>Clematis tertia</b>-<i>Matt</i>.<br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
VITALBA - CLEMATIDE - VITALBA COMUNE.<br />
<br />
nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Vidigada - Guiz - Roaje - Vidigon - Vidison - Regoleze - Viligada - Veligada - Vidigòr - Oraja - Virgiade - Vidiade.</i><br />
<br />
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<br />
Il nome di Clematis deriva dal greco klêma = tralcio di vite. Siccome nella flora fossile dei terreni terziari veggonsi impronte di questa specie, ciò dimostra che la Clematis comparve sulla faccia del globo prima dell'uomo.<br />
Si trova specialmente nelle siepi delle località soleggiate di tutta la Provincia sino all'elevatezza di 1500 metri circa dal mare. Questa pianta di varia lunghezza di 20 a 25 metri, cresce in un terreno asciutto e in un'esposizione assolata, si propaga mediante semina, margotte e barbatelle e perviene al suo massimo sviluppo in 12 a 15 anni, vivendone 20 a 25.<br />
Il legno più o meno duro secondo la plaga nella quale è cresciuto, è elastico a fibra corta e fina e di un colore rossiccio che si fa mano mano più giallo verso il midollo: quando raggiunge una bastevole grossezza viene adoperato per filetti da cornice, bastoncini, per cerchi da botte, e con lunghi getti si fanno corde, cesti, corbe, cuscini da caldaje nelle cascine e si legano i coperti a paglia.<br />
I rimessiticci che spuntano in primavera dalle radici vengono in qualche luogo mangiati, non ostante l'acre loro sapore.<br />
Le foglie ed i ramoscelli danno una tintura gialla e sono vescicatorie.<br />
Il seme matura in Ottobre o Novembre: la semina si fa ancora nell'autunno o nella successiva primavera; quello posto in autunno germina in Aprile o Maggio, e quello seminato in primavera in Maggio o Giugno.<br />
Il peso d'un decimetro cubico di legno secco di chilogrammi 0,571.<br />
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Nome Botanico<br />
<br />
<b>Colutea arborescens</b>-<i>Linn</i>. - <b>Colutea hirsuta</b>-<i>Roth</i>.<br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
MEZZARENA ARBORESCENTE - ERBA VESCICATORIA - SENNA NOSTRALE - SENNA FALSA.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Erba s-ciòpola.</i><br />
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<br />
Questo arboscello che raggiunge l'altezza di un metro circa si trova specialmente alle falde del monte Monfenera del Comune d'Alano di Piave della vallata Feltrina sino all'elevatezza di circa 300 metri dal mare Adriatico.<br />
Serve benissimo nei giardini pel suo accrescimento rapido.<br />
Il legno, dove raggiunge una data grossezza, serve allo stipettaio ed al tornitore per alcuni minuti lavori.<br />
I rami tingono in giallo chiaro le stoffe preparate coll'allumina.<br />
Le foglie e le gemme fatte bollire sono purgative e producono il vomito come il seme schiacciato.<br />
Il seme matura in Settembre; lo si semina, coprendolo 6-7 millimetri di terra, appena raccolto o nella prossima primavera; germina in Aprile o ai primi di Maggio.<br />
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Nome Botanico<br />
<br />
<b>Cornus mascula</b>-<i>Scop.</i> - <b>Cornus mas</b>-<i>Linn.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
CORNIOLO - CORNIOLO MASCHIO - GROGNOLO - SANGUINE MASCHIO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Cornolèr - Cornèr - Cornàl - Cornèc - Cornèt.</i><br />
<br />
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<br />
Cornus dal latino cornu = corno, pella durezza del legno.<br />
Questa pianta si trova in tutti i boschi della Provincia che giaciono sotto l'elevatezza di 1200 metri dal mare, e raggiunge l'altezza di 2 a 4 metri, con un diametro alla base di 30 a 40 centimetri. Preferisce un terreno sostanzioso calcareo-argilloso ed una esposizione solatia; si propaga mediante semina, piantagione e barbatelle e giunge al suo massimo sviluppo in 60 ad 80 anni, vivendone 120 a 140.<br />
Il legno pesante, durissimo, tenace a fibra fina e lunga, è di color giallognolo che va mano mano facendosi rossiccia verso il midollo; è buon combustibile, viene adoperato dal carradore, dal meccanico specialmente per denti da ruota, per manubri, brocchi, per bacchettelle da materassai e serrature dei casolari di montagna nel Cadore. Nella marineria serve per chiodi, manichi da martelli, orecchioni ed altri simili attrezzi. Gli antichi ne preparavano lancie e freccie per l'uso della guerra e della caccia.<br />
La scorza delle radici dà una tintura bruno-rossa atta a colorire le lane; quella dei rami un colore giallo e quella del legno una tinta bruna.<br />
Le foglie disseccate all'ombra danno un buon the.<br />
Dai fiori le api succhiano il principale nutrimento.<br />
I frutti sono mangiati maturi, ed anche immaturi cucinati con foglie d'alloro, citrioli, finocchio e sale, acquistano il gusto delle olive; si riteneva in passato che ridotti in gelatina o sotto altra forma servissero contro le febbri acute, biliose e putride. Colla distillazione si ottiene acquavite.<br />
Il seme matura in Settembre; lo si semina in autunno appena raccolto o nella prossima primavera, coprendolo 2 o 3 centimetri di terra; germina il secondo anno.<br />
Il peso d'un decimetro cubico di legno allo stato secco è di chilogrammi 1,010.<br />
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Nome Botanico<br />
<br />
<b>Cornus sanguinea</b>-<i>Linn.</i> - <b>Virgo sanguinea</b>-<i>Matt.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
SANGUINELLO - SANGUINE - CORNIOLO SANGUINELLO - CORNIOLO SANGUINE - CORNIOLO SANGUIGNO - VERGA SANGUIGNA.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Conastrèl <b>1)</b> - Conostrèl - Cornolèr salvadego - Cornolèr màt - Pomolèr sangonèla - Sanguinèla - Sangonèla - Sangol - Sangolèr - Sanguinèr - Sangola - Sanguina.</i><br />
<br />
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<br />
Questa pianta che raggiunge l'altezza di 2 a 3 metri e un diametro alla base di 6 a 8 centimetri, si trova specialmente nelle siepi della vallata Bellunese e Feltrina e sparsa qua e là nei boschi fino all'altezza di 1100 metri dal mare. Preferisce un terreno calcareo fresco e un'esposizione ombreggiata; si propaga mediante semina e barbatelle e giunge al massimo suo sviluppo in 15 a 20 anni, vivendone 30 a 40.<br />
Il legno pesante, tenace, duro, a fibra fina e di un colore bianco giallognolo è buon combustibile e quando raggiunge una grossezza bastevole può esser adoperato dal tornitore, dal fabbricatore d'istrumenti musicali da fiato, per cavicchi ed altro.<br />
La scorza, i rami e le foglie possono servire nella concia delle pelli.<br />
I fiori offrono abbondante miele alle api.<br />
I frutti danno un olio per lumi molto usato dai contadini del Bellunese e del Feltrino, i quali lo ottengono nel modo seguente: - Raccolta una data quantità di bacche mature, le pongono a macerare in una mastella; quando cominciano ad ammuffire le estraggono e le mettono a cuocere in una caldaja sino a che la polpa sia diventata tenera. Mediante una mestola (cazza forata) le scolano e le pongono in sacchetti di tela, che su d'una tavola inclinata, e sovraposta ad una caldaja, si comprimono coi piedi cosi da farne scolare tutto il sugo. Estraggono la parte acquosa sottostante alla superficie dell'olio mediante un sifone, e più comunemente schiumano con mestola a fori piccolissimi. Se l'olio contiene ancora dell'acqua, ciò che sperimentano facendolo ardere, lo pongono di nuovo al fuoco costringendola a svaporare. Dicesi che aggiungendo all'olio in tal modo ricavato, una piccola quantità di liquore di saponaria si ottiene un sapone di buona qualità.<br />
II seme matura in Settembre; seminato in autunno germina la prossima primavera, e seminato in primavera fino alla successiva non germina.<br />
<br />
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<b>1)</b> I Comunisti di Belluno della destra del Piave chiamano Conostrèl il Cornus sanguinea, e quelli della sinistra invece danno lo stesso nome al Ligustrum vulgare.<br />
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Nome Botanico<br />
<br />
<b>Coronilla Emerus</b>-<i>Linn</i>. - <b>Coronilla pauciflora</b>-<i>Lamch</i>. - <b>Emerus maior</b>-<i>Mill.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
EMERO - GINESTRA SELVATICA - GINESTRA DI BOSCO - DONDOLINO - GINESTRA BACCELLINA.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Strazzabosco - Cassia mata.</i><br />
-----<br />
<br />
Coronilla, diminuivo di corona, relativa all'infiorescenza.<br />
Si trova nelle esposizioni soleggiate, sterili e sassose dei boschi della Provincia fino all'elevatezza di 900 metri dal mare.<br />
Nessun uso si fa di questo arboscello in Provincia, tranne di quelli per legna da fuoco e per ornamento nei giardini.<br />
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Nome Botanico<br />
<br />
<b>Corylus Avellana</b>-<i>Linn.</i> - <b>Nux Avellana-</b><i>Matt.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
NOCCIOLO - NOCCIUOLO - NOCCIOLO AVELLANO - NOCCIOLO SELVATICO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Noselèr - Nosolèr - Nusièr - Nuziolèr - Nosgèr - Nosolèi - Nosolài - Busc - Busc de nosolèr - Busc de nosgèr - Trogno.</i><br />
<br />
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<br />
Corylus, derivato dal greco corys = elmo, berretta, acconciatura di capo; allusione alla cupola che copre il frutto. Plinio fa derivare questo Avellano dì Abellinae, nome patrio dell'Asia.<br />
Questa pianta che si trova in tutta la Provincia sino all'elevatezza di 1500 metri dal mare, raggiunge l'altezza di 2 a 6 metri ed un diametro alla base di centimetri 15 a 25, preferendo un terreno calcareo fresco, qualunque ne sia l'esposizione. Si propaga mediante semi, barbatelle e rampolli, e giunge al massimo suo sviluppo in 15 a 20 anni vivendone 40 a 50.<br />
Si ricorda per l'Avellano più memorabile quello trovato in un giardino di Francoforte sul Meno, sotto il quale Leopoldo I nell'anno 1657 stava pranzando il giorno dopo l'incoronazione. Il tronco di quest'albero era alto 87 piedi con 24 piedi di circuito.<br />
Il legno leggero, bianco, duro, tenace, elastico, a fibra fina e lunga serve per intrecciature di cesti e di corbe, per cerchi di barili, ritorte, legamenti di zattere, fasci di legna, per camati ed altro. La marina lo adopera in verghe; è buon combustibile e viene' adoperato principalmente nei forni dei prestinai. - Con le bacchette di questa pianta i ciarlatani in passato si vantavano di poter scoprire tesori, miniere, sorgenti, i cadaveri degli assassinati, ed uno dei più celebri fu Giacomo Aymar, paesano di Saint-Veran, nel dipartimento dell'Isère, il quale in Parigi alla corte del duca d'Orleans operò miracoli per quei superstiziosi cortigiani!</p><p><br />
Le foglie ed i freschi ramoscelli somministrano gradito pasto alle capre ed alle pecore.<br />
I fiori maschi venivano una volta reputati efficace rimedio alla carie, cui vanno soggette le pecore, ed opportuno preservativo al cimurro dei cavalli. Dal polline il pittore trae un colore giallo adatto a colorire muraglie e lo si stimò in altri tempi un rimedio allo starnuto.<br />
I1 frùtto è buono a mangiarsi e torchiato dà un olio che somiglia a quello di mandorle, ma facile ad irrancidire, onde non lo adopera che nella macina dei colori.<br />
Corteccia - Secondo Daves 100 libbre di corteccia danno 3 libbre circa di principio conceante.<br />
I1 seme matura in Settembre od Ottobre; la sex mina succede in autunno o primavera e la germinazione in Giugno.<br />
Il carbone serve a preparare matite da disegno ed è il migliore, specialmente quello ricavato da radici, pella fabbricazione della polvere pirica.<br />
Il peso d'un decimetro cubico di legno secco è di chilogrammi 0.600.<br />
<br />
══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Corylus ovata</b>-<i>Linn.</i> - <b>Corylus maxima</b>-<i>Willd.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
CORILO - NOCCIOLO OVATO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Noselèr mestego - Nusièr mestego - Noselèr uliago - Nosgièr oliaghi - Nosgèr mestegh.</i><br />
<br />
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<br />
Si trova qua e là sparso nei fondi a coltura agraria sino all'elevatezza dal mare di 600 metri, e questa varietà non diversifica dal Corylus tubulosa altro che nella forma del frutto.<br />
Per la semente vedi quanto s'è detto pel Corylus Avellana.<br />
<br />
══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Corylus tubulosa</b>-<i>Linn</i>. - <b>Corylus rubra</b>-<i>Borkh.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
NOCCIOLO SANGUIGNO - NOCCIOLO TUBOLOSO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Noselèr oliaghi - Nosgèr oliaghi - Noselèr mestego - Nusièr mestegh.</i><br />
<br />
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<br />
Si trova nelle vallate Bellunese e Feltrina nei fondi condotti a coltura agraria sino all'elevatezza di 600 metri dal mare. Questa pianta raggiunge l'altezza di 4 a 8 metri e un diametro alla base di centimetri 15 a 30. Si propaga mediante piantagione e barbatelle e giunge al massimo suo sviluppo a 15-20 anni, vivendone 40 a 50.<br />
Il legno bianco, leggiero, elastico, duro, a fibra fina e lunga è buon combustibile di cui si fa gran. de consumo presso i panettieri, e ne' mestieri serve molto opportunamente per cesti, cerchi da barile e vincigli per zattere, per legnami da fluitare e per fasci di legna.<br />
Le foglie ed i freschi ramoscelli sono gradito pasto pelle capre e pecore.<br />
Il frutto è buono a mangiarsi e spremuto al torchio dà un olio affine a quello di mandorle.<br />
Per il seme vedi quanto s'è detto pel Corylus Avellana.<br />
I fiori maschi, come quelli del Corylus Avellana, si credono rimedio efficace al cimurro dei cavalli e dal loro polline, che vuolsi sia un rimedio allo starnuto, si trae un colore giallo molto usitato in passato nelle dipinture delle stanze.<br />
Il carbone è parte integrante delle matite da disegno e della polvere da fuoco.<br />
Un decimetro cubico di legno secco pesa chilogrammi 0,644.<br />
<br />
══════════════════<br />
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Nome Botanico<br />
<br />
<b>Crataegus Aria</b>-<i>Linn.</i> - <b>Sorbus Aria</b>-<i>Savi</i> - <b>Pyrus Aria</b>-<i>Willd.</i> - <b>Mespillus Aria</b>-<i>Scop. et Allion.</i> - <b>Aria Nivea</b>-<i>Host</i> - <b>Azarolus Aria</b>-<i>Borkh.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
SORBO BIANCASTRO - MATALLO - MELACCIO - LAZZERUOLO DI MONTAGNA - FARINACCIO - LAZZERUOLO SELVATICO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Bianchèi - Arsèpol - Arselèr - Arsèpel - Arsepolèr -Arseel - Pelors - Paramolàr - Paramolèr - Parombolèr - Premolèr - Prembolèr - Paremolèr da pan - Paremolài - Parombolèr da pan - Favalès - Bianchèr - Paromblèr.</i><br />
-----<br />
<br />
Sorbus, dalla parola celtica sormel: sor=aspro; mel= pomo.<br />
Si trova sparso nei boschi della Provincia e specialmente sui monti, all'elevatezza dal mare di 1400 metri.<br />
Questa pianta raggiunge l'altezza di 10 a 12 metri e un diametro alla base di 30-40 centimetri; cresce preferibilmente in un terreno calcareo-argilloso-selcioso, libero ed assolato. Si propaga mediante semina e giunge al massimo suo sviluppo in 80 a 100 anni vivendone 200 circa.<br />
Il legno di un colore bianco gialliccio, durissimo, tenace, a fibra fina e buon combustibile e viene molto adoperato in costruzioni di macchine ed in specialità in quelle nelle quali si richiede molta robustezza, come le pialle, angoli, viti, ecc. nei lavori di tornio, d'intaglio ed anche dallo stipettaio.<br />
Le foglie ed i giovani ramoscelli servono a tingere in bruno scuro il cotone, e di pasto alle pecore ed alle capre.<br />
I fiori sono cercati dalle api che ne succhiano l'umore mieloso.<br />
Coi frutti si fanno acquavite ed aceto. Ammolliti sulla paglia si mangiano, benchè nutrano assai poco e cagionino qualche volta delle coliche. In alcuni dipartimenti della Francia si schiacciano nell'acqua, si fanno fermentare e se ne ottiene un liquore poco diverso da quello del pero pel gusto e pel colore, ma più inebbriante. In Baviera e nel Würtemberg, in anni di carestia, con questi frutti seccati, grattugiati e mescolati con la farina di grano, si fece del pane.<br />
Il seme matura in Ottobre; seminato in primavera, coperto con terra 1-2 centimetri, germina dopo 30-40 giorni.<br />
Il carbone è assai strinato<br />
Il peso d'un decimetro cubico di legno verde è di chilogrammi 1,013, secco di chilogrammi 0,833.<br />
La forza calorifera del legno ragguagliata in 100 è 80.<br />
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══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Crataegus Azarolus</b>-<i>Linn.</i> - <b>Mespilus Azarolus</b>-<i>Allion.</i> - <b>Sorbus aria intermedia</b>-<i>Hartig</i> - <b>Pyrus decipiens</b>-<i>Bechst.</i><br />
<br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
AZZAROLO - AZZARUOLO - LAZZERUOLO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Arsèpol - Arsèol - Paromolèr - Parombolèr - Fava da mont.</i><br />
-----<br />
<br />
Questa pianta raggiunge l'altezza di 4 a 5 metri e un diametro alla base di 18 a 20 centimetri. Cresce fino all'elevatezza di 1500 metri dal mare.<br />
Vive e si propaga come il Sorbo biancastro, del quale non è che una varietà, servendo agli stessi diversi suoi usi.<br />
Per la semente vedi quanto si è detto del Crataegus torminalis.<br />
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══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Crataegus Oxyacantha</b>-<i>Linn.</i> - <b>Crataegus monogyna</b><i>-Savi</i> - <b>Mespilus Oxyacanta</b>-<i>Dur.</i> - <b>Mespilus Oxyncanthoides</b>-<i>Dec.</i> - <b>Mespilus monogyna</b>-<i>All.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
SPINO BIANCO - BIANCO-SPINO - AZZARUOLO - LAZZERUOLO SPINACUTO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Spin bianco - Spin d'ors - Spin de per mat - Sperdòrs - Sperdòs - Panemei - Pan de mio - Pan bel - Pan de lof - Pandorsèr - Pieradores - Parsèmoi - Peridòrs - Piere de rodòs - Peri d' orso - Pedugèr - Pamnei - Formentinèr.</i><br />
-----<br />
<br />
Questa pianta si trova sparsa in tutta la Provincia sino all'elevatezza di 1600 metri dal mare; raggiunge l'altezza di 2 a 3 metri ed un diametro alla base di 12 a 15 centimetri, preferendo un terreno calcareo-argilloso ed un'esposizione meriggiana e giungendo al massimo suo sviluppo in 20 a 25 anni. Ne vive 50 a 60, si propaga mediante seme che germoglia solo il secondo anno e si presta particolarmente pelle siepi vive, sopportando benissimo la potatura colla forbice e divenendo sicura difesa per molti anni contro gli uomini e le bestie per i molti spini di cui è munita. Il legno pesante, duro, tenace, elastico, di fibra morta e di colore rossiccia a macchie, si adatta a diversi usi, fra i quali principalmente per pialle e bastoni, i quali ricevono una tinta rosso bruna passandoli colla corteccia sopra il fuoco e poscia immergendoli nella calce. Questo legno dà molto calore. Di questo legno i Romani facevano le tede, e, secondo Plinio, il ratto delle Sabine ebbe luogo al chiarore di tede di questa specie.<br />
La corteccia tinge in giallo e in bel bruno rosso le stoffe di lana preparate col bismuto.<br />
I rami legati intorno ai giovani fusti li difendono dagli animali e servono nelle saline pella purificazione della soda nella evaporazione e per concentrare la salmastra.<br />
Foglie - Alcuni autori consigliano l'infusione delle foglie nelle diarree biliose e nella diarrea con rilassamento di stomaco.<br />
I fiori somministrano alle api cera e miele ed un'acqua distillata che fu ritenuta come diuretica.<br />
Le bacche vengono mangiate nell'inverno dagli uccelli. In Svizzera si prepara con esse una bevanda simile alla birra, in altri paesi coll'aggiunta dell'orzo si ricava dell'acquavite, ed in Svezia, mescolandole con pomi acerbi e molto zucchero, un liquore agro-dolce molto gustoso.<br />
I1 seme matura in Ottobre; seminato ancora in autunno germina dopo 18 mesi.<br />
La cenere è abbondante e pregiata.<br />
Un decimetro cubo di legno secco pesa chilogrammi 0,862.<br />
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══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Crataegus torminalis</b>-<i>Linn.</i> - <b>Pyrus torminalis</b>-<i>Willd.</i> - <b>Mespilus torminalis-</b><i>Allion.</i> - <b>Sorbus torminalis</b>-<i>Matt.</i> - <b>Azarolus torminalis</b>-<i>Borkh.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
CHIAVARDELLO - BACARELLO - SORBO TORMINALE - PERO TORMINALE.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Amolèrzene - Bolèrzen.</i><br />
<br />
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<br />
Questa pianta, rarissima in questa Provincia, raggiunge l'altezza di 5 a 6 metri ed un diametro alla base di 15 a 20 centimetri.<br />
Si trova nella vallata Feltrina e precisamente sul colle di Selva, all'elevatezza di metri 330 dal mare, in terreno selcioso-calcareo-argilloso ed in esposizione meriggiana. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al suo massimo sviluppo in 60 a 80 anni, vivendone 100 e più.<br />
Il legno bianco o rossiccio a striscio brune, a fibra fina, durissimo e tenace è buonissimo combustibile e può servire agli stipettai, tornitori e meccanici pella sua durezza e per la bella pulitura che riceve: col mordente di sali ferruginosi dà un colore nero.<br />
La scorza per esser un astringente altre volte si adoperava in medicina.<br />
Le foglie somministrano un eccellente foraggio alle pecore e alle capre.<br />
I fiori sono ricercati dalle api.<br />
Il frutto ridotto in farina in qualche paese, viene mangiato.<br />
La semente matura in Ottobre; seminata in autunno germina nel Maggio successivo, e seminata in primavera 30 giorni dopo; il seme vuoi essere coperto con 2-3 centimetri di terra.<br />
Il carbone è tenuto per buono.<br />
Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco pesa chilogrammi 1,019, secco 0,878.<br />
La forza calorifera del legno ragguagliata su 100 è 98.<br />
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Nome Botanico<br />
<br />
<b>Cupressus distica</b>-<i>Linn.</i> - <b>Taxodium disticum</b>-<i>Reich.</i> - <b>Cupressus americana</b>-<i>Catesb</i>. - <b>Schubertia distica</b>-<i>Mirb.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
CIPRESSO GAGGIA - TASSODIO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Nas Zipressin.</i><br />
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Questa pianta che si trova sino a 400 metri d'altitudine dal mare nella vallata Bellunese-Feltrina, coltivata pei giardini per ornamento, è originaria<br />
della Luigiana e nel suo paese natio il legno di color bianco rossiccio, leggero, consistente, di fibra fina, è molto pregiato pella fabbricazione di strumenti musicali. Il nome Taxodium dato a questa pianta deriva dal vocabolo greco taxos (tasso), perchè somiglia molto a quest'albero.<br />
Dalle foglie si cava un bel color cannella.<br />
La resina viene ritenuta buona contro le ferite recenti.<br />
Il seme conserva molto tempo la proprietà germinativa.<br />
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<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Cupressus sempervirens</b>-<i>Linn.</i> - <b>Cupressus fastigata</b>-<i>Dec</i>.<br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
CIPRESSO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Zipresso.</i><br />
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Questa pianta secondo Halles originaria del monte Ida, e secondo Plinio e Teofrasto dell'isola di Creta, viene coltivata nei giardini della vallata Bellunese e Feltrino sino all'elevatezza di 400 metri dal mare. Raggiunge la forma arborea nella parte più meridionale di questa Provincia con un'altezza di 14 a 18 metri e con un diametro alla base di centimetri 30 a 40, in terreno calcareo. - La sua ombra è nociva.<br />
Il legno di colore giallo rossiccio, compatto, duro, odoroso, resiste bene alle ingiurie degli agenti esterni e potrebbe servire anche qui per porte, finestre, armadi ed altre mobiglie, ricevendo un bel pulimento. Dicesi che la statua di Giove Capitolino fosse di questo legno, così le porte di Diana Efesina che si conservarono per 400 anni, e quelle di S. Pietro in Roma fatte levare da Eugenio III.<br />
Dagli esperimenti fatti dal Comm. Siemoni, un decimetro cubo di legno verde pesa chilogram. 0,765 e secco chilogrammi 0,625.<br />
Il nome di Cupressus secondo alcuni viene dal nome greco dell'isola di Cipro, e secondo altri dal greco Cyparisson, nome mitologico d'un giovane greco amato da Apollo e cangiato per lui in Cipresso.<br />
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Nome Botanico<br />
<br />
<b>Cydonia Japonica</b>-<i>Pers.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
COTOGNO DEL GIAPPONE.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Nespolèr del Giapòn.</i><br />
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Questa pianta originaria del Giappone, viene qua coltivata per ornamento nei giardini in forza dei suoi bellissimi fiori rosso carico.<br />
Resiste ai rigidi inverni di queste vallate sino all' elevatezza dal mare di 450 metri, ma non fruttifica.<br />
<br />
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Nome Botanico<br />
<br />
<b>Cytisus alpinus</b>-<i>Mill.</i> - <b>Cytisus angustifolius</b>-<i>Moench</i> - <b>Laburnum alpinum</b>-<i>Koch.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
AVORNIOLO - AVORNIELLO - MAGGIOCIONDOLO ALPINO - CITISO ALPINO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Diegol da ligadure - Diegol de montagna - Igol - Digol - Jegol - Igolo - Giegol - Galetèr - Geghel - Garlandèr - Viegol - Viegher - Gatelèr - Diol - Diege.</i><br />
-----<br />
<br />
Si trova in tutti i monti della Provincia all'elevatezza di 600 a 1400 metri dal mare.<br />
Questa pianta raggiunge l'altezza di 6 a 7 metri e un diametro alla base di 20 a 25 centimetri. Preferisce un terreno calcareo-argilloso, ed un'esposizione piuttosto soleggiata. Si propaga mediante semina o piantoncini e giunge al massimo suo sviluppo in 40 a 50 anni, vivendone 80 a 90.<br />
Il legno di colore giallo, che si scurisce cogli anni ed indura, è più elastico di quello del Cytisus Laburnum, e si presta perciò meglio per ritorte.<br />
Per la semente vedi quanto è detto pel Cytisus Laburnum.<br />
Un decimetro cubico di legno secco pesa chilogrammi 0,850.<br />
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Nome Botanico<br />
<br />
<b>Cytisus Laburnum</b>-<i>Linn.</i> - <b>Laburnnm vulgare</b>-<i>Griseb.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
MAGGIOCIONDOLO - MAJELLA - CIONDOLINO - EBANO DELLE ALPI - FALSO EBANO - CITISO LABURNO — MAJO AVORNIELLO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Diegol - Digol - Dieghel - Diol - Diege - Jegol - Igol - Igolo - Galetèr - Gatelèr - Gegol - Geghel - Giegol - Garlandèr - Viegol - Viègher.</i><br />
<br />
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Cytisus, dal Greco cytisos, nome dato secondo Plinio ad una pianta di questo genere scoperta nell'isola di Citno, una delle Cicladi. Il Cytisus degli antichi non ha a che fare col nostro.<br />
Si trova nella regione del castagno e in quella della quercia, cioè sino a mezzo monte della vallata Bellunese a metri 500 circa dal livello del mare. Questa pianta raggiunge l'altezza di 6 a 8 metri ed un diametro medio alla base di 20 a 30 centimetri; preferisce un terreno calcareo argilloso ed un' esposizione che non sia settentrionale. Si propaga mediante semina e piantoncini e giunge al massimo suo sviluppo in 30 a 40 anni vivendone 60 e più.<br />
Il legno di un colore giallo che va facendosi cogli anni più scuro, durissimo, tenace, elastico, a fibra corta, viene pella sua durezza comparato all'ebano, ed è in gran uso presso il carradore, il meccanico e il tornitore. Con esso si costruiscono strumenti geodetici e musicali, mobili eleganti per il bel pulimento di cui sono suscettivi, ed è ottimo per pali da viti, per cerchi da botte e per zoccoli. Gli antichi Galli ne fabbricavano archi. Colla calce prende un colore che imita l'ebano.<br />
Come materia da fuoco è buono, ma se è verde bruciando manda un odore disaggradevole.<br />
Le foglie sono un eccellente pasto pelle capre e pecore.<br />
Il fiore si vuole che abbia proprietà medicinali come emetico e purgativo per l'uomo.<br />
La semente matura in Agosto, al più tardi in Settembre: seminata in primavera, coperta con 6-7 millimetri di terra germina dopo 20 giorni circa.<br />
Un decimetro cubico di legno secco pesa chilogrammi 0,857.<br />
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Nome Botanico<br />
<br />
<b>Cytisus nigricans</b>-<i>Linn</i>. - <b>Lembotropis nigricans</b>-<i>Griseb</i>.<br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
CITISO NEREGGIANTE - CITISO NERO - MAGGIO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Igol mat.</i><br />
<br />
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Questo arboscello di circa un metro d'altezza, che si trova nelle vallate Bellunese e Feltrina nei luoghi assolati, calcarei, sassosi sino all'elevatezza di 1300 metri dal mare, non offre qui alcuna utilità e solo può servire come ornamento nei giardini.<br />
<br /></p>Giancarlo Soravia http://www.blogger.com/profile/02837494108605212523noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6208741085170124138.post-15705179487376412822009-02-21T11:05:00.003+01:002024-02-16T19:27:07.192+01:00TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA DNome Botanico<br /><br /><b>Daphne Cneorum</b>-<i>Linn.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />DAFNE CNEORO - TIMELEA ODOROSA.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Forzèi mat.</i><br /><br />-----<br /><br />Daphne è il nome di una ninfa figlia del fiume Peneo, amata da Apollo e cambiata in lauro; Cneorum viene dal greco Cneoron, nome dato da Teofrasto ad un arbusto somigliante all'olivo.<br />Questo piccolo suffrutice strisciante, che si trova specialmente sugli alti monti della Feltrina, dell'Agordino e del Cadore fino all'elevatezza di 2000 metri dal mare, non potrebbe essere utilizzato che quale ornamento pei giardini.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Daphne Mezereum</b>-<i>Linn.</i> - <b>Thimalea Mezereum</b>-<i>Allion.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />MEZEREO - CAMALEA.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Bodìs - Podìs - Polìs - Pudìs - Pudi - Peveroni - Zimes.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta che si trova sparsa specialmente nei boschi resinosi della Provincia sino all'elevatezza di 1500 metri dal mare, raggiunge l'altezza dì metri 1 a 1,50, e, coltivata nei giardini, anche a 2 e 3 metri, con un diametro alla base di 2 a 3 centimetri. Arriva al massimo suo sviluppo in 8 a 10 anni vivendone 12 a 15. Si moltiplica facilmente per semi nei terreni ombreggiati ed abbondanti di terriccio vegetale. Si presta nei giardini come ornamento. Il legno bianco-giallognolo a fibra grossolana e mediocremente duro, preso in bocca cagiona doloroso enfiamento delle labbra e della lingua perchè ciascuna parte di questa pianta è vescicatoria e in specialità la corteccia.</p><p><br />La corteccia, i ramoscelli e le foglie danno ai tessuti preparati un colore giallo-bruno e della corteccia i montanari Bellunesi si servono per correggie. Del libro si fa carta.<br />Le bacche possono dare un bel color rosso ai pittori, e in medicina furono adoperate sotto il nome di semen conognidii. I Russi le infondono nell'acquavite e nell'aceto perché acquistino maggior forza. Vengono mangiate con avidità dai colombi selvatici. Secondo Linneo 12 di queste bacche sarebbero più che sufficienti per far morire un uomo.<br />Il seme matura in Luglio; la semina succede in Agosto coprendo il seme con 5-6 millimetri di terra; quello seminato in Agosto germina nella successiva primavera, e quello collocato in terra in primavera un anno dopo.<br /></p><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Diospyros Lotus</b>-<i>Linn.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />ALBERO DI S. ANDREA - DIOSPIRO FALSO LOTO - LOTO AFRICANO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Isolèr - Albero de San Andrea - Zeresèr santo.<br /></i><br />-----<br /><br />Diospyros, dios = divino e Pyros = grano.<br />Questa pianta che si trova coltivata in qualche fondo a coltura agraria della vallata Bellunese e Feltrina, all'elevatezza non maggiore di 400 metri dal mare, giunge all'altezza di 10 a 12 metri con un diametro alla base di 35 a 50 centimetri. Sopporta i rigidi freddi non ostante che sia originaria delle calde regioni d'Oriente. Cresce con lentezza e il suo legno duro, molto compatto, di colore giallognolo, che diventa scuro-cenere se esposto all'aria, può essere utilmente impiegato per mobiglia ricevendo un bel pulimento. Si moltiplica mediante seme e polloni e predilige terreni leggeri non tanto asciutti esposti a mezzodì.<br />Le bacche carnose, della grossezza d'una ciliegia ordinaria, divise internamente in otto loggie, contenenti ciascuna una grana, sono mangiabili e precipuamente se bollite e cosparse di zucchero. Si credette per molto tempo che questo fosse il famoso lotus degli antichi che formava le abituali delizie dei popoli africani, denominati lotofagi; ma è un errore. L'albero di S. Andrea esisteva in Egitto in grande quantità al tempo di Teofrasto, ma i frutti di questa pianta non figuravano nelle mense.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Dryas octopetala</b>-<i>Linn.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />DRIADE OTTOPETALA.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Erba arzentada.</i><br /><br />-----<br /><br />Questo piccolo suffrutice che striscia a terra, abbondantissimo in questa Provincia, l'ho trovato anche sul letto del Piave all'altitudine di 250 metri dal mare e precisamente a Lentiai, e sull'Antelao a 2500 metri sopra l'Adriatico il giorno 21 Agosto 1875, nel quale, in compagnia dei Comm. Gio. Carlo Siemoni Ispettore Superiore Forestale, e Giorgio Pozzolini Colonnello comandante il 6° Reggimento Bersaglieri ho raggiunto la cima di quel monte alto 3259 metri.<br />Questa pianta non presenta alcuna utilità e dicono solo sia in medicina un astringente tonico.<br />Il nome di Dryas lo si fa derivare da Drys (quercia) pella somiglianza in piccolo delle foglie.<br /><p></p><br /><p></p>Giancarlo Soravia http://www.blogger.com/profile/02837494108605212523noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6208741085170124138.post-41421746829871353202009-02-20T17:00:00.002+01:002024-02-16T19:27:37.112+01:00TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA ENome Botanico<br /><br /><b>Erica tetralix</b>-<i>Linn.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />ERICA TETRAGONA - CERBINA.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Sloda - Fazonèl - Scambaròn - Isòpo - Nosolàda - Neslòda - Deslòda - Forzèi - Fursèi - Frezza - Schenèl - Auselàda - Lesùra - Auslòda - Deslòna- Lusùra - Isòp - Dosolòda.</i><br /><br />-----<br /><br />Vedi per questa pianta quanto si è detto dell'Erica vulgaris.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Erica vulgaris</b>-<i>Linn.</i> - <b>Calluna vulgaris</b>-<i>Willd. et Smith.</i> - <b>Calluna Erica</b>-<i>Dec.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />ERICA COMUNE - ERICA VOLGARE - ERICA MINORE<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Auselàda - Ausolàda - Deslòda - Deslòna - Forzèi - Furzèi - Frussèi - Frezza - Nosolàda - Neslòda - Isòpo - Isòp - Lesùra - Sloda - Scambaròn - Schenèl - Tazonèl - Rosola - Lusùra - Desolòda - Dorlàda</i><br /><br />-----<br /><br />Erica, dal greco ereicein (spezzare), allusione alle proprietà litotritiche attribuite a questa pianta.<br />Questo piccolo frutice che s'alza da terra 20 centimetri circa, con numerosi rami, si trova specialmente nei luoghi sterili dei monti d'esposizione soleggiata di tutta la Provincia sino a 1600 metri sopra il livello del mare.<br />Questa pianta può servire benissimo come combustibile. Qui l'adoperano per strame e per il bosco dei bachi da seta.<br />Le foglie contengono sostanza per la concia delle pelli e per tingere la seta in rosso e la lana in giallo e bruno mescendovi dell'allume e vetriolo di ferro. Gl'inglesi le sostituiscono al Luppolo nella fabbricazione della birra. Krebs dice che negli anni scarsi d'erba e d'altra pastura potrebb'essere utilizzata pel mantenimento dei cavalli e pecore ed anche dei conigli e capre.<br />Si possono fare scope, e i montanari della Scozia coprono di Erica i tetti delle loro case. Bruciando dà molto calore e buona cenere.<br />I fiori danno alle api molto nettare.<br />Il seme matura in Dicembre; seminato in primavera non germina che dopo un anno.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Evonymus europaeus</b>-<i>Linn.</i> - <b>Evonymus tenuifolius</b>-<i>Marz</i>. - <b>Evonymus vulgaris</b>-<i>Mill.</i> - <b>Evonymus europaea</b>-<i>Gaud.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />FUSAGGINE - FUSARIA - FUSARO - EVONIMO - EVONIMO EUROPEO - BERRETTA DA PRETE.<br /><br />Noome Vernacolo<br /><br /><i>Fusaden - Fusade - Fusèr - Bareta da prete - Legnel - Legn cald - Bine de pan - Legn da stecadent - Capei da prete - Legn da broche.</i><br /><br />-----<br /><br />Secondo Le Maout-Decaisne venne così chiamata tale pianta dai vocaboli greci eu (buono), onoma (nome ).<br />Questa pianta sparsa nelle valli Feltrina e Bellunese e coltivata nelle siepi dei fondi a coltura agraria, e qualcheduna nei boschi sino all'elevatezza dal mare di 900 metri, raggiunge l'altezza di 4 a 5 metri e un diametro alla base di 15 a 18 centimetri. Preferisce un terreno abbondante di terriccio, fresco, ed una esposizione assolata. Si propaga mediante semina, margotte, talee e barbatelle e giunge al massimo suo sviluppo in 25 a 30 anni, vivendone 50 a 60.<br />Il legno molto duro, di colore giallognolo, tenace, ha fibra fina; come legna da bruciare è mediocre e può servire con maggiore utilità per intarsi, canne d'organo, fusi, cardatoi, per altri piccoli oggetti da tornitore, come per brocche da calzolaio.</p><p><br />I frutti sono un violento purgante per l'uomo e col pericardio dei medesimi si preparano tinture rosse, gialle e verdi. Dicono che sia stata adoperata la parte rossa del frutto come cosmetico per tingere in biondo i capelli.<br />I semi torchiati danno un olio da lume. Si presume che le capsule secche polverizzate del seme facciano morire i pidocchi ed in infusione nell'aceto guariscano gli animali domestici dalla rogna.<br />Il seme matura in Novembre; seminato ancora nell'autunno germina nella prossima primavera, e posto nel terreno in primavera non germina che dopo un anno: vuoi essere leggermente coperto di terra.<br />Il carbone si presta nella fabbricazione della polvere ardente e delle matite.<br />Un decimetro cubico di legno secco pesa chilogrammi 0,774.<br /></p><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Evonymus latifolius</b>-<i>Willd</i>. - <b>Evonymus latifolia</b>-<i>Roem. e Schul.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />EVONIMO DI FOGLIE LARGHE - FUSARIA MAGGIORE - FUSARIA A FOGLIA LARGA - EVONIMO LATIFOGLIO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Fuser - Fusaden - Fusade - Bereta da prete - Legn da stecadent - Legn cald - Capei da prete - Legn da broche - Bine de pan - Legnèl</i>.<br /><br />-----<br /><br />Questa pianticella che offre i medesimi prodotti dell'Evonymus europaeus, del quale non è che una varietà rara in questa Provincia, l'ho trovata anche in Comune di Lavalle d'Agordo, all'elevatezza dal mare di 800 metri.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Evonymus verrucosus</b>-<i>Linn.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />EVONIMO VERRUCOSO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Fusaden salvarego.</i><br /><br />-----<br /><br />Questo arboscello alto 2-3 metri che si trova qua e là, però raramente, sparso nei boschetti della vallata del Piave sino all'elevatezza di 450 metri dal mare, preferisce terreno ed esposizione meridiana e si propaga come l'Evonymus europaeus; giunge al massimo suo accrescimento in 15-20 anni, vivendone 30-40.<br />Il suo legno molto duro serve per brocche da calzolaio.<br /><p></p><br /><p></p>Giancarlo Soravia http://www.blogger.com/profile/02837494108605212523noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6208741085170124138.post-78992529854836693282009-02-19T22:07:00.003+01:002024-02-16T19:28:04.468+01:00TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA F<p>Nome Botanico<br /><br /><b>Fagus sylvatica</b>-<i>Linn.</i> - <b>Fagus sylvestris</b>-<i>Gaertn</i>. - <b>Castanea fagus</b>-<i>Scop.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />FAGGIO - FAGGIO COMUNE - FAGGIO SELVATICO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Faghèr - Faghèra.<br /></i><br />-----<br /><br />Questa pianta, il cui nome deriva dal greco fago (mangio), poiché i frutti son mangiati dagli animali, raggiunge l'altezza di 20 a 24 metri e un diametro alla base di metri 1 a 1,50; cresce fino all'elevatezza di 1800 metri dal mare, preferendo un terreno fresco, argilloso, quarzoso ed un'esposizione a ponente ed a settentrione. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 140 a 150 anni, vivendone ordinariamente 200, e se in favorevoli circostanze persino 300 anni.<br />Il legno di un colore rossiccio, duro, solido, pesante, flessibile, di tessitura non uniforme e di fibra grossolana soffre pelle alterazioni dell'umido e del secco. Nelle fabbriche lo si usa soltanto in pavimenti mantenuti nell'asciutto e in travature nelle cucine di campagna che mancano di fumaiolo, dove essendo soggetto all'azione del fumo ha una durata lunghissima. Lo si adopera però sopra tutto per doghe da botte, scodelle, cucchiai, piatti, mestole, cerchi da stacci, pestoni, viti di pressione, zoccoli, scatole, manichi da vanghe, da zappe, da mannaie, da martelli, truogoli, assi da ruote, forche da timoni, erpici, slitte, mangani, carrucole, cilindri, brocchi per zattere che si costruiscono sul Piave. Nella marina viene adoperato per remi carabottini, ossature, chiglie, cinte, puntali, paramezzali, frisi, orli e resto del fasciame esterno di lancie e barcaccie. Per esser inoltre un ottimo combustibile viene ricercato e consumato in grande quantità negli usi domestici, nonchè nei forni delle fabbriche di stoviglie. In questa Provincia l'utilizzazione del Faggio ascende annualmente a circa 40,000 metri cubi, del valore di Lire 300,000.</p><p><br />Le foglie verdi servono di pasto ai bestiami e secche si utilizzano per strame. In alcuni paesi dell'Inghilterra i paesani ne fanno pagliericci.<br />I ricci della faggia, narra Ottaviano Targioni-Tozzetti, raccolti freschi e pestati, e quindi fatti cuocere per due ore nell'acqua, producono un bagno nel quale la lana preparata col mordente "de la Follie" prende un colore giallo di Camoscio.<br />Dai frutti, buoni per ingrassare porci e polli d'India, si ricava dell'olio adatto alla illuminazione ed a condire le vivande. Da 100 chilogrammi di questo frutto torchiato due volte s'ottengono 12 chilogrammi d'olio netto e 4 di torbido. Si volle usare questa faggia come un succedaneo al caffè, ma senza buon effetto.<br />Il seme matura in Ottobre; consegnato alla terra in autunno germina nel successivo Maggio, e dato alla terra in primavera germina dopo 30 giorni: vuol essere coperto di terra per 2 - 3 centimetri di spessore. La forza germinativa dura poco più di 6 mesi.<br />Il carbone è buonissimo e molto ricercato specialmente dai fabbri-ferrai. Un metro cubo di legna dei rami dà metri cubi di carbone 0,300; del fusto giovine metri cubi 0,330; del fusto vecchio metri cubi 0,360.<br />La cenere è pur essa eccellente quale concime ai prati, ai campi seminati di trifoglio, pel ranno, pell'imbiancatura della tela. Contiene la migliore potassa.<br />Il peso di un decimetro cubo di legno fresco è di chilogrammi 1,123, secco di chilogrammi 0,705.<br />La forza calorifera ragguagliata su 100, è pella legna non fluitata di 100, per la fluitata 96 e pel carbone 97.<br /></p><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Ficus carica</b>-<i>Linn.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />FICO - FICO COMUNE - FICO DOMESTICO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Fighèr.</i><br /><br />-----<br /><br />Ficus, deriva secondo alcuni dall'alterazione del vocabolo greco Sycê (ficaia), e secondo altri dal latino faecunditas (fecondità), perchè produce replicatamente frutti.<br />Questa pianta che qui si coltiva più che mai nei giardini sino all'elevatezza di 400 metri dal mare, raggiunge l'altezza di 4 a 5 metri ed un diametro alla base di 18 a 20 centimetri, preferendo terre sostanziose, sciolte e piuttosto fresche. Il freddo è ad essa nocivo e perciò vuole un'esposizione meridiana; si propaga qui per talee, margotte, innesto e rampolli, vivendo secoli se non col tronco, colle radici.<br />Il legno gialliccio internamente e bianco all'esterno, a midollo grosso, a strati che si vanno verso la corteccia facendo mano mano più grandi, si presta per tabacchiere, tazze da caffè e per altre minuterie. S'imbeve facilmente dello smeriglio e dell'olio e perciò è adoperato nella pulitura di vari lavori in ferro. Il legno di vecchia pianta è duro ed elastico, onde rendesi adatto nella confezione di viti da strettoi. Come legna da bruciare riscalda assai poco. Dei ramoscelli succhiellati si fanno canne da pipa aromatiche.<br />Le foglie fresche possono esser date a mangiare ai bovi nell'Otttobre e nel Novembre.<br />Il frutto mangiabile è molto ricercato ed il commercio che se ne fa è noto abbastanza. Tournefort dice che a Scio si estrae l'acquavite. Gli antichi preparavano coi fichi, sotto il nome di Sicite, un liquore fermentato: mettevano questo frutto nell'acqua e quando avea luogo la fermentazione vinosa, decantavano. Aspettando alcuni giorni di più ottene vano un aceto eccellente.<br />Il carbone consuma lentamente.<br />Un decimetro cubico di legno verde pesa chilo grammi 0,854 e secco 0,629.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Fraxinus excelsior</b>-<i>Linn</i>. - <b>Fraxinus apetala</b>-<i>Lamck.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />FRASSINO - FRASSINO COMUNE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Frassen - Frassin - Frazen - Frassen mestego - Frassen mestegh - Frassen zentil - Frassen mas-cio - Frassenastro.<br /></i><br />-----<br /><br />Fraxinus, dal greco fraxis, siepe - perchè veniva usato per formare delle siepi, chiudende.<br />Raggiunge l'altezza di 15 a 20 metri ed un diametro alla base di metri 0,90 a 1,30; cresce fino all'elevatezza di metri 1000 dal mare, preferendo il terreno fresco, sciolto, grasso ed umido delle valli e dei prati, ed una esposizione a mattina o a sera. Si propaga mediante semina e piantagione, giungendo al massimo suo sviluppo in 80 a 100 anni e vive due o tre secoli, secondo le circostanze più o meno favorevoli in cui si trova.<br />Il legno bianchiccio, duro, compatto, elastico e di una tessitura non del tutto uniforme, viene adoperato sia in costruzioni all'asciutto come in quelle idrauliche, poichè non soffre alterazione nè per l'umido nè per il secco. Si adopera nei lavori di tornio, d'intaglio, per carri, carrozze, aratri, slitte, sedie, conche, manichi da vanghe, da mannaie, da forche, per mobiglie, casse da fucili, pelle quali ultime meglio che mai si presta la radice; e nella marina viene adoperato per bittoni, teste di moro, ceppi delle ancore, manichi di grossi martelli e leve. Esso è inoltre buon combustibile, assume una bella pulitura e colle sue giovani stanghe il bottaio fa cerchi elastici e tenaci. Dai gongroni di questa pianta si ottengono bellissime tavolette marezzate da rimessaio. In questa Provincia si utilizzano circa 150 metri cubi di detto legname da lavoro, del valore di L. 10,500.<br />La manna che scola dal tronco è espettorante e purgativa.<br />Le foglie fresche e secche forniscono un ottimo mancime.<br />La scorza contiene del tannino e preparata tinge i tessuti in verde ed in azzurro.<br />Il seme matura in Ottobre; seminato in autunno germina agli ultimi di Maggio e seminato in primavera in Giugno o Luglio: vuoi essere coperto con 1-2 centimetri di terra; la semina d'autunno è preferibile. La forza germinativa dura 1-3 anni.<br />I1 carbone non ha gran pregio.<br />La cenere è di buona qualità e da 100 chilogrammi se ne ottengono 10 di potassa.<br />I1 peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 1,062, secco di chilogrammi 0,618.<br />La forza calorifera ragguagliata su 100 è pel legno fluitato 75, pel non fluitato 99 e pel carbone 98.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Fraxinus Ornus</b>-<i>Linn</i>. - <b>Ornus europaea</b>-<i>Savi</i> - <b>Fraxinus florifera</b>-<i>Scop.</i> - <b>Fraxinus paniculata</b>-<i>Mill</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />ORNO - ORNO COMUNE - AVORNIO - AVORNIELLO - ORNELL0 - ORNELLO COMUNE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Frassen Vac - Vac - Frassen spinarol - Frassen mas-cia - Frassen Ornàz - Orn - Frassen salvarech - Frassenela.<br /></i><br />-----<br /><br />Quest'orno, coltivato specialmente nelle siepi e nei fondi agrari di questa Provincia per sostegno delle viti, si eleva 8 a 10 metri con un diametro alla base di centimetri 25 a 30. Lo si trova più che sia nei pedemonti della vallata Bellunese e Feltrina, fino all'altezza dal mare di 1000 metri. Preferisce un terreno calcareo selcioso asciutto ed un'esposizione a mezzogiorno riparata dai venti freddi. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 40 a 50 anni vivendone anche 100.<br />Il legno duro, compatto ed elastico si adopera quale combustibile che arde lentamente, e solo allora che lo si trova in dimensioni abbastanza considerevoli serve ai lavori di tornitore, per scale da carri, manichi da martelli ed altri simili attrezzi.<br />Manna e resina = Dalle incisioni del tronco scola la manna (non però nella quantità del Fraxinus excelsior) sostanza assai dolce, in cui predomina la mannite, zucchero particolare, non fermentabile, ed una resina di odore e gusto nauseante che aumenta all'aria e col tempo. Per queste sostanze la manna è lassativa ed è eccellente rimedio pei bambini.<br />Le foglie sono mangiate dal bestiame.<br />Del seme vedi quanto s'è detto pel Fraxinus excelsior.<br />Il carbone non è molto buono.<br />Il peso d'un decimetro cubico di legno secco è di chilogrammi 0,774.<br /><p></p><br /><p></p>Giancarlo Soravia http://www.blogger.com/profile/02837494108605212523noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6208741085170124138.post-48753731083654470562009-02-18T10:39:00.001+01:002024-02-16T19:28:34.605+01:00TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA G<p>Nome Botanico<br /><br /><b>Genista tinctoria</b>-<i>Linn</i>. - <b>Spartium tinctorium</b>-<i>Roth</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />BACCELLINA - GINESTRELLA - GINESTRELLA DEI TINTORI - GINESTRA DEI TINTORI.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Erba da intender - Erba da tintura - Fer da calze - Erba dala - Fior da tenze - Erba intentura - Fiori da intender.</i><br /><br />-----<br /><br />Questo suffrutice che credesi originario della Gran Bretagna, qui sparso nelle valli e sui monti sino all'elevatezza dal mare di 1500 metri, che predilige le radure dei boschi e luoghi sterili, per la quantità di materia colorante che contiene, viene adoperato moltissimo da questi montanari, verde e secco, per tingere le stoffe bianche di cotone e di lana in giallo, e quelle di fondo turchino in verde. Facendo bollire i ramoscelli e le foglie con acqua di calce ed aggiungendovi poscia allumina e gesso ottiensi il bellissimo giallo-paglia, del quale possono approfittare i legatori di libri per tingere la carta. Mangiata questa pianta dalle vacche, fa acquistare un sapore acre al latte, al burro e al cacio.<br />Gli etimologisti pretendono che il nome di Genista derivi dalla parola celtica gen (piccolo cespuglio), o dal greco gonu (ginocchio) pei suoi ramoscelli angolari.<br />Il seme matura in Settembre ed Ottobre; seminato in autunno germina nella successiva primavera e quello seminato in primavera 40 giorni dopo.<br />Fra le Ginestre che crescono in Provincia, sono le seguenti d'importanza secondaria:</p><p><br /><b>Genista anglica</b>-<i>Linn.</i> -------GINESTRA ANGLICANA<br /><b>-----"------ germanica</b>-<i>Linn.</i> --------"------- GERMANICA<br /><b>-----"------ sagittalis</b>-<i>Linn.</i> ----------" -------SAGITTALE<br /><b>-----"------ pilosa</b>-<i>Linn.</i> ---------------"------- PELOSA<br /></p><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Gleditschia triacanthos</b>-<i>Linn.</i> - <b>Gleditschia meliloba</b>-<i>Walt.</i> - <b>Gleditschia spinosa</b>-<i>Marsh.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />GLEDICCIA SPINOSA - SPINA-CRISTI.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Spina-crucis - Spin in cros - Spin del Signor - Spina-cristi.</i><br /><br />-----<br /><br />Gleditschia, alla memoria di Gottlieb Gleditsch di Lipsia, botanico difensore di Linneo.<br />Questa pianta originaria dell'America settentrionale, coltivata nelle vallate Bellunese e Feltrina per siepi da cinta e come albero da ornamento, raggiunge l'altezza di 5 a 10 metri e un diametro alla baso di 40 a 45 centimetri e cresce fino all'elevatezza di 600 metri dal mare, preferendo un terreno sostanzioso e un'esposizione meriggiana. Si propaga mediante semina e barbatelle e giunge al massimo suo sviluppo in 20 a 25 anni, vivendone 40 a 50.<br />Il legno di colore rossiccio, duro, a fibra fina è poco buono come legna da fuoco, ma pella sua durezza serve al tornitore in lavori minuti e per mobiglia.<br />Il peso d'un decimetro cubico di legno verde è di chilogrammi 0,835, e secco di chilogrammi 0,714.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Glycine frutescens</b>-<i>Linn.</i> - <b>Wistaria frutescens</b>-Dec.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />GLICINE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Vide rampighina mata.</i><br /><br />-----<br /><br />Glycine, dal greco, dolce, perchè questa pianta somiglia alla glycyrrhizza (liquirizia), e Wistaria, dal nome di Gaspare Wistar, professore d'Anatomia in una Università di Pensilvania.<br />Questa rampicante viene coltivata nei fondi a coltura agraria nelle vallate Bellunese e Feltrina, appoggiata ai casolari rustici sino all'elevatezza di 450 metri dal mare.<br />Non serve qui che come ornamento per coprire i muri e le cupole di verdura. Dicono che con la corteccia bianchissima di questa pianta, indigena degli Stati Uniti, si possano confezionare tele e cordami.<br /><p></p><br /><p></p>Giancarlo Soravia http://www.blogger.com/profile/02837494108605212523noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6208741085170124138.post-72459058905707015482009-02-17T11:56:00.004+01:002024-02-16T19:29:17.445+01:00TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA H<p>Nome Botanico<br /><br /><b>Hedera helix</b>-<i>Linn.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />EDERA — EDERA COMUNE — ELLERA.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Edera - Erola - Erla - Erna - Erela - Elera - Erle - Erba delle formighe - Lerla - Reola - Rodola - Verola - Verna - Verdura. </i><br /><br />-----<br /><br />Varie sono le opinioni sull'etimologia di questo nome. Chi lo fa derivare dal latino haerere (star appoggiato) perchè questa pianta si arrampica alle muraglie; chi da edere (mangiare) perchè rode le muraglie a cui s'attacca, e chi finalmente da una parola celtica alterata, dinotante corda.<br />Questa pianta sparsa in tutta la Provincia, si trova sino all'elevatezza di 1100 metri dal mare. Preferisce un terreno calcareo fresco o umido ed una esposizione qualunque. Il fusto prima di diramarsi raggiunge anche l'altezza di 1 a 2 metri ed un diametro alla base di 10 a 20 centimetri. Si propaga mediante barbatelle, piantoncini ed anche con semina sebben difficilmente, e giunge al massimo suo sviluppo in 80 a 90 anni, vivendone oltre 200.<br />Il legno leggero, spugnoso, tenero, a fibra lunga e di colore bianchiccio marezzato in bruno o in verde, serve a far scatole, bussolotti da filtrare mercurio, vino e certi olî, nonchè per costruire graticci per bachi da seta. Come legna da fuoco è buonissimo.<br />Succo - Nella Persia, nell'India e nella Francia meridionale si ottiene mediante tagli al fusto o per effusioni naturali la gomma conosciuta in commercio sotto il nome di gomma d'erica, usata in chirurgia.</p><p><br />Le foglie ed i giovani viticci possono servire pella concia delle pelli e rendano oltremodo lattifere le pecore che le mangiano; per le quali si dice che le foglie bollite nella birra forte facilitano il parto. Si adoperano ancora nelle tintorie e in medicina.<br />Dai fiori le api succhiano l'umore mieloso.<br />Le bacche vengono mangiate dagli uccelli.<br />Il seme matura in Aprile o Maggio del secondo anno; seminato in Aprile, coperto 6-7 millimetri di terra germina 50-60 giorni dopo, e spesso nella successiva primavera.<br />Il peso d'un decimetro cubico di legno secco è di chilogrammi 0,345.<br /></p><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Hedera quinquefolia</b>-<i>Linn.</i> - <b>Ampelopsis hederacea</b>-<i>Dec. et Hauffm.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />AMPELIDE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Vide a zinque fogie.</i><br /><br />-----<br /><br />Si trova soltanto coltivata nei fondi a coltura agraria della vallata Bellunese e Feltrina, sino all'elevatezza di 450 metri dal livello del mare, onde rivestire le pareti delle case rustiche.<br />Il nome di questa rampicante deriva dal greco ampelos (vite) e da opsis (apparenza).<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Hibiscus syriacus</b>-<i>Linn.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />IBISCO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Altea.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa bella pianticella pei suoi grandi fiori variatamente colorati, viene qui coltivata fino all'elevatezza di 400 metri dal mare per siepi e nei giardini. Si propaga con tutta facilità, per semi e rimessiticci.<br />Il nome di Hibiscus deriva dal greco ibiscos (altea) pella somiglianza a quella pianta.<br />La corteccia dicono possa servire a far cordami e carta grossolana.<br />Si attribuisce alle foglie virtù ammollienti e addolcitive.<br />Il seme matura agli ultimi di Settembre o primi di Ottobre; la semina conviene tanto in autunno che in primavera, coprendo il seme 6-8 millimetri di terra; germina dopo 30 giorni circa se seminato in primavera, e se seminato in autunno germina nella prossima primavera.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Hippophae Rhamnoides</b>-<i>Linn.</i> - <b>Osyris Rhamnoides</b>-<i>Scop.</i> - <b>Rhamnoides secundus</b>-<i>Matt.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />OLIVELLO SPINOSO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Schit d'agnèl - Schita de gata - Schitarole - Spin de giara - Spin de schit - Spin de corf - Spin de salèt - Spin de zurla - Spinèla - Brugnol - Brugnòi - Chegole de ciàn - Giazin - Gardène - Olivo - Pomèla de scarpin - Podìs de ciàn - Pomelèr mat - Pomèla dala - Pomèla da osèi - Raci da venco - Ua de corf - Ua spinèla - Ua de spin - Ua de spin mat - Ua mata.<br /></i><br />-----<br /><br />Ippos (cavallo), phao (uccido), allusione alle pretese qualità venefiche del grano.<br />Questa pianta che si trova sparsa in tutta la Provincia dai bassi fondi ghiaiosi dei fiumi e torrenti, sino ai luoghi sterili posti all'elevatezza di 1200 metri dal mare, preferisce l'esposizione meriggiana. Si propaga mediante semina, raggiunge l'altezza di 1 a 2 metri e un diametro alla base di 12 a 14 centimetri, ed il suo massimo sviluppo in 15 a 20 anni, vivendone 30 a 40.<br />Il legno duro, flessibile, a fibra corta e di colore bruniccio è buon combustibile; può servire al tornitore in lavori minuti pella facilità di essere colorato e pulito.<br />I rami e le foglie contengono materia colorante.<br />Anche le bacche contengono sostanza colorante e con esse si prepara un elettovario dentifricio. Secondo Linneo, i pescatori delle coste del Mar Baltico ammanivano una salsa, che dava un buon gusto al pesce fresco. Le cornacchie ed i faggiani le mangiano con avidità.<br />Il seme matura in Settembre; seminato in autunno germina nella successiva primavera; seminato in primavera non germina che dopo un anno.<br />Il peso d'un decimetro cubico di legno secco è di chilogrammi 0,916.<br /><p></p><br /><p></p>Giancarlo Soravia http://www.blogger.com/profile/02837494108605212523noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6208741085170124138.post-143450931986993242009-02-16T14:27:00.000+01:002024-02-16T19:29:43.313+01:00TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA I<p>Nome Botanico<br /><br /><b>Ilex aquifolium</b>-<i>Linn.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />AGRIFOGLIO — ACQUIFOLIO — ALLORO SPINOSO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Agrifoglio.</i><br /><br />-----<br /><br />Il nome di Ilex proviene dalla parola celtica ac (punta), in causa delle sue foglie spinose; fu dato ultimamente da Baulin e Loncier. Dai greci era detta questa pianta agria selvaggia), d'onde i latini agrifolium e aquifolium.<br />Questa pianta, qui coltivata soltanto per ornamento nei giardini posti a non maggior elevatezza di 400 metri dal mare, raggiunge l'altezza di 2 a 3 metri con un diametro alla base di 15 a 20 centimetri. Preferisce un terreno grasso, argilloso ed una esposizione fresca. Si propaga mediante semina ed arriva al suo massimo sviluppo in 90 a 100 anni, vivendone anche 200.<br />Il legno durissimo, compatto, a fibra fina e lunga, di colore giallognolo è suscettivo di bella coloritura e pulitura e può servire all'ebanista nei suoi minuti e consistenti lavori.<br />La scorza mondata dal libro, nel momento che la pianta è in succhio somministra il vischio pell'uccellazione. Lascia marcire questa scorza in cantina dentro adatti barili; poi battila in mortai per ridurla in pasta; lava questa pasta in molta acqua, dentro la quale la diromperai e rimenerai più volte. Ciò fatto, chiudila in barili dove la si epurerà producendo una schiuma che butterai via. Finalmente mettila in un altro recipiente per servirtene all'uopo.<br />Le foglie ritengonsi un rimedio contro l'artritide.</p><p><br />Le bacche vengono mangiate molto volentieri dai colombi selvatici e specialmente dalle tortore.<br />Coi semi, che maturano in Settembre ed Ottobre, preparano in Corsica una bevanda affine al caffè.<br />Peso - Un decimetro cubico di legno fresco pesa chilogrammi 1,193 e secco 0,892.<br /></p><p></p><br /><p></p>Giancarlo Soravia http://www.blogger.com/profile/02837494108605212523noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6208741085170124138.post-46989422690708588762009-02-15T16:27:00.004+01:002024-02-16T19:30:23.112+01:00TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA JNome Botanico<br /><br /><b>Jasminum officinale</b>-<i>Linn.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />GELSOMINO — GELSOMINO BIANCO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Gelsomin.</i><br /><br />-----<br /><br />Il gelsomino, che deriva da iasminn, nome dato dagli Arabi alla specie principale, si coltiva nei giardini di questa Provincia per solo ornamento sino all'elevatezza di 450 metri dal mare.<br />Questo frutice è rinomato per l'uso che se ne fa nelle officine delle profumerie per corrispondere alle fantasie delle telette.<br />Si moltiplica con margotte e con polloni radicali.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Juglans nigra</b>-<i>Linn.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />NOCE NERO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Noghèra Inglese.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta non alligna qui che nel Comune di Alano di Piave, all'elevatezza dal mare di metri 280.<br />Il legno di color violetto, che, esposto all'aria, va facendosi nero, è compatto, pesante, duro e meno corruttibile che quello del Noce comune, ed è di più suscettibile d'un bel pulimento.<br />Dai suoi frutti si trae un olio che differisce pochissimo da quello del Noce comune.<br />I Virginiani preparano col mandorlo delle noci certo pane, che a loro è cibo gradito. E secondo Giovanni Carlo Siemoni operano così:<br />«Schiacciano minutamente le noci, e dopo averle gettate nell'acqua, separano i gusci e le altre parti legnose dalla mandorla, che precipita in fondo e che essiccata e ridotta in farina, serve a preparare una specie di pane.»<br />Il mallo somministra una tintura molto bruna, che ridotta solida ha spaccio in commercio.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Juglans regia</b>-<i>Linn.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />NOCE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Noghèr - Noghèra - Nojara - Noèra - Cuciera - Cucier.</i><br /><br />-----<br /><br />Juglans da Jovis glans (ghianda di Giove, ghianda divina).<br />Questa pianta indigena dell'Asia centrale e minore, che cresce nelle foreste del Tibet a 2836 metri di elevatezza, secondo Plinio fu trasportata in Italia dalla Persia; e Varrone che nacque 116 anni prima dell'era volgare, ne parla come di pianta comune. È sparsa in tutta la nostra Provincia sino a 1100 metri sul livello dell'Adriatico; raggiunge col suo fusto l'altezza di 8 a 10 metri e un diametro alla base di 1 a 2 metri, preferendo un terreno calcareo, leggero e profondo e un'esposizione piuttosto a mezzodì e si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 100 anni, vivendone più che il doppio. Si narra che nel 1153 a Zamworth, nelle isole Britaniche, vi fosse un noce d'una grandezza considerevole con oltre 1000 anni d'età. Nel .Manuale d'Arte Forestale del comm. Siemoni, si legge che al momento della guerra di Crimea i soldati francesi osservarono a Balaklava un noce enorme che dava ogni anho una raccolta di cento mila noci le quali venivano divise in 5 famiglie.<br />Il legno duro, forte, elastico, a vena dritta e di un colore bruno variato, viene adoperato dal falegname, dal carpentiere, dallo stipettajo, dal tornitore, dall'ebanista, dall'armajolo, dal carrozzajo, prestandosi esso nella confezione di qualsiasi sorta di suppellettili, vuoi per la bellezza delle sue macchie, vuoi per la bella politura di cui è suscettivo. Nelle costruzioni navali lo si adopera per maschette di scala e quadri di poppa. Anche la radice dà un bel legno, del quale si fa uso per diversi mobili di lusso. La Provincia di Belluno utilizza annualmente circa 1200 metri cubi di questo legname da lavoro per l'importo di Lire 100,000.<br />La scorza delle radici, dei rami e il mallo fresco tingono i tessuti ed i legnami bianchi in bruno.<br />Le foglie colla decozione danno un liquido che è atto a distruggere i cimici e ad allontanare per un giorno le mosche dai cavalli che ne venissero bagnati.<br />Le gemme in primavera seccate possono servire di aroma nei cibi.<br />Il frutto, di cui in questa Provincia si fa commercio, si manda fresco e secco e con esso preparansi confetture; torchiato dà un olio che serve negli usi domestici, nei lumi e come condimento. Del pastume che rimane (pinzata) ridotto in formelle, cibasi la povera gente. Lo adopera il tessitore come la bozzima per fregare la tela in opera, onde rammorbidarla.<br />Il frutto immaturo posto nell'acquavite con alcuni ingredienti dà una conserva stomatica, ed il mallo puro nel tempo in cui è pregno d'umore, posto in questo liquore, lo rende amarissimo e salutare.</p><p><br />Rozier insegna che per averne un rosolio si prendono delle noci verdi con tutta la loro pellicola, si accasciano un poco e poi si mettono in un boccale di buona acquavite; dopo 3 settimane si travasa il liquore e s'aggiunge lo zucchero. Con noci intere, spogliate del mallo s'imbeccano oche e polli d'India perchè ingrassino.<br />Il mallo e le foglie contengono molto tannino e un principio resinoide acre ed amaro, la juglandina; hanno quindi azione astringente e tonico stimolante.<br />L'odore grato degli organi nutritivi e riproduttivi di questo albero, cagiona sopore e cefalee a chi ne risenta lungamente l'influenza. Da ciò il detto:<br />«L'ombra di noce nuoce».<br />Il seme matura in Settembre ed Ottobre; la semina si fa ancora nell'autunno, o nella prossima primavera, coprendo le noci con 5-6 centimetri di terra. Le noci seminate in autunno germinano nella p.v. primavera e quelle seminate in primavera dopo 60-70 giorni.<br />Il carbone rispetto alla qualità tiene una via media tra quello dell'ontano e quello della betula.<br />Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 1,106, secco 0,659.<br />La forza calorifera ragguagliata su 100, è pel legno 66, pel carbone 71.<br /></p><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Juglans regia</b><i> (variab.)</i> - <b>Nux juglans fructu maximo</b>-<i>Mich. et Bauh.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />NOCE REALE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Noghèr da malutòi - Noghèra da malutòi - Noghèr mestego - Noghèr da cuciòi - Cucièr - Cucionèr - Cucionèra.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta di maggiori dimensioni della JUGLANS REGIA-<i>Linn.,</i> della quale n'è una varietà, produce noci della grandezza d'un uovo di gallina e la si trova nei fondi a coltura agraria delle vallate Bellunese e Feltrina, sino all'elevatezza dal mare di 350 metri. Mi ricordo però d'averne vedute due nell'anno 1830 a Perarolo sulla falda tra le abitazioni di Lazzaris e Moretta, all'altezza dall'Adriatico di 530 metri, che avevano grossissimi fusti e che davano frutti. Un' altra varietà è il <b>Nux juglans fructu fragili</b> - NOCI STIACCIAMENE o PREMICI <i>(Micheli),</i> che si trovano specialmente nella vallata Feltrina, in Arson, all'elevatezza dal mare di circa 450 metri, le quali noci hanno il guscio tanto tenero, che vengono con tutta facilità infilzate con ago e filo, e così poste in vendita. Vedi per la semente quanto si è detto per il Noce.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Juniperus communis</b>-<i>Linn</i>. - <b>Juniperus vulgaris</b>-<i>Segu</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />GINEPRO — GINEPRO COMUNE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Denèora - Denèor - Denèpre - Denèver - Denèvre - Deniòre - Degnòre - Darnevol - Denègol - Genèver - Genèvre - Geniòr - Zenèor - Zenevra - Zenèure - Busicio - Rusta - Rustega.</i><br /><br />-----<br /><br />Juniperus, parola celtica che significa aspro, alludendo alle foglie pungenti.<br />Questa pianta che cresce specialmente nell'esposizione meridiana dei luoghi incolti, aridi e nelle radure dei boschi di tutta questa Provincia sino all'elevatezza di 1800 metri circa dal mare Adriatico, si propaga mediante semina e raggiunge l'altezza di 3 a 4 metri e un diametro alla base di centimetri 15 a 20 ed il massimo suo sviluppo in 50 a 60 anni vivendone 100 e più.<br />Il legno odoroso, d'un colore giallognolo, compatto, tenace, leggiero, a fibra fina e lunga, pella sua durezza e per non essere attaccato dagl'insetti, si presta per bene in lavori da tornitore, da stipettajo, anche se esposto alle intemperie. È adatto per fasciame nelle costruzioni sotto acqua, per siepi a secco. Nella Slavonia con questo legno fanno delle pipe che ritengono salutari.<br />Colle foglie miste alle bacche gl'infermieri dell'ospitale di Monaco preparano certo tabacco da naso, che usavano ritenendolo un preservativo dalle malattie contagiose.<br />Colle bacche si preparano acquavite e spiriti, e vengono usate per la conserva delle carni ed anche per suffumigi, i quali non fanno altro che mascherare coll'odore l'aria cattiva senza correggerla.<br />I Vogesí colla decozione ricavano una bevanda ritenuta anti-isterica, giovando alle vie digestive e al sistema intestinale.<br />Si ottiene inoltre il ratafià di ginepro, mettendo in infusione 4 1itri d'acquavite, 250 grammi di bacche, con coriandoli, canella goa, garofani (grammi 8 di ciascuno) ed un chilogrammo di zucchero o metà di sciroppo di zucchero.<br />Di più, il licore genovrette, mettendo in infusione a fermentare 78 litri di bacche con tre manipoli d'assenzio in 97 litri d'acqua, tenendo il vaso per un mese in luogo fresco, poscia decantando e mettendo la bevanda così ottenuta in bottiglie, la quale dopo 2 o 3 anni dicesi sia sanissima e rinforzante.<br />I Lapponesi bevono l'infusione ottenuta come pel the e gli inglesi preparano il Gin.- Edmondo De Amicis, nel suo viaggio in Olanda, ricorda il liquore Schiedam, estratto dal Ginepro, così chiamato dalla città Schiedam, a poche miglia da Roterdam dove sussistono in attività di lavoro più di 200 fabbriche.</p><p><br />Per dare un'idea di quest'industria, basti il dire che, a Schiedam, colla feccia delle materie distillate ai nutrono anno per anno 30 mila bestie suine.<br />Queste bacche vengono mangiate dai tordi e da altri uccelli; contengono una sostanza resinosa, dello zucchero e specialmente l'olio volatile che loro comunica l'odore e il sapore aromatico-balsamico e l'efficace proprietà diuretica.<br />Il seme matura in 2 anni, restando poscia ancora attaccato sino alla fioritura dell'anno successivo; seminato in autunno, coperto con 2-3 centim. di terra, germina nella prossima o nella seconda primavera.<br />La resina che aderisce al libro è una specie di sandracca che viene raccolta nelle contrade meridionali.<br />Il peso specifico d'un decimetro cubo del legno secco è di chilogrammi 0,566.<br /></p><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Juniperus nana</b>-<i>Linn.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />GINEPRO NANO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Denèver montàn - Denèver de mont - Denèver - Denèora - Zenèor - Denèor - Danèver - Genèver - Denèpre - Denèure - Genèure - Deniòre - Degnòr - Zanèvra - Zenèure - Geniòr - Rustega - Busicio — Rusta - Darnègol - Degnòre mat.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta, che è una varietà. del Juniperus commuis, cresce qui da noi in forma di cespuglio, estendendo i suoi rami rasenti il suolo, lunghi 1 a 2 metri. Cresce all'elevatezza fra i 1000 e 2000 metri dal mare e preferisce un terreno calcareo-argilloso, sassoso ed un'esposizione assolata. Si propaga mediante semina e giunge al massimo suo sviluppo in 20 a 30 anni, vivendone 40 a 50 circa.<br />Il legno viene qui adoperato per combustibile, e quando questa pianta raggiunge qualche grossezza somministra i prodotti del Ginepro comune.<br />Un decimetro cubico di legno secco pesa chilogrammi 0,614.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Juniperus Sabina</b>-<i>Linn.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />SABINA — GINEPRO SABINA.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Sabina - Savina - Dassa-sabina.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta che copre estese falde nei territorio di Rocca d'Agordo e di Alleghe in questa Provincia e che diede il nome di Saviner a due villaggi sottoposti a' boschi di tale essenza nei due Comuni sunnominati, si trova anche a macchie sui monti di S. Tommaso e di Selva di Cadore sino all'elevatezza di 1600 metri dal mare Adriatico.<br />Strisciando quasi sempre sul terreno raggiunge una lunghezza di 2 a 3 metri e un diametro al ceppo di 10 a 15 centimetri; preferisce un terreno calcareo sassoso e un'esposizione assolata. Si propaga mediante semina, margotti e giunge al massimo suo sviluppo in 30 a 40 anni, vivendone 60 e più.<br />Il legno parte giallognolo e parte chermisino, compatto, tenace, duro, di fibra lunga, lo adopera lo stipettajo e serve in caso di bisogno per combustibile, malgrado l'odore ributtante che esala.<br />I ramoscelli fogliosi coinvolti fra i panni allontanano o fanno morire i cimici e le tignole e contengono un olio essenziale di sapore acre ed amaro e di odore aromatico resinoso assai penetrante; in infusione giovano esternamente come valido stimolante e cos'è pure a far cadere le verruche (porri) e ad uccidere alcuni parassiti. All'interno agiscono prevalentemente sull'utero, stimolandone le contrazioni (nei parti laboriosi) e promovendone le mestruazioni. Somministrati a dosi improprie producono fenomeni di avvelenamento e l'aborto. Secondo F. L. Krebs la prima ad esperimentarne l'azione sarebbe stata una certa Sabina d'onde derivò il nome a questa pianta.<br />Le bacche sono pure utili nella medicina e nella veterinaria.<br />Per la semente vedi quanto s'è detto del Juniperus communis.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Juniperus virginiana</b>-<i>Linn.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />GINEPRO DELLA VIRGINIA — CEDRO ROSSO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Ginepro della Virginia.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta coltivata per solo ornamento si trova qui nei giardini delle vallate Bellunese e Feltrina, non oltrepassanti l'altezza di 400 metri dal mare.<br />Nella Virginia, nella Carolina, sulle sponde del lago Champlain, nei bacini del Missurì, del Mississipì e lungo la costa del Messico raggiunge 1'altezza di 20 metri. Fu introdotta in Francia nel 1738 dall'Ammiraglio La Galissoniere.<br />Il legno, le foglie e le bacche danno collo sfregamento un gratissimo odore, e il primo viene negli Stati Uniti adoperato nei fabbricati di terra e di mare e pella costruzione dei mobili. L'odore di questo legno allontana gl'insetti.<br /><p></p><br /><p></p>Giancarlo Soravia http://www.blogger.com/profile/02837494108605212523noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6208741085170124138.post-10505603093656761082009-02-14T17:17:00.001+01:002024-02-16T19:30:55.197+01:00TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA LNome Botanico<br /><br /><b>Laurus nobilis</b>-<i>Linn.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />ALLORO - ALLORO COMUNE - LAURO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Orèr.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta coltivata nei giardini di questa Provincia sino all'elevatezza di 400 metri dal mare, raggiunge una altezza di 6 a 8 metri, con un diametro di centimetri 20 a 25 e si moltiplica per mezzo dei grani che si seminano appena maturi.<br />Il legno è duro, elastico, atto in lavori di suppellettili eleganti, che conservano lungo tempo l'odore aromatico.<br />Le foglie s'adoperano qui per aromatizzare le vivande.<br />Le drupe e le foglie contengono un olio volatile di odor forte e di sapore aromatico; un olio fisso ed una canfora speciale cristallizzabile, laurina, acre ed amara. Questi olî giovano all'esterno come rimedio eccitante, risolutivo e diaforetico.<br />Il nome di Laurus, secondo gli uni deriva dal vocabolo celtico blaur (sempre verde), e secondo altri dalla parola latina laus (lode), perchè sotto i Romani la corona intrecciata di frondi di questa pianta era la ricompensa delle azioni generose e dei trionfi, d'onde n'è venuta la laurea dottorale.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Ligustrum vulgare</b>-<i>Linn</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />LIGUSTRO — LIGUSTRO COMUNE — LIGUSTRO VOLGARE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Ardivèla</i><b> 1)</b><i> - Conostrèl - Corno de caora - Argèla - Arlivèla - Broco de caora - Conostrèla - Oliveta - Legn negro - Pomèla - Pissìna - Pomèla negra.</i><br /><br />-----<br /><br />Ligustrum, deriva dal vocabolo latino ligare (legare) per l'uso cui serviva sotto i Romani.<br />Questa pianta, che si trova sparsa in tutta la Provincia, raggiunge l'altezza di 2 a 3 metri e un diametro alla base di 10 a 12 centimetri. Preferisce un terreno fresco, leggero ed una esposizione ombreggiata e cresce fino all'elevatezza di 1500 metri dal mare. Si propaga mediante semina, barbatelle e piantoncini e giunge al massimo suo sviluppo in 15 a 18 anni vivendone 25 a 30.<br />Il legno bianco, duro, tenace, a fibra fina è un buon combustibile, può servir al tornitore per lavori minuti, ed i suoi rami elastici molto, sono atti a costruire cesti, panieri ed altro.<br />La scorza ed il legno tingono in giallo la lana.<br />Le foglie vengono mangiate dalle capre.<br />Dai fiori le api ritraggono miele.<br />Le bacche mediante reagenti tingono in più colori le stoffe, cioè: con solfato di ferro ed allume, in celeste; colla soda, in bruno; con solfato di magnesia, in rosso; con l'orina, in porporino; con la potassa in verde; con solfato di ferro, allume e gomma arabica i contadini del Bellunese ottengono dell'inchiostro, e di più con queste bacche si può dare il colore al vino.<br />La semente matura in Ottobre; seminata in Marzo germina dopo un anno.<br />Il carbone è atto pella fabbricazione della polvere pirica.<br />Peso - Un decimetro cubico di legno secco pesa chilogrammi 0,689.<br /><br />-----<br /><br /><b>1)</b> I Comunisti di Belluno della destra del Piave chiamano Ardivèla il Ligustrum vulgare, e quelli della sinistra invece chiamano Ardivèla il Cornus sanguinea.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Lonicera alpigena</b>-<i>Linn.</i> - <b>Iskia alpigena</b>-<i>Borkh.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />CAMECERASO - LONICERA ALPIGENA - CILIEGIO D' ALPE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Zarese de can - Zarese mate - Zarese de lovo - Chegoles de ciàn.</i><br /><br />-----<br /><br />Per questa pianta vedi quanto è detto sulla Lonicera xylosteum.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Lonicera Caprifolium</b>-<i>Linn.</i> - <b>Caprifolium germanicum</b>-<i>Segu.</i> - <b>Caprifolium Italicum</b>-<i>Borkh.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />CAPRIFOGLIO - VINCIBOSCO - MADRESELVA.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Ciuciabèch - Grassabèch - Garolàr - Russabèch - Tambro - Zuzabèch.</i><br /><br />-----<br /><br />Caprifoglio, nome derivato dall'avidità che hanno le capre di mangiarne le foglie.<br />Per questa pianta vedi quanto è detto sulla Lonicera Periclymenum.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Lonicera coerulea</b>-<i>Linn.</i> - <b>Iskia coerulea</b>—<i>Borkh.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />LONICERA CERULEA.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Conostrela turchina - Legnèl - Pissinèla - Zariese de can - Conostrela mata - Mareselva.</i><br /><br />-----<br /><br />Per questa pianta vedi quanto è detto per la Lonicera xylosteum.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Lonicera nigra</b>-<i>Linn.</i> - <b>Xylosteum nigrum</b>-<i>Borkh.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />LONICERA NERA.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Conostrela negra - Legnèl - Pissinela - Zariese de can - Mareselva.</i><br /><br />-----<br /><br />Xylosteum dal greco xylon legno; ostèon osso; allusione al colore d'avorio del legno.<br />Per questa pianta vedi quanto è detto sulla Lonicera xylosteum; così per la semente che matura in Settembre.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Lonicera Periclymenum</b>-<i>Linn</i>. - <b>Caprifolium vulgaris</b>-<i>Willd.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />PERICLIMENO - LONICERA PERICLIMENA.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Ciuciabèch - Zuzabèch - Fratabosco - Strazabosco - Pomela de piza.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta, che si trova sparsa in tutta la Provincia sino all'elevatezza di 1600 metri dal mare, si allunga colle sue rimesse sino a 2 metri e più, arrampicandosi o strisciando, ed arriva ad un diametro alla base di 3 a 6 centimetri. Si propaga per seme che germoglia solo il secondo anno. Raggiunge il suo massimo sviluppo in 12 a 15 anni, vivendone anche più di 30. Il rapido accrescimento congiunto col piacevole odore dei fiori fece sì che questo arbusto venisse compreso nelle piante d'ornamento.<br />Le foglie sono mangiate dalle pecore e capre.<br />I fiori ricchi di miele attraggono le api.<br />Le bacche servono di pasto ad alcuni uccelli, e il succo delle medesime, che tinge in rosso la carta di color turchino, dicono che sia purgativo.<br />Per la semente vedi quanto s'è detto della Lonicera xylosteum.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Lonicera xylosteum</b>-<i>Linn.</i> - <b>Xylosteum vulgare</b>-<i>Borkh.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />LONICERA VOLGARE — MADRESELVA PELOSA.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Conostrèla rossa - Conostrèla - Conostrèla bianca - Conostrèla de pomela rossa - Fava de bissa - Garbin - Legnèl - Mareselva - Pissasàn - Pis de can - Pomelèr - Pomèla de diaol - Ua de bissa - Ua de can.</i><br /><br />-----<br /><br />Lonicera da Adam Lonicer di Norimberga, botanico e matematico (1528-1586), al quale venne dedicata questa pianta.<br />Questa pianta sparsa in tutta la Provincia raggiunge l'altezza di 1 a 2 metri e un diametro alla base di 2 a 3 centimetri e cresce sino all'elevatezza dal mare di 1800 metri, preferendo un terreno calcareo argilloso e un'esposizione ombreggiata. Si propaga mediante semina e giunge al massimo suo sviluppo in 12 a 14 anni vivendone 20 a 25.<br />Il legno bianchissimo, duro, a fibra lunga è buon combustibile poichè dà molto calore e cenere; può servire per canne da pipa, manichi da sferze, brocchi da scarpe, scope, pettini da tessitore, denti da rastrello. Nella Livonia con questo legno fanno sottili bacchettine che sostituiscono i ferri da calze, ed estraggono pure in Russia un olio nero e denso, che dicono vantaggioso nelle enfiagioni e malattie reumatiche.<br />Le foglie somministrano un eccellente foraggio alle pecore ed alle capre.</p><p><br />Dai fiori le api estraggono l'umore mieloso ed i pastori dei Pirenei succiano volentieri il tubo della Lonicera, che ha un succo zuccherato.<br />Il frutto produce il vomito agli uomini.<br />Il seme matura in Agosto e Settembre; seminato agli ultimi di Settembre germina nel Maggio successivo, e seminato in primavera germina dopo un anno.<br /></p><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Loranthus europaeus</b>-<i>Linn.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />LORANTO EUROPEO - LORANTO QUERCINO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Smara - Verdura.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta parassita, lunga 3 a 4 centimetri, cresce specialmente sui rami della quercia e si propaga come il Viscum album, sino all'elevatezza, in queste vallate, di 600 metri dal mare; il legno in decozione è ritenuto antispasmodico, sedativo e narcotico.<br />Dalle sue bacche si possono estrarre varie tinte, nonchè la pania per prendere gli uccelli.<br />Il nome di Loranthus deriva dal greco loron (correggia) e da anthos (fiore), allusione alla corolla frangiata.<br /><p></p><br /><p></p>Giancarlo Soravia http://www.blogger.com/profile/02837494108605212523noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6208741085170124138.post-36214515722877041172009-02-13T09:27:00.003+01:002024-02-16T19:31:28.784+01:00TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA MNome Botanico<br /><br /><b>Magnolia grandiflora</b>-<i>Linn.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />MAGNOLIA.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Magnolia.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta portata dall'America, che cresce superba nella Florida e nella Carolina, e che coltivasi qui nei giardini sino all'altitudine di 400 metri dal mare, per la magnificenza della forma, della fronda e della fioritura, venne dedicata a Pietro Magnol, botanico francese, professore a Mompellieri.<br />Nei nostri giardini coltivasi anche la <b>Magnolia acuminata</b>-<i>Linn.</i> - MAGNOLIA Dl PENSILVANIA, anche questa per solo ornamento.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Mespilus Amelanchier</b>-<i>Linn.</i> - <b>Pyrus Amelanchier</b>-<i>Willd.</i> - <b>Sorbus Amelanchier</b>-<i>Crantz</i> - <b>Amelanchier rotondilfolia</b>-<i>Lamck.</i> - <b>Amelanchier vulgaris</b>-<i>Moench</i> - <b>Crataegus Amelanchier</b>-<i>Desf.</i> - <b>Amelanchier ovalis</b>-<i>Med.</i> - <b>Aronia rotondifolia</b>-<i>Pers.</i> - <b>Aronia Amelanchier</b>-<i>Reich.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />PERO CERVINO - PERO AMELANCHIERE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Pisinèr - Bisognolèr - Pisolèr - Premolèr - Pan de crepa - Perzezenèr.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta che può raggiungere l'altezza di metri 1 a 1½ con un diametro alla base di 4 a 6 centimetri, cresce qui fra i 600 e 1500 metri di elevatezza dal mare, sui monti del Cadore, del Zoldano, dell'Agordino e del Longaronese, preferendo un terreno asciutto e calcareo e un'esposizione assolata. Si propaga mediante semina e giunge al massimo suo sviluppo in 20 a 25 anni, vivendone 30 a 40.<br />Il legno di colore bruno, duro, tenace e a fibra fina, viene adoperato grazie alla sua durezza per manichi da martelli, denti di rastrelli e per altri attrezzi di simil fatta, che richieggono robustezza; serve al tornitore per lavori minuti.<br />Le foglie vengono mangiate dalle capre.<br />Il frutto d'un sapore dolcigno viene mangiato anche dall'uomo.<br />Il seme matura in Settembre; seminato nell'autunno, germina nella seguente primavera, ma più spesso nel secondo anno.<br />Il peso d'un decimetro cubico di legno secco è di chilogrammi 0,843.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Mespilus Chamaemespilus</b>-<i>Linn.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />FALSONESPOLO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Pelorsèt - Parambolèr de montagna - Paremolèr de montagna - Prementinèr de montagna - Arsepolèr salvaregh - Favalès de montagna.</i><br /><br />-----<br /><br />Questo frutice, che qui cresce sui monti del Bellunese, dell' Agordino, del Zoldano, del Cadore e del Longaronese, e specialmente nelle radure dei boschi sino all'elevatezza fra i 1000 e 1500 metri dal mare, non offre utilità alcuna oltre quella delle bacche che vengono mangiate dalla povera gente, e della legna adoperata quale combustibile in mancanza d'altro.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Mespilus Cotoneaster</b>-<i>Linn</i>. - <b>Crataegus Cotoneaster</b>-<i>Bork.</i> - <b>Cotoneaster integerrima</b>-<i>Med.</i> - <b>Cotoneaster vulgaris</b>-<i>Lindl.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />COTOGNASTRO - COTONASTRO - NESPOLO COTONASTRO - NESPOLO DELLE ALPI.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Arsèpol - Arsèol - Parsermoi - Pan-belot - Pan de lof - Prementinèr - Ospei - Ressèol.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta, che credesi originaria dell'isola di Creta, o più specialmente dell'isola Cidonia, si trova nei boschi delle vallate Agordine e del Bellunese, sino all'elevatezza di 1300 metri dal mare; preferisce un terreno asciutto, calcareo, e un'esposizione assolata, raggiungendo l'altezza di 2 a 3 metri ed un diametro alla base di 4 a 6 centimetri. Si propaga mediante semina e giunge al suo massimo sviluppo in 10 a 20 anni, vivendone 30 a 40.<br />Il legno d'un giallo chiaro, tenace, compatto, a fibra lunga, può essere adoperato pella sua durezza in lavori minuti, come per esempio, per manichi da martelli, scodelle ed anche per canne da pipa. Dà ottima legna da bruciare e, con opportune preparazioni, buone tinture. I giovani germogli s'impiegano per scope.<br />Le foglie vengono mangiate dalle pecore e dalle capre.<br />Il frutto, che ha un sapore dolcigno, è mangiabile e acquista più facilmente la sua maturazione sopra un letto di paglia. In generale se ne fanno le così dette cotognate.<br />Il seme matura in Settembre; seminato alla profondità di centimetri 1 ½ germina, il solito, nel secondo anno.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Mespilus germanica</b>-<i>Linn.</i> - <b>Mespilus altera</b>-<i>Matt.</i> - <b>Mespilus domestica</b>-<i>Gatereau</i> - <b>Mespilus sylvestris</b>-<i>Mill.</i> - <b>Mespilus vulgaris</b>-<i>Reich.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />NESPOLO - NESPOLO COMUNE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Nespolèr.</i><br /><br />-----<br /><br />Mespilus dal greco mesos (mezza), pilos (palla), allusione alla forma emisferica del frutto. Questa pianta coltivata in questa Provincia specialmente nei fondi a coltura agraria sino all'elevatezza di 500 metri dal mare, preferisce i terreni calcarei argillosi, profondi, in esposizione meriggiana. Si propaga mediante semina, giunge al massimo suo sviluppo in 20 a 30 anni, vivendone 40 a 50, e raggiunge l'altezza di 4 a 5 metri con un diametro alla base di 16 a 20 centimetri.<br />Il legno di colore bianco, che va man mano abbrunendosi verso il midollo, viene adoperato pella sua durezza per ruote, forche, manichi, pettini ed altro. Come combustibile è abbastanza buono.<br />La corteccia, i giovani rami e le foglie contengono del tannino, e bolliti per 2 ore col mordente di De la Folliè, danno alla lana un colore nanchino, e le foglie per di più dotate d'una qualità molto astringente possono essere adoperate nei gargarismi a detergere le ulceri della bocca.<br />Il frutto è mangiabile dopo subito un grado di fermentazione nella paglia; ma facendone troppo uso produce la stitichezza. Si crede che le piccole mandorle dei noccioli siano diuretiche. I majali domestici sono ghiotti di questo frutto.<br />Il seme matura in Settembre; seminato in autunno o primavera germina pel solito il secondo anno; il seme vuol essere coperto di 10-12 millimetri di terra.<br />La forza calorifera del legno ragguagliata su 100 è di 85.<br />Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 0,844 e secco è di chilogrammi 0,645.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Mimosa Julibrissin</b>-<i>Desf e Scop.</i> - <b>Mimosa arborea</b>-<i>Fors.</i> - <b>Acacia Julibrissin</b>-<i>Willd.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />GAGGIA BIANCA - GAGGIA ARBOREA - GAGGIA DI COSTANTINOPOLI.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Cassia turca.</i><br /><br />-----<br /><br />Di questa pianta, che cresce coltivata nei giardini della vallata Bellunese-Feltrina sino a 400 metri d'elevatezza dal mare, riportiamo qui quanto di essa scrive il Siemoni:<br />"Narra il Savi che il seme di quest'albero, raccolto nelle isole dell'arcipelago, fu portato in Toscana da Filippo degli Albizzi nel 1749. Cresce ordinariamenre da 12 a 15 metri, ed ha le foglie grandi, bipennate, con 16-27 paia di foglioline strette, oblunghe, cultriformi, acuminate. Nel Luglio presenta i suoi fiori bianco-rosei, disposti in capolini rotondi, dai quali spuntan fuori gli stami per lungo tratto. Ad essi succedono dei legumi piani, fogliacci e lisci, di color scuro.<br />Quest'albero reso oggidì comune in tutti i giardini delle regioni temperate, si propaga facilmente coi semi, che maturan bene nel nostro paese e non è punto difficile sulla scelta del terreno. Il legno è duro, compatto, di color giallo, vagamente striato di macchie più scure."<br />Il nome di Mimosa lo si vuole derivato dal greco mimos (imitatore), allusione alla sensibilità di qualche specie, le foglie della quale si ritraggono al contatto della mano.<br />Non ha usi di sorta e serve unicamente ad ornare i giardini.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Morus alba</b>-<i>Linn.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />MORO BIANCO - GELSO BIANCO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Morèr.</i><br /><br />-----<br /><br />Morus, o dal nome greco morea, o dalla parola celtica mor (nero).<br />Questa pianta originaria dalla Persia, che raggiunge l'altezza di 8 a 10 metri e un diametro alla base di 40 a 50 centimetri, si coltiva qui fino all'elevatezza di 700 metri dal mare Adriatico. Preferisce un terreno sostanzioso e un'esposizione libera ed assolata. Si propaga mediante semina, talee e propaggini e giunge al massimo suo sviluppo in 40 a 50 anni, vivendone 70 a 80.<br />Pare provato che i Chinesi siano stati i primi a coltivarla e ad allevare i bachi da seta e che questa coltivazione dalla China passasse in Persia, indi nelle isole dell'arcipelago, poscia in Italia nell'anno 1434, nella qual epoca Francesco Buonvicini portò delle barbatelle di questa pianta a Pescia (Toscana) sua patria. Per l'utilità che offriva questo gelso i governi favorivano con leggi e privilegi la coltivazione in modo che il prodotto annuo della seta in Italia, prima della malattia dei bachi (pebrina), cioè avanti l'anno 1856, ascese:</p><p><br /><br />Lombardia . . . . . .Chil. 15,212,950 L. 67,932,266<br />Venezia . . . . . . . . . . . .» 10,920,000 » 39,000,000<br />Antico regno Sardo . . » 10,902,400 » 46,882,554<br />Provincie Napoletane . .» 5,120,000 » 23,852,000<br />Sicilia . . . . . . . . . . . . . . .» 2,200,000 » 8,800,000<br />Toscana . . . . . . . . . . . . . . » 1,875,000 » 7,500,000<br />Marche e Umbria . . . . . . . .» 900,278 » 5,200,000<br />Modena, Reggio, Massa . . .» 824,900 » 3,299,000<br />Romagna . . . . . . . . . . . . . . . . » 888,184 » 4,810,100<br />Parma e Piacenza. . . . . . . . . .» 374,082 » 1,906,169<br /><br />Totale Chil. . . . . . . . . . . .49,217,794 L. 209,182,089<br /><br />ed annualmente in tutta la terra<br /><br />Asia . . . . . .Lire 702,800,000<br />Europa . . . . . .» 414,700,000<br />Africa . . . . . . . . . .» 1,100,000<br />Oceania . . . . . . . . . » 600,000<br />Australia. . . . . . . . . » 500,000<br />Totale Lire. . . . . 1119,700,000<br /><br />Il legno pesante, mediocremente duro e solido, a grana fina e corta, d'un colore giallognolo, resiste all'umido, viene adoperato in lavori sott'acqua, per doghe da botticella, secchie, ecc. Nelle costruzioni navali serve per ruote di prua di lance e barcacce e per braccioli o torti per palischermi. È buon combustibile. Il legno del ceppo e delle radici mediante la decozione con allume di rocca e gromma di vino dà una tintura gialla.<br />Dalla scorza macerata nell'acqua e maciullata, si è ottenuto un filo per farne funi e da quella delle radici della carta.<br />Le foglie, come tutti sanno, sono l'alimento dei bachi da seta e possono servire di pasto alle pecore, alle capre e alle vacche da latte.<br />I frutti vengono mangiati dalla povera gente, e qui a Belluno colla semplice fermentazione si è ottenuto dell'aceto fortissimo. Dicono che questi frutti ingrassino i polli e i porci.<br />Il seme matura in Agosto; la semina si effettua agli ultimi di Marzo o primi d'Aprile, lasciando prima il seme per 48 ore nell'acqua e poscia asciutto sotterrandolo 1-2 centimetri; la germinazione succede 50-60 giorni dopo.<br />Peso - Un decimetro cubico di legno secco pesa chilogrammi 0,752.<br /></p><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Morus nigra</b>-<i>Linn.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />MORO NERO - GELSO NERO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Morèr negro - Morèr de more negre.</i><br /><br />----<br /><br />Di questa pianta antichissima in Italia e conosciuta prima del gelso bianco, ne parlano come albero comune Virgilio, Orazio, Plinio e Palladio. Cresce in questa Provincia nelle medesime situazioni del Morus alba, raggiungendo eguali dimensioni ed età. Stando ai rustici latini, sarebbero riusciti ad innestarla sui fichi, sugli olmi e persino sui pioppi.<br />Il legno serve come quello del gelso bianco.<br />Scorza - Dalle fibre della medesima possono confezionarsi corde di gran forza.<br />Le foglie servono solo di pasto alle pecore e alle capre.<br />I frutti riconosciuti da Dioscoride per indigesti, vengono mangiati dalla povera gente.<br />Nel Veronese i contadini ne traggono il così detto Saòre (sapa) che mangiano col pane. Per esser stata attribuita a questi frutti virtù espettorante, dulcitiva, rinfrescante e leggermente purgativa, si preparava il sciroppo detto diamorum, che si adoperava nelle infiammazioni di petto e delle fauci; ma ora è caduto in disuso. Servono anche a tinger il vino e in questa bisogna è a preferirsi all'amaranto ed alla fitolacca.<br />Un decimetro cubico di legno secco pesa chilogrammi 0,784.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Morus papyrifera</b>-<i>Linn.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />MORO DA CARTA - MORO DEL GIAPPONE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Morèr Giaponese.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta di legno bianchiccio e tenace la si trova coltivata nella vallata Bellunese, in qualche fondo a coltura agraria non oltrepassante l'altitudine di 500 metri dal mare. Non ostante provenga dalle Indie orientali, dalla China e dal Giappone, cresce qui a bellissimo albero non temendo i rigidi inverni, perlocchè sarebbe util cosa il propagarla coi polloni.<br />Cogli strati del libro dei giovani ramoscelli si confeziona un filo atto alla fabbricazione di stoffe e di carta. Nell'America meridionale e nella Germania si ottiene dalle radici una tintura gialla.<br /><p></p><br /><p></p>Giancarlo Soravia http://www.blogger.com/profile/02837494108605212523noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6208741085170124138.post-76961302892592994122009-02-12T03:40:00.001+01:002024-02-29T16:30:13.801+01:00TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA N<p>Nome Botanico<br /><br /><b>Nerium Oleander</b>-<i>Linn.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />LEANDRO - OLEANDRO - ALLORO INDIANO - LAURO ROSSO - NERIO COMUNE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Leandro.</i><br /><br />-----</p><p><br /><br />Questa pianta non si trova qui che coltivata per ornamento nei giardini sino all'elevatezza di 400 metri dal mare.<br />Il nome di Nerium deriva dal greco neros (umido) perchè cresce sulle rive delle acque dell'Europa meridionale.<br />L'uso in terapeutica di questa pianta deve esser fatto con grande riguardo, essendo pericolosissimo, e così quello della polvere sternutatoria preparata colle sue foglie.<br /></p><p></p><br /><p></p>Giancarlo Soravia http://www.blogger.com/profile/02837494108605212523noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6208741085170124138.post-77056445620112455492009-02-11T17:51:00.002+01:002024-02-16T19:32:27.218+01:00TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA O<p>Nome Botanico<br /><br /><b>Olea europaea</b>-<i>Linn.</i> - <b>Olea sativa</b>-<i>Matt.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />OLIVO — OLIVO EUROPEO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Olivo.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta indigena della Corsica, la si trova qui coltivata per solo ornamento nei giardini sino all'elevatezza di 400 metri dal mare.<br />L'olio che da essa si trae nell'Italia centrale e meridionale e il commercio che di quest'olio si fa, sono abbastanza noti.<br />L'olio, oltre agli usi economici importantissimi che ha, vale in medicina e chirurgia come emolliente interno e come contravveleno. Oltre l'olio si cava dal tronco la così detta gomma dell'olivo, gomma lacca. Questa resina veniva adoperata dagli antichi contro il mal d'occhi e di denti.<br />Il frutto, oliva, buono a mangiarsi impiega circa sei mesi per giungere a perfetta maturità<br />L'Italia va innanzi tutti gli altri paesi per la produzione dell'olio; essa ne ricava in media annualmente 3,400,000 ettolitri, quantità che supera il consumo. E l'esportazione supera l'importazione di oltre 550,000 ettolitri.</p><p><br />La Spagna, che viene in seconda linea ha una<br />produzione di olio di ettolitri 1,200,000<br />l'Austria di.......................260,000<br />la Francia di.....................250,000<br />l'Algeria di ........................150,000<br />Il suo legno durissimo viene adoperato nei lavori da tornio, come per portampolle, portastecchi, portabottiglie, piattini, zuccheriere, scatole, calamai, cava-turaccioli, arcolaj ed altri utensili.<br />Un decimetro cubo di legno secco pesa chilogrammi 0,990.<br /></p><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Onionis spinosa</b>-<i>Willd.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />ONIONIDE SPINOSA - ONIONIDE BUTIMAMOLA.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Bonàje - Spin d'erba - Fior de spin.</i><br /><br />-----<br /><br />Ononis dal greco onos (asino) e onemi (piacere): pianta che piace agli asini.<br />Questo arbusto sparso in tutta la Provincia, si allunga colle sue rimesse 50-70 centimetri e si trova specialmente nei luoghi aridi sino all'elevatezza di 1100 metri dal mare. Si propaga per seme e per barbatelle. Le sue rimesse, raggiunto il massimo sviluppo in 8 a 10 anni, muoiono e vengono sostituite da getti novelli.<br />Questa pianta può servire d'ornamento nei giardini pei suoi bei fiori. È ricca di materia colorante, in modo che preparata coll'allumina dà una tinta gialla alla lana, e col vetriolo di ferro il verde ai tessuti. Questa Ononide, ritenuta tempi addietro come diuretica, operitive le radici, e la loro decozione per uso esterno detersiva, davasi ai cavalli come purgante, uso che oggi venne abbandonato. Gli asini mangiano volentieri questa pianta ed anche le pecore ne appetiscono i giovani germogli.<br />Dai fiori le api estraggono miele.<br />Il seme matura in Settembre e in Ottobre; la semina si può fare ancora in autunno, nel qual caso il seme germina nel Giugno successivo, o in Aprile, dopo aver lasciata la semente 48 ore nell'acqua, e la germinazione ha luogo in allora dopo 30-40 giorni.<br /><p></p><br /><p></p>Giancarlo Soravia http://www.blogger.com/profile/02837494108605212523noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6208741085170124138.post-23415154275943643382009-02-10T17:21:00.009+01:002024-02-16T19:33:05.852+01:00TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA P<p>Nome Botanico<br />
<br />
<b>Pauwlonia imperialis</b>-<i>Sieb</i>. - <b>Incarvillea tomentosa</b>-<i>Spreng</i>. - <b>Bignonia tomentosa</b>-<i>Thun</i>.<br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
PAULONIA - PAULONIA IMPERIALE.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Paulonia.</i><br />
<br />
-----<br />
<br />
Questa pianta dedicata alla principessa Anna Paulowna figlia dell'imperatore russo Paolo I, viene qui coltivata per semplice ornamento nei giardini non superanti l'altitudine di 400 metri dal mare. È originaria del Giappone.<br />
Di quest'albero così scrive il Siemoni nel suo Manuale teorico-pratico d'Arte Forestale: «Questa pianta, introdotta da noi da non molto tempo, è stata propagata in tal maniera da renderla una delle più comuni e più facili ad incontrare in qualsivoglia giardino. Si propaga agevolmente di seme o con porzioni di radiche sepolte e trattate appunto come esponemmo per l'Ailanto. Mirabile è il suo accrescimento; mi ricordo d'aver veduto sorgere sulle radiche di una pianta adulta un pollone che nel periodo di pochi mesi acquistò l' altezza di oltre tre metri. Magnifico è allora il suo aspetto; il fogliame, sempre grande, ma grandissimo allora appare come quello d'una pianta tropicale; più tardi la pianta perde molto della sua bellezza, e ciò tanto più quanto maggiormente invecchia, per cui oggi non è omai riguardata con quel favore che un tempo. Il suo legname è bianchiccio, poco compatto e leggero; la sua densità non sorpassa mai 0,357.»<br />
<br />
══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Philadelphus coronarius</b>-<i>Linn.</i> — <b>Syringa suaveolens</b>-<i>Moench.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
FIOR-ANGELO - SALINDIA - FILADELFO ODOROSO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Conastrèl dele basse.</i><br />
<br />
-----<br />
<br />
Questo frutice di 2-3 metri si trova coltivato nelle siepi dei fondi a coltura agraria delle vallate Bellunese ed Agordina sino a Forno di Canale, all'elevatezza di 950 metri dal mare. Qui oltre all'ornamento non offre vantaggi. I suoi fiori di soave odore servono in medicina come tonico.<br />
Il nome di questa pianta deriva dal greco philadelphos (che ama i suoi fratelli), allusione ai fiori riuniti in corimbo.<br />
<br />
══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Pinus Abies</b>-<i>Dur.</i> - <b>Pinus Picea</b>-<i>Linn.</i> - <b>Pinus pectinata</b>-<i>Lamck.</i> - <b>Abies pectinata</b>-<i>Dec.</i> - <b>Abies Picea</b>-<i>Bert. e Lind.</i> - <b>Abies vulgaris</b>-<i>Poir.</i> - <b>Abies taxifolia</b>-<i>Desf.</i> - <b>Abies excelsa</b>-<i>Link</i> - <b>Abies alba</b>-<i>Willd.</i> - <b>Abies candicans</b>-<i>Fisch.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
ABETE BIANCO - ABETE - ABETO - ABEZZO - AVEZZO - PINO ABETE - PINO BIANCO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Avedin - Avezo - Avez - Avet - Avezìn - Avèc - Davedìn - Lavedìn - Vedin.</i><br />
-----<br />
<br />
Questa pianta che si trova specialmente nella vallata del Comelico e nel bosco Demaniale Cajada, e sparsa in piccolo numero negli altri boschi resinosi della Provincia sino all'elevatezza di 1500 metri dal mare Adriatico, raggiunge l'altezza di 20 a 25 metri e più e un diametro alla base di centimetri 50 a 1 metro. Preferisce un terreno sostanzioso fresco e un'esposizione ombreggiata. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 100 a 130 anni, vivendone 180 e più se in circostanze favorevoli.<br />
Narra il Siemoni che verso il 1794 nelle selve di Camaldoli in Toscana venne tagliato un abete bianco che contava 800 anni.<br />
Il legno di colore bianchiccio, solido, molto elastico, a fibra dritta e fina serve nelle costruzioni come il Pino peccia, non venendo per nulla avariato dalla terra e dall'acqua, ma però è meno ricercato poichè i suoi tavolami in breve divengono oscuri e si screpolano se troppo all'asciutto. La marina lo adopera per alberature, pennoni e pennoncini, alberi di gabbia, divisioni interne nella stiva e superiori, gradini di scale ed altro. Come legna da fuoco non ha gran pregio e fornisce abbondante nero fumo.<br />
Da alcune vesciehette che si formano lungo la corteccia, si ricava l'olio abietino, che è molto stimato e che s'impiega nella medicina e nella composizione delle vernici. Se si leva la corteccia a striscie si ottiene la resina che serve nella confezione del catrame. Dal residuo di questa resina si ottiene la colofonia che serve ai suonatori di violino per confricare l'arco ed ai farmacisti pella confezione di alcuni unguenti ed impiastri.<br />
La Provincia ritrae in medio annualmente 24,500 metri cubi di questo legno per costruzioni, del valore di L. 564,000.<br />
La scorza in alcuni paesi viene adoperata pella concia ed alla copertura provvisoria dei casoni dei boscajoli.<br />
Radici — Dalla Forte fibrosa della radice, macerata nell'acqua e spogliata della scorza e bollita nel ranno, i Canadesi e Lapponi formano delle corde.<br />
Il seme matura in Settembre e deve esser subito raccolto perchè le squamme si staccano coi semi dalla rachide ancora nell'autunno al più piccolo urto; seminato in autunno germina la prossima primavera e seminato in primavera 20-30 giorni dopo; richiede una copertura di 10-12 millimetri in autunno e di 6-8 in primavera con terra leggera. La forza germinativa ha la durata di 1½ a 3 anni.<br />
La cenere dà un abbondante salino (alcali fisso vegetale), che serve nella fabbricazione del vetro comune.<br />
Carbone - Da un metro cubo di legno fresco ottengonsi metri cubi O,360 di carbone.<br />
La forza calorifera ragguagliata su 100 è pel legno non fluitato 67, pel fluitato 54 e pel carbone 68.<br />
Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 1,031, secco chilogrammi 0,487.<br />
<br />
══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Pinus austriaca</b>-<i>Reich.</i> - <b>Pinus Laricio austriaca</b>-<i>Endl.</i> - <b>Pinus nigricans</b> - <i>Hosth.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
PINO D'AUSTRIA - PINO AUSTRIACO - PINO NERO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Pin negro - Pin.</i><br />
-----<br />
<br />
Questa pianta, che è una varietà del Pino Laricio, affine assai al Pinus Sylvestris, si trova specialmente sparsa lungo le falde di Vallimperina di Agordo, Fortogna e Cajada di Longarone, Ospitale, Perarolo, Cavallera e Zucco di Cadore, fino all'elevatezza di 1000 metri dal mare Adriatico. Il suo fusto raggiunge l'altezza di 15 a 20 metri e un diametro alla base di centimetri 50 a 80. Preferisce un terreno leggero, secco, calcareo e un'esposizione a mezzogiorno e cresce anche nei terreni privi d'umo. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 100 a 120 anni, vivendone anche 200 e più.<br />
Il legno bianco giallognolo all'esterno e rossiccio all'interno, tenace, resinoso, a fibra grossolana, è molto stimato nell'Austria per travature, ritenendolo quei costruttori duraturo quanto il Larice. Viene impiegato nelle costruzioni idrauliche, nei lavori sotterra, come ad esempio per palafitte, tubi d'acqua, ecc. Nelle costruzioni navali serve per pennoni, trombe, madieri e bagli da coperta. I montanari usano i pezzi che sono più impregnati di resina come fiaccole nella cucina. Quale combustibile è buono.<br />
La scorza ridotta in farina viene dai Finlandesi data a mangiare ai porci perchè ingrassino. Viene anche utilizzata nella concia delle pelli.<br />
I getti e i ramoscelli freschi vengono sostituiti al Luppolo nella fabbrica della birra.<br />
Le foglie infracidite somministrano un buon concime e mediante la macerazione si ottengono dei filamenti per materassi che fecero buona prova negli ospitali di Vienna, impedendo l'introduzione d' insetti.</p><p><br />
Sui fiori maschi, vanno a pascersi le api quando non trovano nutrimento migliore.<br />
Succo — Nell'Austria inferiore e nella Stiria ove sonvi estese foreste di questo Pino, assoggettano le piante, prima di tagliarle, al gemmaggio, cioè all'estrazione della resina. Principiano col tagliare una striscia di scorza di 12 a 15 centimetri di larghezza dal piede dell'albero fino a 50 centimetri di altezza, scavando in fondo al tronco una scodella, nel]a quale mediante stecchettine sottili di legno, infisse obliquamente nei tagli fatti con un coltello, obbligano il succo resinoso a corrervi. Il resinajo quindi lo raccoglie, raspando giù anche quello che resta appicciato alla piaga. Questi intacchi si prolungano di anno in anno e coll'ajuto d'una scala sino all'altezza di 4 a 5 metri. Rincominciasi poscia un novello intacco parallelo al primo, distante 5 centimetri circa, seguitando sinchè sia terminato il giro dell' albero. Siccome poi col moltiplicarsi degl' intacchi le relative scodelle non sarebbero capaci di contenere tutta la resina che entro vi scola, si supplisce con una mastella posta al piede di ciascun albero, entro la quale scorre la resina per dei canaletti di corteccia all'uopo adattati. Da questo succo derivano la pece grassa, la pece greca, la pece bianca, il catrame ed altro, chè anche il nero fumo è un suo prodotto. E qui non s'arresta il boscajolo Stiriano quando carbonizza le piante assoggettate al gemmaggio, inquantochè costruisce le aje delle carbonaje concave, sotterra nel mezzo dell'aja un mastello che copre ben bene con ramaglie e terra e lascia nel centro un foro pel quale possa entro colarsi durante la carbonizzazione la rimanente ragia che conteneva ancora il legno.<br />
Per la semente vedi quanto s'è detto pel Pinus sylvestris colla differenza che la copertura sarà di 10-14 millimetri.<br />
Carbone - Un metro cubico di legno dà metri cubi 0,330 di carbone.<br />
Il peso d'un decimetro cubo di legno fresco è chilogrammi 1,100, secco 0,669.<br />
La forza calorifera ragguagliata su 100 è pel legno 75 e pel carbone 78.<br />
<br />
══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Pinus Cedrus</b>-<i>Linn.</i> - <b>Larix Cedrus</b>-<i>Mill.</i> - <b>Cedrus libanensis</b>-<i>Juss.</i> - <b>Abies Cedrus</b>-<i>Poir.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
CEDRO DEL LIBANO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Cedro del Libano.</i><br />
<br />
-----<br />
<br />
Questa pianta, cedrus, che in tutte le lingue orientali significa potente, viene coltivata per solo ornamento nei giardini di questa Provincia sino all'elevatezza di 500 metri dal mare, ove cresce abbastanza bene malgrado i rigidi inverni.<br />
«Quest'albero, scrive il Siemoni, senza dubbio il più storico, il più celebre fra quanti ne conta il mondo intero, del quale i poeti della più remota antichità cantarono le lodi,» è originario del monte Libano e delle montagne più elevate e nevose di Costantina nell'Algeria. Da alcuni si vuole che sia stato introdotto a Londra nel 1683, in Francia nel 1734 e a Pisa nel 1787; ma su tale proposito si legge nel Dizionario del Marenesi, che la introduzione in Francia di questa pianta è antichissima, perchè se ne conoscevano due ceppi piantati nel 1469 da Eberando di Würtemberg, nella corte del vecchio castello di Montbeillard, dove furono veduti più di tre secoli dopo, nel 1792, circondati da vecchi tigli. - Agli enormi fusti ch'esistevano nei luoghi natii, con diametro persino di 4 metri, si attribuirono età straordinarie di 1000 e più anni, e si ritenne che alcune di dette piante rimaste nel Libano fossero contemporanee a Salomone.<br />
Anche il legno era stimato dagli antichi, e ritenendolo incorruttibile fecero la statua d'Apollo Sosiano, portata in Roma dalla Seleucia, e quella di Diana presso gli Arcomeni; di più lo impiegarono nel tempio di Diana in Efeso e in quello di Salomone. Su tale proposito devo fare osservare che gli antichi davano il nome di cedro a dei Ginepri arborei, e che perciò rimane dubbio sulla vera specie del legname adoperato come sopra si è detto.<br />
<br />
══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Pinus Cembra</b>-<i>Linn.</i> - <b>Pinus sylvestris cembro</b>-<i>Matt.</i> - <b>Pinus montana</b>-<i>Lamb.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
PINO CEMBRO - PINO ZIMBRO - ZEMBRO - PINO CIMBRO - PIGNUOLO ALPINO - CIRMOLO - ZIMBRO - CEMBRO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Zirmol - Zirmolo - Zirom - Zirum - Zirium - Ziròm - Zirmo.</i><br />
<br />
Questa pianta divenuta rara nella nostra Provincia, si trova più che sia nella valle Misurina di Auronzo e sul monte Cingani di Falcade nell'Agordino, all'elevatezza di metri 2000 dal mare. Preferisce un terreno calcareo argilloso e un'esposizione assolata. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 100 a 150 anni, vivendo più secoli e raggiungendo l'altezza di 15 a 20 metri e un diametro alla base di centimetri 50 a 80.<br />
Il legno tenace, leggero, elastico, facile a tagliarsi e a lavorarsi, bianchiccio quand'è fresco, rossiccio quando secco, è poco stimato come combustibile e viene adoperato più che sia dagli intagliatori. I montanari Tirolesi e specialmente quelli della valle di Gardena formano con esso variati balocchi da ragazzi, facendone grande commercio in ogni parte d'Europa. In diversi casolari degli Alpigiani veggonsi foderate con assi di questo legno stanze poste all'asciutto, poichè in tale condizione ha lunghissima durata. Pelle costruzioni navali lo si adopera in tavoloni e bagli. - La produzione media annua in questa Provincia di questo legno da lavoro risulta di metri cubi 100 dell'importo di Lire 4000.<br />
La scorza può servire nella concia delle pelli, e dà, mediante opportuna preparazione, una tintura pei tessuti e per colorire l'acquavite di frumento. In Lapponia e nella Norvegia negli anni di carestia la riducono in farina che chiamano rinderbrod; d'ordinario la gettano ai porci per ingrassarli.<br />
I pinocchi (semi) sono nutritivi e di sapore gradevole, e torchiati danno dell'olio nella proporzione che da un chilogrammo di frutti, ottengonsi 4 ettogrammi d'olio. Bucherellando in primavera sia il fusto che i rami, stilla dai fori una resina fluida, d'odore grato, che in commercio è conosciuta sotto il nome di Balsamo Carpatico, analogo al così detto Balsamo della Mecca.<br />
Il seme matura nell'autunno del secondo anno seminato in primavera germina al principio della state, ma più nell'anno seguente.<br />
Il carbone è poco stimato.<br />
Un decimetro cubico di legno secco pesa chilogrammi 0,673.<br />
<br />
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<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Pinus Deodara</b>-<i>Roxburg</i> - <b>Abies Deodara</b>-<i>Lindl.</i> - <b>Larix Deodara</b>-<i>Hosth.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
CEDRO DEODARA - CEDRO DELLE INDIE - DEODARA.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Cedro Deodara.</i><br />
-----<br />
<br />
Questa pianta proveniente dai monti dell' Himalaja, che serve qui per solo ornamento e che si coltiva nei giardini al pari del Cedro del Libano, il Siemoni la raccomanda all'attenzione dei forestali, avendo in Toscana fatto buona riuscita sino all'elevatezza di 800 metri dal mare. All'Esposizione di Parigi del 1867 egli dice aver ammirato dei bellissimi tronchi di quest'albero, provenienti dalle montagne di Nepaul nelle Indie, con un diametro di metri 1,10 alla base.<br />
Fornisce per distillazione un olio contro le malattia della pelle, e la sua trementina può, spalmandone i legnami, scacciare gl' insetti.<br />
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Nome Botanico<br />
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<b>Pinus Larix</b>-<i>Linn.</i> - <b>Larix europaea</b>-<i>Dec</i>. - <b>Abies Larix</b>-<i>Lamk.</i> - <b>Larix communis</b>-<i>Fish.</i> - <b>Larix decidua</b>-<i>Willd.</i> - <b>Larix pyramidalis</b>-<i>Salisb.</i> - <b>Larix excelsa</b>-<i>Link.</i><br />
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Nome Italiano<br />
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LARICE - PINO LARICE.<br />
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Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Larese - Lares - Laris.</i><br />
<br />
Larix, dal celtico lar, grasso, per l'abbondante resina che fornisce.<br />
Questo albero raggiunge l'altezza di 20 a 40 metri e un diametro alla base di circa 1 metro, e cresce fino all'elevatezza di 2400 metri dal mare Adriatico, preferendo terreni profondi, d'esposizione settentrionale, calcarei-jurassici, soffici e freschi. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 100 a 120 anni, vivendone ordinariamente 150, e vicino a' ghiacciai anche più di 300.<br />
Il legno ha colore giallo rossiccio, è compatto, elastico, a fibra lunga e fina; pella sua leggerezza nelle fabbriche urbane lo si preferisce alla quercia. Serve molto bene nei lavori sotterra e sotto acqua, come quello che non soffre alterazioni per l'umido o pel secco, ed è ricercato dal falegname, dal bottaio e dal meccanico. Nelle costruzioni navali lo si adopera nei lavori della chiglia, nelle alberature, nei piantoni, nelle anime de' timoni, per teste di moro, per bittoni, per ceppi dell'ancora, per bagli, per forcami, ecc. In questa Provincia se ne utilizza annualmente circa 9000 metri cubi, pel valore di L. 300,000. È anche buon combustibile.<br />
La corteccia dei laricini contiene del tannino.<br />
Le foglie secche e fracide costituiscono un buon concime che si usa precipuamente nei terreni tenaci. Durante l'estate il larice trasuda dalle foglie in forma di granellini glutinosi la così detta manna di Briançon, di cui si fa uso in medicina mancando la vera manna che s' ottiene dal Frassino.<br />
Dai fiori maschi le api traggono abbondante nutrimento.<br />
Il seme matura in Ottobre e Novembre; lo si semina come l'abete, e in primavera, per renderne sollecita la germinazione, va posto 48 ore in un bagno di calce. La forza germinativa ha la durata di 2-4 anni.<br />
Il carbone è il migliore fra quelli che trar si possono dalle piante conifere, ed è ricercato pella fusione dei metalli. Da un metro cubo di legno del fusto, si ottengono 0,39 metri cubici di carbone.<br />
La tanto rinomata trementina di Venezia, che è così ricercata in commercio pei suoi usi medicinali, è pure un prodotto di questa pianta., e si cava facendo dei fori al ceppo dell'albero. Escreta anche della gomma, che si scioglie nell'acqua al pari dell'arabica, nel centro del tronco intorno al cuore; ma la non si può ottenere che fendendo l'albero.<br />
Un decimetro cubico di legno fresco pesa chilogrammi 1,084, secco chilogrammi 0,526.<br />
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Nome Botanico<br />
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<b>Pinus Mughus</b>-<i>Scop.</i> - <b>Pinus Pumilio</b>-<i>Willd.</i> - <b>Pinus montana</b>-<i>Dur.</i> - <b>Pinus sylvestris montana</b>-<i>Ait.</i> - <b>Pinus uncinata</b>-<i>Ram.</i> - <b>Pinus uliginosa</b>-<i>Wimm</i> - <b>Pinus humilis</b>-<i>Link</i> - <b>Pinus sanguinea</b>-<i>Lapey.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
PINO DELLE ALPI - MUGO - PINO NANO - PINO MUGO.<br />
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Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Baràncio - Barànco - Buga - Muga - Mugola - Barànce.</i><br />
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Questa pianta raggiunge la lunghezza di 3 a 5 metri e un diametro alla base di 20 a 30 centimetri e cresce fino all'elevatezza di 2600 metri dal mare Adriatico. Alligna su tutti i terreni siano asciutti od umidi e in qualunque esposizione. Si propaga mediante semina e giunge al massimo suo sviluppo in 60 a 70 anni, vivendone 100 a 200.<br />
Il legno solido, tenace, giallognolo e un po' pesante è buonissimo combustibile ed i rami si prestano per cerchi da vasellami e per ritorte. Esperimentato questo legno nelle fabbriche di gaz illuminante, ne somministrò in abbondante quantità. Questa Provincia ne utilizza per carbone e legna da fuoco in media annualmente 6000 metri cubi dell'importo di L. 42,000. Nei monti Carpazii si raccoglieva da questa pianta, tagliando i rami novelli, una specie di balsamo aromatico, il quale era in uso nei tempi passati.<br />
Dall'abbondante sua resina si estrae il catrame.<br />
Il seme matura 15 giorni più tardi del Pinus sylvestris; la semina succede appena scomparsa la neve e il seme esige una leggera copertura. La germinazione avviene fra i 25 e i 35 giorni.<br />
Il carbone è buono specialmente nelle fucine che vanno a mantice. Un metro cubo di legna dà metri cubi di carbone 0,335.<br />
Il peso specifico del legno fresco e di chilogrammi 1,069, del legno secco 0,741.<br />
La forza calorifera ragguagliata su 100, tanto pel legno che pel carbone, è 80.<br />
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Nome Botanico<br />
<br />
<b>Pinus Picea</b>-<i>Dur.</i> - <b>Pinus Abies</b>-<i>Linn.</i> - <b>Abies excelsa</b>-<i>Dec.</i> - <b>Abies Picea</b>-<i>Willd.</i> - <b>Picea excelsa</b>-<i>Link.</i><br />
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Nome Italiano<br />
<br />
PEZZO - ABETE ROSSO - ABETE PICEO - ABETE DI MOSCOVIA - PINO PECCIA.<br />
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Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Pez - Albèo - Pezuò - Pec - Pezo.</i><br />
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Pinos è nome dato da Teofrasto al Pino selvatico, e lo può aver derivato dal celtico pen, testa: allusione alla disposizione dei rami a ciuffo rotondo. De-Theis lo trarrebbe piuttosto da una parola celtica che significa montagna, roccia, essendo albero di montagna.<br />
Questa pianta raggiunge l'altezza di 25-30 metri e un diametro alla base di centimetri 50 a 1 metro, e cresce fino all'elevatezza dal mare Adriatico di metri 2400, preferendo un terreno calcareo-argilloso e un'esposizione meridiana. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 100 a 120 anni, vivendone 150 e più.<br />
Il legno d'un colore giallognolo-bianco, a fibra lunga, fissile, elastico, mediocremente solido, leggero, se non è esposto all'umidità ha lunga durata e viene adoperato nelle fabbriche urbane e in molte altre opere, cosicchè ridotto in tavoloni e travature forma il principale oggetto di commercio legnoso della Provincia Bellunese, nella misura annua di circa 110,000 metri cubi del valore di L. 2,600,000. Nella marineria è ricercato, specialmente quello del bosco Demaniale Somadida, per alberi, pennoni e pennoncini, gradini di scale interne della stiva e per divisioni. Questo legno dà inoltre le tavole sonore dei violini, dei contrabassi e di altri istrumenti.<br />
La scorza serve ai conciapelli e viene adoperata per coprire i casolari provvisori dei boscaioli impiegati nei lavori di taglio e di condotta delle piante. Mediante incisioni si ricava un succo vischioso, che è noto in commercio sotto il nome di pece di Borgogna o pece nera, quando è mista al nero fumo, nonché il nero fumo stesso. Questa pece si adopera per uso esterno sotto forma di empiastro protettore e rubefacente. I giovani getti di questa pianta, detti impropriamente turioni di abete, hanno azione stimolante, diuretica e tonica.<br />
Colle barbe i Lapponi fabbricano delle corde e dei panieri che portano sui mercati di Svezia.<br />
Il seme matura in Ottobre e la raccolta può essere ritardata fino a Marzo; la semina non diversifica da quella dell'abete bianco. La forza germinativa ha la durata di 3-5 anni.<br />
Il carbone è ricercato nei forni di fusione. Da un metro cubo di legno del fusto ottengonsi metri cubi 0,380 di carbone, e da un metro cubo di legna dei rami 0,335.<br />
Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di Chilogrammi 1,O19, secco di chilogrammi 0,654.<br />
La forza calorifera ragguagliata su 100, pel legno non fluitato è 68, pel fluitato 52 e pel carbone 71.<br />
<br />
Una varietà del <b>Pinus Picea</b>-<i>Dur.</i> è il Pezzo fagherino, così chiamato dai boscaioli Cadorini, perchè il suo legno presenta tanto internamente che esternamente il fenomeno marcatissimo del rilievo di fibre fagginee, e che perciò potrebbe esser chiamato - Picea excelsa faginea. Questa pianta non rara nei boschi di Somadida, di Cajada e in quelli del comune di Selva e in molti altri di questa Provincia che vanno fino ad un'elevatezza dal mare di 1200 metri, ha il legno più duro, gli aghi più corti e gli strobili più piccoli di quelli dell'abete rosso.<br />
<br />
La pianta poi conosciuta sotto i nomi:<br />
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Nome Botanico<br />
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<b>Abies nigra</b>-<i>Link,Mich. et Lamb.</i> - <b>Abies denticulata</b>-<i>Poir.</i> - <b>Abies mariana</b>-<i>Mill. e Gaert. </i><br />
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Nome Italiano<br />
<br />
ABETE NERO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Abete nero.</i><br />
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ha molta somiglianza al nostro abete rosso e viene qui coltivata nei giardini sino all'altitudine di 380 metri dal mare. È originaria dell'America settentrionale, dove la si utilizza con profitto tanto per travi e tavole, quanto per alberature di bastimenti. Duhamel scrive che coi teneri germogli della stessa si può fabbricare la birra di pino chiamata dagli americani Sprucebeer.<br />
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<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Pinus pyrenaica</b>-<i>Lapeyr.</i> - <b>Pinus brutia</b>-<i>Ten.</i> - <b>Pinus caroliniana</b>- <i>Webb.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
PINO CALABRESE - PINO DEI PIRENEI.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Pino calabrese.</i><br />
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<br />
Questa pianta, coltivata nei giardini della vallata Feltrina sino all'elevatezza dal mare di 400 metri qui non serve che come pianta ornamentale.<br />
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Nome Botanico<br />
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<b>Pinus Strobus</b>-<i>Linn.</i><br />
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Nome Italiano<br />
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PINO DEL LORD - PINO DI LORD WEYMOUTH.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Pino strobo.</i><br />
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<br />
Questa pianta coltivata nei giardini di questa Provincia per solo ornamento sino all'elevatezza di 400 metri dal mare, non giunge qui a dimensioni tali da essere utilizzata. E originaria del Canadà ed assume il nome di Lord Weymouth per esser egli stato il primo, che nell'anno 1705 la introdusse in Inghilterra.<br />
Il legno nell'America del Nord viene impiegato nelle costruzioni e per alberature dei vascelli.<br />
La scorza serve a colorire l'acquavite di frumento e in Lapponia e Norvegia negli anni di carestia la riducono in farina per farne quel cibo ch'essi chiamano rinderbrod (pane di scorza); d'ordinario però la si getta ai porci per ingrassarli.<br />
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Nome Botanico<br />
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<b>Pinus sylvestris</b>-<i>Linn.</i> - <b>Pinus sylvestris montana</b>-<i>Matt.</i> - <b>Pinus rigensis</b>-<i>Desf.</i> - <b>Pinus rubra</b>-<i>Mill.</i> - <b>Pinus scotica</b>-<i>Willd.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
PINO SILVESTRE - PINO SELVATICO - PINO COMUNE - PINO MONTANO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Pin bianco - Pin - Pinch - Much.</i><br />
<br />
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<br />
Questa pianta raggiunge l'altezza di 20 a 25 metri e un diametro alla base di centimetri 70 ad un metro, e cresce all'elevatezza dal mare Adriatico di metri 1500, preferendo un terreno calcareo asciutto e un'esposizione meridiana. Si propaga mediante semina o piantagione e giunge al suo massimo sviluppo in 100 a 120 anni, vivendone 150 a 200.<br />
Il legno, che da bianco giallognolo va mano mano facendosi rossiccio verso il midollo, tenace, solido, resinoso, a fibra grossolana, è stimato come materiale da ardere ed è adoperato nelle fabbriche idrauliche e nei lavori sotterra, per palafitte, tubi d'acqua, ecc. Nelle costruzioni navali viene adoperato per cinte e puntali per lancie e barcaccie, quadro di poppa, serrette e frisi, banchi, alberi, alberetti, bompressi e pennoni. I montanari si servono dei suoi pezzi più coperti di resina per lumi nelle cucine.<br />
In questa Provincia si utilizzano annualmente circa 900 metri cubi di questo legno, del valore di Lire 20,700.<br />
La scorza è adoperata nella concia delle pelli, e, ridotta in farina, da' Finlandesi la è somministrata ai porci perché impinguino. I getti ed i teneri rampolli freschi vengono sostituiti al luppolo nella fabbrica della birra.<br />
Gli aghi macerati danno la lana vegetale o lana di bosco, di cui si fanno tessuti e vestimenti che hanno fama per antireumatici. Il primo che mediante un processo di decozione ne ottenne la sostanza filamentosa fu certo Pannewitz; la lana ottenuta può servire benissimo come borra da materassi e l'esperimento per 12 anni fatto negli Ospitali di Vienna, dimostrò che in essa non annidano gli insetti. Contemporaneamente alla preparazione della lana, si ottiene un olio etereo adoperato in medicina, nella preparazione delle vernici e nell'illuminazione.<br />
Relativamente ai prodotti di questo Pino, so che presso il signor G. F. Meyer in Firenze si trovano vendibili olio e spirito per frizioni - ad uso interno pastiglie pettorali - estratto da bagni - pomate - saponi - flanelle grosse e fine - camiciole - mutande - calze - fascia corpo - ginocchiali - solette - ovatta antireumatica - ecc.<br />
I fiori maschi vengono rade volte visitati dalle api e appunto allora quando mancano di altro alimento.<br />
Il seme matura 18 mesi dopo la fioritura che scade in Ottobre; se la semina succede in autunno, in allora il seme germina nella prossima primavera, e se avviene in primavera appena scomparsa la neve, la germinazione ha luogo dopo 30-40 giorni; la copertura deve essere di 8-12 millimetri, niente più.<br />
La forza germinativa ha la durata di 2 4 anni.<br />
Coll'eseguire incisioni in questa pianta ottiensi la trementina comune, che distillata dà l'olio di ragia, ossia lo spirito di trementina. Il residuo della distillazione è la così detta colofonia o pece greca. Oltre ciò se ne ricava li catrame (pece liquida) e la vera pece (pece solida).<br />
Da un metro cubo di legno si traggono metri cubi 0,337 di carbone.<br />
Un decimetro cubico di legno fresco pesa chilogrammi 1,069, di legno secco chilogrammi 0,506.<br />
La forza calorifera ragguagliata su 100 è pel legno non fluitato 80, pel fluitato 63 e pel carbone 80.<br />
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══════════════════<br />
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Nome Botanico<br />
<br />
<b>Platanus occidentalis</b>-<i>Linn.</i> - <b>Platanus lobata</b>-<i>Moench.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
PLATANO D'OCCIDENTE - PLATANO D'AMERICA.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Platano.</i><br />
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<br />
Per questa pianta, nativa delle parti occidentali del Canadà, vedi quanto si dice pel Platanus orientalis.<br />
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Nome Botanico<br />
<br />
<b>Platanus orientalis</b>-<i>Linn.</i> -<b> Platanus palmata</b>-<i>Moench.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
PLATANO - PLATANO D'ORIENTE.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Platano.</i><br />
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Secondo Le Maout et Decaisne il vocabolo Platanus deriverebbe da platanos, largo, in causa dei rami lontani l'uno dall'altro e della grandezza delle foglie.<br />
Questa pianta, dall'Oriente trasportata in Italia sino da remotissimo tempo, è coltivata in questa Provincia per semplice ornamento dei giardini sino alla elevatezza di 450 metri dal mare. Nel clima adatto può giungere a sterminate grossezze; Plinio ricorda il Platano della Licia, nel cui tronco cavo si sono raccolte a mensa 18 persone, e Martins quello del Bosforo dell'altezza di 60 metri. Qui però non ho mai veduti fusti maggiori di 18 metri d'altezza e di centimetri 40 di diametro alla base, sebbene avessero raggiunto con l'età di 60 anni il massimo loro sviluppo.<br />
Il legno di qualità inferiore all'Acer Pseudo-platanus, si presta per mobili e specialmente quello marezzato delle radici. Come combustibile è mediocre, e mediocre il carbone.<br />
Le foglie pella loro durezza e sapore amaro respingono gl'insetti roditori.<br />
La corteccia contiene del tannino.<br />
Un decimetro cubo di legno secco pesa chilogrammi 0,649, e verde 1,015.<br />
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Nome Botanico<br />
<br />
<b>Populus alba</b>-<i>Linn</i>.- <b>Populus major</b>-<i>Mill.</i> - <b>Populus nivea</b>-<i>Willd.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
PIOPPO BIANCO - BIDOLLA - GATICE - GATTERO - ALBARELLO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Alberèl - Albera mata - Alberela - Talpon - Tremol - Albara - Fiopa - Talpon bianco.</i><br />
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<br />
Questa pianta, che si trova specialmente nelle radure e sulle colline della vallata del Piave sino a 800 metri dal mare, raggiunge l'altezza di 20 a 25 metri e un diametro alla base di centimetri 80 a 1 metro. Cresce in esposizioni non soggette ai cocenti raggi del sole e si propaga mediante semina, piantoncini e barbatelle. Giunge al massimo suo sviluppo in 40 a 50 anni, vivendone 80 a 100.<br />
Il legno di colore biancastro, traente alcuna volta al rossiccio, è mediocre combustibile e se tagliato in assopimento serve nei lavori interni delle fabbriche urbane, per travature, pavimenti, scalini, per armature nella costruzione delle stalle, nonchè per palafitte a sostegno degli argini dei fiumi, per zoccoli, scatole, bariletti, per centinature di soffitti, truogoli, abbeveratoi, ed essendo atto a ricevere un bel pulimento può servire per mobili.<br />
Le foglie servono per strame.<br />
Della corteccia si fecero canestri per la conservazione del pesce vivo.<br />
La radice dà un legno marezzato, che immerso in una soluzione di solfato di ferro diventa ancora più bello.<br />
Della semente vedi quanto s'è detto del Populus nigra.<br />
Il carbone è poco buono.<br />
Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 0,898, secco 0,437.<br />
La forza calorifera ragguagliata su 100, è pel legno 47.<br />
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══════════════════<br />
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Nome Botanico<br />
<br />
<b>Populus dilatata</b>-<i>Ait.</i> - <b>Populus fastigata</b>-<i>Poir.</i> - <b>Populus italica</b>-<i>Dur et Hartig.</i> - <b>Populus carolinensis</b>-<i>Burgs</i>. - <b>Populus pyramidalis</b>-<i>Borkh.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
PIOPPO CIPRESSINO O PIRAMIDALE - PIOPPO TIBERINO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
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<i>Talpon - Talpon Zipressin.</i><br />
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<br />
Questa pianta che si trova per ornamento nella vallata Feltrina e precisamente in qualche fondo tenuto a coltura agraria in Tomo di Feltre e in Cusighe di Belluno, all'elevatezza di circa 370 metri dal mare, raggiunge l'altezza di 30 e più metri sopra un diametro alla base di un metro al più. Vegeta in qualsivoglia natura di suolo, ma prospera meglio nei terreni profondi, freschi ed umidi.<br />
Il legno è bianco, poroso e leggero, poco adatto per lavori richiedenti stabilità, e solo per casse, per pareti interne di carrozze ed altri lavori che richieggono leggerezza. Fabbricansi con esso seggiole e scheletri di mobili. È di poco pregio come combustibile.<br />
Le foglie sono un eccellente pascolo ai vitelli e montoni.<br />
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══════════════════<br />
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Nome Botanico<br />
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<b>Populus monilifera</b>-<i>Willd.</i> - <b>Populus carolinensis</b>-<i>Moench.</i> - <b>Populus canadensis</b>-<i>Burgs.</i> - <b>Populus virginiana</b>-<i>Desf.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
PIOPPO DELLA VIRGINIA.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Talpon american.</i><br />
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<br />
Questa pianta si trova qui coltivata per solo ornamento nei giardini delle vallate Bellunese e Feltrina, che non superano l'elevatezza dal mare di 400 metri. È originaria dell'America settentrionale.<br />
Il Siemoni nel suo pregiato Manuale teorico-pratico d'Arte Forestale scrive: «Il pioppo della Virginia si propaga in modo facilissimo per via di piantoni, ossia giovani rami posti sotterra a primavera: non è punto difficile sulla scelta del terreno e cresce vigorosamente in qualsiasi suolo, purchè non troppo asciutto e compatto. Willdenow lo raccomanda per una estesa coltura in quelle località specialmente dove manca il legname da ardere, giacchè, egli dice, poche piante prestansi come questa per tenersi a ceduo.<br />
La densità del suo legname è 0,415, e qualche volta fino a 0,480.»<br />
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Nome Botanico<br />
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<b>Populus nigra</b>-<i>Linn.</i><br />
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Nome Italiano<br />
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PIOPPO COMUNE - PIOPPO NERO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Talpon - Albero - Albera - Talpon negro.</i><br />
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<br />
Questa pianta di 15 a 20 metri con un diametro alla base di metri 1 a 1,50, si trova in tutta la Provincia e specialmente lungo i fiumi, i torrenti e le strade sino all'elevatezza di 1200 metri dal mare. Preferisce un terreno fresco, umido, ghiaioso e un'esposizione non troppo assolata. Si propaga mediante semina, piantoncini e barbatelle giunge al massimo suo sviluppo in 60 a 80 anni, vivendone 100 a 150 e più.<br />
Il legno d'un colore giallognolo, leggero, di tessitura mediocremente solida, a grana fina, tagliato in tempo d'assopimento può servire, al coperto, nelle fabbriche urbane, per travature, solai, gradini nelle stalle; per armature, palafitte, a sostegno delle terre lungo i letti dei fiumi, nonchè per zoccoli, scatole, bariletti, interni di carrozze, casse da spedizione, ecc. In Provincia se ne utilizzano annualmente circa 1000 metri cubi quale legname da lavoro, per un valore di Lire 23,000. Come legna da fuoco ha poco pregio.<br />
Colla scorza si costruiscono canestri per conservare il pesce vivo.<br />
Coi rami si fanno fascinate contro le acque e il così detto bosco pei bachi da seta.<br />
Dalle gemme si estrae l'olio di Pioppo, che ha la sua applicazione nell'arte medica, un balsamo e una sostanza che bruciando manda un odore gratissimo. Secondo l'abate Rozier, infondendo queste gemme in una libbra d'acqua, e nella dose di mezz'oncia sino a 2 oncie, prese in bevanda a un bicchiere alla volta, calmano le diarree prodotte da debolezza di stomaco e le diarree sierose. Ma l'uso principale di questi bottoni è pella composizione dell'unguento populeon, che è un eccellente rilassante e si adopera con molto profitto nelle emorroidi.<br />
Le foglie si adoperano per strame, e coi frascami, che si fanno seccare, servono durante l'inverno per nutrimento specialmente alle pecore.<br />
I fiori e la scorza tingono in giallo i tessuti.<br />
Il seme matura agli ultimi di Maggio o primi di Giugno; la semina vuoi esser fatta subito raccolto, cioè in Giugno o Luglio; il seme sarà sparso sulla superficie del terreno raschiato e coperto leggermente di sabbia finissima da tenersi un poco umettata; la germinazione succede dopo 40 giorni circa. La forza germinativa ha la durata di 6 mesi.<br />
Il carbone è poco stimato.<br />
Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 0,902, secco di chilogrammi 0,507.<br />
La forza calorifera ragguagliata su 100, è pel legno 47.<br />
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Nome Botanico<br />
<br />
<b>Populus tremula</b>-<i>Linn.</i> - <b>Popolus villosa</b>-<i>Reich.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
TREMOLO - PIOPPO TREMOLO - ALBERA - ALBERELLA.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Alberèl - Alberèla - Albero - Talpon - Talponela.</i><br />
<br />
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<br />
Questa pianta, che raggiunge l'altezza di 18 a 22 metri e un diametro alla base di 30 a 60 centimetri, che preferisce un terreno fresco o almeno poco umido e un'esposizione non troppo assolata, si trova specialmente nelle radure dei boschi di tutta la Provincia fino all'elevatezza di 1400 metri dal mare. Si propaga mediante semina, piantoncini e polloni e giunge al massimo suo sviluppo in 50 a 60 anni, vivendone oltre 100.<br />
Il legno gialliccio, mediocremente pesante, di tessitura abbastanza solida, di grana fina, è combustibile poco buono, e tagliato nella stagione dell'assopimento serve in costruzioni interne delle fabbriche, per travature, solai, gradini, nei lavori delle stalle e per armature nei vari edifici. Si presta eziandio per casse di merci, per palafitte a sostegno delle sponde dei torrenti e dei fiumi, nonchè per zoccoli, scatole, bariletti e cerchi da botti. Nelle costruzioni navali serve per antennole e in tavolami per divisioni superiori. Anche lo scultore lo adopera nei lavori della sua arte. Con lamine sottilissime del legno s'intrecciano cappelli, tappeti, stuoie ed altri oggetti.<br />
La scorza ed i giovani rami vengono mangiati volentieri dal bestiame.<br />
Le foglie servono pure di pasto agli animali domestici e il decotto delle medesime lo si ritenne un rimedio allo scorbuto.<br />
Semi - Colla lanuggine dei semi si fabbricano cappelli, stoffe e specialmente ovate per materassi vestiti.<br />
Pel seme vedi quanto s'è detto pel <i>Populus nigra</i>.<br />
Il carbone viene adoperato nella confezione della polvere ardente.<br />
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Nome Botanico<br />
<br />
<b>Prunus armeniaca</b>-<i>Linn.</i> - <b>Armeniaca vulgaris</b>-<i>Lamck.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
ALBICOCCO - ARMELLINO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Armelinèr - Armelin.</i><br />
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<br />
Questa pianta, che trovasi qui sparsa nei fondi a coltura agraria sino all'elevatezza di 1000 metri dal mare, raggiunge un'altezza di 4 a 5 metri e un diametro alla base di 18 a 20 centimetri. Cresce in posizioni meridiane e in terreni grassi o sabbiosi e piuttosto umidi. Le prime piante d'Albicocco furono trasportate dall'Armenia a Roma, 100 anni dopo la venuta di Cristo.<br />
Il legno di color bigio scuro, macchiato di rosso e giallo è uno dei mediocri e serve nei lavori minuti di tornitore.<br />
I rami giovani tagliuzzati e bolliti danno alla lana preparata con mordenti un colore cannella dorato.<br />
I frutti che mette sono gustosissimi; se ne fanno conserve, marmellate e li si infondono nell'acquavite.<br />
La mandorla dà, spremuta, certo olio e serve alla confezione del Ratafià.<br />
La gomma che cola lungo il fusto e dai rami, secondo Duhamel, può supplire in tutte le occorrenze all'arabica.<br />
Il peso specifico del legno secco è di chil. O,784.<br />
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Nome Botanico<br />
<br />
<b>Prunus Avium</b>-<i>Linn.</i> - <b>Cerasus nigra</b>-<i>Mill.</i> - <b>Cerasus Avium</b>-<i>Dec.</i> - <b>Cerasus dulcis</b>-<i>Gaertn.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
CILIEGIO MONTANO - CILIEGIO SELVATICO - CIRIEGIOLO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
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<i>Zaresèr - Zeresèr - Zaresèr da zarese negre - Zarese salvadeghe - Zaresèra - Zarisèra - Ciaresèra - Zardera - Lamoneta.</i><br />
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Questa pianta, il cui fusto arriva ad 8-10 metri di lunghezza con un diametro alla base di m. 0.50 a 0.80, coltivata specialmente nei fondi a coltura agraria, si trova qua e là sparsa nei boschi fino alla elevatezza di 1100 metri dal mare, preferendo l'esposizione temperata ed i terreni sostanziosi e leggeri. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 50 a 60 anni, vivendone oltre 100.<br />
Il legno giallo, rossiccio, di fibra fina e corta, tenace e mediocremente duro, viene adoperato dallo stipettaio, dal tornitore e dal fabbricatore di strumenti musicali; riceve una bella pulitura in modo che le mobiglie costrutte con questo legno marezzato, e più specialmente colle sue radici, imitano il mogano. Viene ancora adoperato per bariletti d'aceto e per cerchi, essendo cedevolissimo quando è giovine.<br />
La gomma gialla, trasparente, che trasuda dalla scorza, dai rami e dal legno la si adoperava in Francia come la gomma arabica, e questa gomma, detta anche <i>orichicco,</i> è uno degli ingredienti della <i>bomberaca,</i> con cui le donne si lustrano i capelli. - In alcuni paesi, coi rami scortecciati si fanno dei pali da vite, che hanno molta durata. - Pelle costruzioni navali lo si ricerca in tronchi e tavole. - Questa Provincia somministra in media annualmente 200 metri cubi di detto legname da lavoro, dell'importo di Lire 10,000.<br />
In Svizzera col frutto fabbricano l'acquavite, posta in commercio sotto il nome di <i>Kirschwasser,</i> che secondo l'abate Rozier si può fare in questo modo: Prendete una quantità a vostro piacere di ciliege nere perfettamente mature, togliete loro i peduncoli e collocatele in un vaso qualunque, schiacciandole e riducendole bene in pasta, Non tutti i noccioli hanno ad essere rotti, ma solamente un terzo di essi o al più la metà. Preparate così le ciliege, gettate il tutto insieme in un botticello per lasciarvele fermentare 6 o 7 giorni. Se il vaso è grande e aperto, copritelo bene affinchè il liquore non sia esposto all'aria. Quando sia terminata la fermentazione, prendete una certa quantità di queste ciliege e del loro sugo, e gettatele in un lambicco guarnito di tutte le sue parti. Abbiate l'avvertenza di non empirlo e di lasciarvi un mezzo piede di vuoto. Versate per la prima volta sulle ciliege poste nel lambicco buona dose di acqua di ciliegie nere distillata, e mescolate il tutto esattamente. Se si passa ad una seconda distillazione, tornerà superfluo aggiungere al liquore, che si sarà ottenuto nella prima, per la seconda volta l'acqua di ciliege nere distillata; facendolo tuttavia, il Kirschwasser diventerà più forte. L'operazione seguirà come per ottenere l'acquavite d'uva. Chi desidera la perfezione del Kirschwasser farà benissimo se distillerà a bagno-maria il liquore; così non avrà mai verun gusto cattivo e non vi sarà a temere guasti per il troppo fuoco.<br />
Questo frutto che si mangia fresco e secco è parte integrante di buonissime conserve di lunga durata, ed in alcuni paesi della Germania, col succo di esso, misto a droghe ed a zucchero, si prepara il Kirschwein (vino di ciliege). Dagli ossi pestati e torchiati si ricava un olio da lume.<br />
I fiori sono cercati dalle api.<br />
Le foglie forniscono un buon foraggio alle pecore e alle capre.<br />
Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 0,555.<br />
La forza calorifera ragguagliata su 100, è pel legno 76, pel carbone 75.<br />
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Nome Botanico<br />
<br />
<b>Prunus Avium duracina</b>-<i>Linn</i>. - <b>Cerasus duracina</b>-<i>Dec.</i><br />
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Nome Italiano<br />
<br />
CILIEGIO DURACINO - DURACENO - DURACINO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Duraseghèr.</i><br />
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Questa pianta, varietà del <i>Prunus Avium,</i> sparsa in Provincia sino all'elevatezza di 850 metri dal mare, raggiunge l'altezza di 8 a 10 metri con un diametro alla base di 30 a 40 centimetri; cresce, si propaga e somministra un legno buono come il Ciliegio comune.<br />
Il frutto è gradito nell'acquavite. Si prendano ciliege ben mature e sanissime, togliendone via la metà dei picciuoli; si pratichi con uno spillo un foro a ciascun frutto; si mettano le ciriege così preparate in un vaso di vetro adattato, vi si versi sopra tanta acquavite che i frutti ne rimangano ben coperti, e se, per esempio, ne vanno due litri, s'aggiungano 500 grammi di zucchero. Messi in un sacchetto di tela alcuni chiodi di garofano, un po' di cannella in canna, un pizzico di coriandoli, due foglie di macis e qualche grano di pepe si lascia riposare questo sacchetto sopra le ciliege, si chiude bene il recipiente e dopo due mesi circa si ritira il sacchetto cogli aromati. Le ciliege preparate così si conservano per lunghissimo tempo.<br />
Pel seme vedi quanto s'è detto pel Prunus Avium.<br />
Un decimetro cubico di legno secco pesa chilogrammi 0,715.<br />
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══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Prunus Cerasus</b>-<i>Linn.</i> - <b>Cerasus acida</b>-<i>Bork.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
AMARASCO - VISCIOLO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Maras-cèra - Maras-cèr - Maraschèra - Maraschèr - Maràs-cia - Vissolèr.</i><br />
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<br />
Questa pianta sparsa più che sia nei fondi a coltura agraria, raggiunge l'altezza di 8 a 10 metri e un diametro alla base di 30 a 40 centimetri, e cresce fino all'elevatezza dal mare Adriatico di metri 980, preferendo un terreno calcareo-argilloso od anche ghiajoso e un'esposizione riparata dai venti freddi. Si propaga mediante semina e barbatelle e giunge al massimo suo sviluppo in 30 anni circa, vivendone 100 e più.<br />
Il legno d'un colore rossiccio, che è secondo l'età più o meno chiaro, duro, tenace e a fibra fina, viene adoperato dallo stipettaio, dal tornitore e dal fabbricatore d'istrumenti musicali; riceve una bella pulitura per modo che le mobiglie lavorate con questo legno marezzato, o meglio colle sue radici, sembrano di mogano. È buono anche per botticelli d'aceto.<br />
La scorza dà una sostanza colorante; la gomma che trasuda dal tronco consta d'arabica e di cerasina, e, benchè peggiore, può sostituire la gomma arabica.<br />
Frutto - Il Kirschwasser dei nostri bottiglieri è un'acquavite svizzera, tratta dalle drupe, le quali si mangiano fresche, secche e in conserve e delle quali il succo misto a droghe ed a zucchero serve alla confezione del vino di ciliegie germanico (Kirschwein). - Per fabbricare il cosidetto <i>Maraschino di Zara,</i> togli il peduncolo e il nocciuolo a 15 chilogr. di amarasche: mettile quindi in acqua fresca e lasciavele per 3 giorni: pesta i nocciuoli e mettili in un lambicco unitamente alle amarasche con 12 litri d'acqua; distilla e avrai 12 litri di liquore, il quale unirai a 4 chilogrammi di zucchero e a 6 litri di spirito rettificato; lascia tutto in riposo per 24 ore, agitando il vaso di quando in quando, e feltra alla carta. - Per renderlo chiaro come l'acqua si prende un imbuto di latta dell'altezza d'un palmo e più, si colloca nel suo cannello del cotone floscio, poi vi si mette un chilo d'arena di mare ben lavata e che non abbia alcun odore e finalmente vi si versa sopra il rosolio per farlo passare: se non uscisse abbastanza limpido si ripete l'operazione. Ottenuto così il rosolio, ponilo in bottiglie e lasciavelo almeno un anno se vuoi averlo eccellente. - Dagli ossi pesti e torchiati si ottiene un olio da lume. - Le drupe e specialmente i semi contengono una piccola quantità di acido cianidrico, onde l'acqua distillata che se ne ricava è sedativa ed antispasmodica<br />
Dai fiori le api succhiano il miele.<br />
Le foglie vengono mangiate dalle pecore e dalle capre.<br />
Il seme matura in Agosto, pella semina, vedi quanto si è detto per il Prunus Avium.<br />
Un decimetro cubico di legno secco pesa chilogrammi 0,619.<br />
<br />
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<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Prunus domestica</b>-<i>Linn</i>. - <b>Prunus sylvestris major</b>-<i>Dec.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
PRUNO DOMESTICO - SUSINO - SUSINO DOMESTICO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Susinèr.</i><br />
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<br />
Prunus dal greco <i>prumnon,</i> pruno.<br />
Questa pianta si trova sparsa in tutta la Provincia, specialmente nei fondi a coltura agraria, fino all'elevatezza di 1200 metri dal mare. Raggiunge l'altezza di 10 a 12 metri e un diametro alla base di 25 a 30 centimetri; preferisce un terreno grasso e un'esposizione libera; si propaga mediante semina e talee e giunge al massimo suo sviluppo in 30 a 40 anni, vivendone 50 a 60.<br />
Il legno bianchiccio, marezzato, rosso al midollo, duro, tenace ed a fibra fina è un mediocre combustibile e viene ricercato dagli stipettai e dai tornitori per lavori di lusso. I1 suo colore naturale può essere ridotto ancora più bello se il legno si immerge in una miscela bollente d'acqua, di cenere e di calce.<br />
Colla scorza si prepara una certa tintura e l'umore che geme da questa scorza serve a molti usi tanto domestici che scientifici.<br />
Il frutto viene mangiato fresco e secco, è parte integrante di gradite conserve; si ricavano da esso aceto ed acquavite, liquore quest'ultimo detto Sligovizza, di cui si fa gran uso in Polonia e in Slavonia e che altro non è che lo <i>Schlygowitz</i> che s'usa da noi. La polpa di questo frutto ha virtù eccoprotiche.<br />
Dalla mandorla fresca si ricava certa emulsione (latte di mandorle), e dalla secca, spogliata della buccia, pestata e torchiata, dell'olio giallo (olio di mandorle), che serve a molti usi. La buccia è ricercata in Svezia per il color giallo.<br />
Il seme matura in Settembre ed Ottobre; sotterrato in autunno 12-14 millimetri, germina nella prossima o seconda primavera.<br />
I1 peso d'un decimetro cubico di legno secco e di chilogrammi 0,797.<br />
La forza calorifica ragguagliata su 100, è pel legno 77.<br />
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<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Prunus insititia</b>-<i>Linn.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
PRUGNO INSITIZIO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Amolèr - Amolinèr - Susinèr - Brugnòi.</i><br />
<br />
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<br />
Questa pianta, comune in questa Provincia, raggiunge l'altezza di 4 a 5 metri e un diametro alla base di centimetri 15 a 20, e cresce fino all'elevatezza di metri 1200 dal mare Adriatico, preferendo un terreno calcareo-argilloso, fresco e sabbionifero, anche con una esposizione riparata. Si propaga mediante semina e giunge al massimo suo sviluppo in 20 a 30 anni, vivendone 40 circa.<br />
Il legno duro, tenace, a fibra fina, di un colore rosso che dal midollo verso l'esterno va mano mano abbrunando, come combustibile è buono ed è ricercato dagli stipettai e dai tornitori per lavori di lusso. Il suo bel colore naturale può esser ridotto ancor più vago immergendo il legno in una mescolanza di acqua, di cenere e di calce, che poi s'innalza ad elevata temperatura.<br />
Colla scorza si prepara una tintura e l'umore che geme da questa parte della pianta, in molti casi può far l'ufficio della gomma arabica.<br />
Col frutto, che anche si mangia, si preparano varie ed eccellenti conserve, aceto e quell'acquavite di cui in Polonia e in Slavonia si fa gran uso sotto nome Slivavicza, e che altro non è che lo Schlywowitz che si beve da noi.<br />
Dalla mandorla fresca si ricava certa emulsione (latte di mandorle), e levatane la buccia, seccata e torchiata dà un olio giallo saporitissimo.<br />
Del seme vedi quanto s'è detto del Prunus domestica.<br />
Un decimetro cubo di legno secco pesa chil. 0,934.<br />
La forza calorifera del legno, ragguagliata su 100, è 79.<br />
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Nome Botanico<br />
<br />
<b>Prunus Laurus-Cerasus</b>-<i>Linn.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
LAUROCERASO - LAURO REGIO - LAURO DI TREBISONDA<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Lauroceraso.</i><br />
<br />
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<br />
Questa pianta, che si trova nei giardini del Bellunese e del Feltrino, non oltrepassanti l'altezza dal mare di 400 metri, non offre alcuna utilità oltre all'ornamento, pel quale viene coltivata.<br />
Le foglie fresche contengono un olio essenziale volatile, assai venefico, che dà acido cianidrico in contatto dell'acqua. Per la presenza di quest'acido i preparati che si fanno usansi internamente ed esternamente come antispasmodici. A dosi improprie cagionano l'avvelenamento.<br />
<br />
══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Prunus Mahaleb</b>-<i>Linn.</i> - <b>Cerasus Mahaleb</b>-<i>Mill</i> - <b>Padus Mahaleb</b>-<i>Borkh</i> - <b>Prunus odorata</b>-<i>Lamck.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
CILIEGIO DI S. LUCIA - CILIEGIO NANO - PRUNO O CILIEGIO CANINO - MAGALEPPO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Zarese mate - Zarese de santa Luzia.</i><br />
-----<br />
<br />
Questo arboscello o albero, che prese il nome di Ciliegio di S. Lucia dal villaggio di S. Lucia nel Lorenese, dove specialmente si trova, nella vallata di Feltre cresce sino all'elevatezza dal mare di 300 met. e in un terreno qualunque purchè solatio. Ivi raggiunge l'altezza di 3 a 4 metri con un diametro alla base di 15 a 20 cent. e torna utile come soggetto d'innesto per modificare parecchie varietà di ciliegio.<br />
Si propaga mediante semina.<br />
Il suo legno giallognolo rossiccio può essere impiegato in piccoli lavori d'ebanista e di stipettaio; ma prima di metterlo in opera conviene sia molto secco, perchè si curva facilmente. Coi rami, odorosissimi, si fanno cannuccia da pipa.<br />
Il grano della semente di sapore dolce e di odore soave spremuto dà un olio denso. Il frutto di quell'albero è tenuto dagli Arabi quale rimedio contro i calcoli della vescica.<br />
Le drupe possono pur servire a tingere in colore dí porpora assai chiaro le lane e i cuoi.<br />
Il seme matura in Luglio ed Agosto; lo si profonda nel terreno come quello del <i>Prunus spinosa</i>.<br />
Un decimetro cubo di legno secco pesa chil. 0,842.<br />
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══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Prunus Padus</b>-<i>Linn.</i> - <b>Prunus racemosa</b>-<i>Lamck.</i> - <b>Prunus vulgaris</b>-<i>Host e Borkh.</i> - <b>Padus avium</b>-<i>Mill.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
PADO - PRUNO PADO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Maraschèr turco - Zaresèr - Zareser salvadego - Rossol - Zarèser da canuce.</i><br />
<br />
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<br />
Questa pianta che si trova abbondante nella vallata Feltrina e precisamente lungo il canale di Castelnuovo, raggiunge persino l'altezza di 6-7 metri con un diametro alla base di 30 cent. e cresce fino all'elevatezza di 800 metri dal mare; se ne trova qualche pianta anche nel Comelico Inferiore. Preferisce un terreno smosso ed un'esposizione solatia. Si propaga mediante semina e barbatelle, e giunge al massimo suo sviluppo in 40 a 50 anni, vivendone 60 ad 80.<br />
Il legno d'un color bianco, che va mano mano coll'età facendosi rosso, solido, tenace è buon combustibile e pella sua purezza serve al tornitore, allo stipettaio, all'armaiolo in lavori minuti. Dalle scheggie tagliate di fresco nella Foresta Nera estraggono un olio che dicono vantaggioso nelle ferite o piaghe degli animali.<br />
Colla scorza mediante reagenti si ottiene una buona tintura atta a colorire le reti.<br />
Dai rami giovani si ottengono vimini e cerchi da secchie; i ramoscelli fioriferi allontanano i topi e le cimici. Colle rimesse si fanno cannuccie da pipa, che si vendono sotto il nome di marasca-turca.<br />
Le foglie somministrano un eccellente foraggio alle pecore ed alle capre.<br />
I fiori danno nutrimento alle api.<br />
Frutti. Nel Salisburghese e nella Russia vengono mangiati o abbrustoliti o conditi col sale ed acquavite, e in molti altri luoghi, come qui da noi, si trae dell'aceto. Contengono molto spirito, poiché da 11 chilogrammi di frutti s'ottiene un litro d'acquavite. - I Russi col succo spremuto tingono in rosso il vino e fanno una specie di marmellata, mentre i Calmucchi con lo stesso succo cotto nel latte e poscia condensato, ottengono una conserva della quale si servono nei viaggi per minestra e per bibita fredda; gli Olandesi ne fanno un vino discreto.<br />
Il seme matura in Agosto e Settembre; lo si semina come il Ciliegio.<br />
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Nome Botanico<br />
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<b>Prunus rubiconda</b>-<i>Bechst</i>. - <b>Cerasus dulcis</b> <i>(var.)-Borkh.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
CILIEGIO SELVATICO A FRUTTI ROSSI .<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Zaresèr - Zaresèr da zarese rosse.</i><br />
<br />
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<br />
Questa pianta, varietà del Prunus Avium, raggiunge l'altezza da 8 a 10 metri e un diametro alla base di metri 0,80 a 1,20 e cresce fino all'elevatezza dal mare Adriatico di metri 1100, preferendo un terreno calcareo-argilloso-selcioso e un'esposizione libera. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al suo massimo sviluppo in 50 a 60 anni, vivendone oltre 100.<br />
Il legno d'un colore rossastro, tenace, mediocremente solido, di fibra corta e fina, serve per lavori di tornio, per armadi, bauli, cassette, cofani, per stromenti da musica di legno; riceve bella pulitura, non però come il legno del Prunus Avium che è di molto più marezzato.<br />
Dalla scorza si trae una sostanza colorante e si raccoglie un umore che geme da' pori e che ha tutte le proprietà della gomma arabica.<br />
Col frutto si fabbrica dell'acquavite, molto in commercio nella Svizzera (Kirschwasser); lo si mangia fresco, secco e in conserve, e misto a droghe ed a zucchero dà il vino di ciliege dei Germani (Kirschwein). Gli ossi torchiati danno un olio da lume.<br />
I fiori sono cercati dalle api che ne succhiano il nettare.<br />
Le foglie vengono mangiate dalle pecore e dalle capre.<br />
Pel seme vedi quanto s'è detto circa al Prunus Avium.<br />
Il peso d'un decimetro cubico di legno secco è di chilogrammi 0,614.<br />
La forza calorifera ragguagliata a 100, è pel legno 76, e pel carbone 75.<br />
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══════════════════<br />
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Nome Botanico<br />
<br />
<b>Prunus spinosa</b>-<i>Linn.</i> - <b>Prunus sylvestris</b>-<i>Matt.</i> - <b>Prunus acacia</b>-<i>Moench.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
PRUNO NERO - PRUNO SPINOSO - PRUNO SELVATICO O DI MACCHIA - PRUGNOLO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Brombolèr - Brombolèr negro - Brugnòi - Brugnòc - Spin negro - Brombolèr salvadego - Brombolèr spinoso - Corgnolèr - Cadrolèr - Susiner mat - Ciandrolei - Ciandolei - Ciandrolèr - Candrolèr - Bromboluzèr - Paromblèi.</i><br />
<br />
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<br />
Questa pianta, che in questa Provincia viene utilizzata per siepi vive, raggiunge l'altezza di 3 a 4 metri e un diametro alla base di centimetri 10 a 20 e cresce fino all'elevatezza di 900 metri dal mare<br />
Adriatico, preferendo un terreno calcareo-argilloso e un'esposizione assolata. Si propaga mediante semina, talee e barbatelle e giunge al massimo suo sviluppo in 15 a 20 anni, vivendone 30 a 40.<br />
Il legno pesante, duro, solido, elastico e rossiccio è buon combustibile, e quando perviene ad una bastevole grossezza viene adoperato dal tornitore in lavori minuti e dal fabbricatore di strumenti musicali.<br />
La scorza colla potassa serve a tingere in rosso il cotone e preserva il cacio dal marciume. Nei tempi passati la volevano un rimedio contro l'etisia e la febbre intermittente.<br />
Colle foglie un po'assecchite ed un poco abbrustolite si ottiene un mediocre thè.<br />
Le gemme e i fiori bolliti nell'acqua e nel latte danno uno sciroppo medicinale astringente.<br />
Col frutto si preparano conserve, acquavite, aceto e una tintura nera frammischiandovi del solfato di ferro. Nella Provenza se ne trae un liquore non molto dissimile dal Kirschenwasser.<br />
Il seme matura in Novembre; seminato in autunno o primavera, alla profondità di 6-8 millimetri, germina per solito nella terza primavera.<br />
Un decimetro cub. di legno secco pesa chil. 0,752.<br />
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══════════════════<br />
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Nome Botanico<br />
<br />
<b>Punica granatum</b>-<i>Linn.</i> - <b>Punica sylvestris</b>-<i>Segu.</i> - <b>Mela punica</b>-<i>Matt.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
MELOGRANO - MELOGRANATO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Pomo granà - Pon granà - Pon ingranà.</i><br />
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<br />
Questo arboscello originario dell'Africa si trova. qui coltivato per solo ornamento nei giardini delle vallate Bellunese e Feltrina, sino alla elevatezza di 400 metri dal mare.<br />
I fiori in bottoni, detti nelle farmacie balausti, l'epicarpio, detto malicorio, e la corteccia del tronco e delle radici contengono notevole proporzione di tannino, onde agiscono come un valido astringente. La radice possiede inoltre una sostanza amara nauseante, la punicina, la quale esercita un'azione tossica contro i vermi intestinali e specialmente contro la tenia, per cui è reputato antelmintico e tenifugo specialmente. La polpa dei semi è refrigerante e tonica.<br />
La scorza dei frutti viene adoperata pelle tinte nere e pell'inchiostro.<br />
Il nome di Punica ritiensi derivato da punicus, cartaginese, allusione alla patria primitiva del Melograno, perchè si crede portato da Cartagine e seminato la prima volta in Cipro dai Pelasgi; secondo altri dal colore rosso infocato dei fiori detto puniceo dagli antichi.<br />
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Nome Botanico<br />
<br />
<b>Pyrus communis</b>-<i>Linn.</i> - <b>Pyrus sylvestris</b>-<i>Moench</i>. - <b>Pyrus pyraster</b>-<i>Borkh.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
PERO COMUNE - PERO SELVATICO - PERO - PERUGGINE.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Perèr salvadego - Peruzoler - Perera salvarega - Per de Chiza - Per da spin - Perer mat - Perer della brosa - Peire salvarie.</i><br />
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<br />
Pyrus, dal nome celtico peren - pero - o dal greco pyr - fiamma - allusione alla forma piramidale del frutto.<br />
Questa pianta raggiunge l'altezza di 10 a 15 metri e un diametro alla base di 40 a 60 centimetri e cresce fino all'elevatezza dal mare Adriatico di metri 1200, preferendo un terreno sostanzioso, sciolto, calcareo e selcioso-argilloso e un'esposizione meridionale e occidentale. Si propaga mediante semina, piantagione e barbatelle e giunge al massimo suo sviluppo in 70 ad 80 anni, vivendone 100 a 150.<br />
Il legno d'un colore giallo rossiccio, a fibra corta e fina e di mediocre durezza è buonissimo per legna da fuoco, e dei fusti di qualche dimensione si serve lo stipettaio per mobili d'ornamento, i quali tinti in nero somigliano all'ebano. I falegnami ne fanno pialle.<br />
La scorza e il legno dei rami giovani tagliuzzati bolliti per un'ora fanno prendere alla lana preparata con un mordente un colore cannella.<br />
Dal frutto si traggono acquavite ed aceto, e le pere vengono mangiate con avidità dai porci. Otto chilogrammi di semi danno un chilogrammo d'olio.<br />
Il seme matura in Ottobre; conservato durante l'inverno nei frutti o nella sabbia fresca viene seminato in Aprile, dopo un bagno di 48 ore, alla profondità di 6-8 millimetri e germina in capo a 30-40 giorni e spesso nella successiva primavera.<br />
Il peso d'un decimetro cubico di legno secco è di chilogrammi 0,719.<br />
La forza calorifera ragguagliata su 100, del legno è 80.<br />
<br />
══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Pyrus Cydonia</b>-<i>Linn.</i> - <b>Cydonia europaea</b>-<i>Savi </i>- <b>Cydonia vulgaris</b>-<i>Pers.</i> - <b>Sorbus Cydonia</b>-<i>Crantz.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
COTOGNO - MELO COTOGNO - POMO COTOGNO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Codognèr - Codogno - Codogn.</i><br />
<br />
-----<br />
<br />
Questa pianta di 3-4 metri, con un diametro alla base di centimetri 20 a 30, la si trova qui nei terreni coltivati delle vallate Feltrina e Bellunese, sino all'altezza di 800 metri dal mare. Giunge al massimo suo sviluppo in 30 anni, vivendone 50 a 60 e si propaga mediante semina, talee e piantoncini.<br />
Il legno bianchiccio, tenace, duro, a fibra fina e lunga come combustibile è di poca forza, ma viene adoperato nei lavori di stipettaio e tornitore.<br />
La scorza contiene materia colorante e come tale viene utilizzata nelle tintorie.<br />
Dal frutto si ottiene la cotognata, di cui fa uso il pasticciere, e mediante la distillazione si trae pure dell'acquavite eccellente. Columella suggerisce di conservare le cotogne nel miele.<br />
I semi hanno la loro applicazione nell'arte medica; ponendoli nell'acqua e lasciandoveli per 12 ore, danno un'acqua glutinosa usata dalle donne per render lucidi e fermi i capelli; maturano in Ottobre, seminati ancora nell'autunno e coperti per 6-8 millimetri di terra, germinano nella prossima primavera.<br />
Il nome di Cydonia deriva da Kyton, città di Creta, patria primitiva di questa pianta.<br />
Il peso specifico d'un decimetro cubico di legno secco è di chilogrammi 0,815.<br />
<br />
══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Pyrus Malus</b>-<i>Linn</i> - <b>Malus communis</b>-<i>Desf.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
MELO SELVATICO - MELUGGINE - MELO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Pomèr salvadego - Pomèr - Peire - Sapèr - Zapèr.</i><br />
<br />
-----<br />
<br />
Questa pianta raggiunge l'altezza di 7 a 10 metri e un diametro alla base di centimetri 40 a 50 cresce sino all'elevatezza di metri 1300 dal mare, preferendo un terreno fresco, calcareo-argilloso e basaltico e un'esposizione su falde montuose a levante o a settentrione. Si propaga mediante semina, barbatelle e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 60 anni circa, vivendone 80 a 100.<br />
Il legno bianchiccio e bruno al midollo, compatto, a fibra fina, corta e tenace, per la sua durezza, per la pulitura e per la tinta nera che può assumere, viene adoperato non solo dallo stipettaio, dal tornitore e dal carradore, ma dal meccanico ancora nella confezione di strumenti geodetici e nelle tipografie per forme da stampa. È mediocre legna da fuoco.<br />
La scorza giovane con del solfato doppio d'allumina e di soda (allume di rocca) somministra un' eccellente tintura gialla.<br />
I fiori danno nutrimento alle api.<br />
<br />
Dal frutto si traggono spirito di vino, aceto ed acido malico; di più da 8 chilogrammi di semi si trae un chilogrammo di saporitissimo olio, e dal succhio fermentato di questo frutto, il sidro.<br />
Pel seme vedi quanto s'è detto pel Pyrus communis.<br />
Il peso d'un decimetro cubico di legno secco è di chilogrammi 0,734.<br />
La forza calorifera ragguagliata su 100, del legno è 74.<br />
<br />
══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Pyrus pollveria</b>-<i>Willd.</i> - <b>Pyrus pollvilleriana</b>-<i>Borkh.</i><br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
PERO POLVILERIANO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Perùz - Perera mata - Per salvarego - Vertelùz - Artelùz.</i><br />
<br />
-----<br />
<br />
Vedi per questa pianta quanto s'è detto pel Pyrus communis, del quale non è che una varietà.<br />
<br /></p>Giancarlo Soravia http://www.blogger.com/profile/02837494108605212523noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6208741085170124138.post-16647381871656404032009-02-09T16:46:00.001+01:002024-02-16T19:33:34.891+01:00TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA QNome Botanico<br /><br /><b>Quercus pedunculata</b>-<i>Willd. </i>- <b>Quercus Robur</b>-<i>Linn.</i> - <b>Quercus racemosa</b>-<i>Lamck</i>. - <b>Quercus fructipendula</b>-<i>Schrank.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />QUERCIA PEDUNCOLATA - QUERCIA GENTILE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Rore dentil - Rore mestego - Rovere - Roro - Rore.</i><br /><br />-----<br /><br />Quercus dalle parole celtiche Kaêr quez - bell'albero.<br />Questa pianta, varietà della Quercus robur b, raggiunge l'altezza di 10 a 15 metri e un diametro alla base di centimetri 40 a 60 e cresce qui fino all'elevatezza dal mare di metri 630, preferendo un terreno calcareo, sostanzioso, sciolto e un'esposizione libera ed assolata. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 120 anni circa, vivendo ordinariamente più secoli.<br />Il legno di colore o bianchiccio o bruno rossastro secondo l'età, duro, di tessitura non uniforme e di fibra grossolana, è buono come combustibile, ma principalmente si adopera per travature, solai, per lavori sotterra e nelle macchine. Anche il carradore e il bottaio ne fanno uso e in marina serve nella costruzione di varie parti.<br />Le foglie Vengono mangiate dalle capre e pecore.<br />La scorza e il calice delle ghiande servono pella concia delle pelli e nella medicina la corteccia ha applicazione, contenendo notevole proporzione d'acido tannico e gallico, per cui è molto austera al palato e costituisce un valido astringente e antisettico.<br />Le ghiande servono ad ingrassare i porci, e a dare certa acquavite; se torrefatte, un caffè che è abbastanza buono, e purgate col ranno si prestano a fare il pane.<br />Dal succo (linfa) della pianta si ottiene dell'aceto.<br />Pel seme vedi quanto è detto del Quercus robur b.<br />Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 1,227, secco di chilogrammi O,782.<br />La forza calorifera ragguagliata su 100 è pel legno non fluitato 81, pel fluitato 57 e pel carbone 85.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Quercus pubescens</b>-<i>Willd.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />QUERCIA PUBESCENTE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Bore spinarol - Zeràt.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta raggiunge l'altezza di 5 a 8 metri e un diametro alla base di 20 a 30 centimetri. Cresce fino all'elevatezza di 600 metri dal mare, preferendo un terreno calcareo, argilloso e solatio. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in circa 100 anni, vivendone 200 e più.<br />Il legno, bianchiccio quando è tenerello, e bruno rossastro quando più adulto, poroso, di fibra grossolana, duro, è buona materia da fuoco; benchè meno stimato del Quercus robur, serve tuttavia ai carradori, ai bottai e ai falegnami nelle cittadine costruzioni.<br />Le ghiande sono gradito pasto dei porci.<br />Per la semina vedi quanto è detto per il Quercus robur.<br />Il peso medio d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 1,220, secco di chilogr. 0,767.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Quercus sessiflora</b>-<i>Smith</i>. - <b>Quercus robur</b> <i>b-Linn.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />QUERCIA COMUNE - QUERCIA ROVERE - ROVERE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Rovere - Rovero - Roro - Rore - Roat - Rore mestego - Rore da ligadure - Rore scorzer.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta che cresce specialmente nei versanti meridionali delle colline e bassi monti delle vallate Bellunesi e Feltrine, e che si trova anche qua e la sparsa nei boschi soleggiati di montagna della Provincia sino all'elevatezza di 1000 metri dal mare Adriatico; raggiunge l'altezza di 10 a 15 metri ed un diametro alla base di metri 1 a 1,50, preferendo un terreno profondo, sciolto, argilloso ed una esposizione solatia. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 100 a 150 anni e vive secoli. Plinio racconta di due quercie ch'esistevano ad Eraclea nel Ponto presso gli altari di Giove, le quali già piantate da Ercole, al tempo in cui esso scriveva doveano avere l'età di 1200 anni. A tre miglia da Osnabrück eravene una che misurava 12 piedi di diametro, sulla quale il Re d'Inghilterra Giorgio II saliva ogni qualvolta passava di là, per godere del panorama del paesaggio. Presso Bemel, nel circondario di Darmstadt ve n'è una di 15 piedi di diametro; nel villaggio di Oppeu presso Welau in Prussia, se ne rinvenne una di 18, nella contea di Dorset una di 22, nel Jorksireh una di 26 e finalmente al tempo della regina Anna d'Inghilterra se ne adoperò una per albero maestro della nave regale, alta 90 piedi, sopra un diametro di 35 (così l'Allgemeine Forst und Jagd Zeitung - Jannuar 1829).<br />Il legno bianchiccio se giovane, e bruno rossiccio in età adulta, è duro, solido, poroso e di fibra grossolana, assai stimato pelle costruzioni così all'asciutto, che nell'acqua e sotterra ed ha una durata straordinaria, avendosi trovate delle palafitte dopo 1500 anni, non alterate: lo adopera il bottaio, il carradore, il meccanico ed il falegname. Nelle costruzioni navali è preziosissimo per piedi di ruota, ossatura, gole, braccioli, paramezzali del mezzo e traversali della macchina, cuscinetti di spinta, serrette diagonali interne, fasciame interno della batteria, trincarini, pontuali, bagli di ponte, di batteria e di corridoio, barrotti dei boccaporti dei diversi penti, tavolami dei ponti sotto i cannoni, cinte della cinta in SU, torello e contro-torello, carena, grue delle lance, tagliamari, maschette, montanti di citte, chiglie di ruote e di prua. È pure buon combustibile. Questa Provincia utilizza un medio annuo di 500 metri cubi di detto legname da lavoro dell'importo di Lire 25,000.<br />I ramoscelli freschi e le foglie offrono alimento alle pecore e per le capre<br />e costituiscono un buon strame.<br />La scorza serve alla concia delle pelli; la migliore è quella che s'estrae dalle piante giovani.<br />Le galle prodotte dagl'insetti sono la vita delle nostre tintorie e in Turchia con esse si conciano i marrocchini. Miste al solfato di ferro danno l'inchiostro.</p><p><br />Il frutto, ghianda, lo si adopera in molti paesi in sostituzione al caffè, ma specialmente per ingrassare i porci. L'abate Rozier narra che le ghiande in tempi di carestia sono state spesso il cibo unico degli abitanti di diversi paesi. Questo frutto perde della sua amarezza ed acrimonia lavandolo con cenere e con ranno assottigliato dalla calce. La corteccia, le foglie e le ghiande sono un tonico amaro astringente.<br />Il seme matura agli ultimi d'ottobre; se è possibile si deve ancora fare la semina in autunno, per la circostanza che le ghiande perdono con tutta facilità la facoltà germinativa anche prima di 6 mesi. Costretti a farla nella successiva primavera, si dovrà conservare le ghiande sotto una tettoja sulla nuda terra, coperte di foglie o strame o nella sabbia asciutta, rimestandole di quando in quando. La semente sarà coperta con 3-4 centimetri di terra se seminata in primavera e 5 centimetri se seminata in autunno; la prima germina dopo 30-40 giorni e la seconda nella prossima primavera.<br />Il peso d'un decimetro cubo di legno fresco è di chilogr. 1,262, secco 0,814.<br />La forza calorifera ragguagliata su 100, è pel legno non fluitato 82, pel fluitato 54 e pel carbone 88.<br /></p><p></p><br /><p></p>Giancarlo Soravia http://www.blogger.com/profile/02837494108605212523noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6208741085170124138.post-12757678195452678942009-02-08T16:33:00.007+01:002024-02-16T19:34:07.567+01:00TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA R<p>Nome Botanico<br />
<br />
<b>Rhamnus catharticus</b>-<i>Linn</i>. - <b>Rhamnus cathartica</b>-<i>Koch</i> - <b>Cervispina cathartica</b>-Moench - <b>Spina infectoria</b>-<i>Matt</i>.<br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
SPINO CERVINO — RANNO CATARTICO — RAMNO CATARTICO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Biscòrz - Spin negro - Maràsca - Maras-cèra salvarega - Mareselva.</i><br />
<br />
-----<br />
<br />
Ramnus, dal greco rhabdos, bacchetta, allusione ai suoi rami delicati e flessibili.<br />
Questa pianta, che viene qui impiegata nelle siepi vive, raggiunge l'altezza di 2 a 3 metri e un diametro alla base di 10 a 15 centimetri e cresce fino all'elevatezza di metri 1100 dal mare, preferendo un terreno argilloso-calcareo e un'esposizione ombreggiata. Si propaga mediante semina e barbatelle e giunge al massimo suo sviluppo in 20 a 30 anni vivendone 70 a 90.<br />
Il legno di un colore giallognolo, che va mano mano facendosi rossiccio verso il midollo, solido, duro, a fibra fina, è buono per legna da bruciare, e, quando raggiunge una grossezza bastevole e specialmente quello delle radici, viene utilizzato in lavori minuti dallo stipettaio, dal tornitore, dall'intagliatore e dall'intarsiatore.<br />
La scorza fresca tinge in giallo e l'asciutta in bruno e serve coll'aggiunta di determinati reagenti a colorire le lane, la seta, il cotone, la carta e le pelli.<br />
I bestiami da pascolo mangiano le foglie assai volentieri.<br />
Col frutto in Francia si prepara il verde vescica, tanto rinomato in commercio, e nel Bellunese un inchiostro sufficientemente buono. Di più colle bacche immature si colorano in giallo e in verde la lana, il cuojo e la carta, e colle mature in rosso scarlatto e in bruno. Questi frutti, o nuculani, maturi contengono un principio neutro amaro, la catertina, purgativa, drastica, che può cagionare dei disturbi se presa in dose impropria.<br />
Il seme matura in Settembre, restando nelle bacche attaccato ai ramoscelli sino in primavera: conservato il seme estratto dalle bacche nella sabbia durante l'inverno, viene seminato in primavera dopo infuso in un bagno d'acqua per 48 ore; la semente coperta 6-8 millimetri di terra e di quando in quando inaffiata, germina durante l'estate o nella successiva primavera.<br />
Il peso d'un decimetro cubico di legno secco è di chilogrammi 0,759.<br />
<br />
══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Rhamnus Frangula</b>-<i>Linn</i>. - <b>Frangula vulgaris</b>-<i>Borkh. e Reich</i>. - <b>Frangula Alnus</b>-<i>Mill</i>.<br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
FRANGULA — PUTINE.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Sàngol - Sangonèla - Sanguinèla - Pissasàn - Pissacàn - Conostrèla.</i><br />
<br />
-----<br />
<br />
Questa pianta sparsa qui in Provincia come il Rhamnus catharticus raggiunge l'altezza di 2 a 3 metri con un diametro alla base di 4 a 6 centimetri; cresce fino all'elevatezza di metri 1150 dal mare, preferendo un terreno piuttosto umido, calcareo, argilloso, sabbionifero e un'esposizione riparata. Si propaga mediante semina e barbatelle e raggiunge il massimo suo sviluppo in 20 a 25 anni, vivendone 80 a 90.<br />
Il legno fragile, poroso, a fibra fina e corta, di un colore rossiccio, giunto a qualche grossezza potrebbe servire allo stipettaio e all'intagliatore per lavori minuti. È tenuto come cattivo combustibile.<br />
La scorza fresca con l'allume può servire a preparare una tintura rossa e colla potassa la gialla per la lana; nei tempi andati adoperavasi il libro a fare decotti, ritenuti purgativi. Cotta nel latte distrugge la rogna dell'uomo, e nel burro quella delle pecore e dei cani.<br />
Le foglie vengono mangiate dalle pecore e dai bovini.<br />
Le api succhiano dai fiori l'umore mieloso.<br />
Il frutto contiene pure una materia colorante in giallo e la catertina, e spremuto dà dell'olio da lume.<br />
Il seme matura in Settembre e Ottobre; la semina avviene come pel Rhamnus catharticus; quello seminato in autunno germina nel successivo Maggio, e quello seminato in primavera dopo un anno.<br />
Il carbone si preferisce ad ogni altro nella fabbricazione della polvere pirica, e su tale proposito si legge in Baudrillart - Dizionario generale acque e foreste - che il Governo francese nel 1709 proibiva ai fabbricatori di panieri e ad altri di adoperare tale pianta sotto pena di 300 franchi e della confisca del corpo e del mezzo di colpa.<br />
Un decimetro cubo di legno secco pesa chil. 0,628.<br />
<br />
══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Rhamnus Paliurus</b>-<i>Linn</i>. - <b>Zizyphus Paliurus</b>-<i>Willd</i>. - <b>Paliurus aculeatus</b>-<i>Lamck</i>. - <b>Paliurus australis</b>-<i>Roem. et Schul</i>.<br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
MARRUCA - GIUGGIOLO SELVATICO - PALIURO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Spin Capeleto.</i><br />
<br />
-----<br />
<br />
Quest'arboscello di 2 a 3 metri, in questa provincia lo si trova coltivato nelle siepi della Feltrina e del Bellunese sino all'elevatezza di 400 metri dal mare. Preferisce un terreno calcareo-argilloso e un'esposizione meriggiana.<br />
Il legno per le sue limitate dimensioni non viene qui adoperato che per legna da fuoco.<br />
La decozione delle foglie e delle radici era vantata come giovevole nei flussi di ventre e l'uso del frutto per facilitare l'espettorazione.<br />
Il nome di Paliurus deriva dai vocaboli greci palin (a rovescio) e ouros (riparo), allusione ad una delle spine curva alla base ed alla specie atta a far siepi.<br />
<br />
══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Rhododendron Chamaecistus</b>-<i>Linn</i>.<br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
RODODENDRO FALSO-CISTO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Tamarisighe - Sloda mata.</i><br />
<br />
-----<br />
<br />
Rhododendron deriva dal greco rhodon - rosa e dendron - albero.<br />
Questo frutice, di nessuna importanza, cresce specialmente nelle esposizioni meridionali e rocciose, sino all'elevatezza dal mare di 1200 metri. Lo trovai abbondante sul monte Belvedere di Longarone e nella valle di Taibon nell'Agordino.<br />
<br />
══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Rhododendron ferrugineum</b>-<i>Linn</i>.<br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
RODODENDRO FERRUGINOSO — RODODENDRO ALPINO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Ambiei - Càure - Dambiei - Fior della rosa - Fior de Santantonio - Giavàtoi - Lapin - Nambiei - Pich - Rausiè - Rausiè mato - Rosa mata - S-ciòpole - Senis-ci - Sciòcoi - Tamarisighe.</i><br />
<br />
-----<br />
<br />
Questa pianta è comunissima in questa Provincia, trovandosi in tutti i monti all'altezza dal mare di 1000 sino a 2000 metri. Raggiunge l'altezza di 40 a 60 centimetri e un diametro alla base di 6 a 8 millimetri. Alligna in terreni asciutti e in qualunque esposizione e si propaga mediante semina e tocca il massimo suo sviluppo in 6 a 10 anni, vivendone 15 a 20 per la sostituzione di nuovi rimessiticci.<br />
Destinata dalla natura a vestire e a tener fermi i terreni sterili, franosi delle più alte falde dei monti, questa pianticella non viene adoperata che in caso di estrema deficienza di combustibile e per strami dai pastori nelle loro cascine e stalle.<br />
Le gemme infuse nell'olio danno il così detto olio di marmotta, antireumatico.<br />
<br />
══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Rhododendron hirsutum</b>-<i>Linn</i>.<br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
RODODENDRO IRSUTO - BALSAMO ALPINO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Ambiei - Càure - Dambiei - Fior della rosa - Fior de Santantonio - Giavàtoi - Lapin - Nambiei - Pich - Rausiè - Rausiè mato - Rosa mata - S-ciòpole - Senis-ci - Sciòcoi - Tamarisighe.</i><br />
<br />
-----<br />
<br />
Questo frutice, pure comunissimo, si comincia a trovarlo nella parte settentrionale di questa Provincia all'elevatezza di 450 metri dal mare, come nella valle Desedan di Longarone. Non offre maggiori vantaggi del Rhododendron ferrugineum.<br />
<br />
══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Rhus cotynus</b>-<i>Linn</i>.<br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
COTINO - SCOTANO - SOMMACO - CAPECCHIO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Rus.</i><br />
<br />
-----<br />
<br />
Questo frutice dl 2 a 3 metri cresce qui coltivato per ornamento nei giardini sino all' elevatezza dl metri 400 dal mare, per l'elegante aspetto dei suoi frutti somiglianti a penne d'uccelli, che venivano adoperate un tempo dalle donne per adornarsi. Si propaga facilmente per barbatelle e margotti, e difficilmente per seme.<br />
Il legno, pel suo giallo venato in verde, potrebbe servire nei minuti lavori di tornio. Tutte le parti di questa pianta contengono una materia colorante per le stoffe, conosciuta fino dai tempi di Plinio. Il legno del fusto e dei rami tingono in giallo, e le radici e le foglie in rosso. Le foglie, di più, ricche di tannino, disseccate e polverizzate servono ottimamente per la concia delle pelli, e nel limitrofo Tirolo italiano se ne fa grande commercio vendendole a Cent. 8 a 10 al chilogrammo.<br />
Il nome di Rhus, e Rhous in greco, deriva dalla parola celtica rhud (rosso) pel colore che i frutti e le foglie presentano in autunno.<br />
<br />
══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Rhus typhium</b>-<i>Linn</i>.<br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
SOMMACO PELOSO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Rus.</i><br />
<br />
-----<br />
<br />
Questa pianta di 4 a 5 metri d'altezza, con un diametro alla base di 15 a 18 centimetri, si trova qui sparsa nei fondi a coltura agraria e specialmente nei giardini per semplice ornamento, sino all'elevatezza dal mare di 500 metri. Si propaga mediante semina, ma più facilmente per margotte e barbatelle, e giunge al massimo suo sviluppo in 20 a 30 anni, vivendone 50 a 60. Benchè le parti di questa pianta contengano materia colorante (non però quanta il Rhus cotynus) non se ne fa in Provincia alcun uso.<br />
Il peso d'un decimetro cubo di legno secco è di chilogrammi 0,492.<br />
<br />
══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Ribes Grossularia</b>-<i>Linn</i>. - <b>Ribes uva crispa</b>-<i>Dec</i>. - <b>Ribes vulgare</b>-<i>Koch</i> - <b>Grossularia uva crispa</b>-<i>Scop</i>. - <b>Grossularia vulgaris</b>-<i>Spach</i>.<br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
UVA SPINA.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Ua spinèla - Ua spinarola - Parasolèr - Pirasolèr - Perusolèr - Parasolai - Perosolèr - Perasolèr - Paresolài - Paresolèr - Pelosèr - Ribes-pelos - Ribes - Ribis - Ribis-spinos - Spinèla.</i><br />
<br />
-----<br />
<br />
Questo frutice si trova sparso nei boschi della Provincia sino all'elevatezza di 1200 metri dal mare. Le bacche vengono mangiate dagli uomini fresche e in acquavite. Dicesi che immature, cotte con la panna possano servire come legume e fatte bollire collo zucchero e conservate in bottiglie bene otturate, diano una conserva eccellente. Col succo spremuto ottengonsi i prodotti degli altri ribes. Anche i rami e le foglie di questa pianta tingono le stoffe di lana preparate.<br />
Il seme matura in Luglio; lo si semina come il Ribes rubrum e germina nella seconda primavera.<br />
<br />
══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Ribes nigrum</b>-<i>Linn</i>.<br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
RIBES NERO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Ribes negro - Ua-ribes negra.</i><br />
<br />
-----<br />
<br />
Questo frutice è specialmente coltivato nei poderi agrari e lo si trova sino in quelli di Pieve di Cadore all'elevatezza di 900 metri dal mare.<br />
Le gemme danno un sapore gradito al vino e alla birra.<br />
Le foglie scottate nell'acqua e tosto essiccate si adoperarono come un the contro l'artritide, motivo per cui questo frutice venne anche chiamato arbusto artritidico.<br />
Le bacche vengono mangiate tanto fresche che infuse nell'acquavite e danno un colore violetto. Col loro succo si ottengono quasi i medesimi prodotti<br />
che con quello del Ribes rubrum; danno inoltre colla distillazione, unite al Rhum e a certe droghe, una specie di ratafià.<br />
Il seme matura in Agosto e lo si semina come il Ribes rubrum.<br />
<br />
══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Ribes rubrum</b>-<i>Linn</i>.<br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
RIBES COMUNE — RIBES ROSSO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Ribes - Ribesèr - Ribes rossa - Ua-ribes - Ua-ribis - Ua salvaria - Ua de San Duane - Uela - Asie - Asièr - Asiài - Asies.</i><br />
<br />
-----<br />
<br />
Questo frutice sparso nei boschi di tutta la Provincia sino all'elevatezza di 1400 metri dal mare, lo si trova più che sia coltivato negli orti e ne' giardini.<br />
Il legno giovane e la corteccia tingono le stoffe in bruno.<br />
Le bacche acidule, refrigeranti e addolcenti contengono acido malico e citrico e una buona quantità di pectina, che colla cottura si trasforma in una gelatina ricercata come alimento. Per le proprietà astringenti, calmanti e fortificanti, la medicina s'è impadronita di questo ribes. - Le bacche si mangiano crude e servono nelle pasticcerie per le conserve, pei gelati, per far vino, aceto ed acquavite.<br />
Per ottenere il vino suggeriscono di mescolare il succo spremuto con una eguale quantità d'acqua, aggiungendovi per ogni litro 250 grammi di zucchero; di lasciar fermentare in un vaso per 40 giorni questo miscuglio e di lasciarlo riposare, bene otturato che sia, per circa sei mesi; finalmente di porlo in bottiglie, nelle quali si conserva per molti anni, acquistando sempre maggior forza. Coll'aggiungere ad ogni litro di succo 62 grammi di zucchero si è ottenuto dell'alcool e colle bacche delle piante selvatiche si tinsero in giallo le stoffe<br />
I fiori vengono ricercati dalle api.<br />
Il nome di Ribes dato dagli Arabi ad un Rabarbaro acido (che è il Rheum ribes) venne da Rauhin applicato per errore a questa pianta.<br />
Il seme matura in Giugno e Luglio; si può seminarlo subito dopo la maturazione o nella successiva primavera, coprendolo con uno strato di 6-7 millimetri di terra; germina dopo un anno.<br />
<br />
══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Robinia Pseudo-Acacia</b>-<i>Linn</i>. - <b>Pseudo-Acacia vulgaris</b>-<i>Duham</i>.<br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
ROBINIA - ACACIA - ROBINIA FALSA GAGGIA - FALSA ACACIA.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Cassia - Acassia - Robinia - Gaja - Gazìa.</i><br />
<br />
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<br />
Questa, pianta, che prese il nome da Robin, semplicista del Re Luigi XIII, il primo che la trasportò nell'anno 1615 dall'America a Parigi credendola la vera Acacia, è nativa della Virginia ed è qui sparsa nei terreni non oltrepassanti l'altitudine di 800 metri dal mare; raggiunge l'altezza di 10 a 12 metri e un diametro alla base di 40 a 50 centimetri, e preferisce un terreno fresco, sciolto, grasso e irriguo, ed una esposizione assolata. Si propaga mediante semina, piantagione e barbatelle, e giunge al massimo suo sviluppo in 50 a 60 anni, vivendone 80 a 100.<br />
Il legno giallognolo, duro, poroso, a fibra fina e corta è piuttosto fragile; quale combustibile, buonissimo; viene adoperato dal carradore principalmente nelle fabbriche urbane, in lavori sotterra e sott'acqua, per pali da vite e nelle costruzioni navali.<br />
Col legno delle radici si costruiscono mobili eleganti e di un vago marezzo, e con la loro scorza mista all'allume si ha un color giallo.<br />
Le foglie somministrano un eccellente foraggio ai bestiami. Bohadsch assicura che le vacche, le quali si sono cibate di queste foglie somministrarono una maggiore quantità di latte, e che questo alimento è più sugoso di quello del trifoglio e della cedrangola.<br />
Dai fiori le api succhiano il nettare per il miele. Questi fiori sono ammollienti, aromatici, antisterici e posti in infusione o in decozione se ne ricava un' acqua distillata che si usava nelle pozioni e nei giulebbe. Nella Toscana vengono mangiati fritti dopo essere stati investiti di pane gratuggiato e rosso di uova, appunto come qui si fa dei fiori di zucca.<br />
Il legume viene adoperato al Cairo nella preparazione dei cuoi.<br />
Colle fibre corticali si fabbricano dei tessuti elastici e solidi e dei cordami ordinari.<br />
Il seme matura in Settembre ed Ottobre, restando racchiuso nei legumi attaccati ai rami fino in primavera dopo un bagno nell'acqua di 48 ore, lo si semina in primavera coprendolo con 6-7 millimetri di terra, tenendolo all'occorrenza umettato, e germina in 15 giorni circa.<br />
Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 1,066, secco chilogrammi 0,652.<br />
La forza calorifera del legno, ragguagliata su 100, è 72.<br />
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══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Rosa alpina</b>-<i>Linn</i>. - <b>Rosa glandulosa</b>-<i>Bellard</i>. - <b>Rosa inermis</b>-<i>Mill</i>. - <b>Rosa pendulina</b>-<i>Reich</i>.<br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
ROSA ALPINA.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Rosèr de montagna - Rosa alpina - Rosa de mont.</i><br />
<br />
-----<br />
<br />
Questa rosa che cresce sui nostri monti sino all'elevatezza di 800 a 1600 metri dal mare, si distingue dalle altre per non aver spine e per somministrare allo stipettaio il bel legno delle radici, duro, compatto, di fibra finissima, marezzato, che riceve perfetta pulitura. Essa abbonda specialmente nel bosco di Cajada in Comune di Longarone e in quelli della vallata di S. Lucano nel Comune di Taibon.<br />
<br />
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<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Rosa arvensis</b>-<i>Linn</i>. - <b>Rosa serpens</b>-<i>Jacq. et Willd</i>. - <b>Rosa dumetorum</b>-<i>Guss</i>. - <b>Rosa sylvestris</b>-<i>Herm</i>. - <b>Rosa scadens</b>-<i>Moench</i> - <b>Rosa herporhodon</b>-<i>Borkh</i>.<br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
ROSA DEI CAMPI.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Rosèr.</i><br />
<br />
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<br />
Questa pianta, che si trova nei boschi e nelle siepi non offre alcuna utilità così da doverne far menzione.<br />
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Nome Botanico<br />
<br />
<b>Rosa canina</b>-<i>Linn</i>.<br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
ROSA DI MACCHIA - ROSA CANINA.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Stropacùl - Stropacùi - Stropacù - Spin da stropacui - Spin revèrs - Stropacùs - Rosoler mat - Rosoler salvaregh.</i><br />
<br />
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<br />
Questa pianta sparsa in tutta la Provincia, sino all'elevatezza di 1500 metri dal mare, raggiunge l'altezza di 1 a 2 metri e un diametro alla base di 3 a 6 centimetri. Preferisce un terreno calcareo asciutto e un'esposizione meriggiana. Si propaga mediante semina e barbatelle e giunge al suo massimo sviluppo in 8-10 anni, vivendone 15 a 20. Nel Giornale della Società Orticola di Lombardia dell'anno 1876 si legge che in Hildersheim in Germania esiste ancora addossata all'antica chiesa una pianta di Rosa canina, che daterebbe nientemeno che da Carlomagno e che anzi, secondo la tradizione sarebbe stata piantata dallo stesso eroe. Il tronco sarebbe della grossezza di quasi il corpo d'un uomo, diviso in 5 rami pei quali mantengonsi appositi sostegni. Si dice inoltre che un Vescovo di nome Hepilo, negli anni tra il 1154 e il 1179 fece per il primo sostenere i rami dell'albero - fatto questo menzionato nei cartolari della Chiesa - e che di più dalla stessa fonte si conoscerebbe come verso il 1120 tale pianta fosse considerata quale meraviglia del paese!<br />
Il legno di un colore giallo, tenace, di fibra fina e lunga con midollo grosso, viene adoperato, oltre che per legna da fuoco, per denti da rastrelli, e usato dal tornitore in lavori minuti.<br />
La scorza dà una tintura giallo-sporca.<br />
La radice e il legno tingono in bruno e quella è ricercata dal rimessajo.<br />
Le foglie vengono mangiate dalle capre e dalle pecore.<br />
Dai fiori le api succhiano il miele. Dicesi che i Tartari preparino coi rami e le radici tagliuzzate un the, ed i Russi, con i petali, dell'acquavite, nonchè aceto, miele, sciroppo, olio e pomata di rose. In passato tenevasi il bedeguaro (che è quel riccio prodotto dal Chynips rosae), per un rimedio contro il flusso di ventre e contro il gozzo e lo si poneva come sonnifero nella culla dei bambini.</p><p><br />
I frutti rammolliti vengono mangiati dai fanciulli; seccati ed abbrustoliti si tentò surrogarli al caffè; mediante la fermentazione, si ottiene il così detto vino-piccolo e dell'aceto; colla distillazione anche dell'alcool, e finalmente, puliti dai semi, li si usarono in diverse vivande preparati con zucchero, aceto e cannella.<br />
Il seme matura in Settembre e Ottobre; seminato in Aprile alla profondità di 6-7 centimetri germina nella prossima o seconda primavera.<br />
Un decimetro cubico di legno secco pesa chilogrammi 0,865.<br />
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<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Rosa cinnamomea</b>-<i>Linn</i>. - <b>Rosa majalis</b>-<i>Herm</i>. - <b>Rosa collincola</b>-<i>Ehrh.</i> - <b>Rosa fraxinifolia</b>-<i>Borkh</i>.<br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
ROSA CANNELLA.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Rosèr.</i><br />
<br />
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<br />
Questa pianta molto rara non offre maggior interesse delle altre rose.<br />
<br />
══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Rosa lutea</b>-<i>Willd. e Mill</i>. - <b>Rosa Eglanteria</b>-<i>Linn</i>.<br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
ROSA GIALLA.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Stropacùl - Stropacùi - Stropacù - Spin da stropacui - Spin revèrs - Stropacùs - Rosoler mat - Rosoler salvaregh.</i><br />
<br />
-----<br />
<br />
Per questa pianta vedi quanto s'è detto pella Rosa canina ed aggiungi che co' suoi frutti si può preparare una confettura chiamata conserva di cinorodonte.<br />
<br />
══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Rosa muscosa</b> - <i>Ait. e Herm</i>.<br />
(N.B. Varietà della ROSA CENTIFOLIA-<i>Linn</i>.)<br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
ROSA MUSCOSA.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Rosèr.</i><br />
<br />
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<br />
Questa rosa si trova nei giardini delle vallate Bellunese e Feltrina sino all'elevatezza di 500 metri dal mare. Non offre alcuna utilità oltre all'ornamento pel quale viene coltivata.<br />
<br />
══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Rosa Pimpinellifolia</b>-<i>Linn</i>. - <b>Rosa spinosissima</b>-<i>Burgs</i>.<br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
ROSA BIANCA.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Roser - Roser da rose bianche.</i><br />
<br />
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<br />
Questa rosa coltivata nei giardini non offre che l'utilità dei suoi fiori per confezionare acque odorose. Dicono che con i frutti si fecero delle minestre.<br />
<br />
══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Rosa villosa</b>-<i>Linn</i>.<br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
ROSA VELLOSA.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Stropacùl - Stropacùi - Stropacù - Spin da stropacui - Spin revèrs - Stropacùs - Rosoler mat - Rosoler salvaregh.</i><br />
<br />
-----<br />
<br />
Per questa pianta si veda quanto s'è detto della Rosa canina e solo aggiungesi che i suoi frutti venivano un tempo usati in medicina sotto il nome di Fructus Cynobati.<br />
<br />
══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Rosa vulciginosa</b>-<i>Linn</i>.<br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
ROSA VULCIGINOSA.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Stropacùl - Stropacùi - Stropacù - Spin da stropacui - Spin revèrs - Stropacùs - Rosoler mat - Rosoler salvaregh.</i><br />
<br />
-----<br />
<br />
Per questa pianta vedi quanto s'è detto pella Rosa canina, che per poco diversifica, e solo aggiungi che gode la preferenza sull'altre rose come pianta d'ornamento e che i campagnuoli di alcune contrade tedesche preparano colle foglie un the che non è punto disgustoso.<br />
<br />
══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Rosmarinus officinalis</b>-<i>Linn</i>.<br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
ROSMARINO - ROMERINO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Rosmarin - Osmarin</i>.<br />
<br />
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<br />
Questo frutice coltivato qui pegli usi della cucina, nella condizionatura di carni e di pesci, si trova in questa Provincia nei giardini sino all'elevatezza persino di 380 metri dal mare. Somministra un olio essenziale di color ambra, di cui la medicina e i profumieri fanno uso. Le api sono attratte dall'odore aromatico canforoso della pianta ed è a questo che si attribuisce generalmente la bontà del miele detto di Narbona e Mahon. Gli abitanti delle coste della Dalmazia adoperano questa pianta per combustibile.<br />
Il nome di Rosmarinus deriva dal latino ros marinus (profumo del mare), allusione ai siti vicino al mare ove cresce principalmente questo frutice.<br />
<br />
══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Rubus fruticosus</b>-<i>Linn. e Berth</i>.<br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
ROVO COMUNE — ROVO DI MACCHIA — ROVO FRUTICOSO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>More - Mojèr - Moi negher - Smoi negher - Moèr - Mores - Mores negre - Moe negre - Morer negro - Murighe - Mujer negre - More de spin - More de rosa - Murighèr - Muje negre - Morei - Roèr - Roai - Roajèr - Roa.</i><br />
<br />
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<br />
Questo arbusto di metri 1 a l½ che cresce qui nei boschi e specialmente nei terreni incolti esposti a mezzogiorno sino all'elevatezza di 1500 metri dal mare e più, si propaga mediante semina, mettendo nuovi rimessiticci ogni 2 anni.<br />
Il legno bianco al taglio e bruno al midollo, tenace, di fibra lunga e fina, in mancanza di miglior combustibile serve per legna da fuoco.<br />
Le foglie, mediante processi, danno delle tinture e coi pampini in primavera si ha una decozione che si adopera per gargarismo nelle infiammazioni di gola.<br />
Dai fiori le api ritraggono alimento abbondante.<br />
I frutti che si mangiano, servono nella confezione di conserve, a tingere i vini bianchi. Nella Provenza si traggono acquavite ed aceto, e qui da noi si prepara un sciroppo usato in medicina. Secondo alcuni scrittori si ottiene l'aceto assai forte e d'un gusto speciale facendo essiccare le bacche immature e mettendole nel vino, ridotte in polvere.<br />
Il carbone ottenuto da questa pianta è buono pella fabbricazione della polvere ardente.<br />
Il nome di Rubus lo si vuole derivato da ruber - rosso - quale allusione alla tinta del frutto di molte specie appartenenti a questo genere.<br />
Il seme matura in Agosto e Ottobre secondo l'anticipata o ritardata fioritura; la semina avviene in primavera e la germinazione o nel primo anno o nei successivi, mantenendo questo seme per lungo tempo la forza germinativa.<br />
<br />
══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Rubus Idaeus</b>-<i>Linn</i>.<br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
LAMPONE - LAMPIONE - AMPOMELLE - ROVO IDEO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Frambula - Frambuèr - Framboler - Frambua - Bulighèr - Mulighèr - Mojèr - Murighe - Muje rosse - Murighe rosse - More rosse - Muje - Mojastre - Moe rosse - Muoer - Muoje - Mujes - Morer rosso - Moi ros - Smoi ros - Moèr - Mojes - Mujèr - Pomelèr.</i><br />
<br />
-----<br />
<br />
Questo frutice, varietà del Rubus fruticosus, di 1 a 2 metri d'altezza, trasportato dal monte Ida, si trova ora nelle radure dei boschi di montagna e nei luoghi sassosi e sterili di esposizione meriggiana di questa Provincia, sino all'elevatezza di metri 1500 dal mare e si propaga mediante semina ogni biennio mettendo rimessiticci.<br />
Coi frutti, buoni a mangiarsi crudi, con o senza vino o con latte e zucchero, si preparano delle conserve eccellenti qui molto usate, delle confetture, marmellate, composte, gelati, ratafià, del vino, dello spirito e dell'aceto. Questo frutto che all'orso è un pasto gradito, per le oche è un vero veleno.<br />
Le foglie vengono mangiate dalle pecore e dalle capre.<br />
Per la semente vedi quanto s'è detto del Rubus fruticosus.<br />
Ve ne sono molte altre varietà in questa Provincia, senza una particolare importanza, delle quali mi limiterò d'indicare i nomi delle principali, botanico e italiano, essendo i vernacoli eguali a quelli del Rubus fruticosus. 1)<br />
<br />
-----<br />
<br />
1) <b>Rubus tomentosus</b>-<i>Willd. e Borkh</i>. - ROVO TOMENTOSO - ROVO VELLUTATO.<br />
<b>Rubus hirtus</b>-<i>Waldst,Veihe,Nees</i> - ROVO IRSUTO.<br />
<b>" saxatilis</b>-<i>Linn</i>. - ROVO SASSATILE.<br />
<b>" caesius</b>-<i>Linn</i>. - ROVO DI MACCHIA.<br />
<br />
══════════════════<br />
<br />
Nome Botanico<br />
<br />
<b>Ruscus aculeatus</b>-<i>Linn</i>.<br />
<br />
Nome Italiano<br />
<br />
PUNGITOPO - PUGNITOPO.<br />
<br />
Nome Vernacolo<br />
<br />
<i>Rusta.</i><br />
<br />
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<br />
Questo frutice che vive soltanto 5-6 anni, lo si trova al piedemonte della parte meridionale di questa Provincia sino all'elevatezza di 200 metri dal mare. Non serve che a far scope.<br />
Ruscus o Bruscus, secondo alcuni, deriva dal celtico beus (bosso) per le foglie della forma del bosso; secondo altri dal latino rusticus (villano), cioè pianta rustica, perchè i contadini si servivano delle foglie del Ruscus aculeatus per coprire le vivande onde difenderle dai topi, o perchè cresce in luoghi selvaggi.<br />
La radice è diuretica.<br />
<br /></p>Giancarlo Soravia http://www.blogger.com/profile/02837494108605212523noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6208741085170124138.post-58683654465966595222009-02-07T09:55:00.004+01:002024-02-16T19:35:00.567+01:00TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA SNome Botanico<br /><br /><b>Salix alba</b>-<i>Linn</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />SALCIO BIANCO - SALCIO DA PERTICHE - SALICONE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Salèz bianco - Venzèr bianco - Venz - Svenz - Venco - Vencio - Venchèr - Venco mestego.</i><br /><br />-----<br /><br />Salix ritiensi provenga dai vocaboli celtici sal lis (presso l'acqua), perché cresce nelle vicinanze delle acque.<br />Questa pianta, che cresce specialmente lungo le valli del Piave e i fondi umidi, raggiunge l'altezza di 10 a 15 metri e un diametro alla base di centimetri 30 a 40 e cresce fino all'elevatezza di metri 800 dal mare Adriatico, preferendo un terreno fresco e sostanzioso. Si propaga mediante semina e talee e giunge al massinmo suo sviluppo in 30 a 40 anni, vivendone 90 a 100.<br />Il legno leggero, mediocremente tenace, a fibra fina e corta, d'un colore bianco al taglio e rossiccia al midollo, è poco buono come legna da fuoco e viene adoperato in rozzi lavori, quali sarebbero tavolami d'armature per stalle, porcili ed anche zoccoli.<br />La scorza serve in Germania pella concia delle pelli e mista all'allumina per tingere in bruno la lolla e la seta; contiene una sostanza glicoside di un'amarezza forte e franca, la salicina, la quale è un buon tonico ed ha virtù antiperiodica.<br />I rami vengono utilizzati per cerchi da secchie, per intrecciature di siepi, per ritorte, cesti, ecc.<br />I ramoscelli tagliati in Agosto e quindi seccati somministrano un buon pasto alle pecore e alle capre.<br />Gli amenti (gattini) danno miele alle api e mediante la distillazione, una gradita bevanda.<br />Il seme matura in Luglio; lo si semina sulla superficie del terreno raschiato, misto a sabbia finissima, tenendolo costantemente umettato pei primi 15 giorni; germina dopo 30-40 giorni.<br />Un decimetro cubico di legno fresco pesa chilogrammi 0,540, secco 0,450.<br />La forza calorifera del legno ragguagliata su 100 è 48.<br /><br />NB. Le specie dei Salici sono tanto numerose e variabili che Ciro Pollini ne numera 31 e Bertoloni 23, e nessuno dei diversi autori è d'accordo sul numero e sui caratteri delle medesime, pella circostanza che vi è una serie quasi infinita di salici ibridi o bastardi, prodotti dall'incrociamento di una coll' altra specie; per ciò non nominerò che le specie in questa Provincia maggiormente conosciute.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Salix argentea</b>-<i>Willd</i>. - <b>Salix lanata</b>-<i>Borkh</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />SALCIO ARGENTINO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Svenz mestego.</i><br /><br />-----<br /><br />Questo salice di mediocre grandezza che cresce nelle valli basse dei monti e specialmente lungo il torrente Maè nel Zoldano sino all'elevatezza dal mare di 900 metri, non viene qui utilizzato che come legna da fuoco.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Salix babylonica</b>-<i>Linn</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />SALICE PIANGENTE - SALCIO DI BABILONIA.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Salize piangente.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta, coltivata qui soltanto per ornamento, raggiunge l'altezza di 8 a 10 metri e un diametro alla base di 40 a 60 centimetri e cresce fino all'elevatezza di metri 500 dal mare Adriatico, preferendo un terreno grasso, irriguo e un'esposizione riparata. Si propaga qui mediante talee e giunge al massimo suo sviluppo in 30 a 40 anni, vivendone 100 e più.<br />Il seme qui non giunge a maturazione.<br />Il legno d'un colore giallo-rossiccio è abbastanza consistente.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Salix Capraea</b>-<i>Linn</i>. - <b>Salix sphacelata</b>-<i>Smith</i> - <b>Salix tomentosa</b>-<i>Seringe</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />SALICA - SALCIO CAPRINO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Gat - Gatèna - Gatèn - Gàtol - Diès - Mignàgoi - Salèz - Salèza - S-ciolòt - Salèze - Sachèr - Venco.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta, che cresce nelle radure umide dei boschi, nelle siepi dei fondi acquitrinosi e lungo i torrenti, raggiunge l'altezza di 8 a 10 metri e un diametro alla base di 40-50 centimetri, e va fino all'elevatezza dal mare di 1100 metri, preferendo un terreno umido, torboso e un'esposizione settentrionale. Si propaga mediante semina e piantoni e giunge al massimo suo sviluppo in 30 a 40 anni, vivendone 50 a 60.<br />Il legno bianchiccio e rossastro al midollo, leggero, tenace, di fibra lunga e facile a lavorarsi, è mediocre combustibile, però buono per forni da pane, da calce e pella cottura dei mattoni. Colle stanghe si fanno cesti di diverse maniere e dimensioni, cerchi da botte ed altro, e la pianta si coltiva pel sostegno delle viti.<br />La scorza serve a diversi lavori d'intreccio, e in Russia e Danimarca pella concia delle pelli da guanti e del bulgaro: serve inoltre per tingere in nero i tessuti di cotone e di canape.<br />Le foglie e i giovani ramoscelli vengono mangiati molto volentieri dalle capre, dalle pecore e dal cavallo, specialmente d'origine araba.<br />I fiori sono i primi in primavera a dar alimento alle api.<br />Il seme matura in Maggio; è da preferirsi però la propagazione mediante piantoni, che riesce a meraviglia, a quella incerta e ritardata della semina.<br />Il carbone leggero è buono pella fabbricazione della polvere da fuoco.<br />Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 0,835, secco chilogrammi 0,611.<br />La forza calorifera ragguagliata su 100, è pel legno 67, pel carbone 73.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Salix cinerea</b>-<i>Linn</i>. - <b>Salix acuminata</b>-<i>Willd</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />SALCIO ACUMINATO - SALCIO SELVATICO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Venz - Venzèr - Venc - Sachèr - Venco - Salèz negro - Sachèr negro.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta fruticosa, che trovasi qui a preferenza lungo i rivi e i fiumi sino a 1000 metri sopra il livello del mare Adriatico, si propaga come gli altri salici.<br />Il legno tenace, leggero, elastico, bianco al taglio e rossiccio al midollo, è abbastanza buono come legna da fuoco. Le rimesse vengono adoperate anche per graticci. Colla lana degli amenti (gattini) si fabbricano calze, cappelli, stoffe, che si vendono sui mercati della Slesia e della Sassonia.<br />Le foglie servono di pasto alle capre e alle pecore.<br />Dai fiori le api ritraggono il miele.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Salix fragilis</b>-<i>Linn</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />SALCIO FRAGILE - SALCIO GENTILE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Salèz da ligadure - Salèz - Venco - Venchèr.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta che cresce nelle vallate pedemontane di questa Provincia e che con le sue rimesse offre l'utilità del Salix viminalis sorpassando per forza calorifera tutti gli altri salici, somministra un buon pasto alle pecore ed anche alle capre con i ramoscelli e con le foglie tagliati agli ultimi d'Agosto. Di più dalla corteccia delle radici si può ottenere un bel colore porporino indelebile.<br />Il seme matura agli ultimi di Giugno; seminato come quello del <i>Salix alba</i> germina dopo 30 giorni circa.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Salix grandifolia</b>-<i>Seringe</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />SALCIO A GRANDI FOGLIE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Gat.</i><br /><br />-----<br /><br />Questo Salice, che si trova specialmente nella vallata Agordina, sino all'elevatezza di 700 metri dal mare e che è una varietà del <i>Salix Capraea</i>, per le sue piccole dimensioni non viene qui utilizzato che come legna da fuoco.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Salix Helix</b>-<i>Linn</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />SALCIO ROSSO - VINCO DA PANIERI.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Venz ros - Venzèr ros - Venco rosso.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta, che si eleva dal suolo 1-2 metri, cresce specialmente nei siti ghiajosi e freschi lungo i fiumi e torrenti di questa Provincia sino a 800 metri d'altitudine dal mare; giunge al massimo suo sviluppo in 10-15 anni, vivendone 20-25; si propaga mediante semina, trapianto e talee, e serve ai medesimi usi del <i>Salix viminalis</i> per ritorte, intrecciature, ecc.<br />Da questa pianta Leroux ha ottenuta nell'anno 1830 una sostanza febbrifuga, la salicina, nello stato di purezza.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Salix pentandra</b>-<i>Linn</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />SALCIO PENTANDRO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Sàlez - Salèz - Venco - Venchèr.<br /></i><br />-----<br /><br />Questo arboscello che cresce nelle vallate settentrionali di questa Provincia, dà i prodotti del <i>Salix trianadra</i>, ad eccezione dei suoi rami, che non sono atti per lavori d'intreccio, e le foglie, che danno una tintura gialla.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Salix riparia</b>-<i>Willd</i>. - <b>Salix incana</b>-<i>Borkh</i>. - <b>Salix angustifolia</b>-<i>Poir</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />SALCIO RIPAJUOLO - VETRICE BIANCO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Salèz - Venzèr - Venz.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta, che raggiunge qui piccole dimensioni, alligna fino all'elevatezza di 1400 metri dal mare Adriatico, lungo le sponde dei torrenti, dei fiumi e nei luoghi sortumosi, giungendo al massimo suo sviluppo in 15 a 18 anni e vivendone 30 a 40. È utilissima per il risaldamento delle sponde dei fiumi e torrenti.<br />Le rimesse di questa pianta adoperansi per intrecciature come il <i>Salix viminalis</i>, per legacci e, spalmate di vischio, per prender gli uccelli.<br />Pel seme vedi quanto s'è detto pel <i>Salix fragilis</i>.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Salix silesiaca</b>-<i>Willd</i>. - <b>Salix nigricans</b>-<i>Smith</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />SALCIO SLESIANO — SALCIO DI MONTE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Gat de monte.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta arborescente, che cresce specialmente lungo gli argini del fiume Piave sino all'elevatezza di 300 metri dal mare, non offre qui alcuna utilizzazione speciale.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Salix triandra</b>-<i>Linn</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />SALCIO TRIANDRO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Sàlez - Salèz - Venco - Venchèr.</i><br /><br />-----<br /><br />Questo arboscello, che cresce nelle vallate umide pedemontane di questa Provincia, somministra virgulti atti per cerchi, ritorte e per confezionare cesti ed altri lavori d'intreccio.<br />Il legno come combustibile ha poca forza calorifera.<br />La corteccia contiene del tannino.<br />Le foglie tanto verdi che secche vengono mangiate dalle pecore e dalle capre.<br />Colla lana degli amenti mescolata al cotone o alla lana di pecora si possono fabbricare calze, cappelli, stoffe e specialmente ovata pei materassi. Su tale proposito Bechstein insegna che appena succede l'ingiallimento dell'estremità superiore delle capsule, e che queste cominciano ad aprirsi, le si facciano raccogliere in un cesto e le si stendano nello spessore di 8 a 10 centimetri sopra una tela in locale riscaldato. Due o tre giorni basteranno per asciugare la detta lana, la quale per adoperarla altro non occorre che mondarla dalle capsule del seme.<br />Il seme matura in Settembre e caduto naturalmente in terra germina dopo 8 mesi.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Salix viminalis</b>-<i>Linn.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />VETRICE - VINCO - SALCIO DA VINCHI - SALCIO VIMINALE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Salezzòla - Venchèr - Saliz da zesti - Venzèr - Venz - Svenz - Venco.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta, che si trova specialmente lungo il fiume Piave e nelle situazioni basse delle vallate della Provincia sino all'elevatezza di 1000 metri dal mare e che raggiunge piccole dimensioni, preferisce un terreno bagnato dall'acque. Si propaga mediante semina, piantoncini e talee e giunge al massimo suo sviluppo in 10 a 15 anni, vivendone 25 a 30.<br />Il legno leggero, tenace, a fibra greggia e lunga, d'un colore bianco al taglio, è un mediocre combustibile.<br />I rami si prestano per ritorte, per cesti e per ogn'altro genere d'intessiture, e in tale proposito il Siemoni narra, nel suo pregiato Manuale d'Arte Forestale, che nelle sole vallate di Vernis in Francia, essa pianta fornisce il lavoro a non meno di 3000 famiglie, le quali fabbricano annualmente per oltre franchi 2,500,000 di oggetti diversi, che sono poi per circa due terzi tradotti in Inghilterra e in America.<br />Le foglie vengono mangiate dalle capre e dalle pecore, e il signor Gonin consiglia di aggiungerle in tutti i foraggi d'inverno destinati alle bestie da lana, per proteggerle così dalla cachessia acquosa che spesso in codesta stagione le decima. Anche le buccie servono all'uopo.<br />I fiori servono di nutrimento alle api.<br />Il seme matura in Giugno, e la semina come quella del <i>Salix capraea</i>.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Salix vitellina</b>-<i>Linn.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />SALCIO GIALLO - VETRICE GIALLO - SALCIO DA LEGARE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Zalèz dal - Salèz zal - Salèz dal - Zalèz zal - Sachèr dal - Stropa.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta raggiunge qui l'altezza di 8-10 metri e un diametro alla base di centimetri 30 a 40, e cresce fino all'elevatezza di metri 800 dal mare, preferendo un terreno umido. Si propaga mediante piantoncini e barbatelle e giunge al massimo suo sviluppo in 30 a 33 anni, vivendone 70 ad 80.<br />Il legno di un colore bianco al taglio, leggero, solido, tenace, a fibra fina e corta ed elastico, come legna da fuoco ha poco valore, ma si presta assai per legami; e le rimesse di questa pianta servono per cerchi da mastelli, per ceste, corbe ed altri simili oggetti.<br />Le foglie vengono mangiate dai bovini e dai pecorini.<br />Le api succhiano dai fiori il nettare.<br />Cogli amenti (gattini) si fabbricano calze, cappelli, stoffe e specialmente ovate per materassi e vestiti, delle quali sui mercati della Slesia e della Sassonia si fa un abbondante commercio.<br />Pel seme vedi quante s'è detto pel <i>Salix alba</i>.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Salvia officinalis</b>-<i>Linn.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />SALVIA - SALVIA OFFICINALE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Salvia - Salvia da osei.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa frutice alto 30 a 40 centimetri viene coltivato negli orti sino all'elevatezza di 1200 metri dal mare per il sapore aromatico delle sue foglie e perciò adoperato nelle cucine e specialmente negli arrosti d'uccelli. Ha proprietà medicinali. Ricavasene un olio essenziale; con acqua e vino è una bibita rinforzante; cotto, da, un'acqua per gargarismi nelle infiammazioni, ecc. Le foglie si adoperano a pulire i denti e come rinforzativo delle gengive. Questa pianta contiene molto tannino; le pecore che la mangiano danno un latte eccellente.<br />Il nome di questa pianta, coltivata nei giardini da tempi immemorabili deriva dal vocabolo latino <i>salvus</i> (sano, salvo) o <i>salvare</i> (salvare) in causa delle numerose virtù medicinali che gli antichi attribuivano a questo genere.<br />Il seme matura parte in Settembre, parte in Ottobre e persino in Novembre; lo si semina in primavera leggermente coperto di terra tenendolo umettato; germina dopo 30-40 giorni.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Sambucus nigra</b>-<i>Linn</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />SAMBUCO - SAMBUCO ARBOREO - SAMBUCO NERO - ZAMBUCO - SAMBUCO NOSTRALE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Sambùc - Sambùgo - Sambughèr - Sambuchèr - Sabuchèr - Sambùc mestego - Sambuèr.</i><br /><br />-----<br /><br />Chi vuole che Sambucus derivi da sambuca istrumento musicale degli antichi Greci, che si fabbricava con questo legno, e chi da una parola araba che significa purgare.<br />Questa pianta, che si trova in tutta questa Provincia sino all'elevatezza dal mare di 1200 metri, raggiunge l'altezza da 5 a 8 metri, ed un diametro alla base di 20 a 30 centimetri, preferendo un terreno sostanzioso e umido e un'esposizione riparata. Si propaga mediante semina, barbatelle e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in anni 50 a 60, vivendone 80.<br />Il legno tenace, duro, di fibra fina e corta, di midollo grosso e di color giallognolo, oltre che come legna da fuoco, si presta ancora, quando è grosso, secco e stagionato, per lavori da stipettaio, da tornitore e da meccanico in oggetti minuti, quali sarebbero regoli, seste, rocchetti, scatole, pettini ed altro. La seconda scorza verde o invoglio erbaceo può servire a tingere in giallo le pelli; è molto amara, nauseante ed ha azione emetico-purgativa.<br />Il midollo è adoperato negli elettrometri e si fanno fiori artificiali, giocatoli, spolverizzi pei disegnatori, ecc.<br />Le foglie danno una decozione atta a distruggere gl' insetti che danneggiano le pianticelle ne' semenzai.<br />Coi fiori freschi si preparano tortelli buonissimi a mangiarsi, ed in alcuni luoghi entrano nella fabbricazione del sidro e servono a dare al vino bianco un gusto muschiato. Contengono un olio volatile odoroso, alcuni sali, del solfato ecc. e costituiscono un rimedio diaforetico molto usato.</p><p><br />Le bacche spremute danno un sciroppo (mosto dei Cadorini), che cotto e inzuccherato viene mangiato da quei montanari. Da esse si traggono ancora dell'acquavite e dell'aceto fortissimo; servono a colorire il vino. Il succo di queste piante contiene acido malico, citrico e pectina ed è lassativo.<br />Dalle sementi si può estrarre un olio buono per ingrassare le ruote.<br />Il seme matura in Agosto e Settembre; consegnato alla terra in autunno germina nella prossima primavera.<br />Peso: un decimetro cubico di legno secco pesa chilogrammi 0,741.<br /></p><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Sambucus racemosa</b>-<i>Linn</i>. - <b>Sambucus racemosa rubra</b>-<i>Segu</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />SAMBUCO CORALLINO - SAMBUCO RACEMOSO - SAMBUCO ROSSO - SAMBUCO DI MONTAGNA.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Sambùc ros - Sambùc montan - Sambùc salvarech - Sambughèr mat - Sambùc sordin - Sambùc sorz - Sambùc sordo - Sambùc.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta, sparsa qui nelle siepi e nei boschi sino a 1200 metri sopra il livello del mare, raggiunge l'altezza di 3 a 5 metri. Preferisce un terreno sassoso e asciutto e un'esposizione assolata. Si propaga mediante semina, piantagione e barbatelle e giunge al massimo suo sviluppo in 15 a 20 anni, vivendone 30 a 40.<br />Il legno di colore giallognolo, tenace, duro, pesante, a fibra corta, come combustibile è poco buono, ma quando si sia fatto abbastanza grosso, secco e stagionato, può servire allo stipettaio, al tornitore<br />e al meccanico in lavori minuti.<br />Le foglie, che sono pasto gradito pei bestiami, vengono ancora adoperate nella formazione di certe tinture da tessuti.<br />Le bacche torchiate danno un olio da lume e servono a pulire gli utensili di rame. - Dicesi, che in Turchia si prepari col loro succo dell'aceto.<br />Il seme matura in Luglio ed Agosto; seminato in autunno germina nella prossima primavera.<br />Il peso specifico del legno secco è di 0,645.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Solanum Dulcamara</b>-<i>Linn</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />DULCAMARA.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Ducamara - Lucamara - Zucamara.</i><br /><br />-----<br /><br />Questo suffrutice che si trova nelle radure dei boschi sino all'elevatezza di 1200 metri dal mare, non interessa che come medicinale, inquantochè i suoi cauli, detti impropriamente stipiti, contengono un principio glicoside amaro-dolce, la dulcamarina, e un alcaloide debolmente amaro, cristallizzabile, la solanina, che loro comunica qualità narcotiche, se presi in natura. I preparati di Dolcamara sono diaforetici, diuretici e depurativi abbastanza usitati. Il nome di Solanum, secondo Miller, Boëhmer ed altri deriva dal latino solari (consolare), allusione alle proprietà calmanti attribuite ad alcune sue specie.<br />Il seme matura in Settembre ed Ottobre; seminato in Aprile in terreno umido germina dopo 20-30 giorni; si ottiene meglio e più sollecita la propagazione mediante barbatelle, talee e margotte.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Sophora japonica</b>-<i>Linn</i>. - <b>Styphnolobium japonicum</b>-<i>Schott</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />SOFORA DEL GIAPPONE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Sofora.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta, coltivata per solo ornamento nei giardini delle vallate Bellunese e Feltrina, sino all'elevatezza di 400 metri dal mare, è originaria della China e del Giappone e fu portata a Parigi nell'anno 1747 dal R. P. d'Incarville.<br />Il suo legno giallognolo, durissimo, può servire nei lavori di tornio.<br />Le foglie, la scorza e il legno sono purgative ed hanno la proprietà di tingere in giallo, come i fiori cotti con allume, le stoffe di lana e seriche.<br />Dai frutti si ottiene un olio da lume.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Sorbus acuparia</b>-<i>Linn</i>. - <b>Mespilus acuparia</b>-<i>Allion e Scop</i>. - <b>Sorbus sylvestris</b>-<i>Matt</i>. - <b>Pyrus acuparia</b>-<i>Borkh, Smith e Gaertn</i>. - <b>Acuparia sylvestris</b>-<i>Med</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />SORBO DEGLI UCCELLATORI - SORBO SELVATICO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Melèster - Melèstra - Melèstrer - Melestre - Melèstrego - Menèstrego - Melèstro - Molèrzen - Stombolèi - Pomela da tordi.</i><br /><br />-----<br /><br />Il nome di Sorbus deriva dalle parole celtiche sor (aspro), mel (pomo), per l'asprezza del frutto di questa pianta.<br />Questa pianta, che cresce specialmente nella parte più settentrionale ed elevata della Provincia, raggiunge l'altezza di 6 a 8 metri e un diametro alla base di 20 a 30 centimetri e cresce fino all'elevatezza dal mare di 1800 metri, preferendo un terreno fertile, calcareo e un'esposizione piuttosto ombreggiata. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 60 ad 80 anni, vivendone 100 a 120. Nei giardini è un bellissimo ornamento coi suoi frutti d'un rosso vivissimo.<br />Il legno è di colore bianchiccio, duro, tenace e a fibra fina; mercè queste sue qualità viene adoperato nei meccanismi per viti da strettoj, cilindri ed altri simili attrezzi che dimandino robustezza. È abbastanza buon combustibile e il carradore lo adopera nelle ruote per chiavarde.<br />La corteccia contiene del tannino e tinge in nero.<br />Le foglie servono a pascere capre e pecore.<br />Dai fiori le api succhiano l'umore mieloso.<br />I frutti servono nelle uccellande per chiamar gli uccelli al laccio, per pasto del bestiame e per farne acquavite mediante la distillazione; Gleditsch si è servito dei frutti che non erano perfettamente maturi anche nella concia delle pelli.<br />Il seme matura in Settembre e la semina si fa in autunno o in primavera, coprendolo 7-8 millim. con terra; quello dell'autunno germina nel prossimo Maggio e quello di primavera in capo a 40 giorni circa.<br />Carbone - Da un metro cubico di legna ottengonsi 0,266 metri cubici di carbone.<br />Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 1,488, secco di chilogrammi 0,880.<br />La forza calorifera ragguagliata su 100, è pel legno 74, pel carbone 71.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Sorbus domestica</b>-<i>Linn</i>. - <b>Malus sorbus</b>-<i>Borkh</i>. - <b>Mespilus domestica</b>-<i>Allion</i>. - <b>Pyrus domestica</b>-<i>Smith</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />SORBO DOMESTICO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Sorbolèr.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta, che si trova in piccolo numero nei fondi a coltura agraria della vallata Feltrina, che non sorpassano l'elevatezza di 350 metri dal mare, ama un terreno sostanzioso, che non sia umido. Si propaga per seme e polloni, giunge al massimo suo sviluppo in 60 a 70 anni, vivendone 100 e più, e il suo fusto arriva all'altezza di 5 a 6 metri con un diametro alla base di 20 a 30 centimetri.<br />Il legno di fibra fina, duro, pesante, giallognolo in pianta giovane, rossiccio in pianta vecchia, e bruno nero al midollo, è suscettivo di bella pulitura e può servire al meccanico ed allo stipettaio; buon combustibile, dà anche buon carbone.<br />Dei ramicelli in alcuni paesi si servono i tintori per dare alle stoffe un colore nero solido.<br />La scorza contiene del tannino.<br />Le foglie vengono mangiate dalle pecore e dalle capre.<br />I fiori danno miele alle api.<br />I frutti rammolliti sono buoni a mangiarsi e somministrano aceto, acquavite e una specie di sidro.<br />Per il seme vedi quanto s'è detto circa al Sorbus aucuparia, colla differenza che le ajuole seminate di questo Sorbo vogliono essere di quando in quando inaffiate.<br />Un decimetro cubico di legno secco pesa chilogrammi 0,785 e verde chilogrammi 1,016.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Sorbus hybrida</b>-<i>Linn</i>. - <b>Pyrus hybrida</b>-<i>Dur</i>. - <b>Azarolus primatifolia</b>-<i>Borkh</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />SORBO IBRIDO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Melèstre - Melèster - Sòrbol - Zirpolèr - Zirbolèr - Zerpinèr.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta, piuttosto rara su questi monti, raggiunge l'altezza di 4 a 5 metri, con un diametro alla base di 15 a 20 centimetri e cresce fino all'elevatezza di 1200 metri dal mare, preferendo un terreno calcareo basaltico e un'esposizione assolata. Si propaga mediante semina e piantagione, e giunge al massimo suo sviluppo in 50 a 60 anni, vivendone 100.<br />Il legno d'un colore giallognolo, tenace, duro, a fibra fina, serve come quello del Sorbus acuparia.<br />Le foglie servono a pascere pecore e capre.<br />I fiori somministrano alimento copioso alle api.<br />Mediante la distillazione, dai frutti s'estrae una mediocre acquavite.<br />Pel seme vedi quanto s'è detto pel Sorbus acuparia.<br />Il peso e la forza calorifera sono eguali a quelli del Sorbo degli uccellatori.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Spartium radiatum</b>-<i>Linn</i>.- <b>Genista radiata</b>-<i>Scop</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />GINESTRA RAGGIATA.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Camorzìne.</i><br /><br />-----<br /><br />Il nome di Spartium deriva dal vocabolo greco sparton (legame, corda), allusivo alla specie atta a fare delle corde.<br />Quest'arboscello cresce ad un'elevatezza che sta fra i 1000 ai 1500 metri dal mare, e più che sia nelle radure dei boschi del Cadore, dell'Agordino e del Longaronese. Si propaga mediante semina e rimessiticci e giunge al massimo suo sviluppo in 10 a 12 anni, vivendone 20 a 25. Viene utilizzato per combustibile e per strame dai pastori, in mancanza d'altro.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Spiraea decumbens</b>-<i>Koch.</i><br /><br />Nome Italiano<br /><br />SPIREA DECUMBENTE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br />. . . . . .<br /><br />-----<br /><br />Il nome di Spirea deriva dal greco speiraia, allusione ad un arboscello flessibile, coi rami del quale si fanno corone e ghirlande.<br />Questo suffrutice che si trova nelle vallate del Cadore, della Feltrina e dell'Agordino, specialmente nella valle di Taibon, cresce fino all'elevatezza di 1200 metri dal mare. Non offre alcuna utilità, e viene qui accennato perchè legnoso.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Staphylea pinnata</b>-<i>Linn</i>. - <b>Staphylodendron pinnatum</b>-<i>Scop</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />PISTACCHO FALSO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Pianta da corone.</i><br /><br />-----<br /><br />Il nome di Staphylea deriva dal greco staphylê (grappolo) per la disposizione dei frutti.<br />Questo arboscello, che cresce nella vallata Feltrina e precisamente nei versanti meriggiani delle località Bellumat, Sanzan e Castelnovo, sino all'elevatezza dal mare di 300 metri, raggiunge l'altezza di 2 a 3 metri con un diametro alla base di 8 a 10 centimetri. Si propaga mediante seme e raggiunge il massimo suo accrescimento in 10 a 15 anni.<br />Il legno giunto alle massime dimensioni, lo adopera il tornitore ed è abbastanza buon combustibile.<br />Le foglie vengono mangiate dalle capre e dalle pecore.<br />I fiori non del tutto sbocciati, posti in salamoia e poi nell'aceto, in qualche paese si sostituiscono ai capperi.<br />I frutti (noccioli), li dicono buoni a mangiarsi, di proprietà inebbrianti ed atti a somministrare un certo olio. Gli abitanti di Sanzan nel Comune di Feltre non li adoperano che per far corone da rosari. Il Siemoni narra che in Germania li gettano ai pesci, i quali, dopo averne mangiato, tengono a fior d'acqua e si lasciano prendere facilmente.<br />Il seme matura in Settembre ed in Ottobre è seminato in terreno mediocremente umido e coperto per 2-3 centimetri, germina dopo un anno circa.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Syringa vulgaris</b>-<i>Linn</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />SICCOMORO - SIRINGA - SERENELLA.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Secamoro.</i><br /><br />-----<br /><br />Il nome di Syringa è quello d'una ninfa d'Arcadia, la quale perseguitata dal dio Pane rifugiossi in un fiume, ove fu trasformata in una canna, di cui Pane fece il primo flauto; ritiensi che a questa pianta sia stato dato un tal nome pel suo legno midolloso e facile ad esser vuotato. Questa pianta, apportata da Costantinopoli nell'anno 1562 (come il Mattioli ricorda nel 1565), si trova qui coltivata sino da molti anni ed è sparsa nelle siepi e sui cigli delle strade sino all'elevatezza dal mare di 1000 metri, p. e. a Pieve di Cadore; raggiunge l'altezza persino di 2 a 3 metri e un diametro alla base di 5 a 10 centimetri; preferisce un terreno calcareo argilloso e un'esposizione meriggiana. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 20 a 25 anni, vivendone 40 a 50.<br />Il legno d'un colore giallognolo a strati castani e rossicci, duro, a fibra corta è reputato incorruttibile, poichè in quei luoghi dove il suo accrescimento è maggiore di molto più che qui da noi, i feretri di tal legno nei quali sono racchiuse le mummie più antiche sono perfettamente conservati. I Turchi ritraggono da questa pianta canne da pipa. Le raschiature di esso legno poste nella biancheria danno a questa un grato odore.</p><p><br />Frutto - Le caselle sono amarissime per il principio neutro cristallizzabile, la siringina, che contengono, e quindi reputate toniche e antiperiodiche.<br />Le foglie amare non vengono tocche nè dagli animali erbivori, nè dagli insetti, se non è in alcuna località dalle cantaridi.<br />Un decimetro cubico di legno verde pesa chilogrammi 0,981, secco chilogrammi 0,846.<br /></p><p></p><br /><p></p>Giancarlo Soravia http://www.blogger.com/profile/02837494108605212523noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6208741085170124138.post-84834617215098843522009-02-06T18:18:00.002+01:002024-02-16T19:35:32.313+01:00TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA TNome Botanico<br /><br /><b>Tamarix germanica</b>-<i>Linn</i>. - <b>Tamariscus germanica</b>-<i>Segu</i>. - <b>Tamarix germanicus</b>-<i>Allion</i>. - <b>Myricaria germanica</b>-<i>Koch</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />TAMERICE - TAMERICE MINORE - TAMERIGIO - MIRICE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Mezlègn - Rece de mus - Scoète - Erba del legn - Coda de mus - Coda mussina - Venco salvario - Salèze mate.</i><br /><br />-----<br /><br />Il nome di Tamarix ritiensi derivato dai Tamarisci, popoli che abitavano i fianchi dei Pirenei sulle sponde del Tamaris.<br />Questa pianta di 1 a 2 metri sparsa in tutta la Provincia e specialmente nelle ghiaje aride dei fiumi e de' torrenti fino all'elevatezza di 800 metri dal mare, si propaga col seme e con piantoncini. Vive 18 a 20 anni, mediante nuovi rimessiticci.<br />Dai ramoscelli freschi in Germania ricavano l'olio di Tamerigio, adoperato nella birra e per tingere.<br />La corteccia è un astringente.<br />I frutti fanno le veci della galla nelle tinture nere.<br />Il seme matura nell'estate o nell'autunno a seconda dell'anticipata o ritardata fioritura; seminato in autunno o primavera in fondo umido, sabbioso, germina ancora nella stessa primavera.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Taxus baccata</b>-<i>Linn</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />TASSO - NASSO - ALBERO DELLA MORTE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Tas - Mas - Pola de nas - Nassèr.</i><br /><br />-----<br /><br />Il Taxus - che deriva dal greco taxos (freccia), perchè usavasi nell'antichità il succo di questa pianta credendo avvelenare le freccie, raggiunge qui l'altezza di 4 a 5 metri, e un diametro alla base di 40 a 50 centimetri, e cresce nel folto dei boschi resinosi di tutta la Provincia, sino all'elevatezza di metri 1800 dal mare, preferendo un terreno calcareo, argilloso, fresco e un'esposizione non molto assolata. Si propaga mediante semina e barbatelle e giunge al massimo suo sviluppo in 150 a 200 anni, vivendone 500 a 600. Il prof. Delpino ricorda che in Inghilterra ed in Iscozia esistono degli alberi, che sono stimati avere 2000 a 3000 anni.<br />Il legno durissimo, tenace, elastico, di color rosso-bruno, a fibra corta, è moltissimo ricercato dall'ebanista e dal tornitore, come quello che si accosta molto ai legni orientali e che è suscettivo di tale politura da imitare l'ebano. Il naturale suo color rosso diventa ancora più bello, se infuso in una bollente soluzione di aceto, allume e legno del Brasile, e Varennes di Feuille insegna che immergendo per alcuni mesi nell'acqua il legno di succhio, ridotto in tavolette sottili (foglie), si ottiene il colore porpora violetto dei legni esotici. Come combustibile è poco buono.<br />Coi rami pieghevolissimi possonsi costruire siepi morte, pali da vite, che hanno lunga durata, e, di più, i ramoscelli servono per legacci.<br />Le foglie, secondo Haller, sono venefiche e molte volte fecero morire le capre e le vacche che ne aveano mangiato, fatto che qui non s'è mai verificato, e solo dicono i nostri montanari, che producono la morte agli asini che se ne cibano, ciò che conferma il Siemoni nel suo pregiato Manuale d'Arte Forestale.<br />Frutto - La parte carnosa che involge il nocciolo, detta arillo, viene mangiata dai montanari Bellunesi.<br />Il seme matura in Agosto o Settembre; la semina si fa agli ultimi di Marzo col seme conservato durante l'inverno in sabbia umida, coperto 12-14 millimetri di terra; germina nella seconda o terza primavera.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Thuya occidentalis</b>-<i>Linn</i>. - <b>Thuya obtusa</b>-<i>Moench</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />TUJA DEL CANADÀ - TUJA OCCIDENTALE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Tuja - Tuglia.</i><br /><br />-----<br /><br />Il nome di Thuya deriva dal greco thuia (da tuos=incenso), per il gran uso che si faceva del legno odoroso nei sacrifizi.<br />Questa pianta, originaria del Canadà, coltivata qui per ornamento dei giardini, posti sino all'elevatezza di 450 metri dal mare, non offre per le piccole dimensioni che acquista, alcuna utilità del suo legno.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Thuya orientalis</b>-<i>Linn</i>. - <b>Thuya acuta</b>-<i>Moench</i> - <b>Biota orientalis</b>-<i>Endl</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />TUJA D'ORIENTE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Tuja orientale.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta, che coltivata per ornamento nei giardini della vallata Bellunese e Feltrina sino all'elevatezza di 400 metri dal mare si propaga per seme, è originaria dell'India e della China e nella sua regione nativa somministra un buon legname per costruzione che resiste all'umidità.<br />I giovani rami sottoposti ad un ebollimento tingono in giallo.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Tilia europaea</b>-<i>Linn</i>. - <b>Tilia microphilla</b>-<i>Savi</i> - <b>Tilia cordata</b>-<i>Dur. e Mill</i>. - <b>Tilia Parvifolia</b>-<i>Borkh e Ehrh</i>. - <b>Tilia ulmifolia</b>-<i>Scop</i>. - <b>Tilia sylvestris</b>-<i>Spach</i> - <b>Tilia boemica</b>-<i>Mich</i>. - <b>Tilia communis</b>-<i>Hartig</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />TIGLIA - TIGLIO - TIGLIO MICROFILLO O DI PICCOLE FOGLIE - TIGLIO MAREMMANO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Tajèr - Tei - Tea.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta di 7 a 10 metri con un diametro alla base di 40 a 60 centimetri, qui sparsa in quasi tutta la Provincia sino all'elevatezza dal mare Adriatico di metri 1000, preferisce un terreno che sia nè troppo asciutto, nè troppo umido ed un'esposizione qualunque. Si propaga mediante semina, propaggini e germogli, e giunge al massimo suo sviluppo in 150 a 180 anni, vivendone 300 a 500. Qualche volta acquista una grandezza mostruosa. Miller dice d'aver veduto un Tiglio che aveva 30 piedi di giro a due piedi sopra terra. Tomaso Brown fa menzione d'un albero di questa specie che aveva 48 piedi di giro a un piede e mezzo sopra terra, e 90 piedi d'altezza.<br />Il legno di color giallo rossiccio, che si fa man mano più carico verso il midollo, solido, duro, a grana fina, è sufficientemente stimato come combustibile; ma per essere facilmente lavorabile viene adoperato dall'intagliatore e dal tornitore, nonchè per casse che debbano contenere materie asciutte. La marineria lo ricerca in tavole e tronchi.<br />Colla scorza macerata dei vecchi tronchi i Russi fanno stuoie, panieri ed altri lavori simili. Se ne servono ancora per coprire i tetti delle capanne. Si vuole che la corteccia di mezzo (floema) servisse di carta da scrivere agli antichi, ma però quando era fresca, e che questo floema sia quello che i Greci chiamavano philyra. Dicesi inoltre che con tale scorza nel Nord dell'Europa si confezionano cappelli, scarpe, reti e corde di molta resistenza; cucinata nell'allume e precipitata nella potassa dà un color rosso lacca.<br />Anche i germogli teneri possono servire per lavori di panierai.</p><p><br />Le foglie tanto fresche che secche forniscono un buon pasto agli animali caprini e pecorini.<br />I fiori danno alle api nettare copioso; da essi si può estrarre uno spirito di vino buono e contengono un olio essenziale odoroso, e soli o uniti a quelli d'arancio costituiscono un rimedio calmante, antispasmodico e sudorifero.<br />Il seme pesto e torchiato dà un utilissimo olio; matura verso gli ultimi d' Ottobre; seminato, appena raccolto, in autunno alla profondità di 12-14 millimetri, germina nella prossima primavera.<br />Il carbone è buono ed ha importante applicazione nel disegno e nella fabbricazione della polvere pirica.<br />La forza calorifera ragguagliata su 100 è pel legno 65 e pel carbone 66.<br /></p><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Tilia grandifolia</b>-<i>Smith e Borhk</i>. - <b>Tilia plathyphyllos</b>-<i>Scop</i>. - <b>Tilia pauciflora</b>-<i>Hayne</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />TIGLIO D'OLANDA - TIGLIONE - TIGLIA PLATIFILLA O A GRANDI FOGLIE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Tajèr mestego - Tajèr - Tei.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta, che cresce qui fino all'elevatezza di 800 metri circa dal mare, offre quasi gl'identici prodotti della Tilia europaea, della quale è una varietà.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Tilia vulgaris</b>-<i>Hayne</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />TIGLIO INTERMEDIO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Tajèr - Tei - Tea.</i><br /><br />-----<br /><br />Per questa pianta, che si trova specialmente nella vallata Agordina, e precisamente sotto Col di Foglia all'elevatezza di 650 metri dal mare, vedi quanto si è detto della Tilia grandifolia.<br /><p></p><br /><p></p>Giancarlo Soravia http://www.blogger.com/profile/02837494108605212523noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6208741085170124138.post-21307918048013839762009-02-05T08:09:00.001+01:002024-02-16T19:36:01.793+01:00TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA U<p>Nome Botanico<br /><br /><b>Ulmus campestris</b>-<i>Linn</i>. - <b>Ulmus nuda</b>-<i>Ehrh</i>. - <b>Ulmus sativa</b>-<i>Reitter ed Abel</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />OLMO - OLMO CAMPESTRE - OLMO NOSTRALE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Olmo - Olm - Olma.</i><br /><br />-----<br /><br />Ulmus dal radicale celtico elm, indicante le diverse specie di olmo.<br />Questa pianta, che cresce specialmente nelle basse vallate Bellunese e Feltrina, raggiunge l'altezza di 10 a 14 metri e un diametro alla base di metri 0,70 ad un metro e alligna fino all'elevatezza dal mare Adriatico di metri 800 circa, preferendo un terreno sostanzioso calcareo non troppo argilloso e un'esposizione settentrionale. Si propaga mediante semina e barbatelle e più che sia propagginandone i polloni e i rintalli; giunge al suo massimo sviluppo in 80 a 100 anni, vivendone 150.<br />Il legno bianco giallognolo, quando è tenerello, che diventa bruno rossiccio invecchiando, tenace, elastico, a fibra larga, è buonissimo combustibile e si presta bene per le fabbriche urbane e per lavori sotto acqua. Viene adoperato dal meccanico per ruote d'ingranaggio, per viti da pressione e madreviti; dal carradore per timoni, raggi e quarti di ruota; dall'ebanista per mobili, che prendono facilmente tutti i toni dei colori; dall'agricoltore per sostegno delle viti, d'onde partì l'espressione dei poeti latini “Ulmus maritat”. Nelle costruzioni navali lo si adopera per maschetti di bozzelli, paternostri, bigotte, manchette di scala, ruote di prua di lance e barcacce, banchi, serrette, frisi, quadro di poppa, bracciuoli o torti per palischermi, ecc.<br />L'artiglieria lo impiega per carri da cannoni per carretti od altro. Di questo legname da lavoro la Provincia ne utilizza annualmente in media 250 metri cubi del valore di lire 10,000.<br />Coi rami si fanno cerchi da botte e coi ramoscelli intessiture.<br />La scorza giovane delle stanghe serve per tingere in giallo il cotone, e cogli strati del libro macerati, si fanno corde, stuoie e tappeti anche colorati. Questo libro o seconda corteccia contiene amido, mucilaggine e un po' di sostanza amara con debole virtù emolliente e tonica.<br />Le foglie sono un ottimo cibo per i bestiami e più che sia per pecore e capre.<br />I ciuffi verdi del frutto preparati con olio e aceto vengono mangiati in alcuni paesi della Germania.<br />Il seme matura in Maggio e Giugno; siccome perde presto la facoltà germinativa è necessario che ancora in Giugno sia seminato sotto uno strato leggerissimo di terra, o meglio, semplicemente coperto con fronde; germina in capo 15-20 giorni; se potuto conservare bene asciutto in sacchi durante l'inverno e seminato in primavera, la germinazione avviene in capo a 50 giorni circa.</p><p><br />Il carbone è buono e se ne ottiene 0,295 metri cubi da un metro cubo di legna.<br />La cenere contiene buona potassa e da un buon liscivio.<br />Un decimetro cubico di legno fresco pesa chilogrammi 1,111, secco chilogrammi 0,597.<br />La forza calorifera ragguagliata su 100, è pel legno 87, pel carbone 85.<br /></p><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Ulmus effusa</b>-<i>Linn</i>. - <b>Ulmus montana</b>-<i>Smith</i> - <b>Ulmus latifolia</b>-<i>Savi</i> - <b>Ulmus hollandica</b>-<i>Dur</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />OLMO D'OLANDA - OLMO A FOGLIA LARGA.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Olmo - Olm - Olma.</i><br /><br />-----<br /><br />Non essendo che una varietà dell'Ulmus campestris, vedi quanto s'è detto per questo, colla differenza che il fusto è più piccolo e che il legname è di qualità inferiore.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Ulmus suberosa</b>-<i>Linn</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />OLMO SUGHERO - OLMO DOMESTICO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Olmo - Olm - Olma.</i><br /><br />-----<br /><br />Vedi per questa pianta, che qui cresce sino alla sola elevatezza di 400 metri dal mare, quanto si e detto dell'Ulmus campestris, del quale non è che una varietà, coll'avvertenza che il legname è di qualità inferiore.<br /><p></p><br /><p></p>Giancarlo Soravia http://www.blogger.com/profile/02837494108605212523noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6208741085170124138.post-34609929626923196972009-02-05T07:24:00.003+01:002024-02-16T19:36:42.602+01:00TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA VNome Botanico<br /><br /><b>Vaccinium Myrtillus</b>-<i>Linn</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />MIRTILLO - VACCINO MIRTILLO - BACCOLE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Giasenèr - Giazenèr - Gianesèr - Gianesài - Giadnei.</i><br /><br />-----<br /><br />Il nome di Vaccinium lo dicono derivato da vacca, per essere il frutto di questo vegetale ricercato dalle vacche.<br />Questo frutice di 30 a 40 centimetri d'altezza con un diametro alla base di 2 a 3 millimetri, che cresce in tutti i monti della Provincia fra i 500 ai 2000 metri di elevatezza dal mare coprendo estesissime falde, preferisce le situazioni fresche, riparate e ombreggiate. Si propaga mediante semina e giunge al massimo suo sviluppo in 4 a 6 anni, vivendone 8 a 10 e venendo sostituito da nuovi rimessiticci.<br />Il legno in caso di bisogno può servir di combustibile. Tagliata questa pianta in primavera somministra una polvere atta alla preparazione dei cuoi.<br />Le foglie seccate all'aria e all'ombra vengono mangiate dai bovini, dalle capre e dalle pecore e dicono che possano esser adoperate a preparare un the gustosissimo.<br />Le bacche mature, buone a mangiarsi crude o col latte o col vino o con lo zucchero, vengono portate ai capoluoghi di questa Provincia e vendute dai montanari sotto il nome di Giàsene. Con esse si può tingere il vino, fare delle confetture, del sciroppo refrigerativo e, miste allo zucchero, del vino, dell'acquavite, dell'aceto; con l'allume danno una tintura celeste.<br />Il seme matura in Agosto e Settembre.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Vaccinium Oxycoccus</b>-<i>Linn</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />VACCINIO OSSICOCCO - VACCINIO CUSCINETTO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Giàsene dure.</i><br /><br />-----<br /><br />Questo piccolo frutice, che cresce strisciando a terra nei luoghi umettati delle vallate e dei monti di questa Provincia, sino all'elevatezza di 1200 metri dal mare e che si propaga mediante semina, raggiunge il massimo suo accrescimento in 4 a 5 anni, vivendone 6 a 8.<br />Colle foglie, essicate all'ombra, si può ottenere un the.<br />I fiori sono visitati dalle api.<br />Le bacche mature si mangiano crude o cotte. In Inghilterra le si usano nelle pasticcierie e col succo delle bacche stesse in Russia, oltre che una specie di ponce, si preparano delle bibite gradevoli e del forte aceto.<br />Il seme matura in Ottobre; seminato in autunno germina in capo a 15 mesi.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Vaccinium uliginosum</b>-<i>Linn</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />MIRTILLO ULIGINOSO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Giasnèr mat - Giasenèr salvadego - Giadnei dell'ors - Mule - Musson - Mussach - Mussoi - Musse.</i><br /><br />-----<br /><br />Questo frutice, varietà del Vaccinium Myrtillus, che contiene del tannino e che dà molta cenere, cresce sui monti del Cadorino, del Zoldano, dell'Agordino fra i 1200 e i 2100 metri d'altitudine dal mare.<br />Con le bacche, che non sono buone a mangiarsi, nelle contrade settentrionali della Germania ottengono uno spirito assai forte.<br />Il seme matura in Luglio ed Agosto.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Vaccinium Vitis Idaea</b>-<i>Linn</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />VACCINO RACEMOSO — VITE IDEA.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Garnetèr - Garnète - Garnète de ors - Garnetèr mat - Grausiès - Brussèide - Brussièi salvario.</i><br /><br />-----<br /><br />Questo frutice di 30-40 centimetri d'altezza, varietà del Vaccinium Myrtillus, cresce specialmente nei boschi resinosi di questa Provincia, dall'elevatezza dal mare di metri 600 fino a 2000.<br />Le bacche mature possono esser mangiate dopo poste nell'aceto e nello zucchero.<br />Il seme matura in Settembre ed Ottobre.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Viburnum Lantana</b>-<i>Linn</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />LENTAGGINE - LANTANO - VAVORNA - VIBURNO LANTANO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Zimògna - Paguòima - Pagognèr - Pagògn - Règol - Cimògna - Pagògna.</i><br /><br />-----<br /><br />Il nome di Viburnum deriva dal latino viere (legare) essendo che i rami lunghi e flessibili di questa pianta servono a legare.<br />Questa pianta, che cresce in tutta la Provincia sino all'elevatezza di 1600 metri dal mare, raggiunge l'altezza di 3 a 4 metri e un diametro alla base di 6-9 centimetri e preferisce un terreno selcioso-argilloso, calcareo e un'esposizione ombreggiata. Si propaga mediante semina, barbatelle e piantoncini, e giunge al massimo suo sviluppo in 15 a 20 anni, vivendone 60 ad 80.<br />Il legno d'un colore bianco verdognolo, a fibra fina e lunga, duro, tenace ed elastico, come legna da bruciare non ha pregio, e le rimesse che se ne traggono vengono adoperate per legami delle zattere, nelle siepi, nei fasci di legna e per cerchi da botticella. Nella Turingia, Provincia della Sassonia, v'erano delle fabbriche apposite che confezionavano delle canne da pipa con i getti di qualche dimensione di questa pianta e le si ponevano in commercio sotto il nome di canne turche.<br />Dalla scorza delle radici e del legno si ottiene, colla decozione, del vischio, efficacemente adoperato nella caccia agli uccelli.<br />Il frutto, che viene anche mangiato dalla povera gente, lo si ritiene utile per gargarismo nelle infiammazioni di gola.<br />Il seme matura in Ottobre; seminato in autunno o primavera alla profondità di 10-14 millimetri, germina nel primo caso entro un anno e nel secondo caso nella seconda primavera.<br />Un decimetro cubico di legno secco pesa chilogrammi 0,809.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Viburnum Opulus</b>-<i>Linn</i>. - <b>Opulus glandulosa</b>-<i>Borkh</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />MAGGIO - PALLONE DI MAGGIO - VIBURNO OPPIFOGLIO - SAMBUCO ACQUATICO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Pagògna mata - Pagògna salvadega - Sambùc-sorz.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta, di 3 a 4 metri d'altezza, con un diametro alla base di 6 a 9 centimetri, cresce fino all'elevatezza di metri 1100 dal mare, nei luoghi umidi delle valli Bellunese e Feltrina e sulle sponde dei rivi. Si propaga mediante semina, barbatelle e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 15 a 20 anni, vivendone 60 e più.<br />Il legno d'un colore giallognolo, solido, a fibra fina, è buon combustibile e serve al tornitore per minuti lavori e come pianta d'ornamento nei giardini.<br />I fiori danno cera e miele alle api.<br />Dai frutti i Tartari e i Curlandesi ottengono acquavite ed aceto e preparano minestre.<br />Pel seme vedi quanto s'è detto pel <i>Viburnum Lantana</i>.<br />Il peso specifico di questo legno secco è 0,745.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Vinca minor</b>-<i>Linn</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />VINCA MINORE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Zesarèla salvarega.</i><br /><br />-----<br /><br />Questo piccolo suffrutice, che cresce nei luoghi sterili e calcarei di questa Provincia, viene raccolto e coltivato nei giardini per l'ornamento che offrono i suoi bei fiori celesti.<br />L'intiera pianta contiene materia conciante e in passato la si adoperava per purificare i vini e in medicina come astringente e vulneraria.<br />Il nome di <i>Vinca</i> lo si fa derivare da <i>vincire</i> (allacciare), allusione al gambo sarmentoso. Gli abitanti prossimi al litorale veneto danno il nome di vinca a un ballo intrecciato, specie di quadriglia.<br />Il seme matura in Agosto o in Novembre; seminato sopra terreno smosso in Novembre germina in Giugno, e, seminato in Marzo, nel Marzo successivo.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Viscum album</b>-<i>Linn</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />VISCO - VISCO BIANCO.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Smara — Smare — Nif - Verdura — Verde ramin — Vìs-cio.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa parassita raggiunge colle sue ramificazioni la lunghezza di centimetri 30 a 60. La si trova in questa Provincia fino all'elevatezza di 1OOO metri dal mare e cresce sui rami dei pomi, dei peri, dei tigli, degli abeti ed anche della quercia. Si propaga mediante il seme che dai frutti deiscenti cade fra le screpolature della corteccia dei rami degli alberi qui sopra accennati, per opera di certi uccelli, i quali dopo averne mangiate le frutta, ne espellono i semi. Giunge al massimo suo sviluppo in 6 a 10 anni, vivendone circa 15.<br />Le frondi vengono mangiate volentieri dalle vacche e dalle pecore.<br />La bacca macerata ed assoggettata alla decozione somministra una pasta, la quale battuta, lavata nell'acqua corrente e modificata con olio d'oliva si converte in vischio adoperato nella caccia degli uccelli.<br />Il seme matura in Dicembre e germina dopo 15 mesi. Dalle esperienze di Willdenon e di Sikur, la propagazione artificiale attaccando il seme sulla scorza giovane dell'albero risulta, se non impossibile, molto dubbia.<br /><p></p><br />══════════════════<br /><p></p><p><br />Nome Botanico<br /><br /><b>Vitis vinifera</b>-<i>Linn</i>.<br /><br />Nome Italiano<br /><br />VITE.<br /><br />Nome Vernacolo<br /><br /><i>Vide - Vida - Vid - Vide oseleta - Vide remenga - Vide salvadega.</i><br /><br />-----<br /><br />Questa pianta, portataci da tempi immemorabili dall'Asia, dalla Grecia e dall'Isole dell' Arcipelago, cresce nella Provincia di Belluno sino all'elevatezza dal mare di 650 metri, come in Comune di Servo. Un'eccezione l'abbiamo a Cugnano nel Comune di Lavalle di Agordo, ove esiste un piccolo vigneto all'altezza di 895 metri dall'Adriatico, e per dimensioni, una pianta nella stessa vallata, località Tajer, in in Comune di Taibon all'elevatezza dal mare di 614 metri, con la circonferenza alla base di centimetri 85, munita di diversi rami, lunghi 5-8 e persino 13 metri con una circonferenza di 16, 17 e 18 centimetri. I proprietari fratelli nob. de Manzoni assicurano che in anni buoni dà ancora 200 chilogrammi d'uva e che, sul fondamento della tradizione, conta oltre 400 anni. Un fusto di vite nel museo botanico di Pisa misura metri 1,16 di circonferenza. Secondo Plinio il simulacro di Giove sarebbe tratto da un solo tronco di vite, come la scala per cui in Efeso si ascendeva al tempio di Diana, e come in fine le colonne sulle quali appoggiava il tempio di Giunone in Metaponto.</p><p><br />Il legno della vite o meglio i tralci derivati dalla potatura vengono adoperati come legna da fuoco. Danno molta cenere. Sui modi di coltivare questa pianta, leggansi, pella nostra Provincia, i preziosi "Ricordi di Nane Castaldo", pubblicati in Feltre negli anni 1870, 1871 dal cav. Giovanni Battista nob. Bellati. Secondo Plinio i giovani pampini venivano usati in Grecia per companatico. Dopo fabbricato il vino, dagli acini si può ricavare 10 ad 11 per 100 di volume di un olio giallo chiaro, di sapore insipido, atto soltanto ad essere arso, e, secondo Teofrasto, a conciare le pelli. Le bacche secche od uva passa, secondo il dott. Saccardo, contengono zucchero, acido malico, bitrartrato potassico e calcico, e agiscono addolcenti e pettorali: fresche sono acidule e riescono temperanti e refrigeranti. Il vino vecchio è tonico e ristorante. Da esso ricavasi l'aceto, l'alcool e l'etere, di uso frequente e importante in medicina e chirurgia.<br />Un decimetro cubico di legno secco pesa chilogrammi 0,653.<br /></p><p></p><br /><p></p>Giancarlo Soravia http://www.blogger.com/profile/02837494108605212523noreply@blogger.com